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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Decisosi finalmente a tornare dietro la macchina da presa otto anni dopo l'exploit del primo PARANORMAL ACTIVITY e dopo la produzione di molti altri film a quello agganciati (ma non solo), Oren Peli s'imbarca nella solita avventura fintoamatoriale rifacendosi stavolta al padre moderno del genere, BLAIR WITCH PROJECT. Se sostituiamo il bosco della strega con la famigerata Area 51 nel Nevada dove la credenza popolare vuole siano custoditi i segreti della tecnologia aliena, si vedrà che le differenze sono ben poche: prologo con i parenti...Leggi tutto e gli amici degli scomparsi che spiegano in quattro parole chi erano, poi il titolo e subito via al filmato "ritrovato" in cui i tre ragazzi protagonisti (cui si aggiungerà in seguito la giovane figlia di un impiegato licenziato dall'Area e successivamente ucciso) partono in direzione Nevada decisi a superare ogni ostacolo per accedere al livello 4, sotterraneo, che le indicazioni in loro possesso segnalano come il più segreto, quasi invisibile sulle mappe. Peli riprende la tecnica che già aveva dimostrato di saper ben gestire in PARANORMAL ACTIVITY per applicarla a un'avventura che si consuma tra il thriller, l'horror e la fantascienza. Prima parte in cui i nostri se ne vanno a una festa dove uno di loro sparisce per ricomparire successivamente con aria da “posseduto”; tre mesi dopo, la decisione di partire per il Nevada. Inevitabile puntata a Las Vegas, pedinamento di un lavorante della base da cui recuperare i pass per l'accesso e infine qualche intervista a chi abita nei pressi dell'Area 51. Poi finalmente si entra nel vivo (sempre con la telecamera a seguire "live" i movimenti del gruppo) e le chiacchiere sterili fin lì ascoltate cominciano a trasformarsi in timore diffuso; dal giorno si passa alla notte (con infrarossi) e si accede alla base ovvero al “bosco della strega”, dove come da tradizione qualcosa di imperscrutabile accade. A dire il vero è soprattutto un gran spostarsi tra corridoi in penombra e sale che celano oggetti misteriosi di non facile identificazione... Il clima di sottile terrore che dovrebbe dare un senso al film non monta mai e ci si perde tra corse felpate accompagnate da preoccupate frasi sottovoce. Purtroppo manca inventiva per quanto riguarda le sorprese incontrate ed è il difetto maggiore, in casi simili. Resta la riconosciuta perizia di Peli nel rendere il finto dilettantismo del filmato (anche se il montaggio tradisce infiniti trucchi tipicamente da post-produzione che chi riprende davvero non potrebbe mai realizzare), ma dei brividi di PARANORMAL ACTIVITY qui non v'è traccia e gli alieni che ogni tanto fan capolino fugaci nel buio fan solo sorridere; tale è lo scarso coinvolgimento nelle insulse corse tra i corridoi di quello che sembra al massimo un incrocio tra un ospedale e un'azienda fitta di uffici che a ben vedere eran da preferire le fasi precedenti all'ingresso nell'Area. Recitazione mediocre, dialoghi concitati ricalcati da mille altri, finale che omaggia ulteriormente (ma senza nerbo) il mistero della strega di Blair. A fine titoli di coda il recupero tra l'erba della telecamera. Decisamente superfluo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/07/17 DAL DAVINOTTI
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Hackett 15/01/18 18:34 - 1865 commenti

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Mockumentary doppiamente deludente e a tratti tedioso. Se da un lato infatti c'è poco da salvare perché fino a dieci minuti dalla fine poco succede, dall'altro non si può perdonare che il regista di tale tabula rasa sia quell'Oren Peli che (piaccia o meno) con il semplice ma originale Paranormal activity aveva contribuito a innovare il cinema horror contemporaneo. Troppo poco quindi, visto che le aspettative era lecito fossero, se non alte, almeno sopra la media. Poche idee realizzate male.

Jurgen77 7/01/20 09:51 - 629 commenti

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In sostanza trattasi di Paranormal activity in chiave fantascientifica. La solita stroia dei misteri dell'area 51 in Nevada, il solito grupo di amici che vuole vederci chiaro, i soliti sotterranei pregni di laboratori, i "soliti" alieni "ectoplasma" tipo yogurt cremoso, i bagliori, i militari che nascondono tutto... La solita noia mortale insomma...

Anthonyvm 13/12/21 02:40 - 5615 commenti

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L'Oren Peli di Paranormal activity torna al found-footage e si muove in verso diametralmente opposto rispetto all'esordio: invece che mostrare il minimo indispensabile si butta nell'esibizionismo effettistico sciorinando ridondanti fughe e lunghe esplorazioni nella fantomatica "Area 51". In termini di suspense e suggestione, i primissimi minuti con le interviste ai parenti dei soliti documentaristi dispersi sono molto più riusciti del resto. L'editing e l'abuso di VFX mal si sposa al genere. Il soggetto per un discreto videogioco si è tramutato in un film noioso e dimenticabile. Meh.
MEMORABILE: Invasione domestica in POV; L'interessante trovata delle tute di gomma a forma di "grigi" usate dagli alieni; Gli interni bianchissimi dell'astronave.

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