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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Come si fa a non amare David Lynch? A non amare un cinema che non ha paragoni, unico nel saper creare un universo autonomo e impenetrabile. MULHOLLAND DRIVE prosegue il discorso di STRADE PERDUTE apparendo tuttavia meno smaccatamente incomprensibile. Questo per la prima ora, s’intende, perché poi, come sempre, tutto quello che appariva chiaro o se non altro semilineare s’attorciglia su se stesso contravvenendo ogni logica e seguendo la distorta visione del mondo lynchiano, popolato di nani, mostri, doppi, in cui i personaggi diventano d'improvviso interscambiabili e lo spettatore viene trascinato inesorabilmente In un...Leggi tutto vortice senza fine, nel quale i titoli di coda possono apparire quando meno te l'aspetti, senza preavviso. Tutto sta nell'accettare il gioco, calarsi in una dimensione paraonirica in cui non esistono regole e l'unica costante sono le immancabili, avvolgenti musiche di Angelo Badalamenti. In MULHOLLAND DRIVE Lynch sa comunque creare anche qualche interludio comico, sa divertire soprattutto nelle parti riguardanti il regista sfigato, a contatto (lui come noi) con avvenimenti ai quali non riesce a dare una spiegazione. Un po' meno riuscita (pure se interpretata benissimo) la vicenda cardine, nella quale una giovane che ha perduto la memoria in seguito a un incidente finisce nella stanza di una coetanea sbarcata a Hollywood con la speranza di diventare una stella del cinema. Ma se fosse solo un'illusione? Inutile dannarsi a cercare una soluzione plausibile: Lynch bisogna viverlo, sentirlo dentro, e gli amanti della narrazione lineare classica rischieranno di odiarlo, dopo due ore e mezzo di follie pure.

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Caesars 18/04/07 13:39 - 3790 commenti

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David Lynch non è un regista che amo particolarmente anche se è autore di un autentico capolavoro quale Elephant man. Questo lavoro devo dire che mi ha convinto: la vicenda si segue con grande interesse e per di più ha una trama abbastanza lineare per 2/3 di film; poi le cose cambiano e tutto appare in una prospettiva diversa e francamente di non facile comprensione. Le intrepretazioni possibili su quello che accade diventano molteplici ma (magari aiutandosi con qualche analisi che si trova in rete) alla fine si può trovare la propria. Buono.

Red Dragon 23/04/07 22:52 - 125 commenti

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Mulholland dr. è un capolavoro di un genio. Mio umile sentimento verso un autore che può apparire furbescamente folle ma che semplicemente è troppo intricato e delirante nelle sue visioni per essere seguito in maniera lineare. Ci vogliono diverse visioni per capire almeno una parte del film. Il resto è più viscerale, profondo, dal rapporto oscuro Watts-Harring fino alla scatola blu. Come 2001, per essere maginifici non serve essere intelleggibili. E saremmo tutti artisti se bastasse incasinare la trama. Opera d'arte.

Supervigno 7/08/07 17:43 - 229 commenti

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Per godersi questo film è sufficiente sedersi e guardare, ascoltare, rabbrividire. Non serve scervellarsi per capire la storia, chiedersi se è un sogno, la realtà, entrambe le cose o nessuna delle due. E' un'esperienza da vivere momento per momento, gustandosi l'atmosfera morbosa, di continua minaccia di qualcosa di terribile che potrebbe succedere (è già successo?) ma che non ci impedisce di continuare a guardare, di cercare di scoprire, di desiderare di sapere. Una pausa di ritemprante inquietudine, di allarmante sensualità, di ignoto.

Capannelle 4/11/07 21:01 - 4411 commenti

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Sono rimasto deluso forse perché mi aspettavo una storia più lineare, ma anche dimenticando questo aspetto non mi sono sentito coinvolto, non ho mai sentito un fremere del cosiddetto climax (e la scena saffica non basta). Ok, a Lynch piace contorcere le vicende e non dare nulla per scontato, ma a proprio uso e consumo. Una licenza che non viene concessa ad altri registi. Belle comunque la fotografia e le musiche.

Il Gobbo 21/11/07 09:29 - 3015 commenti

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Sopravvalutatissima accozzaglia di sequenze sconnesse, alcune in sè riuscitissime (sublime il negoziato fra cineasti e mafiosi), altre per nulla, in un delirio di narcisismo furbo, pronto a far leva sul pregiudizio critico favorevole (laddove per altri si parlerebbe di sgangheratezza per Lynch la parola chiave è "ermetismo"). Nè le due attrici (indubbiamente belle manze) bastano da sole. Efficacissimo rimedio contro l'insonnia. Aridatece Jess Franco

Homesick 13/01/08 18:12 - 5737 commenti

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Gentile, carezzevole, passionale, saffico, è l’ideale controparte femminile del più virulento e maschile Strade perdute. Tra scambi di personalità beckettiani, suggestioni da pittura cubista e rapide pennellate di humour nero e fumetto pulp, la vicenda diventa sempre più inestricabile, assumendo in tutto e per tutto i connotati illogici e paradossali delle immagini di un sogno o di un incubo. I cambiamenti di identità e personalità consentono alle due attrici di esprimersi al meglio. Musiche soffuse.
MEMORABILE: La scena saffica tra le due protagoniste. Il cowboy. Il teatro. La scatola blu.

