La prima fonte di ispirazione, la più palese e più smaccata a giudicare dal soggetto e da alcune scene-omaggio (vedi i “clerici” che bruciano la Gioconda col lanciafiamme) è FAHRENHEIT 451, il classico di Truffaut tratto da Bradbury al quale il film pare rifarsi del tutto nel delineare il carattere del protagonista (Christian Bale) e la sua storia. Ma non si possono sottacere i riferimenti precisi a L’UOMO CHE FUGGI’ DAL FUTURO per l'annientamento della personalità, a GATTACA...Leggi tutto per la messa in scena fredda e stilizzata, a BLADE RUNNER per le scenografie e soprattutto al solito MATRIX per i costumi (l'aggancio a un improbabile clero futurista sembra escogitato solo per riproporre impunemente gli stessi abiti lunghi e neri) e nei ripetuti combattimenti marziali. Uno dei prodotti di fantascienza meno originali di sempre, in poche parole. Eppure, nonostante un fastidioso senso di déjà vu faccia capolino ad ogni scena, il film di Kurt Wimmer si lascia vedere. Soprattutto grazie alla bravura del sottovalutato Christian Bale, capace di dare intensità al suo personaggio senza poter usare alcuna espressività: l'idea infatti è quella di un futuro in cui, grazie a una medicina, il Prozium, da assumere più volte in una giornata, l'uomo ha annientato ogni emozione per evitare nuove guerre. La regia, è vero, si concede qualche pausa di troppo, ma riesce a rendere bene il clima di Libria, questa città asettica dove gli abitanti sono soggiogati dal solito “Grande Fratello” che pensa per loro. Un finale in crescendo, un'atmosfera rarefatta, poche parole e una confezione da serie B di lusso. Combattimenti digitalizzati.
E' impossibile, guardando questo film, non scorgere le libere ispirazioni da Fahrenheit 451, Orwell 1984 e SOPRATTUTTO Matrix; quindi, anche solo per questo fatto, il film perde parecchi punti. Mi è piaciuto però il fatto che a Libria chi distribuisce e nasconde nastrini colorati, libri, quadri e qualsiasi altra cosa in grado di trasmettere sensazioni, è trattato come uno spacciatore di droga. Perchè così il film, nonostante sia di pura fantascienza scopiazzata, mantiene quell'aria interessante di fantapolitica.
Equilibrium è un film in cui è difficile trovare elementi di originalità e gli spunti e rimandi ad opere letterarie e cinematografiche (da Matrix a 1984) si sprecano. La nazione modello Libria dove i sentimenti estremi sono banditi è una troppo ovvia rappresentazione dei regimi totalitari. Bisogna tuttavia ammettere che il film è realizzato con molta cura e risulta parecchio godibile. Molto efficaci scenografia e rappresentazione scenica (con una riuscita fotografia) e gli interpreti (specie Bale)risultano credibili. Coinvolgente.
Buon film con un protagonista in forma smagliante. La trama si ispira a piene mani agli autori classici di fantascienza del novecento (Bradbury, Orwell, Dick) e a numerose altre pellicole, ma sa dare il proprio apporto nel descrivere una alienante società futura. Le scene di azione, nonostante la parentela con Matrix, sanno essere a loro modo originali con sequenze di arti marziali, applicate all'uso della pistola, davvero memorabili. Storia convincente con uno strascico filosofico e morale immancabile in racconti di questo genere.
Affondo paraorwelliano, con tanto di svergognate sgomitate a Truffaut; sia apologo che film convincerebbero appieno se non fossero compromessi dallo zampino impunemente lasciato da De Bont, che inquina trama e stile con irritanti staffilate matrixiane smarronanti anzichenò.
Ma quanto piace Orwell ai produttori di cinema? Tanto e se escono cose come questo "Equilibrium" la cosa è ben accetta. Bellissima (vabbè... "bruttissima") la distopia "1984iana", evocative le ambientazioni e la messa in scena, degnamente approfondita la psicologia dei personaggi. A spingere, poi, sul lato del divertimento ci sono gli spettacolari combattimenti: figli di Matrix quanto si vuole (che male c'è poi...) ma cool e talmente stilosi da far sbrilluccicare gli occhi, altrochè! Grandissimo Bale.
Ottimo film snobbato dalla filmografia fantascientifica. Il bravissimo Bale qui impera e continua a perseverare nella sfortunata serie di film che sembrano confezionati per essere distribuiti in Home Video. Una delicato connubio tra "1984" di Orwell e Gattaca. da vedere.
