Bleed: Più forte del destino - Film (2016)

Bleed: Più forte del destino
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Titolo originale: Bleed for This
Anno: 2016
Genere: biografico (colore)
Note: Ispirato alla storia vera del pugile Vincenzo Edward Pazienza, meglio noto come Vinny Paz (o Vinny Pazienza), ex pugile statunitense di origini italiane soprannominato "The Pazmanian Devil".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/03/17 DAL BENEMERITO WUPA WUMP
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Daniela 21/03/18 22:43 - 12606 commenti

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Fosse stata frutto della fantasia di uno sceneggiatore, verrebbe bollata come inverosimile la storia di questo pugile che, dopo un grave incidente d'auto, torna ad allenarsi per difendere il titolo di campione del mondo, invece qui è stato il carattere, sotto forma di una determinazione incrollabile, a scrivere il "lieto fine". Ancora una volta, il pugilato si conferma sport cinematografico per eccellenza, anche grazie alle buone prove del cast: bravi Teller e Hinds, sorprendente Eckhard che, con meno capelli e qualche chilo in più, azzecca una delle sue migliori interpretazioni.

Piero68 20/03/18 09:52 - 2955 commenti

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Ci avevano già provato con The fighter a raccontare una real story nell'ambito della boxe. E questo Bleed gli somiglia molto, per svolgimento. Ma se la qualità era diversa e soprattutto c'era un Bale incontenibile nella sua parte, qui sembra tutto troppo algido e distaccato. Forse Teller non era la scelta giusta per sopportare il peso di questa interpretazione. Non si riesce mai a entrare in empatia col personaggio (cosa che invece accadeva in Whiplash). Globalmente il film non è male ed è fatto con criterio, ma non mi ha fatto impazzire.

Beffardo57 18/03/18 08:24 - 262 commenti

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Un altro film sulla boxe: pugile italoamericano (con prevedibile contorno familiare) sembrerebbe finito per un incidente stradale, ma risorge stringendo i denti. Rocky era originale perché fumettistico e iperbolico, Città amara di Huston colpiva per il cupo realismo: qui invece c'è solo una storiella banalmente edificante, raccontata attraverso una sequela di luoghi comuni (gli italoamericani pastasciuttari, i neri tamarri, i torvi latinos, i bar con le spogliarelliste, Las Vegas e via degradando). Assolutamente evitabile.

Wupa Wump 11/03/17 12:08 - 19 commenti

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Sulla forza di volontà e la caparbietà di Vinny Pazienza mostrate per emergere nel duro mondo del pugilato dopo un incidente invalidante si regge il film: il vero nemico è il destino, non l'avversario sul ring. Sostenuto dalla famiglia e dal coach, Vinny combatte la sua avvincente battaglia coinvolgendo, trasmettendo sentimenti di forza interiore e amicizia grazie anche alla bravura di Teller (Vinny) e soprattutto di Eckhart (il coach). In ombra le scene sul ring: il rapporto tra i personaggi viene decisamente prima. Epici gli allenamenti che rischierebbero di paralizzare Vinny per sempre.
MEMORABILE: Coraggiosamente senza anestesia, Vinny si fa estrarre le viti conficcate in testa. Quando se ne va, è il medico a tirare un sospiro di sollievo.

Puppigallo 24/06/17 20:24 - 5252 commenti

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A una prima parte di medio interesse, segue una seconda che, grazie alla caparbietà del protagonista, convertita in un allenamento-riabilitazione ai limiti dell’umano, fa sì che lo spettatore si avvicini a questo pugile, inizialmente scalcinato e spaccone. Protagonista a parte, anche il suo allenatore risulta piuttosto credibile come figura (è comunque tratto da una storia vera). E il fatto che non sia molto più equilibrato dell’iniziale “sacco da botte” (il farsi convincere a riallenarlo ne è la dimostrazione), contribuisce a creare un duo quantomeno singolare. Nel complesso, non male.
MEMORABILE: Dopo l'incidente "Mi sento come una scatola di cereali"; La fidanzata "E' come se avesse l'apparecchio per i denti moltiplicato per mille".

Galbo 20/07/17 05:55 - 12372 commenti

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Incredibilmente tratto da una vicenda reale, un film sul pugilato nel quale la vera protagonista è la determinazione del personaggio principale, il pugile italo americano Vinnie Pazienza. Ben realizzato nelle sequenze sportive girate sul ring, il film si avvale di una buona sceneggiatura che caratterizza bene i personaggi. Il valore aggiunto è la prova dei due attori principali, il credibile Teller e soprattutto il sempre più bravo Aaron Eckhart. Un buon film.

Nando 9/11/17 17:52 - 3806 commenti

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L'incredibile vicenda sportiva del pugile Vinny Paz, ripresosi dopo un terribile sinistro stradale e capace finanche di sconfiggere il grande Duran. Storicamente non del tutto attinente ma realizzato comunque con ottima cura. Buone le scene dinamiche e appropriati i due protagonisti, con Eckhart di grande spessore. Valida la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto nella famiglia del pugile.

Capannelle 10/02/18 00:15 - 4394 commenti

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In effetti, senza questo biopic, mai avrei creduto a una simile storia. Buono il cast, anche nelle figure secondarie come ad esempio Ted Levine (lo psicopatico del Silenzio degli innocenti) nelle vesti di uno degli organizzatori. La regia è attenta a descrivere il cammino tortuoso affrontato da Pazienza e a dare umanità ai diversi personaggi. Manca però di una vera capacità virtuosistica e di quella drammaturgia di allenamenti e combattimenti che ha fatto grande il genere quando è riuscita a non eccedere nel pacchiano.

Viccrowley 11/04/18 08:49 - 814 commenti

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Sbagliato farsi fuorviare dal tema pugilistico ultra abusato. A Younger interessa solo marginalmente l'approccio sportivo, come punto focale dell'opera sceglie di puntare quasi esclusivamente sui personaggi e sulle dinamiche familiari. La storia di Pazienza ha dell'incredibile e sembrerebbe impossibile anche per la finzione cinematografica che di suo aggiunge un ritmo compassato capace di mutare in un istante grazie a dialoghi serrati o silenzi carichi di pathos. Dall'incidente alla riabilitazione si fa il tifo per Paz. Eccellenti Teller e Eckhart.
MEMORABILE: Il primo approccio all'allenamento nello scantinato dopo l'incidente; L'incontro iniziale tra Teller e Eckhart.

Gordon 8/09/19 13:37 - 260 commenti

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Buon film sportivo, tratto peraltro dalla storia vera di Vinny Paz, che ruota intorno alla disciplina più adatta al cinema, la boxe. La vicenda ha dell'incredibile, dato il miracoloso rientro dopo una frattura spinale e i due attori devono sobbarcarsi una dura prova per reggere personaggi così impegnativi e in questo Eckhart, l'allenatore, riesce meglio di Teller, un po' freddino. La sceneggiatura comunque è buona, così come i comprimari e non ci si annoia. Soddisfacente.
MEMORABILE: Le viti estratte dalla testa senza anestesia.

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Redeyes 4/11/19 08:48 - 2442 commenti

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Pellicola più memorabile per la storia alle sue spalle che per la realizzazione stessa che cede fin troppo ai luoghi comuni. La prima parte è ben poco entusiasmante anche perché preparatoria al fulcro del raccontato: una straordinaria storia di inconscente forza di volontà. Bravi Teller e soprattutto Eckhart, un po' meno il contorno di stereotipati italoamericani tutti santini e spaghetti.
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