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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/02/17 DAL BENEMERITO PANZA
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Panza 18/02/17 14:47 - 1834 commenti

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Storielle di vita vissuta a mo' di flashback per i vari mercenari in un farlocco Afghanistan ottenuto usando qualche bosco italiano, inserendo un adeguato sonoro, qualche sparuta comparsa e filmati di repertorio. I ricordi dei protagonisti fanno venire il latte alle ginocchia per la banalità e per il ridicolo involontario, sensazione acuita dai brutti dialoghi messi loro in bocca. Oltre alla regia sciatta e improvvisata, non mancano improvvise sterzate nell'erotico e peggio ancora nel comico. Indescrivibile.
MEMORABILE: Il poliziotto torinese e quello siculo; Il momento canoro della Troschel; "Mi sale una ribellione!"; "Non giungeva!".

Fauno 16/04/17 09:00 - 2208 commenti

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Faticoso rimanere seri all'inizio quando si devono immagazzinare gli pseudonimi ed entrare nella realtà di un film che trasuda goffaggine: i fuochi vicino agli accampamenti sembran più il risultato di grigliate estive che di colpi di artiglieria e le sparatorie coi morti sembran fatte da Stanlio e Ollio. Passato questo è un filmetto come un altro; a volte certe scelte son dettate da autopunizioni, senso di giustizia o altri voli pindarici. Delle divette attempate la Troschel canta un bel motivetto mentre la Lenzi in dieci anni è raddoppiata di volume.
MEMORABILE: La prevedibilità di diverse frasi: il tempo gioca a sfavore, lo stesso non giudica nessuno, ai mercenari sparerebbero tutti...

Herrkinski 24/09/17 21:07 - 8072 commenti

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Inenarrabile pastrocchio a cavallo tra dramma e film bellico. In realtà le parti più propriamente "guerresche" sono girate tra campi e cave di sabbia probabilmente laziali, a rappresentare un Afghanistan altamente implausibile; come se non bastasse, l'approssimazione generale del tutto è da risate a scena aperta. A peggiorare la già tragica situazione, scene in flashback noiosissime contornate da location ancora più improbabili e un cast orripilante anche sul versante femminile. Disastroso senza se e senza ma; sembra girato almeno dieci anni prima.

Markus 25/09/17 16:23 - 3682 commenti

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I mercenari raccontano, ma il pubblico... ride. Poverissimo cinema di Sergio Pastore (Sette scialli di seta gialla pare al confronto un capolavoro) in cui traspare l'assoluto no-budget, ma anche la sciatteria della messinscena, che genera solamente ilarità anche laddove il messaggio - negli intenti - voleva esser serio. Siamo dalle parti del filmino amatoriale con amici. Ci si domanda come certi nomi noti (come la Troschel, allora moglie di Pippo Franco) abbiano potuto partecipare a questa squallida farsa in costume.

Cotola 26/09/17 00:50 - 9009 commenti

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La guerra in "Afghanistan" (chissà in quale parte d'Italia lo hanno girato) più che di un conflitto bellico diventa teatro dei ricordi dei protagonisti, narrati attraverso vari flashback. Impossibile salvarne anche solo qualcosa e difficile capire da dove iniziare per elencarne i difetti. A parte la discutibile e "frettolosa" regia, si segnala anche una pessima sceneggiatura con dialoghi terribili e piena di momenti improbabili che a tratti cadono pienamente nel ridicolo involontario se non addirittura nel trash. Velo pietoso sul cast attoriale tra cui si salva il solo Farnese.

Deepred89 27/09/17 12:23 - 3704 commenti

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Come altri film del regista, tanto poveristico da instillare, a tratti, qualche suggestione vagamente onirica, suscitata da improbabili stacchi di montaggio e repentini cambi di umore e di location. Al di là di tali involontari sprazzi positivi, il film resta un atroce e soporifero collage di flashback malamente rattoppati tendenti al dramma sentimentale, con cornice trash-bellica ambientata nel Medio Oriente più appenninico della storia del cinema. Alberto Farnese si dimostra un attore vero anche in tal contesto. Musiche antidiluviane.

Didda23 5/10/17 09:31 - 2426 commenti

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Un film malriuscito, senza dubbio, che non funziona a livello bellico (con scene di rara bruttura, girate nella campagna laziale) e che fa acqua da tutte le parti quando - tramite pesantissimi flashback - vorrebbe dare una profondità psicologica e drammatica ai personaggi coinvolti nel conflitto. Non è tanto l'essere tremendamente confuso a renderlo un film di una pochezza imbarazzante, quanto la pochezza dell'insieme, con prove attoriali di poco rilievo (eccezion fatta per Farnese che il mestiero lo ha) e una regia poco consistente.
MEMORABILE: L'ambientazione "afghana"; La storia d'amore con la prostituta brasiliana.