Fate un soffritto di atmosfera alla Dune di Lynch, sfumate con lo spirito di Blade Runner, aggiungete a fuoco lento le polpe scelte di Fahrenheit 451, Metropolis e Matrix. Aggiungete un pizzico di Darth Vader, mantecate con The Island (a questo non ci aveva pensato ancora nessuno!) e servite ben caldo. Davvero pessima la colonna sonora, inquietante Bale, indimenticabile il ciuffo a banana di Macfadyen (fuori parte ma non è una novità... più che altro è fuori mestiere).
Ennesimo kata-techno-dystopian movie che scomoda Matrix, Metropolis e la Riefenstahl per una masturbazione para-orwelliana involontariamente comica. Non mancano i dialoghi arciconvinti e un simbolismo da quattro soldi. Morale della favola: la ragione riduce l'uomo ad uno zombie. Sarà d'effetto, ma accomunare la scienza e il dominio sulle passioni alle ideologie che più di tutte hanno banchettato sulla critica alla ragione non è solo superficiale, è irritante. Bale monoespressivo, meglio la Watson.
In tutto il film non c'è uno, dico uno, elemento che non sia scopiazzato da altre pellicole o da romanzi. Da Orwell a Bradbury passando per La fuga di Logan e finendo con Matrix. Una discreta scenografia viene disintegrata dagli effetti speciali, semplicemente ridicoli. Per amanti del genere...
Saccheggiando le idee esposte da Huxley ne "Il mondo nuovo" (la manipolazione dell'emotività a fini di controllo sociale) e l'apparato visivo di Matrix, il film non ha una sola idea originale, essendo una specie di compilation del già letto o già visto, a cominciare da Orwell per finire ai Wachowski. Il rogo delle opere d'arte è ovviamente derivato da Bradbury, così come il personaggio femminile della Watson. Bravo Christian Bale. La messa in scena minimalista ha una sua eleganza. Inutile, come il film.
Un ottimo pastiche di idee già viste (del resto pure Matrix lo è e i deludenti sequel ruberanno pure da da questo Equilibrium, partendo dai cappottoni da prete. Almeno qui un senso c'è, visto che il protagonista è un vero surrogato di prete-poliziotto). Ottimo e rigoroso Bale in splendida forma fisica (nelle scene di vita quotidiana riprende la toelette mattutina di American psycho) e affascinante come sempre la Watson: si amano ma non si sfiorano nemmeno. Interessante il cameo del quasi irriconoscibile David Hemmings.
MEMORABILE: I combattimenti di Bale, l'idea del kata della pistola.
Il bravo Christian Bale fa il verso a Keanu Reeves (anche negli abiti) ma Equilibrium non è Matrix e Wimmer non ha il talento dei Wachowski. Di analogie con altri film ce ne sono molte altre. I combattimenti comunque sono belli da vedere e la colonna sonora è più che discreta.
Che la sceneggiatura peschi qua e là e ricordi molte cose è evidente, ma il film, pur non originale, è piacevole da vedere e ben realizzato. Bana bravo come al solito ed ottimamente in parte. Belle soprattutto le coreografie degli scontri con la pistola e le scenografie, un po' meno i costumi che di originale non hanno nulla. Non lascia un gran ricordo di sè, ma almeno non è inguardabile. Interessante la Gioconda palesemente dipinta su tela e spacciata per originale... ma son dettagli in fondo. Mediocre.
MEMORABILE: L'irruzione al buio; la sequenza nella stanza col grammofono.
Frullato di vari classici del cinema sci-fi, da Fahrenheit 451 a Matrix passando per Orwell e Dick, il tutto però orchestrato con un grande senso del ritmo che rende facile il coinvolgimento dello spettatore. Le scene action sono ben condotte, la fotografia e la fotografia molto curate e la regia attenta ai particolari. Bale è bravissimo, supportato da un buon cast (eccezion fatta per un catatonico Macfadyen). Colonna sonora adatta, divertimento notevole.
Regge sulla sufficienza per tre quarti, per cadere rovinosamente nel finale (ma se era così facile...), lasciando francamente sbalorditi per le scorciatoie intraprese e per le cose che vengono propinate come [pseudo]soprese, senza che se ne tenti uno straccio di spiegazione. Difficile valutare le prestazioni attoriali in un film in cui quasi tutti i personaggi devono essere più o meno catatonici (ma hanno il diritto, chissà perché, di essere perplessi). Girato per brevi tratti al palazzone dell'EUR. *½
Per quasi un'ora la pellicola decerebra pure lo spettatore: dialoghi elementari, regia da encefalogramma piatto, situazioni derivative. Si può affermare che al di qua dello schermo non si corra mai il rischio di incorrere nel reato di emozione. Qualche sussulto nelle scene di battaglia, che però risultano penalizzate, come lo stesso cast del resto, dalla confezione generale che porta a bramare la parola fine.