Mfisk 13/02/08 09:25 - 127 commenti

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Non ci si capisce assolutamente nulla; però c'è gnocca e si passa il tempo tutto sommato in letizia. Magari c'è anche un'interpretazione da dare al tutto; ma io credo che se uno si deve mettere a tavolino e compulsare manuali e recensioni per capire cosa intendeva fargli vedere il regista, allora: o è scemo lui (e io non mi sento molto scemo); o il regista è un cattivo regista (e Lynch non lo è); o il regista è un furbacchione che doveva consegnare il lavoro in tempo per comperarsi la nuova villa al mare.

Herrkinski 27/08/08 19:15 - 8109 commenti

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Lynch spezzerà sempre la critica e il pubblico. Io mi situo nel mezzo. Se infatti è innegabile il talento visionario del regista, è altresì vero che molti dei suoi film sembrano tanto delle prese per i fondelli, rivolte a un audience che vuole darsi un tono definendolo "genio" o urlando al film d'autore. Nulla di tutto questo: "Mulholland Drive" è un esercizio di stile furbetto, con ammiccamenti pruriginosi e varie storielle buttate insieme senza criterio. E così ci si trova a chiedersi che diavolo sia la scatola blu e il mostro di là dal muro.

Hackett 29/08/08 14:42 - 1867 commenti

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Ancora una volta tutto l'immaginario lynchiano prende vita in un film dalle mille evoluzioni, che si snoda come una regnatela davanti alla macchina da presa. Doveva essere una nuova serie tv, ma i produttori si tirarono indietro, per questo appare forse un po' posticcio (ma non meno lynchiano) il finale. Per fan.
MEMORABILE: La meravigliosa scena lesbo e l'autoerotismo sofferto della Watts.

Brainiac 15/01/09 21:18 - 1083 commenti

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Mulholland Drive non è un'opera incomprensibile, sconnessa, poco lineare. L'emozione che mi è arrivata in questo film è diretta, chiarissima. Parla di amore non corrisposto. Fondamentalmente si dovrebbe ripercorrere il film dalla festa verso la fine, in cui la protagonista vede tutti i personaggi reali (il cowboy!) e sposta la loro immagine (con nomi cambiati) nell'incubo (cioè la prima parte del film). Ma continuando a spiegare contraddirei l'essenza dei film di Lynch, che possono essere amati od odiati ma mai veramente capiti. Lasciarsi andare, please!
MEMORABILE: Un personaggio racconta un incubo che nel frattempo si sta avverando!

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Patrick78 16/01/09 15:57 - 357 commenti

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Cosa vuole dirci il film? Forse manipola le menti degli spettatori e li porta in mondi mai esplorati? Io non capirò molto di cinema ma il regista ha seri problemi di comunicazione con l'umanità. Una devastante incompresione regna in questa opera che misteriosamente ha molti estimatori ed ancor più stranamente ha vinto a Cannes. Siamo seri, oramai il regista prende in giro il suo pubblico che bellamente accetta ogni scatto artistico senza senso. Se Tarantino o chi per lui girasse un obbrobrio del genere verrebbe esiliato. Tanto si chiama Lynch... Assurdo.

Pigro 24/02/09 09:06 - 9666 commenti

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Una donna mora senza memoria e un'attricetta bionda sono le protagoniste di un intricato rebus segnato dalle regole del sogno e del mistero. Il film di Lynch cattura lo spettatore per condurlo lungo un percorso già di per sé frastagliato, ma apparentemente tranquillo come la strada che dà il titolo all'opera, e che invece si trasforma a un certo punto in uno spaventoso labirinto dove il tempo e lo spazio si incrociano in cortocircuiti fulminanti. Enigmatico e suggestivo.

Stefania 24/10/09 22:31 - 1599 commenti

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La fine di un amore possiamo raccontarla, oppure possiamo sognarla, e allora sarà Mulholland Drive. Lì, crolleranno le difese razionali, il dolore si mescolerà al senso di colpa, a pulsioni e a simboli di morte; oggetti, volti e discorsi quotidiani alluderanno ad altro da sé, passato e presente si fonderanno in un "qui ed ora". Tutto qui, tutto ora, nella mente di Betty-Diane che sogna la fine dei suoi sogni. "L'Io non è padrone a casa propria": per fortuna, altrimenti non esisterebbe il cinema di David Lynch.

B.wildest 22/01/10 18:38 - 33 commenti

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Battesimo ed estrema unzione del cinema americano: "Mulholland Drive" è uno dei film più importanti mai girati, insieme a Quarto Potere. Solo Lynch potreva sintetizzare tutti i generi in un solo film senza cadere nella farsa; molti non l'hanno capito ma ci troviamo di fronte al cinema puro. Lineare e prevedibile e pindarico e imprevedibile, sesso e pudore, noir e commedia, western e musical. Il tempo non esiste, tutto si sovrappone in una dissolvenza incrociata senza fine. Molti l'hanno rifiutato come rifiutano di scandagliare a fondo la loro mente.