Schramm 9/03/22 15:22 - 3490 commenti

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Radio Kabul risintonizzata da Pastore. Che non è un pessimo regista, è solo diversamente bravissimo: nel termonuclearizzare ogni regola aurea cinematografica, per dire, è impareggiabile. Manciate di terra lanciate fuori campo per simulare esplosioni, acting pari alle drammatizzazioni dei bambini, dialoghi da TSO: risate a denti tutt'altro che stretti. ma anche larga la noia e lunga la via. Che non vanti reazioni facinorose e rivolte incendiarie nelle sale in cui è transitato è mistero fitto fitto. Da lanciare nello spazio col Voyager per far capire agli alieni i danni da articolo 28.
MEMORABILE: Scazzottamento con pompa: "Oh Signore liberami dalla violenza"; Disco-Monique; Mercato; Sfasciacarrozze; “Non giungeva!”; I 20' finali con Maria.

Sergio Pastore HA DIRETTO ANCHE...

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  • Discussione Fauno • 16/04/17 09:07
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Sicuramente questo film verrà massacrato coi peggiori insulti dai prossimi utenti spettatori, e per una volta posso dire che non avranno torto alcuno...Io un pallino in più ho voluto darglielo perché coi mezzi buffi che adotta, il regista vuol far capire che i mercenari li vanno a fare non quelli che nella vita non hanno ideali, ma quelli che non li sanno sviluppare o che per lo meno non sanno sbrigliare tutti i loro punti interrogativi o le loro crisi di identità. Troppo tardi si rendono conto dell'errore. Detto questo c'è solo da ridere o da piangere a seconda della sensibilità di vedere il film. Indifferenti non credo che lasci.
  • Musiche Panza • 30/09/17 17:49
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    La canzone dei titoli di testa è Addio mercenario (E. Bomba [Enrico Bomba] - Sara Pastore - Laura Pastore), cantata da Laura Troschel.

    Testo:

    Tu, soldato di ventura,
    hai lasciato una terra lontana.
    Per cercare l'avventura
    hai raggiunto la costa africana.
    Tu, che insegui la paura
    sotto un cielo più azzurro e stellato,
    sai che bella fregatura
    quando scopri che ti hanno ingannato.
    Senza una bandiera
    né una patria da servire,
    ma una paga giornaliera
    per combattere e morire.
    Addio, mercenario.
    Addio, mercenario.

    [recitato] Non devi pensare all'amore perchè il tuo destino è segnato. Un killer non può avere un cuore e presto sarai eliminato.

    Tu, soldato di ventura,
    il tuo debito non l'hai pagato.
    Se finisce l'avventura
    per la vita sarai braccato.
    Come un legionario
    che si affida alla sua sorte
    tu sei solo un temerario
    che sommette sulla morte.
    Addio, mercenario.
    Addio, mercenario.
    Senza una bandiera
    né una patria da servire,
    ma una paga giornaliera
    per combattere e morire.
    Addio, mercenario.
    Addio, mercenario.


    La canzone dei titoli di coda è Semafori rossi (Sara Pastore - Laura Pastore), cantata da Laura Troschel.

    Testo:

    Mi porterai
    nella tua mente
    per tutto il tempo che abbiamo trascorso.
    Mi cercherai
    fra la tua gente
    quando la rabbia diventa il rimorso.
    Qualche volta un semaforo rosso,
    mentre aspetti sentendomi addosso
    ti lasci un po' andare
    poi incominci a sognare.
    Lì mi vedrai nelle vetrine
    fra il fondotinta, i rossetti e un foulard
    e sognerai certe mattine
    di ritrovarmi in un tram o in un bar.
    Ma se incontri un semaforo rosso
    senti ancora quel brivido addosso
    come il giorno che hai detto di no
    a un amore diverso.
    Dentro di te io rivivrò,
    la nostra storia, sai, non finirà.
    Dentro di te io resterò
    e il nostro amore forse vincerà.
    Dentro di te io rivivrò,
    la nostra storia, sai, non finirà.
    Dentro di te io resterò
    e il nostro amore forse vincerà.
    Ritornerai con le medaglie
    quando per te questa guerra è finita
    e non saprai le mie battaglie
    le mie ferite, il sesso, la vita.
    Non mi basta un semaforo rosso
    per sognare e sentirti un po' addosso
    mi serve una mano che mi porti lontano.
    Ultima modifica: 19/02/19 14:59 da Panza