Wilson - Film (2017)

Wilson
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Wilson
Anno: 2017
Genere: commedia (colore)
Note: Soggetto dall'omonimo graphic novel di Daniel Clowes, pubblicata nel 2010. Clowes è autore anche della sceneggiatura del film.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Costruito su misura per Woody Harrelson, o comunque per qualcuno che potesse dare al protagonista l'aria stralunata che meritava. Uno strano personaggio: senza amici (o meglio, solo uno, che sta però trasferendosi dalla città in cui vivono), con un'avversione per la tecnologia perché, a suo dire, azzera le relazioni umane (di cui è assetato), mostra reazioni inattese che vanno dal rispondere con la vocina fingendo di essere un cane quando qualcuno si avvicina al suo per vezzeggiarlo all'insultare gli sconosciuti che si rifiutano di scambiare quattro parole con lui. Ma non sono quasi mai reazioni troppo scomposte quanto placide prese di coscienza di quell'inadeguatezza sociale che Wilson non sa proprio...Leggi tutto come combattere. Per questo quando una donna al ristorante gli mostra come, tramite Facebook, si possa arrivare a contattare la sorella della sua ex Pippi (Dern), non perde l'occasione: lui la ricordava come una strafatta che l'aveva mollato per andare ad abortire lontano, oggi è una camerierea dall'apparenza dignitosissima che però ha evidentemente ancora qualche rotella fuori posto. Insieme rintracceranno quella figlia che diciasette anni prima Pippi aveva partorito per poi lasciare in adozione (senza dir nulla a Wilson) e rinfocoleranno un rapporto non certo all'insegna della massima stabilità mentale. D'altra parte Laura Dern, con trascorsi importanti in certo cinema alternativo e pure pulp (il Lynch di CUORE SELVAGGIO) è la faccia giusta per dare al film quella singolarità che già Harrelson aveva saputo centrare (doppiato sempre egregiamente da Roberto Pedicini). Se però indubbiamente i personaggi sono il punto di forza, non così lo è la storia, che trova spesso le situazioni buone in cui sviluppare il tocco surreale di Wilson ma non sempre i dialoghi migliori. Soprattutto considerando che è su quelli, che si basa un film registicamente non trascendentale. Con l'entrata in scena della figlia (Amara), adottata da una famiglia di ricchi borghesi, si cerca di mediare tra una riflessione da lotta di classe e un approccio più commovente che tende a sfociare nella superficialità svelando quella banalità di fondo dalla quale inizialmente si voleva rifuggire. E così la seconda parte, che pure continua a contenere ottimi momenti (anche nella fase in carcere) tende a scemare e a calcare con troppa ovvietà sulle crisi di Pippi o sulla mancanza affettiva di Wilson. Ad ogni modo la complessità caratteriale del protagonista, le sfumature quasi filosofiche che lo disegnano e la aderentissima interpretazione di Harrelson ci regalano un film simpatico e sognante, specchio di un personaggio che giustamente si prende tutto, fin dal titolo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/08/17 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/04/18
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Didda23 21/03/18 10:58 - 2424 commenti

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Ciò che rende il film a suo modo memorabile è la bravura di Harrelson nel dipingere un personaggio incredibile senza schemi e senza troppi peli sulla lingua. Quello che lo circonda passa quasi in secondo piano, nonostante una Dern sciroccata e inaffidabile meravigliosamente in parte. La sceneggiatura regala dialoghi interessanti e una riflessione bellissima sul senso dell'amicizia che ho subito fatta mia. Regia routinaria ma concreta che non si prende troppe pause. Un film gradevole, ricco di spunti e con un senso del ritmo più che apprezzabile.
MEMORABILE: Il riavvicinamento con la Dern; Le poste alla figlia; Le scene in carcere.

Daniela 13/08/17 08:21 - 12606 commenti

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Wilson non è un misantropo, anzi vorrebbe essere socievole verso il suo prossimo, ma il suo carattere di rompiscatole gaffeur e l'incapacità di adeguarsi alle convenzioni sembrano condannarlo alla solitudine, finché non scopre di essere padre a sua insaputa... Personaggio tenero e bizzarro, il perdente nato Wilson trova in Harrelson l'interprete ideale in questa commedia divertente ma con un fondo di tristezza che fa temere il peggio e che invece ha uno scioglimento inaspettatamente dolce e consolatorio.
MEMORABILE: Il tentativo di imbrocco tramite tamponamento; Le prime esperienze in carcere

Saintgifts 29/08/17 18:01 - 4098 commenti

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Woody Harrelson è piuttosto calzante per rappresentare il protagonista dell'omonima graphic novel di Clowes. Forse gli occhi di Harrelson sono meno tristi del Wilson cartaceo, che appare accettare meno la sua misantropia. Il Wilson sulla pellicola è un falso perdente, alla fine riesce a imporsi e a farsi voler bene. La sensazione iniziale del rompiscatole che Wilson suscita in chi avvicina presto si trasforma in simpatia. Wilson può rappresentare tutto ciò che l'essere umano civilizzato non è più, causa il "progresso". Ottimi Harrelson e la Dern.

Capannelle 31/08/17 23:34 - 4394 commenti

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Parte con mezz'ora particolarmente brillante, in cui l'estro di Harrelson trova modo di dar corpo al personaggio con i giusti tempi. Poi il ritmo cala e anche il tentativo di passare dal burbero al riflessivo non riesce a centrare l'obiettivo, pur potendo contare il film su una Dern altrettanto capace. Purtroppo le battute non sono più così convincenti e in certi tratti la parlata del protagonista viene addirittura a noia.

