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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Vi ricordate Dente di Fata, il serial killer impersonata da Tom Noonan in MANHUNTER? Lavorava in un laboratorio dove veniva in contatto con i filmini delle proprie vittime, che gli servivano per fantasticare sulle loro famiglie. Ecco, il protagonista impersonato con estrema bravura da Robin Williams in ONE HOUR PHOTO ne rappresenta la versione meno esasperata. Un uomo solo, senza parenti e amici, innamorato del proprio lavoro (sviluppa le foto al SavMart, un ipermercato dove si bada al risparmio più che alla qualità) e di una famiglia di cui ha visto crescere il figlio negli anni attraverso le foto, che ha spesso...Leggi tutto duplicato per sé andando a comporre un’enorme parete illustrata. E’ un deviato, chiaramente, ma fino a quel punto nessuno sapeva niente di lui e tutto procedeva normalmente. Poi il precipitare degli eventi; ed ecco che il film, da curioso excursus nella vita di un uomo bizzarro e col quale si solidarizza subito, si trasforma in un thriller. ONE HOUR PHOTO, registicamente, non è affatto eccezionale, ma una sceneggiatura accurata, il tema interessante e soprattutto la magnifica interpretazione di Williams finalmente in un personaggio meno positivo del consueto ci permettono di apprezzarlo. Stempiato, invecchiato, con l'occhiale da miope e l'uniforme dell'ipermercato, Williams sa darci un'interpretazione misurata, ricca di sfumature che da sola dà un senso all'operazione. Da rimarcare poi il tentativo di uscire dagli schemi del thriller preconfezionato con un finale per nulla spettacolare ma in linea con il resto del film, che ha sì qualche inevitabile esplosione di follia, però sa essere coerente con l'umanità stessa del suo protagonista. In definitiva un prodotto minore cui va dato atto di toccare un tema interessante con spirito commerciale senza tuttavia mai svendersi. E che poggia tutto sulle spalle dell'ottimo Williams.

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Puppigallo 21/05/07 19:10 - 5275 commenti

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Robin Williams in una prova di recitazione non facile, che viene superata bene grazie al suo indiscusso talento. Il personaggio di Parrish è proprio unico. Un nuovo psicopatico, che non vuole fare del male alle sue vittime, bensì proteggerle come una sorta di angelo custode, vegliando su di loro. Ma se qualcuno, anche all’interno della famiglia protetta, sgarra…L’idea è ottima (il protagonista che segue la vita delle persone attraverso le foto che gli danno da sviluppare). Purtroppo non ha molto ritmo (un andamento pacato come Parrish), ma nel complesso è una pellicola riuscita.

Caesars 23/05/07 09:57 - 3790 commenti

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Il vero punto di forza di "One our photo" risiede nell'interpretazione di Robin Williams, che riesce a dare uno spessore ed una credibilità uniche al suo personaggio. Per il resto il film racconta cose già viste, anche se indubbiamente lo fa senza grandi concessioni al thriller e questo è un merito che gli va attibuito (non perché il genere sia brutto, ma perchè stra-abusato in questi ultimi tempi). In definitiva un buon film dal ritmo lento che aiuta a riflettere sulla condizione di solitudine che circonda alcune persone.

Red Dragon 30/10/07 22:25 - 125 commenti

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Film molto particolare, da promuovere sicuramente. Il perché è presto detto: non è il solito preconfezionato alimentare; rischia perché non è un thriller, né un dramma, né un commedia. La prova sottotono (ma di grande intensità) di Williams è da applausi, ma anche il lavoro del regista offre diversi spunti lodevoli. La genuinità del film sta anche nella sua coerenza, dall'inizio alla fine. Non ci sono effetti speciali visivi mirabolanti né colpi di scena sopra le righe, quindi un è un po' lento ma criteriato. E si lascia seguire volentieri. Buono.

Galbo 30/10/07 15:48 - 12393 commenti

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Film in sé non particolarmente meritevole di visione ma che trova il suo valore aggiunto nella splendida interpretazione di Robin Williams, mai così efficace in un ruolo non brillante (forse tranne che in Insomnia). Straordinaria l'evoluzione del personaggio da soggetto perfettamente normale in pericoloso paranoico. Il film ha inoltre il pregio di non concedere nulla ai facili effetti spettacolari ma concedere più spazio all'approfondimento psicologico dei personaggi.