Luchi78 27/07/10 14:36 - 1521 commenti

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A differenza di altre opere di Lynch, molto più audaci (cinematograficamente parlando), questo "Mulholland Drive" sembra celare qualcosa di più superficiale, vedi la chiave della scatoletta o il mostro incappucciato. Forse sono dettagli, ma la mia impressione personale è che è meglio spingersi oltre come in Inland Empire piuttosto che tergiversare in questo amore saffico non corrisposto. Comunque sempre ottima la fotografia con momenti a volte comico-grotteschi davvero ben riusciti.

Belfagor 8/01/11 17:57 - 2690 commenti

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Non serve tanto cercare la soluzione di questo omaggio al genere noir, quanto piuttosto la sua elaborazione o interpretazione. Con plutoniana maestria, Lynch guida la sua giovane Persefone (Watts) in una discesa negli inferi dell'inconscio, dove il sentimento non corrisposto dà vita ad un magma di destabilizzanti distorsioni della realtà che si susseguono senza apparente continuità, proprio come in un sogno. E il risveglio è vero? O è solo un nuovo incubo? Difficilissimo da trovare il bandolo di questo stram of consciousness. "Lynchs Wake".

F. felloni 21/01/11 23:41 - 10 commenti

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Uno dei peggiori film che abbia mai visto. Truffare lo spettatore non fornendo i riferimenti per spiegarsi le cose andrà bene per i serial, che devono tirare tutto per anni e anni fino allo svilimento dello spettatore, ma se si applica tutto questo al cinema ne risulta solo tempo perso. Se voglio vedere scene senza connessione (che poi interpreto io), faccio zapping sul televisore, o mi vedo scene a caso di film è pubblicità. E infatti sembra un film fatto da un pubblicitario...

Cotola 14/03/11 11:03 - 9043 commenti

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Notevole thriller-noir dagli enormi risvolti onirici che, come tutti i film del maestro, va amato e seguito come si fosse in un sogno e quindi senza cercare troppe spiegazioni. A dire il vero rispetto al passato c’è una prima parte che percorre strade narrative tradizionali, fin quando l’apertura di una misteriosa scatola non rimescola tutto e fa affondare lo spettatore e la sua mente in un labirintico trip narrativo da cui difficilmente si esce con la pura logica. Bello, intrigante, affascinante. Perché cercare altro?

Mickes2 21/02/12 23:33 - 1670 commenti

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Vulcanica fabbrica dei sogni, il sistema hollywoodiano tagliato in due dalla Mulholland Drive. Viaggio ininterrotto nella vita di due persone, ineluttabile discesa negli inferi sondando l’inconscio e la mente, tragitto impervio dove accudire i propri desideri, strada che porta in un luogo sconosciuto. Due ragazze e un amore non ricambiato. La gioia e il sogno dell'una saranno il tormento e l'incubo insolubile dell'altra. Caleidoscopio di immagini, sensazioni, riferimenti tra razionale e irrazionale, reale e farsesco. Strabiliante. ****!
MEMORABILE: Il racconto dell'incubo all'interno del Wikyès bar e il suo sviluppo; La sequenza nel Club Silencio; La rapina del killer; L'incipit.

Bjorn 13/03/12 04:18 - 32 commenti

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Difficile giudicare questo film. Senza dubbio si nota la maestria del regista ed il tocco d'autore è inconfondibile, stilisticamente parlando. Ma forse si pretende troppo dallo spettatore, conoscenze che non tutti possono avere, sopratutto se il regista stesso non svela il significato del film. Come dire, non si può guardare un film con sotto un manuale di psicologia o la stessa mente di Lynch. Si fanno molte ipotesi e la trama alla fine viene a galla (e anche qualche significato), ma purtroppo molte cose restano in ombra e si rischia di non godersi il film.
MEMORABILE: L'uomo dietro il muro; L'incidente; Location, colonna sonora; Brava la Watts.

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Errelle 2/06/12 13:12 - 9 commenti

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È evidente la volontà di Lynch di volersi sbarazzare dello stuolo di spettatori-pellicani che, tra un popcorn e una patatina, intendono ingollare plot facili per poi leccarsi i polpastrelli unticci di olio vegetale e intellegibilità. David non lo permette. Mulholland Dr. non si guarda, vi si partecipa riempiendo a piacimento i significanti che il regista offre generosamente. Il pubblico dovrà solo smetterla di ruminare tutto ciò che è verosimile.

Fabbiu 19/08/12 22:49 - 2144 commenti

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Io preferisco di gran lunga la prima metà di film, quella che ogni tanto sembra scorrevole e lineare; mi piace la presentazione dei vari personaggi, in alcune sequenze (il colloquio con i mafiosi, la spiegazione del sogno) che creano una incredibile immedesimazione; per il resto tante cose belle (a parte la fotografia, le musiche e le due splendide attrici protagoniste) ma anche mille dubbi lasciati aperti e, tra angoscia e ansia, anche qualche piccola insoddisfazione. Se non altro c'è ritmo e lo preferisco a Inland Empire.

