Geniale rappresentazione animata della working class americana degli anni '70. Decisamente "adult oriented" per temi trattati e linguaggio privo di filtri, rivela molte delle contraddizioni della società, da quelle sociali alle razziali con un umorismo tagliente che non fa sconti a nessuno. Alla base un ottimo lavoro sulla sceneggiatura per una serie molto efficace anche sul piano della grafica e della tecnica di animazione. Da preferire nella versione originale per lo scadente doppiaggio italiano. Da vedere.
La serie tv animata più volgare che abbia mai visto. Batte di gran lunga persino I Griffin, South Park e Bojack Horseman. La particolare scelta di ambientarla negli anni 70 è molto azzeccata, con una sottile ironia che spesso fa del sarcasmo sul futuro. Il protagonista è un padre perennemente imbestialito, violento e che non si fa problemi ad arrivare alle mani con moglie e figli. Stereotipo perfetto dell'americano medio in cerca di realizzazione e geloso del vicino muscoloso e sciupafemmine. Ottimo il character design, geniali i temi trattati.
MEMORABILE: Il figlioletto che si nasconde sotto il letto dei genitori mentre questi fanno sesso; L'acquisto del super-tv color.
La vita di una famiglia americana come tante nel pieno degli anni '70, con una coppia dai sogni infranti e tre figli problematici. Nonostante le tante assurdità che la punteggiano, è una serie piuttosto cupa, anche se non completamente pessimista, che affronta il passato con un occhio critico per parlare del presente. Sia l'animazione che la sceneggiatura sono di buon livello e permettono alla storia di concedersi dei momenti surreali senza cadere nell'assurdo. Il doppiaggio italiano ondeggia fra alti e bassi.
MEMORABILE: Il vicino scampato all'Olocausto ma scambiato per nazista o satanista.
A una prima visione sembra l'ennesima sit-com animata su una famiglia disfunzionale, questa volta degli anni 70; in realtà nel corso degli episodi e in particolare dalla seconda stagione, si nota una buona caratterizzazione di ogni personaggio che è protagonista di una sua particolare storia, trattata in modo continuo dalla narrazione costruita episodio dopo episodio; in più anche i temi trattati diventano via via più chiari (razzismo, lavoro, sesso e molto altro) e supportati da un divertito linguaggio e stile politically incorrect.
Le vicende di una famiglia americana dal precario equilibrio tra affetti, doveri e volontà di autoaffermazione. Il problema scatenante è l'incertezza del lavoro che trascina con sé gerarchie e valori, dando l'avvio a recriminazioni e rancori con un linguaggio senza veli. La sceneggiatura, brillante e realistica (ma con divagazioni surreali dal tocco anni '70) individua con coerenza i caratteri dei protagonisti e l'entourage ambientale; accattivanti anche l'evocativa animazione e la scelta delle musiche. Parla degli anni '70, ma vale per l'oggi.
MEMORABILE: La rock band del figlio più grande; Il vicino playboy cocainomane; Le scene hard; Il bulimico capo della Mohican; Sue e la centrifuga per insalata.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Guardata tutta d'un fiato, grazie anche alla genialità di riprendere ogni episodio esattamente da dove si interrompe l'ultimo. Adoro la scelta di una VERA crescita evolutiva dei personaggi (raro per una serie TV animata), in cui ogni azione ha delle dirette conseguenze negli episodi successivi. Geniali le sottotrame della moglie aspirante imprenditrice, marito disoccupato, figlio aspirante rockstar e desideroso di perdere la verginità, figlioletto bullizzato e figlioletta genio della matematica. Finale esplosivo!
***!
DiscussioneFabbiu • 6/12/18 08:01 Archivista in seconda - 652 interventi
Da pochi giorni è disponibile anche la stagione 3.
DiscussioneFabbiu • 7/12/18 10:18 Archivista in seconda - 652 interventi
Di questa serie ho preferito non inserire i commenti per singole stagioni, in quanto essendo una sorta di sit-com di animazione (sullo stile di Griffin,Simpson e simili) la continuità narrativa pur presente è di norma, "soccombente" rispetto alla struttura di singoli episodi, alle gag, alle battute, ecc.
Tuttavia la terza stagione uscita di recente, che ho divorato in un solo giorno (cosa che non mi succedeva da tempo di fare) segna un bel passo avanti rispetto a quanto fatto sinora in questa serie e la segnalo vivamente a chi sta seguendo ed apprezzando F is for family.
Vi sono una serie di Subplot dedicati a singoli personaggi che aggiungono note di caratterizzazione su ognuno (anche su personaggi per ora poco approfonditi come i vicini di Frank).
Oltre alle solite tematiche sociali affrontate in chiave politically incorrect ne subentrano di nuove (con l'ingresso di nuovi personaggi) abbastanza forti: lotta tra i sessi e violenza di genere. Il tutto, con lo stile inconfondibile di questa serie che mette in risalto l'ipocrisia, la cattiveria, il cinismo ed il degrado ed il disagio che avvolgono la vite quotidiane di tutti i personaggi.
Stagione 3 forse fra le più belle in cui vediamo maggiormente sviluppato i rapporti conflittuali fra padre/figlio, veniamo a conoscenza anche di elementi che riguardano le famiglie dei coniugi (i suoceri di Frank o il racconto di quest’ultimo su suo padre). Inoltre il personaggio di Chet e tutta la sua vicenda sono un’ottima aggiunta che regala del brio.
****
DiscussioneZender • 21/01/19 08:45 Capo scrivano - 47698 interventi