Stubby 14/11/07 22:24 - 1147 commenti

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Estremamente lento, una pellicola che potrebbe annoiare a morte se il suo interprete non si chiamasse Robin Williams, qui ancora una volta chiamato ad una grande interpretazione. Seymour è uno sviluppatore di foto psicologicamente instabile che non ha una propria vita, né affetti né interessi salvo il proprio lavoro; attraverso le foto conosce pregi e difetti dei suoi clienti.

Cotola 6/05/08 01:09 - 9044 commenti

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Blando thrillerino dai modesti risultati che punta tutto sulla verve di Robin Williams (non certo in grande forma), il quale cerca di scrollarsi di dosso il ruolo di buono per eccellenza. Il problema principale della pellicola è che tutto è troppo piatto a partire dalla regia fino ad arrivare ad una sceneggiatura assolutamente risaputa e priva del più piccolo guizzo o colpo di scena. Si può tranquillamente evitare senza che ci sia persi nulla.

Herrkinski 5/08/08 20:47 - 8112 commenti

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Interessante thriller psicologico con interprete un Williams inedito, eccezionalmente convincente e a suo modo anche commovente, almeno nella prima parte del film. Infatti la seconda parte e il finale, maggiormente orientati verso uno sviluppo canonico da thriller moderno, risultano più prevedibili, pur mantenendo una certa tensione e professionalità. La descrizione della psicologia e della vita del personaggio è indubbiamente la parte migliore e il film tutto sommato riesce a far riflettere sui temi della solitudine e della famiglia.

Mascherato 6/09/08 01:23 - 583 commenti

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Romanek sa cosa e come girare, non cede alla moda del thriller ipercinetico e patinato e (maggior merito) riesce ad adottare esclusivamente il punto di vista patologico del personaggio principale. Almeno fino a poco dalla fine, quando distrugge tutto con una spiegazione, non richiesta, delle turbe di Sy, che ne fa una sorta di Mark Lewis (il protagonista de L'occhio che uccide) dell'istantanea. Notevole caratterizzazione di Robin Williams.

Daniela 23/01/09 09:24 - 12662 commenti

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Williams dovrebbe fare più spesso parti di cattivo (come nel bel Insomnia) o di individuo mentalmente disturbato, come qui. Al di fuori della maniera che da tempo inficia i suoi personaggi abituali, si conferma grande attore, capace di esprimere con pochi tratti tutta l'infelicità di una vita solitaria i cui unici affetti sono quelli rubati ad altri. Oltre alla sua interpretazione, sono anche le scenografie, con spazi freddi ed ostili, a rendere interessante un film non completamente riuscito sul piano della sceneggiatura.
MEMORABILE: La parete interamente ricoperta di istantanee.

Ciavazzaro 9/03/09 16:52 - 4770 commenti

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Discreto, ma mi aspettavo di più. Robin Williams è un bravo interprete senza ombra di dubbio, ma la storia di un ossessione che all'inizio appare interessante (il vivere la vita di un'altra famiglia attraverso le foto), è sviluppato alla fine in modo blando e sfocia in un finale troppo prevedibile. Peccato.

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Saintgifts 2/06/09 12:35 - 4098 commenti

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È attraverso le migliaia di foto di tutti i tipi, che Sy ha dovuto vedere nel suo lavoro, per cui la sua mente si è bacata. O è stata la sua vita solitaria a deviarlo nella percezione della realtà? O è sempre stato così? Il personaggio ispira diffidenza e antipatia fin dall'inizio; troppo pulito, troppo ordinato, troppo comune e penso sia il risultato voluto dal regista, una mente sconvolta con un aspetto ineccepibile per portare avanti una storia che sporca un sacco di bella gente.
MEMORABILE: L'inizio e la fine del film in un ambiente asettico e immacolato che contrasta con il volto nero del detective e le parole apparentemente giuste di Sy.