Ryo 9/01/13 22:23 - 2169 commenti

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Pazzesco. Nel senso buono. Completamente all'estremo opposto del cinema mainstream quest'opera è una perfetta rappresentazione filmata di una miscela di tanti temi cari al regista quali gli incubi, l'inconscio, il rifugio mentale, l'onirico, il surrealismo. Una narrazione volutamente confusionaria dalla potenza suggestiva enorme. Un tuffo nel delirio più psicolabile di Lynch in cui è meglio abbandonare ricerche su possibili chiavi di lettura e farsi trasportare dalle numerose sequenze per quanto possano sembrare illogiche.
MEMORABILE: La gelosia che traspare dalla recitazione di Naomi Watts durante la cena; La prima scena al Twinkie; La coppia di vecchietti nell'ultima scena.

Xamini 5/05/13 14:34 - 1252 commenti

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Siamo agli antipodi del razionale. Lynch è istintivo e, a partire dalle musiche disorientanti di Badalamenti, costruisce un cinema di sensazioni. Suggestioni che partono dalle molteplici espressività di una bravissima Naomi Watts per poi confluire nel pieno dell'illogica narrativa, della mancanza di punti di riferimento, della decostruzione del lineare. Una seconda visione, probabilmente, aiuterebbe la comprensione ma ne diminuirebbe il fascino.
MEMORABILE: La scena saffica. La canzone spagnola a teatro.

Harrys 7/08/13 13:23 - 687 commenti

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L'esser cinematograficamente smaliziati non rende appagante come dovrebbe esser la visione. La coscienza di dover smarrire aprioristicamente la concezione spazio-temporale per addentrarsi in un contesto rarefatto e onirico di inquietudine è portatrice insana d'empatia. L'ottundimento lo si perde però solamente alla seconda visione, poichè anche il più smaliziato degli spettatori rimarrà assuefatto dalla prima: uno tsunami di irrequietezza che sembra scaturire dal nulla, ma Lynch è abile nel suggerirci che il nulla risiede solamente nell'Io. ****!

Yamagong 1/10/13 15:15 - 274 commenti

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Non esiste mai una sola soluzione a un mistero; ve ne possono essere molteplici. Oppure non ce n'è alcuno. O se una soluzione c'è, essa sfugge alla nostra logica. Lynch pone migliaia di domande senza mai dare una risposta definitiva, come solo lui sa fare, grazie a una cifra stilistica altissima intrisa di surrealismo dove la realtà si confonde con l'allucinazione e niente è ciò che sembra. Un esercizio mentale angusto e intossicante, dove narrazione e visione degli eventi vanno di pari paso, da affrontare con le dovute precauzioni. Solo per veri cinefili.
MEMORABILE: "No hay banda: non c'è una banda! È tutto registrato!"; Rita trova la scatola blu, la apre, e...; Il furto maldestro dell'agenda nera.

Giacomovie 12/10/13 18:30 - 1398 commenti

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Lynch è bravo nel mettere in scena un confuso ma affascinante miscuglio di situazioni che si sviluppano come storie parallele che, però, quando si incontrano, invece di fornire dei punti di contatto chiarificatori, generano ulteriori punti di rottura nella trama. Ne esce un quadro asettico dove tutto è appositamente studiato per creare un depistante circolo di mistero, compresa la natura e il ruolo dei personaggi. Ma nonostante la sua frammentarietà si fa notare per il senso del cinema. Molto fascinosa Laura Harring. ***
MEMORABILE: "L'atteggiamento di un uomo va di pari passo con quella che sarà la sua vita".

Myvincent 19/02/14 13:59 - 3741 commenti

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Rilassatevi ed entrate nel mondo di David Lynch e il suo cinema che non conosce i registri classici narrativi ma è ricco di immagini, vicende, emozioni che si susseguono spontaneamente. Un senso c'è ed è anche quello di andare contro ogni logica interpretativa. In questo caso due donne, una aspirante attrice, l'altra con una temporanea amnesia, incrociano i loro destini attraverso dimensioni che solo verso la fine si disgregheranno per ripartire poi daccapo.

Bizzu 8/05/14 01:04 - 217 commenti

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Una storia di sogni infranti, una narrazione pazzesca, un'idea del cinema unica e personale. Mulholland Drive prima ti cattura con la sua estetica impeccabile, poi ti stordisce con le sue allusioni, gli apparenti non-sense, le scene che sembrano buttate lì a caso, la paura dell'ignoto, le sequenze di terrore create dal nulla. Nel finale torna tutto al suo posto, ma se ne esce mal messi come dopo un giro sull'ottovolante. L'unico film che riguardo spesso, ma darei di tutto per dimenticarmelo e ritornare allo stupore provato alla prima visione.
MEMORABILE: Il ballo iniziale; In macchina nella notte su per Mulholland drive; Il terrore dietro l'angolo; La telefonata "lo stesso"; I due mafiosi.

Whitesnake 6/03/15 15:15 - 22 commenti

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La fine è l'inizio, ma lungo il tragitto s'incontrano tante, troppe associazioni mentali che quasi donano al film la patina infelice di una seduta psicanalitica. Trama eccessivamente contorta e lambiccata, tanto che afferratone il senso ci si chiede se non era forse il caso di essere meno gratuitamente ermetici - ma Lynch è Lynch, quindi i più applaudono. Un film alla francese quindi (che lo hanno prodotto). Mi ha ricordato l'astrusità di Anna Oz di Rochant. Profondità non significa guazzabuglio.

