Lady Macbeth - Film (2016)

Lady Macbeth
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Titolo originale: Lady Macbeth
Anno: 2016
Genere: drammatico (colore)
Note: Presentato in concorso al XXXIV Torino Film Festival. Il soggetto è tratto dal romanzo dello scrittore russo Nikolaj Leskov "Lady Macbeth del Distretto di Mcensk" (1865).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/11/16 DAL BENEMERITO COTOLA
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Galbo 23/10/20 18:45 - 12380 commenti

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Ambientato nella campagna inglese tanto affascinante quanto cupa e inquietante, un film sul rancore e sulla fredda vendetta di una donna che a lungo sottomessa trova la forza (e una dose di follia) per liberarsi dall'oppressione. Una protagonista eccellente (Florence Pugh) per un film che convince non tanto per la trama quanto per le atmosfere e il gusto ricercato delle inquadrature oltre che per la tensione che permea progressivamente la vicenda. 

Cotola 21/11/16 15:59 - 9013 commenti

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Katherine è una donna annoiata, maltratta ed umiliata: i giorni della vendetta arriveranno presto. Notevole opera prima che fa dell'essenzialità e della sobrietà il suo punto di forza. Il film è fatto di poche pennellate visive e narrative, ma ha un forte impatto e fascino estetico, dovuto anche alle scarne scenografie in cui nulla è fuori posto. La storia sarà anche prevedibile, ma coinvolge appieno e quel finale nerissimo non è così scontato. Bello il ritratto muliebre, sostenuto da una protagonista in forma.

Lou 25/06/17 08:57 - 1119 commenti

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Una giovane sposa, in una dimora isolata nella campagna inglese a metà Ottocento, reagisce alle umiliazioni diventando la voluttuosa amante dello stalliere e precipitando in un vortice di violenza senza sensi di colpa. Opera prima del regista teatrale Oldroyd, il film punta sulla espressività imperturbabile della protagonista, ben calata in un'ambientazione in cui dominano le inquadrature degli interni austeri della casa. Prova di notevole intensità della Pugh.

Myvincent 23/07/17 09:18 - 3727 commenti

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Tratto da un romanzo vagamente ispirato a Shakespeare, è la storia di una donna che da vittima dei tempi si trasforma in carnefice, pur di alimentare una bruciante passione amorosa. Lo stile essenziale, ma efficace, dell'opera cattura l'attenzione trasportando lo spettatore nella trama del racconto, senza possibilità di distrazione alcuna. Forse un po' troppo moderni la fisionomia e il volto della protagonista Florence Pugh.
MEMORABILE: Le atletiche prestazioni amorose del cantante Cosmo Jarvis.

Daniela 20/11/17 05:02 - 12626 commenti

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Quel che colpisce in questo pregevole esordio registico non è tanto la storia della metamorfosi di una moglie umiliata in spietata assassina quando l'eleganza formale con cui essa è narrata, con inquadrature curate in ogni dettaglio in cui la composizione esprime anche stati d'animo: l'ordine della repressione contrapposto al disordine della passione. Assai convincente la prova di Florence Pugh col bel volto imperturbabile che lascia appena trapelare i sentimenti ed inaspettato il raggelante epilogo, diverso da quello più convenzionale del romanzo.

Bubobubo 18/08/18 00:36 - 1847 commenti

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La cura formale che accarezza l'esordio di Oldroyd è pari alla glaciale crudeltà di una trama che, in sì e no un'ora e venti (un azzardo di sobrietà vinto con scioltezza), sciorina un campionario di compunte efferatezze da dramma shakespeariano. Avvincente ed elegante, anche nei momenti graficamente più disturbanti, con un salomonico finale sospeso.
MEMORABILE: Tutti gli ultimi venti minuti.

Giùan 21/01/20 09:35 - 4540 commenti

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Confezione filmica che ben riassume pregi e difetti del cinema "alto" british. Oldroyd ci mette (fin troppo) poco a metterci a parte della sua navigata sapienza teatrale, piombandoci con acuminata brillantezza nel clima morbosamente inquieto che diverrà la cifra pervasiva dell'opera. Se però scenografie, costumi e ricostruzione ambientale riverberano doviziosamente la raggelante smania senza redenzione di una Pugh dalla respingente sensualità, il corollario dei personaggi (la cameriera, lo stalliere, Lester Sr. e Jr.) si rivela inerte e antidialettico.
MEMORABILE: La Pugh costretta a spogliarsi restando nuda e con la faccia contro il muro.

Decimamusa 22/05/20 16:29 - 102 commenti

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Tragica ma priva di pathos nel senso più classico, la vicenda si svolge attraverso sequenze con un che di algido e di meccanico, in cui tutti i personaggi appaiono impotenti di fronte a un destino che li fa soggiacere alle macchinazioni e agli impulsi della protagonista. Risalta la potenza cieca ed eversiva dell’eros femminile incarnato nella giovane sposa che, oltre alle convenzioni, travolge ogni forma di umanità, spingendosi senza freni sulla strada del cinismo e della violenza. Il risultato è un film intrigante ma che non avvince del tutto.