Stefania 6/07/09 16:05 - 1599 commenti

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È un angelo, questo "cattivo" Sy, come tutti i pazzi, come tutti i bambini. Vuole il bene e fa il bene. La sua persecuzione smaschera le finzioni celate dall'apparenza di una famiglia-modello, ne sconvolge gli equilibri fittizi e precari. Perciò la sua follia sarà liberatoria per le sue vittime, rinchiudendo invece lui nella prigione a vita di un trauma irrisolto. La trama ha uno svolgimento prevedibile, ma questo protagonista, profondamente tragico, resta indimenticabile.
MEMORABILE: L'immagine della parete tappezzata di foto, triste surrogato di vita.

Mdmaster 11/12/10 12:29 - 802 commenti

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Si avvertiva così tanto il bisogno di vedere Williams in un ruolo diverso dai soliti, che già lui da solo basterebbe per giustificare una visione del film. La pellicola di Romanek dipinge un protagonista disturbato, che si trasforma in pericoloso col trascorrere dei minuti; in realtà il ritmo non tiene molto ben sveglia l'attenzione dello spettatore e non segue di pari passo l'evoluzione della vicenda; è il peggior difetto di un drammatico/thriller comunque più che discreto.

Trivex 23/12/10 17:03 - 1744 commenti

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Pensavo davvero peggio. Non so nemmeno perché l'ho noleggiato, il dvd. Invece la minuta sorpresa deriva dalla capacità di gestire la storia in modo interessante per tutta la durata del lungometraggio. Ma in particolare da due momenti distinti: l'attacco in camera da letto, con note un po' volgari ma che ben illustrano l'anima malata del persecutore; il finale "fotografico", nella camera di sicurezza, durante l'interrogatorio. Interessante dunque, anche come esempio di efficace prevenzione criminale, che non aspetta il morto per entrare in azione.

Gestarsh99 7/09/11 21:50 - 1395 commenti

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Superlativo Williams in questo thriller esistenziale, intenso e riflessivo, valorizzato da una messa in scena pulita ed elegante, proprio come la solerte meticolosità del protagonista. Seymour Parrish non è uno psicotico, un feticista della fotografia o uno stalker incosciente e maniacale bensì un animo sensibile defraudato del diritto alla vita, che sfugge alla sua solitudine rifugiandosi illusoriamente dietro la forza delle immagini, uniche in grado di simulare un'esistenza perfetta e perennemente felice. Una dedica commossa al valore primario e indispensabile dell'integrità familiare.
MEMORABILE: "Chiunque sfogli un album fotografico ne concluderebbe che abbiamo vissuto un'esistenza felice e serena, senza tragedie"; "Le cose che temiamo di più ci sono già capitate".

Rambo90 21/08/14 22:06 - 7697 commenti

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Thriller da vedere esclusivamente per l'ottima performance di Williams, che riesce con grande bravura a tratteggiare un personaggio insieme malinconico ma anche inquietante, calmo all'apparenza ma con molte patologie nascoste. Attorno a lui si impernia la storia (di per sé nemmeno troppo innovativa), che si sviluppa in modo soddisfacente con un ritmo lento ma che conquista (c'è da capire fino a che punto si spingerà il protagonista). La regia è buona, ma senza un attore di questo livello non sarebbe stata la stessa cosa.

Il ferrini 6/08/16 17:06 - 2358 commenti

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Williams ci riporta un personaggio che, nonostante il suo lavoro, è assai timido, introverso e triste. A rivederlo postumo si ha l'idea che l'attore ci abbia messo davvero molto di se stesso. Il suo personaggio è Sy, solo due lettere, come un bisbiglio, quasi a volersi nascondere già dal nome, rifiutando il ruolo di protagonista della sua vita. Romanek fa un eccellente lavoro sui colori, sui movimenti e attraverso un uso sapiente dei tempi ci restituisce tutta la solitudine del protagonista senza rallentare la narrazione. Ottimo.