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Bruce 30/06/15 17:38 - 1007 commenti

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Da un lato abbiamo le straordinarie qualità di un regista visionario, dall'altro uno script poco comprensibile, continuamente sospeso tra sogno e realtà e tante divagazioni, spesso inutili. In mezzo c'è lo spettatore, ammaliato ma anche disarmato di fronte a immagini e suoni tanto belli quanto sfuggenti e quindi libero di farsi mille idee. Unica certezza è la scena d'amore tra le due stupende protagoniste che, da sola, giustifica la visione.

Hearty76 24/07/15 17:29 - 258 commenti

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Un cult molto menzionato e che m'ero riproposto di vedere prima o poi. M'ha lasciato però abbastanza perplesso per non dire deluso: sarà che non ha retto il confronto col ben superiore Inland Empire? Troppo lento, privo d'incisività. L'atmosfera incerta tra delirio onirico e dimensione fisica, che dovrebbe appunto caratterizzare questo tipo di film, è quasi assente... anzi scade presto in una sorta di pornolesbo soft con tracce di thriller "da lungomare californiano" preconfenzionato. Bocciato.

Saintgifts 7/05/16 10:23 - 4098 commenti

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I titoli di coda avrebbero dovuto essere messi all'inizio, specie quelli del cast in ordine di apparizione. Lo spettatore comune (come me) avrebbe avuto almeno un piccolo indizio per intuire a cosa andava incontro. Sotto un certo aspetto il film affascina, non si può negare che ci sia "arte" nell'usare il mezzo tecnico, gli attori (attrici) sono diretti al meglio, la macchina da presa si muove senza che ce ne si accorga, Badalamenti dà un tocco di mistero a una storia che però non arriva a intrigare abbastanza e arriva inesorabile la noia.

Paulaster 28/09/16 10:24 - 4417 commenti

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Descrizione di un sogno filante e una realtà che lo rimescola. Lynch è abile nel raccontare gli eventi senza grandi drammi e scende man mano nelle pieghe di una Los Angeles al solito foriera di cattivi presagi e personaggi ambigui. I migliori momenti son le attese a ciò che avverrà poi, ricche di pathos con tappeti di suoni ripetuti. La Watts è meglio nella prima parte da svampita e scelta del cast di contorno efficace.
MEMORABILE: I titoli di testa; La cantante spagnola.

Thedude94 31/01/17 00:32 - 1096 commenti

I gusti di Thedude94

Opera al solito onirica e trascendentale in cui Lynch ci porta nel mondo di due donne: una ha perso la propria identità, l'altra è un'aspirante attrice. Nel mezzo un regista alle prese con le pressioni dei suoi produttori. Affascinanti e avvolgenti sia la Watts che la Harding, coadiuvate da un buon Terouhx. Guardarlo senza la consapevolezza di essere in un'altra dimensione porta ad allontanarsi dal film; è necessario dunque non farsi troppe domande e goderselo nella sua essenzialità e stupefacenza. Come sempre ottima la regia.

Gippal 5/03/17 10:17 - 89 commenti

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Potrebbe accadere a qualsiasi persona che decida di stendersi su di un letto: i pensieri cominciano a fluire, prima consapevolmente, poi inconsapevolmente. Un sogno, un ultimo sogno, in cui tutto è così vero da poter essere rimodellato e ricreato. Un sogno dalle infinite possibilità, dai mille risvolti, fatto di purezza, gentilezza, illusioni, allucinazioni ipnagogiche e immagini pre-oniriche. Immaginate cosa debba significare risvegliarsi e prendere coscienza dei fatti, della dura realtà; prima un forte tremolio, poi un pianto, poi...

Magi94 29/09/17 23:23 - 952 commenti

I gusti di Magi94

Vedendo questo film mi viene in mente una strofa di Guccini: "Le magie di moda delle religioni orientali, che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero" (e guarda caso Lynch è buddista). Il millantato significato nascosto delle mille cose misteriose, scene inspiegabili e giri di macchina tortuosi di questo Mulholland Drive per me sottendono questo: vuoti di pensiero. Non mi affascinano né emozionano, ma infastidiscono. E dire che l'inizio è molto buono e promettente e varie scene meritano un applauso, ma il tutto non convince.

Nancy 10/12/17 20:22 - 774 commenti

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Una delle vette del cinema di Lynch per il suo meccanismo perfetto in una trama che fa dell'onirico e del sogno i suoi meccanismi principali. Gli enigmatici personaggi a cui danno corpo le due perfette interpretazioni di Watts e Harring agiscono nella nostra totale incomprensione ma nella nostra contemplazione; ogni scena è puro cinema dell'inconscio ed è un piacere vedere ogni frammento trovare alla fine il suo posto. L'incedere lento è fondamentale alla nostra immersione; niente è fuori posto; colonna sonora indimenticabile.
MEMORABILE: La scena del teatro del silenzio.