Caesars 26/10/20 11:03 - 3779 commenti

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Lento e freddo, con momenti assai pesanti ma tutto sommato discreto film in cui lo studio psicologico della protagonista ha assoluta prevalenza rispetto all'azione. La fotografia ci lascia intravvedere, nei rari momenti ambientati all'esterno della magione, degli squarci paesaggistici davvero notevoli, e gli attori ben si adattano ai rispettivi ruoli. Regia corretta anche se, come già evidenziato, rappresenta ciò che avviene in modo molto freddo, rendendo scarsa o nulla la partecipazione agli eventi da parte dello spettatore, ma ciò non è necessariamente un difetto.

Enzus79 26/11/20 15:59 - 2874 commenti

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Tratto liberamente da un romanzo di Nikolaj Leskov. Pellicola interessante e convincente, con buoni momenti di suspense, specialmente nella seconda parte con un finale che certamente non spiazza, ma è quello meno scontato. Da apprezzare sono su tutti la fotografia e la regia, e in secondo ordine l'interpretazione più che buona di Florence Pugh: davvero brava!

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Pigro 5/03/21 09:47 - 9636 commenti

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Non è il potere, come nella tragedia shakespeariana, ma l’amore a motivare questa giovane lady Macbeth che trova nello stalliere ciò che il marito non le dà. Eppure, sotto la storia classica di sesso e passione contro la noia familiare, vibra proprio una tagliente rappresentazione del potere, con l’evidenza del divario tra servi e padroni, solo apparentemente colmato dalla solidarietà. Straordinaria la raffinatezza visiva nella costruzione delle inquadrature, tra interni austeri e insidiosi paesaggi, e nella qualità cromatica.

Lucius 28/04/21 09:28 - 3015 commenti

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Pregevole, inaspettato debutto registico di un cineasta che si rivelerà forse il nuovo Polanski. Un'opera ipnotica e raffinata, dotata di classe e magnetismo tali da confondere lo spettatore. Non solo, il regista sa osare quando serve e realizza un affresco impeccabile, in cui le scenografie, scarne ed essenziali, contribuiscono a riproporre, con grande verismo, l'800. Una prigione alcova in cui, una volta mosse le prime pedine, il gioco si farà letale. Il candore della protagonista vittima e carnefice è espresso con verismo dalla Pugh. Azzeccata la cornice rurale inglese.

Magerehein 27/09/22 13:09 - 986 commenti

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Una donna è costretta da un matrimonio di convenienza a un'infelice vita da reclusa con un marito che non la ama. Come mai potrà evolvere tutto questo? La vicenda della Nostra (un'adeguata Pugh) nel suo evolversi ricorda qualcosa di manzoniano, ma il film piace ugualmente per la confezione assai curata e per la buona prova dell'intero cast. Indovinate le inquadrature sempre uguali che rendono l'idea della noiosa e ripetitiva vita nella magione di campagna, inoltre la scelta di modificare il finale del romanzo di partenza con uno assai più beffardo e malvagio paga. Bell'esordio.
MEMORABILE: "Siccome ti comporti da animale, ti tratterò come un animale".
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  • Discussione Cotola • 21/11/16 16:04
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Il film verrà distribuito da Teodora nel 2017. Non so quando ed in quante copie, ma se vi capita dategli una possibilità sul grande schermo (ci guadagna) o almeno recuperatelo in homevideo, magari in un bluray fatto come Dio comanda (lo meriterebbe).
  • Discussione Cotola • 22/06/17 01:06
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Il film è al cinema.
  • Curiosità Daniela • 22/06/17 02:26
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Il soggetto è tratto dal romanzo dello scrittore russo Nikolaj Leskov "Lady Macbeth del Distretto di Mcensk" (1865).

    Questo romanzo fornì la trama dell'omonima opera lirica del compositore russo Dmitrij Dmitrievi Šhostakovi, rappresentata per la prima volta a Leningrado (San Pietroburgo) con grande successo di pubblico e critica nel 1934, ottenendo un gran successo di pubblico e critica che si ripetè nei due anni successivi, prima che si manifestasse la condanna da parte del partito comunista sovietico, a seguito della quale venne messa al bando per 25 anni. Lo stesso Šhostakovi pare abbia meditato il suicidio di fronte ad attacchi tanto denigratori contro la sua opera, definita come "caotica, apolitica, pervertita".

    Per chi volesse saperne di più
  • Discussione Tarabas • 22/06/17 16:22
    Segretario - 2069 interventi
    A Milano lo sta dando il Mexico.