Schramm 17/03/17 15:08 - 3495 commenti

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Tanatovivente, feticista e tutto derealizzazione/depersonalizzazione come Schramm e psicopaticamente fanatico, utopista e idealista della perfezione relazional-familiare come Apicella (con al seguito la lunga fila allo sportello home invasion), meglio se supericonicizzata via imbalsamazione fotografica, Sy è 170 grammi di sommessa malvagità in odio d’oliva. Oltre a un irradiante Williams crepuscolare e implosivo che rovescia buona parte delle figure sciroppose fin qui incarnate, Romanek vanta dalla sua una minacciosa calma apparente squassata da trasalimenti che sono garanzia di buca ad angolo.
MEMORABILE: Il supermercato vuoto; L'obiettivo fotografico come cuore tachicardico

Anthonyvm 30/03/18 22:11 - 5689 commenti

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Fra i thriller psicologici questo è uno di quelli più rappresentativi, non tanto per la sua qualità (comunque assolutamente notevole), ma perché rispetta in pieno i canoni e le "regole" del genere. Il protagonista è un folle, mansueto e abusato sul lavoro, ha avuto traumi infantili e vive una particolare ossessione che lo porterà all'inevitabile crollo. Non ci sono grosse sorprese, ma l'interpretazione di Robin Williams nei panni di un personaggio molto diverso dai suoi ruoli abituali vale la visione. Ben confezionato, inquietante, consigliato.
MEMORABILE: In un breve incubo gli occhi di Robin Williams spruzzano sangue a ettolitri.

Paulaster 22/10/19 10:26 - 4419 commenti

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Commesso di fotografia troverà in una famiglia l’affetto di cui ha bisogno. Thriller modesto proprio nella resa della tensione che non approfitta dell’inconsueto ruolo del solitario Williams. Stavolta la patologia non sfocia in efferatezza e punta solo a scavare nell'animo del protagonista. Regìa che punta troppo alla forma nelle inquadrature (scopiazzando Kubrick) e diviene banale nell'ultima parte. Descrizione dell’ambiente familiare tra il melenso e il forzato.
MEMORABILE: Il processo di stampa; Il licenziamento; Gli occhi insanguinati.

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Ilmassimo 12/05/20 14:21 - commenti

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I presupposti iniziali ci sono tutti, ma poi la barca fa un po' acqua nella seconda parte. Ci si aspetta decisamente di più. Apprezzabile una parte dell'ambientazione scenografica "asettica" in cui prevalgono le luci fredde e il bianco. Ottimo Williams. Molto credibile La Salle anche se forse ricorda un po' troppo (soprattutto per la voce) il "vecchio" personaggio che lo ha reso popolare. Bravi anche gli altri ma non eccessivamente. Consigliato.
MEMORABILE: "Io sviluppo e stampo queste foto come se fossero le mie".

Medicinema 17/02/22 23:41 - 122 commenti

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Come spesso accade nelle pellicole che lo vedono protagonista, anche stavolta quello di Robin Williams è un one-man-show in piena regola, nel quale però l'attore abbandona in modo alquanto sorprendente i panni del logorroico allegrone sostituendoli con la maschera dolente dell'impiegato Sy. Attraverso la giusta mimica e lunghi silenzi, Williams rende al meglio la durezza della solitudine, costituendo il fulcro di un plot inquietante, dotato di discreti colpi di scena e che vede nelle asettiche location del mall USA e nelle musiche il giusto completamento di un buon prodotto.
MEMORABILE: Le diverse tipologie dei sviluppatori di rullini.

Enzus79 21/03/22 22:57 - 2896 commenti

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Buon thriller, anche se la storia in sé ha poco di eccezionale. L'interpretazione di Robin Williams vale il classico prezzo del biglietto: la performance, fuori dai suoi canoni, risulta eccellente oltre che paradossalmente empatica. Suspense e tensione di buon livello. La regia di Mark Romanek (noto regista di video musicali) risulta efficace. Discreta la colonna sonora.

Mco 8/12/22 22:58 - 2327 commenti

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La contrapposizione, quasi antipodica, tra la leggerezza che il centro commerciale in cui si trova lo studio di sviluppo fotografico del protagonista dovrebbe suggerire a livello emotivo e l'alienazione che il medesimo vive al suo interno. Williams gioca di espressioni, muove le dita tra i negativi come se plasmasse una forma di vita tutta sua, costruendola attraverso le risultanze della sua soggettività. Romanek consegna un asciutto e inquietante ritratto della deriva dell'essere umano, incapace di esistere, se non di puro riflesso. Lavoro eccellente e spesso sottovalutato.
MEMORABILE: L'incubo al sangue del protagonista; Il servizio "forzato" in camera d'albergo.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 21/07/09 11:57
    Scrivano - 5591 interventi
    A Jack Nicholson venne offerto il ruolo del protagonista che pero' rifiuto'.