Josephtura 26/01/18 15:28 - 188 commenti

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Più che un film un'opera d'arte, astratta forse. Come certi quadri d'arte contemporanea (Pollock?) di fronte ai quali si può essere rapiti ma non si percepisce il senso. Qui tutto si contraddice in una trama che come poche altre racconta le aspirazioni deluse, le correlazioni con la malavita e le assurdità di Hollywood. Affascinante, ipnotico e vorticoso nel cambiamento da un racconto lineare a uno, forse parallelo, ma sicuramente surreale.
MEMORABILE: L'incontro casuale tra la Watts e i due vecchietti "losangelini" che ridono come pazzi alle sue ambizioni; La "prova" della Watts.

Ultimo 7/04/18 21:45 - 1655 commenti

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Pellicola molto complessa, che comincia con una trama apparentemente semplice e conduce lo spettatore in un intrigo infinito, pieno di elementi enigmatici e indecifrabili. Molto brave le due protagoniste (la bionda e la mora), un po' meno il cast di contorno. Bisogna guardarlo bene il film, con attenzione, altrimenti si rischia davvero di non capirci più nulla. Discreta la prima parte, molto buona la seconda. Regia sapiente e superba, attenta a ogni singolo dettaglio.

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Samdalmas 16/04/18 19:03 - 302 commenti

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Film spiazzante come pochi, considerato tra i migliori in assoluto di Lynch. Ha diverse chiavi di lettura e sembra una parabola visionaria su Hollywood. A ben vedere nello script ci sono diverse cose che lasciano più dubbi che certezze. Memorabili le protagoniste Naomi Watts e Laura Harring, la fragile Betty e la sensuale Rita. Si incontrano quasi per caso e si innamorano una dell'altra. La scena lesbo vale da sola la visione. Musiche del fido Badalamenti.
MEMORABILE: La scena d'amore tra Betty e Gilda.

Bubobubo 2/09/18 01:00 - 1847 commenti

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Lei, lei e l'altro: in mezzo è meglio non mettere (anelli al)le dita... Dramma psicotico urticante e viscerale, con un trittico di protagonisti perfetti, che ammorbidisce il complesso gioco dei doppi di Strade perdute (di cui rappresenta quasi un riflesso al contrario) mettendo in scena una storia complessa, ma ben lontana da quella cripticità che le viene talvolta attribuita. Per chi muoverà in avanti nella produzione lynchiana, si consiglia di prestare attenzione a certe situazioni e personaggi che torneranno negli anni a seguire.
MEMORABILE: Il jitterbug iniziale: l'incidente su Mulholland Drive (Blow-up?); L'incubo al Wendy's; Diane e Betty a letto assieme; "No hay banda"; Il finale.

Lou 25/10/18 17:18 - 1121 commenti

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Bisogna essere preparati a una vicenda che si dilata confusamente senza chiudersi mai e lasciarsi trasportare nelle ambientazioni paranoiche ma affascinanti di Lynch. La prima parte è ancora sufficientemente lineare per poi progressivamente ingarbugliarsi con aspetti sempre più labirintici ed enigmatici. La bionda Watts e la mora Harring sono comunque una coppia bella e sensuale che rimane impressa.

Lupus73 21/11/19 01:51 - 1494 commenti

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Progetto nato per essere una serie tv, mai andato in porto per ragioni di produzione. A questo punto Lynch compie un'operazione di rimontaggio per ricavarne un unico film. E si vede. La scelta dell'approccio onirico-psicologico non giustifica un montaggio e una sceneggiatura lacunosi e farraginosi. Il fatto che l'intenzione artistica "estensiva" iniziale non sia stata concretizzata conduce necessariamente a un compromesso artistico: sembra un episodio riassuntivo di qualche serie tv. Non è tutto oro quello che è Lynch.

Fedeerra 25/11/19 07:47 - 770 commenti

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Ecco così gli ultimi (per ora) turbamenti delle anime infiltrate nel mondo di David Lynch. Soprattutto, ecco persone diventare personaggi, sogni diventare incubi, frasi diventare sospiri. Una regia perfetta, patologica; Twin Peaks si è trasferito a Hollywood e la mulholland drive diviene il simbolo di tutte le strade perdute del maestro. Straordinario lo score firmato da Badalamenti e indimenticabili le interpretazioni di Naomi Watts e Laura Harring. Annoverato fra i film più importanti del XXI secolo, è un’esperienza di cinema obbligatoria.

Rocchiola 9/04/20 11:36 - 966 commenti

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Sulla scia di Strade perdute un thriller psicologico meno arduo di quanto possa sembrare. Per 3/4 la narrazione è piuttosto lineare e se si sposa la tesi onirica anche il finale risulta giustificato. Sostanzialmente è un film su Hollywood e i sogni infranti di un’aspirante attrice. Concepito come pilota di una serie TV, sconta una regia para-televisiva non molto stimolante, ma Lynch si dimostra ancora abile creatore di atmosfere morbose e inquietanti con qualche simpatica parentesi pulp. La Harring ci mette la bellezza e la Watts la bravura.
MEMORABILE: Le scene lesbo; La Watts che si masturba piangendo; Il sicario pasticcione stile Coen; La scena del casting gran reperto di american graffiti.