Kinodrop 5/09/17 18:19 - 2908 commenti

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Commedia sulla stra-abusata nevrosi borderline di un individuo, Wilson, spacciata per una specie di saggezza e di chiaroveggenza ai danni di chi (parenti, amici, eccetera) ha la disgrazia di incrociare. Ad ogni fotogramma e in ogni battuta si prova una sensazione di riciclato. Il film è condotto con una verbosità snervante, fatta di pensierini e luoghi comuni di etica spicciola su uno sfondo salvifico familiare veramente stucchevole. Alla pochezza del protagonista, di ciò che dice e fa, si contrappone una pletora di personaggi "volatili" col solo fine di arrivare in fondo.
MEMORABILE: La parabola di Wilson, da "contestatore" a nonno.

Il ferrini 8/09/17 01:17 - 2337 commenti

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Pellicola diseguale: una prima parte folgorante, humor cinico e disincantato (alla Boris Yellnikoff, per intendersi), poi il personaggio di Woody Harrelson - bravissimo - pur rimanendo sguaiatamente fuori dagli schemi diventa più crepuscolare, malinconico. Si sorride spesso, i dialoghi sono brillanti e Laura Dern è un'ottima spalla; azzeccate anche le musiche. Diretto con mano sicura e recitato in modo più che dignitoso. Non un capolavoro ma meritevole.

Domino86 23/02/18 13:52 - 607 commenti

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Pellicola che vede un protagonista decisamente singolare che può benissimo essere preso per il classico “svitato” ma che in questa sua particolarità racchiude significati profondi. Si apprezzano molto la sua spontaneità e i discorsi talvolta fuori luogo che inizia con chiunque capiti lungo il suo percorso. Nel complesso giudizio più che positivo. Riflessioni sulla solitudine dell’essere umano.

Hackett 21/02/18 18:24 - 1865 commenti

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Amara e divertente, questa commedia si poggia tutta sulle spalle del sempre bravo Harrelson, ancora una volta all'altezza della situazione nel tratteggiare personaggi istrionici e sopra le righe. Buona la scrittura, che regala dialoghi ben misurati ed efficaci, che mantengono vivo l'interesse nel contesto di una trama tutto sommato abbastanza prevedibile.

Nando 23/02/18 22:41 - 3806 commenti

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Commedia dolceamara con finale positivo che analizza le vicissitudini di un uomo particolare ma pronto a comunicare in maniera diretta e talvolta scontata. Harrelson interpreta un personaggio particolare e soprattutto simpatico nel modo di agire che talvolta strappa il sorriso stretto. Pellicola nel complesso interessante per un momento di evasione con giusta riflessione e lieve commozione finale.

Puppigallo 5/04/18 11:19 - 5250 commenti

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Uomo senza filtri, parla con chiunque, ovunque, riversando sugli altri la sua visione disincantata del mondo, frutto di un enorme astio accumulato negli anni e di una predisposizione al sarcasmo e al giudizio stile mannaia. Cerca di illuminare, ma anche di abbattere tutti con le parole, finendo per creare un vuoto, almeno finché… Non male, soprattutto grazie all’interpretazione del protagonista (e della sua ex), che non rinnega se stesso per tre quarti di pellicola. Poi però, dal carcere, subentra la solita mania di aggiustare tutto, o quasi. Era proprio necessario?
MEMORABILE: Il rapporto con gli estranei; Descrive la ex "Una drogata che dava conforto agli sconosciuti"; "Mio padre non muore mai. Ha 94 anni! Conto i secondi".

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Paulaster 17/04/18 10:10 - 4373 commenti

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Ritratto di un personaggio sociopatico che riscoprirà i suoi sentimenti. Inizio vivace nei tratti comportamentali espliciti dei personaggi (come accadeva a Nicholson in Qualcosa è cambiato), si modificheranno poi grazie all'andamento della trama. Eventi sbilanciati tra l’incontro improvviso con la figlia e l’ex moglie, poi un'esasperazione nella fase in carcere e un certo intimismo nel finale; peccato perché Harrelson provoca empatia, ma sembra un one-man show dove la storia in sé non esiste e la conclusione è ovvia.
MEMORABILE: Harrelson che fa la vocina del cane; L’approccio alla prostituta.

Taxius 19/05/18 12:09 - 1656 commenti

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Wilson è un personaggio singolare, un po' logorroico, un po' psicopatico, la cui vita non gli ha riservato nulla di buono se non tante delusioni e molta solitudine. La sua vita però subisce una brusca sterzata non appena scopre di essere padre. Film tragicomico che comincia molto bene ma che verso la seconda metà e cioè quando la storia entra nel vivo, rallenta perdendo la briosità iniziale. Tutto sommato il film funziona grazie principalmente alla bella interpretazione di Woody Harrelson.

Galbo 5/08/21 07:12 - 12372 commenti

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In apparenza un misantropo, Wilson è in realtà una persona profondamente sola che ritrova inaspettatamente una famiglia che credeva perduta. Film "costruito" intorno all'interpretazione dell'ottimo Woody Harrelson che regala al personaggio numerose sfumature caratteriali e riesce con la sua interpretazione a supplire a qualche limite che la sceneggiatura presenta nella seconda parte, in cui la storia appare più debole dopo un incipit molto valido. Si fanno apprezzare una buona ambientazione e una valida prova del cast di contorno. Un buon film. 
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