La mia vita da zucchina - Film d'animazione (2016)

La mia vita da zucchina
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Titolo originale: Ma vie de Courgette
Anno: 2016
Genere: animazione (colore)
Cast: (animazione)
Note: Da un romanzo di Gilles Paris.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/03/17 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 19/03/17 09:02 - 12622 commenti

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Dopo la morte della madre alcolizzata, Zucchina viene accolto in una casa famiglia dove vivono altri bambini orfani come lui oppure provenienti da situazioni familiari difficili... Delicatissimo film d'animazione che unisce alla tecnica a passo uno, stilizzata e con personaggi dai tratti caricaturali, una notevole ricchezza di contenuti: impossibile non affezionarsi a Zucchina e ai suoi piccoli amici, tutti già segnati dalla vita. Tristezza, dolore ma anche speranza e fiducia in un futuro migliore: un film leggero nella durata ma denso di sentimenti e commozione. Non adatto ai più piccini.
MEMORABILE: Lo scatto della fotografia ricordo

Galbo 1/06/17 07:19 - 12380 commenti

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Tenero e struggente, un film animato sulla profonda solitudine di un gruppo di bambini abbandonati che trovano nello stare insieme una via d'uscita dalla loro condizione. Delicato e insieme molto profondo nel descrivere le psicologie dei personaggi, in poco più di un'ora descrive il quotidiano e le speranze dei bambini con uno stile grafico deliziosamente naïf. Buono il doppiaggio italiano. Da vedere.

Pigro 15/01/18 21:11 - 9635 commenti

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Un bambino in orfanotrofio: cosa c’è di più triste? A raccontarlo, senza censure sul dolore, è un film d’animazione, tenero e commovente, che attraversa con leggerezza tutte le stazioni della via crucis dei piccoli protagonisti. La stessa fisionomia dei piccoli è al contempo straziante (le occhiaia blu!) e delicata, mentre l’ambiente ha marcati tratti infantili e naif che sembrano inchiodare l’angosciante vicenda al fondo più intimo e ancestrale della paura dell’abbandono e della solitudine che tutti abbiamo avuto da piccolissimi.

Cotola 24/01/18 23:20 - 9009 commenti

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Delicato inno all'amicizia che esalta i rapporti umani che sono assolutamente fondamentali per una vita serena ed appagante. Pudico ma anche molto schietto (soprattutto se si pensa che si rivolge, tendenzialmente, ad un pubblico di bambini) e realistico nel mostrare il dolore e la sofferenza di bimbi duramente colpiti dalla vita e con i quali è impossibile non empatizzare e per i quali non si può non tifare. Ciò rende il suo "ottimismo" (almeno nella parte finale) forte e contagioso poiché realistico e non perniciosamente gratuito e quindi stucchevole ed insopportabile. Gran film.

Gabigol 25/04/20 10:48 - 571 commenti

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Cosa c'è di più spietato e irredimibile dell'infanzia, uno dei primi crocevia della nostra vita? Le cicatrici non guariscono; le occhiaie contornano gli occhi e tradiscono fin troppo esperienza accumulata in pochissimi anni. Eppure il ritratto di questo mediometraggio d'animazione consegna un'irrefrenabile voglia di vivere: tutti quei moti di fantasia, abnegazione e solidarietà, qui, attecchiscono in una storia corale di bambini che vogliono semplicemente impreziosire reciprocamente i propri percorsi. Emozionante.
MEMORABILE: L'aquilone con il padre-supereroe; Le lattine di birra; La descrizione della copula; La bambina che aspetta la madre; Il bullo redento.

Giufox 14/03/22 11:06 - 324 commenti

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Una di quelle sane e fisiologiche risposte alle decine di banali animazioni per l'infanzia - e non solo - che a ipertrofici effetti grafici antepone la solidità di una narrazione breve e sincera. Tra Burton e Loach, un canto di formazione che fa dell'abbandono momento di crescita e della solitudine riscatto. Una casa delle bambole in cui la miseria sociale si dissipa nei grandi occhi delle piccole marionette forgiate da delusioni e speranze. Nell'economia generale c'era spazio per qualche sequenza in più per approfondire alcuni personaggi rimasti sullo sfondo.
MEMORABILE: La forma delle macchine; I gavettoni al poliziotto; La festa di Halloween.

Bubobubo 2/05/22 10:57 - 1847 commenti

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Icare, chiamato da tutti "Courgette" ("Zucchina"), provoca senza volerlo la morte della madre alcolizzata: portato in orfanotrofio dal premuroso agente di polizia Raymond, imparerà a stringere rapporti di amicizia con molti altri ragazzini sfortunati come lui, inclusa la piccola Camille... Da una sceneggiatura a otto mani cofirmata da Céline Sciamma, Barras esordisce con un delicato film d'animazione a passo uno che riesce a maneggiare il tema del dolore e dei traumi infantili evitando accuratamente ogni scivolone retorico. Classica opera non adatta al pubblico per cui è destinata.
MEMORABILE: La storia di Camille.

Anthonyvm 7/11/22 01:25 - 5637 commenti

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Il peculiare, adorabile e genialmente identificativo design dei personaggi, che si presenta come l'esatta trasposizione tridimensionale di un'illustrazione per bambini, non deve trarre in inganno: nonostante la giovane età dei protagonisti, non si fanno sconti sulla severità degli argomenti trattati. Alcolismo, droga, lutti da cronaca nera e abusi sessuali non bastano tuttavia a deviare il flusso del racconto su toni inutilmente cupi: quando amicizia, amore e solidarietà ritemprano il calore familiare, neanche il peggio che il mondo ha da offrire può ottenebrare il cuore. Dolcissimo.
MEMORABILE: L'incidente domestico che apre le "danze" emozionali; Sulla neve; Camille e il fucile di suo padre; La zia odiosa di Camille; Il finale conciliante.

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  • Curiosità Daniela • 19/03/17 09:12
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Film d'esordio del regista, con sceneggiatura di Céline Sciamma, a sua volta regista di film come Tomboy (2011) e Diamante Nero (2014).

    Candidato al Golden Globe e l'Oscar 2017 come miglior film di animazione.
  • Discussione Daniela • 26/01/18 21:32
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Alla buon'ora Cotola, pensavo che avessi scordato di commentarlo...
    Sono contenta che i davinottiani abbiamo apprezzato questo film d'animazione bellissimo e commovente, ancora adesso quando ci ripenso sento un pizzicotto al cuore.