Schramm 21/03/21 13:20 - 3495 commenti

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L'amante che cancella. La vita è un fuori-synchr. Le identità sovrimpresse sovrascritte in dissolvenze incrociate di incroci dissolti. Non avrai altro Oblio se non fuori di te. Una soap-opera del dimenticatoio. Il cinema madre di sé-real fittizi (il sé real killer): nell'attore, più perso che personaggio, l'etimo fuggente. Lynch torna a smarrire ogni via in chiave easy-dream pop, ma arrota gli esponenti (il tempo il destino la pietà il disfacimento) sulla perfetta rappresentazione del Cadavere che verrà. Ma convince ancor meno, inquieta a singhiozzo, indispone più che destabilizzare.
MEMORABILE: Dietro l'angolo; "Silencio: no hay banda!"; In miniatura.

Giufox 20/11/21 12:06 - 324 commenti

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La magia dei film di Lynch sta nel loro aspetto formale volutamente ludico e gustosamente cinematografico. Ogni interpretazione diventa vanna alla luce della forza stessa delle immagini che trasportano ogni sfera sensoriale. Su questo ha sempre lavorato David, consegnarci corpi deformi e fragili che sono le sue opere, in cui si attraversano dimensioni narrative transitorie in un processo di costante crescita emotiva, sospesi in quel vuoto plastico che spazia da Bergman a Bacon. Cinema puro, grottesco e trascendentale, di cui Mullholland Drive si fa simbolo assoluto.
MEMORABILE: Badalamenti nel ruolo del produttore che sputa il caffè.

Daniela 24/02/22 11:11 - 12660 commenti

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Perduta la memoria, una bella mora si imbatte in una giuliva bionda, mentre un killer maldestro ammazza gente e un regista viene ricattato dalla mafia... Nel campo dell'incubo onirico, Lynch aveva già dato il meglio con Strade perdute ed anche questo film nella prima parte intriga e ipnotizza ma poi, da un certo cubo in poi, saltano tutti i raccordi e si spezzano tutti i fili: bene così per chi ritiene l'indecifrabilità una cifra d'autore, meno per chi, affascinato da quel che precedeva, si ritrova con la sensazione di dover risolvere un puzzle cubista con troppi pezzi mancanti. 

Occhiandre 16/03/22 12:59 - 156 commenti

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Un film che, pur divertendo nella prima parte, introduce da subito anche un elemento di sospensione del giudizio nello spettatore, non tanto nella verosimiglianza dei fatti quanto nel grado di disvelamento della prospettiva del regista. Questa rimarrà un preoccupante dubbio anche nel finale. Lo spettatore vuole scoprire cosa si cela dietro l'intricata vicenda e spera fortemente che possa essere spiegato dal finale. Tale capacità di ottenere attenzione è già un pregio dell'opera, poiché Lynch è in grado di montare una trappola degna della carta moschicida per lo spettatore/mosca.
MEMORABILE: La sigla iniziale; Il provino da attrice della protagonista; Il finale a sorpresa.

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Noodles 26/06/22 09:28 - 2227 commenti

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Entrare nel delirante universo di David Lynch è sempre un piacere, ancora di più quando per un'oretta il regista ci illude di aver girato un film lineare e con un senso. Ma quando arriva questa consapevolezza, ecco che la trama viene completamente rivoltata. Inutile stare a cercare il vero significato, meglio abbandonarsi al cinema di Lynch senza pensare troppo, tra perfetti movimenti di macchina da presa, frammenti che paiono horror talmente sono incomprensibili e la continua sensazione di trovarsi in un sogno da cui non ci si riesce a svegliare. A suo modo un grandissimo film.

Giùan 22/10/23 18:00 - 4559 commenti

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Il viaggio dell'Eraserhead per le strade perdute della settima arte prosegue rabdomantico e immanente, ponendoci di fronte a nuovi misterici slittamenti di senso e contesto fino a farci pervenire all'agnizione perturbante e disincantata al contempo (da sempre stimmate del Nostro) che costituisce il cinema e il cinema di Lynch. Qui l'immersione nel liquido amniotico del noir raggiunge vette di sensualità duale (bionda solare ed eterea, bruna cupa e sinuosa) capace di fondersi (l'amplesso Watts/Harring) per riproporsi scissa, fatta a pezzi, vetri in frantumi da ricomporre nella mente.
MEMORABILE: L'audizione della Watts.

Teddy 23/10/23 17:48 - 825 commenti

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Lo sferragliare di volti e corpi sulle liminali strade di Los Angeles, i contorsionismi di un racconto che affonda nella fisicità debordante dei suoi interpreti, le musiche larvali, la luce e il buio delle inquadrature. “Mulholland Drive” è tutto e il contrario di tutto. La spregiudicata regia di Lynch si smarrisce e con lei anche i suoi spettatori, rapiti e obnubilati da illusioni ipnagogiche e miraggi disperati.