Il mercatino delle pulci distopiche. Una crestomazia datata e banalizzante di briciole spizzicate a scrocco da Matrix (gli indumenti para-ecclesiastici e le geometriche tecniche marziali dei Cleric), Farhenheit 451 (i roghi delle opere d'arte), Arancia meccanica (l'assopimento coatto degli istinti violenti) e 1984 (il predicatore in perenne video-trasmissione). Christian Bale ruzza a piacimento per tutto il film infischiandosene altamente della scandalosa improbabilità di ogni evento, reazione e congegno psicologico. Di cattivissimo gusto e insuperabile corrività: la ridicolaggine fatta film.
MEMORABILE: Le esilaranti e squadratissime coreografie delle sparatorie; I ripetuti capovolgimenti di scena al limite della caricatura involontaria...
Trama abbastanza sfruttata quella di una società futura in cui i sentimenti e le emozioni vengono banditi. Questo film non aggiunge nulla di nuovo, compreso il finale foriero di speranza. I dialoghi sono spesso debolucci. Buona l'interpretazione di Bale. Ambientazioni ben scelte e buona fotografia.
MEMORABILE: Il sorriso del bambino quando sente in lontananza le esplosioni.
Il reato dell'emozione non lo si viola grandemente (malgrado, come consueto per la nostra epoca, sia stato più curato il teatrino visivo che quello riguardante trama e interpretazioni). Niente di originale se non un minestrone di altre trame fantascientifiche: in primis fa pensare a V per vendetta e i grandi censori. Bale non è l'attore più espressivo del mondo e di fatto è perfetto per il ruolo.
Non starò a enumerare quanti film precedenti questo Equilibrium ricordi; lo stesso si potrebbe dire dei film che ha influenzato: chi è stato il primo? Non ha importanza, Equilibrium si avvale di un ottimo Christian Bale che, guarda caso, pur non assumendo nessuna sostanza, perciò preda delle emozioni, è il più freddo di tutti quelli che dovrebbero essere gelidi e che invece esternano una notevole sfilza di sentimenti. È forse questo il punto debole, che mostra quanto sia difficile robotizzare un umano; più facile rendere emotivo un robot.
In un futuro post-bellico la prevenzione della guerra viene mantenuta attraverso la rimozione dei sentimenti e delle emozioni; coloro che sono chiamati a debellare le ultime sacche di resistenza sono umani robotizzati senza il minimo rimorso. A meno che... Discreta fantascienza con un buon Bale al quale manca, però, un vero antagonista "sul campo". Poco male, si prende onori e oneri e la nave arriva in porto (non senza aver incrociato qualche iceberg). Totalmente sprecato Sean Bean, che avrebbe meritato più spazio. Cameo per David Hemmings.
Da una premessa stupidina (eliminare i sentimenti per non avere più guerre, come se queste nascessero dai sentimenti) si sviluppa un action movie di fantascienza iperdidascalico e prevedibile, che ai contenuti che vorrebbero essere profondi contrappone una forte superficialità narrativa e concettuale, con le emozioni ridotte a oggettistica e lacrimucce. Il film è stilisticamente pomposo e virtuosistico, direi senza equilibrium, con effettacci ridondanti e una visionarietà trendy già vista e rivista. Bale intenso, ma il resto è da evitare.
Ottimo film ambientato in un futuro distopico e post apocalisse, con un Christian Bale veramente in forma. Ben realizzato il clima di paranoia, con un regime dittatoriale instaurato tramite una droga che annulla i sentimenti e perfetto il ritmo che ci accompagna fino alla fine fra combattimenti; sparatorie e citazioni a Matrix, Orwell e Dick. Girato tra Olympiastadion e l'EUR per sfruttarne le architetture figlie dei regimi nazifascisti.
In una pacificata società del futuro, è obbligatoria l'assunzione di un sedativo che dovrebbe rendere serafici, anche se poi i guardiani preposti alla repressione delle emozioni e dei comportamenti non allineati risultano alquanto irascibili e schizzati... Reader's Digest di tanto cinema distopico precedente, fitto di citazioni/scopiazzature così palesi da far assomigliare il film ad un Asylum in confezione di lusso. Scartata ogni pretesa di originalità o almeno di senso logico, può risultare un guilty pleasure a livello visivo, se si evita di assumere prima una pillola di Pozium.
MEMORABILE: Bale biancovestito e coi capelli leccati da una mucca volteggia come Neo facendo fuori decine di soldati dell'Impero con le tutine a lutto.
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HomevideoGestarsh99 • 8/09/11 11:50 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 07/12/2011 per Miramax/Eagle Pictures: