Sulla cover dell'ottimo blu ray targato
Midnight si legge "Il film zombie più originale dai tempi di
28 giorno dopo".
Avrei delle riserve (anche se con il piccolo capolavoro di Boyle ha poco da spartire) ma è indubbio l'originalità che resiste per quasi tutta la pellicola (anche se, dopo il Bub romeriano, si tentava già di "addomesticare" i morti viventi in
Fido trasformandoli in animali domestici e da compagnia)
Inizio col botto (lo skyline di una Las Vegas in preda all'apocalisse), a seguire tamarrata pseudotarantiniana della coppia in fuga su una Porsche (lui il classico cafone alla
Fast and Fourious, lei la tipica pupa tutta tette, culo e superficialità). Poi, all'orizzonte infuocato, ecco arrivare un damerino claudicante e piuttosto malmesso, scartato dal set delle
Iene, che sembra non avere buone intenzioni (uno zombi visto da lontano. Stanno venendo a prenderti Molly?).
Da quì in poi il film ingrana la marcia, diventa un survivor movie per miglia di deserto madmaxiano, dove le colline sembrano avere gli occhi (i caccia che sfrecciano sulla testa di Molly) e tra scorpioni, tempeste di sabbia, case abbandonate in mezzo al nulla, sole a picco e scorte d'acqua che scarseggiano, la strana coppia si prende in simpatia (lei che confessa i suoi crucci, lo zombi che pare ascoltarla senza giudicare).
Mancava solo Kowalski a bordo della Dodge Challenger e l'uso del Tampax potrebbe rivaleggiare con quello di
Pornocrazia (a debite differenze).
Un brutale stupro da tergo dove i carnefici non si curano del sangue mestruale che cola tra le gambe di Molly, la scoperta dei due lestofanti presa di peso da un momento twist di
Identità, dal
Giorno romeriano non solo Bub, ma il topico trafiletto di quotidiano che annuncia che I MORTI CAMMINANO, il trapano piantato nella fronte e i miltari bastardelli.
Sul versante truce qualche pasto antropofago di estrazione intestinale e almeno il momento più insostenibile: quando Molly si amputa il dito infetto a furia di violente sassate.
Simpatico finchè "Cazzo piccolo" , poi abbrevviato con "Piccolo" (lo zombi fraterno reso con ottima mimica ferina e animalesca da Juan Riedinger) resta in scena a dividere le pantomime da manuale di sopravvivenza con Molly che le vomita addosso monologhi femministi e lo invita al viaggio con il canotto e il copertone (mettendolo alla catena come un cagnolino), bizzarri e inusuali angeli custodi uno dell'altra (lui la salva da un rape jenniferiano, lei lo nasconde al convoglio militaresco).
Poi il film frana nella più totale convenzionalità e nel più trito clichè zombesco, allungando il brodo e girando a vuoto nell'inutilità (all'aeroporto, la lotta con gli zombi per recuperare le chiavi della macchina, il figlio da salvare, la corsa in auto, la cittadina devastata e spettrale dopo l'ecatombe) fino a un'improvvisa chiusa monca che fa storcere parecchio il naso e che pare giusto buttata lì.
SPOILERNel marasma del visto e stravisto, però, fa colpo il cadavere carbonizzato della sorella di Molly, che si è data fuoco, presumibilmente, dopo essere stata morsa-lascia il triste messaggio scritto sulla finestra-
FINE SPOILEROttimi gli SXF gory e il make up tomsaviniano di Ryan Nicholson e per un pò ci si diverte (e perchè no, si resta anche in appressione per il destino dei due) restando in attesa di dove Minihan voglia andare a parare.
Purtroppo va a parare nel retaggio zombesco più banale che si potesse immaginare
Peccato, perchè, tirando le somme, il potenziale per un piccolo diamante grezzo c'era tutto e la coppia balzana più necrofora del mondo ha un affiatamento tanto coinvolgente da sfiorare la tenerezza.
Curioso come il titolo originale (che suona, più o meno, come
Colora le sabbie di rosso) sia, per
Il Mereghetti, sconveniente e piuttosto di cattivo gusto, visto che dovrebbe (sempre secondo
Il Mereghetti) fare riferimento al sangue mestruale di Molly.