Rebis 19/03/24 16:54 - 2337 commenti

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Ogni immagine anticipa e permea la successiva; ogni sequenza ne diluisce un’altra, come il magma ininterrotto e proteiforme del sogno. Mulholland Drive si dischiude nella luce della danza e si raccoglie nella tenebra e nel silenzio, mentre traduce le ombre della memoria nella forma del desiderio e del rimosso. Epidermico e sensoriale, addensa l’identità transitoria nel frammento di un mandala di incommensurabile ampiezza. Imponente sound design di Angelo Badalamenti; maniacale, fiammeggiante la perfezione del cast. Il compimento stilistico di David Lynch.

Diamond 4/04/24 07:56 - 174 commenti

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Thriller di impostazione da noir (ma con un forte sottotesto melodrammatico) firmato Lynch. Tra incubi e metafore, mafiosi e registi ricattati, maldestri killer e teatri spagnoli, il regista ci accompagna in questo straordinario viaggio quasi dickiano, parabola cinica su Hollywood e storia di un amore disperato. Prima parte più tradizionale, seconda più lynchiana ma nel complesso di più facile comprensione rispetto a opere similari dello stesso Lynch. Regia e fotografia perfette, ottimo cast in cui brilla un'impressionante Watts.
MEMORABILE: La scena saffica; La Watts; Il cowboy; Badalamenti e il caffè; "E' lei la ragazza"; Dietro l'angolo.
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  • Homevideo Rebis • 7/03/11 23:03
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    La sequenza di sesso tra le due protagoniste è stata in parte censurata nella versione in dvd per volere della stessa Laura Harring che ha negato il nudo integrale. Chi ne conserva il ricordo nella versione cinematografica se lo tenga stretto :) L'assenza di capitoli è stata invece imposta dal regista, secondo il quale il film deve essere visionato solo nella sua interezza dall'inizio alla fine. Nella seconda edizione a doppio disco però i capitolo sono stati ripristinati...
  • Discussione Didda23 • 11/04/11 16:08
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Zender secondo me è essenziale che Justin Theroux sia inserito nel cast, visto che poi ha partecipato anche in Inland Empire.
  • Discussione Zender • 11/04/11 16:12
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Ok, aggiunto.
  • Discussione Didda23 • 11/04/11 16:12
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Grazie
  • Curiosità Didda23 • 11/04/11 16:13
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Angelo Badalamenti compare in un cameo
  • Homevideo Galbo • 4/08/11 07:07
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Specifiche tecniche del BR (fonte dvd-store.it)

    Formato video
    1,85:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese Francese
    Sottotitoli Italiano Francese Olandese
    extra
    Introduzione di Thierry Jousse
    Nella scatola blu
    Making of
    Interviste alla montatrice ed al compositore
    Intervista audio al compositore 10 anni dopo
    Ritornando su Mulholland Drive
  • Homevideo Xtron • 18/05/12 20:14
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Io ho l'edizione Universal Special Edition 2 DVD
    Audio ITA DD 5.1 e DTS , ENG DD 5.1
    Sottotitoli ITA - ENG
    Video 1.85.1 16/9
    Durata 2h20m34s
    Extra DVD 1 Premiazione Cannes 2001 (3min), B-Roll (6min), intervista a David Lynch,Naomi Watts,Laura Harring,Justin Theroux (3min+4min+2min+2min) DVD 2 Fotogallery, Trailer cinematografico, "Sulla strada di Mulholland Drive" (24min), "Mary Sweeney e Angelo Badalamenti raccontano" (6min+17min). Da notare che il dvd NON ha la suddivisione in capitoli per volere del regista.

    Ultima modifica: 19/05/12 08:51 da Zender
  • Homevideo Rocchiola • 9/04/20 11:55
    Call center Davinotti - 1254 interventi
    L'edizione in bluray Universal del 2010 presenta un ottimo video che forse ha il solo difetto di presentare una definizione un pochino blanda in alcuni passaggi. Per il resto è pulito ed equilibrato nei colori e nei chiaro-scuri. L'audio italiano è il solito DTS 5.1 farlocco poco performante e bassissimo nei dialoghi. Fastidiosa infine l'impossibilità di avanzare per capitoli durante la visione. Interessanti invece gli extra che possono anche offrire chiarimenti sulla vicenda narrata nel film. Il BD in questione è fuori catalogo ma il film è stato ristampato ben due volte dalla Eagle, nel 2017 nella serie "Indimenticabili" con copertina verde e nel 2019 nella collana "Il collezionista" con copertina nera in combo BD+DVD. Ho letto che queste edizioni utilizzano il master restaurato nel 2015 dall'americana Criterion di qualità superiore alla precedente edizione Universal soprattutto a livello di colorazione cha appare qui più satura ed incisiva. Un aspetto questo molto importante nei film di Lynch ed è probabile che il BD Universal non abbia pienamente restituito la gamma colorimetrica voluta dall'autore. Per contro non hanno nessun extra.
  • Curiosità Magerehein • 4/12/22 18:57
    Call center Davinotti - 73 interventi
    Il senzatetto che terrorizza a morte Patrick Fischler è in realtà una donna, ovvero l'attrice Bonnie Aarons, nota per avere successivamente impersonato il demone Valak in The Conjuring - Il caso Enfield e nel relativo spin-off The Nun.
    Fonte qui