La battaglia di Hacksaw Ridge - Film (2016)

La battaglia di Hacksaw Ridge
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se c'è chi va in guerra imbracciando il fucile c'è anche chi ci va rifiutandosi di farlo ma servendo ugualmente al meglio il Paese. Non è facile capirlo per chi è abituato a ragionare unidirezionalmente, nell'Esercito, ma è quello che Desmond Doss seppe dimostrare nella battaglia di Hacksaw Ridge del 1945, quando gli americani, durante la Guerra del Pacifico, combatterono ad Okinawa contro i giapponesi. Mel Gibson individua un episodio emblematico nella storia degli Stati Uniti in cui evidenziare la stretta connessione tra la religione e il popolo americano, la necessità dello stesso di credere in qualcosa che vada oltre l'immanente per trovare la forza di combattere. La ferma scelta di Doss (Garfield)...Leggi tutto di non toccare le armi viene inizialmente scambiata per vigliaccheria, ma saranno gli sviluppi inattesi a modificare il punto di vista mentre il film racconta la sua parabola. Partendo da una prima parte palesemente attendista ma affrontata con rigore e incrociando solo incidentalmente l'inevitabile fase di addestramento delle reclute (curioso vedere poi Vince Vaughn in un ruolo da sergente di ferro), Gibson mostra già la risolutezza con cui Doss difende la sua difficile scelta di fronte a superiori che lo giudicano mezzo matto. Uno scontro non banale d'ideologia le cui sfumature si perderanno nel momento della battaglia, quando gli americani saliranno dal basso sull'altipiano roccioso per conquistarlo. Qui Gibson abbandona ogni riflessione per tuffarsi a corpo morto nello scontro, reso con una ferocia e un realismo sanguinario che lascia sconcertati. Senza rifugiarsi nelle solite riprese a mano cui oggi sembra non si possa rinunciare per caricare di realismo l'azione, le immagini acquistano solidità non rifuggendo dalla chiarezza ma anzi abbandonandovisi nella ricerca del dettaglio splatter. Non è facile ricordare scene di guerra altrettanto crude e visivamente impressionanti. La spettacolarizzazione del sangue, che già nella PASSIONE aveva lasciato il segno, torna in primo piano per comunicare l'orrore della guerra, quasi come se l'intento primario di Gibson fosse la messa in scena della carneficina, da giustificare con il corollario della "missione per conto di Dio". E se il tema è affrontato con una certa superficialità imbevuta di una retorica che porta a qualche scena eccessivamente melodrammatica (fors'anche per la non felicissima scelta di Garfield come protagonista), l'epica grandiosità della messa in scena (dovutamente supportata dalla tonante colonna sonora di Rupert Gregson-Williams e da ralenti "infuocati") riporta l'attenzione lì dove si voleva stesse, facendoci dimenticare qualche zoppicamento di troppo nelle fasi sentimentali o familiari (benché la figura del padre abbia una sua forza non comune).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/09/16 DAL BENEMERITO TAXIUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/06/17
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Noncha17 9/02/17 17:00 - 87 commenti

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Impostato un po' come Full metal jacket - con una prima parte improntata sull'addestramento e una seconda sul campo di battaglia - il film si destreggia bene tra le autocommiserazioni nazionalistiche e le svisate citazioni religiose di cui è pieno. Questo, però, non intacca minimamente l'effetto provocato dalle esplosioni sparateci in faccia con tanto di brandelli di uomini americani e facce asiatiche (solo quelle: i cosiddetti "musi gialli"). Così come arriva dritto al centro il messaggio: la guerra porta la morte, la carità tiene in vita.
MEMORABILE: Il mattone; Il prelievo di sangue; "Hollywood"; La scalata della parete rocciosa della scarpata; Le "autoesplosioni" e l'harakiri; L'"angelo" Doss.

Taxius 5/09/16 20:23 - 1656 commenti

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Hacksaw Ridge è un film sugli americani ma non americano; è infatti quasi totalmente privo della retorica e del patriottismo caratteristici di altri film (americani) dello stesso genere e questo è il punto a favore: lo rende più digeribile a chi americano non è. Il punto debole invece è l'invadenza del tema religioso tanto caro a Mel Gibson. Le scene di guerra sono straordinarie, con sequenze molto veloci e violente, ma non eccessive. Il film non stanca e le due ore di visione passano velocemente. Da vedere.

Puppigallo 4/02/17 00:53 - 5250 commenti

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La prima parte è preoccupante, con un protagonista faccia da schiaffi ridens, nonostante il padre sia a dir poco disturbato (trauma da guerra). Il tutto condito con la storiella d’amore e l’addestramento con commilitoni ai limiti della macchietta. Dà la sensazione di essere poco genuino e molto costruito e ripulito. Poi però, quando la battaglia diventa protagonista, tutto cambia, fortunatamente in meglio, persino nel momento in cui il “vigliacco” sembra essere guidato da una volontà superiore, facendo leva su fede e convinzioni. Non convince pienamente (bifronte), ma merita un'occhiata.
MEMORABILE: Alla recluta: "Quando sei morto?"; Salva anche due giapponesi, ma "muoiono" prima di arrivare al campo; I veri protagonisti intervistati (toccante).

Belfagor 7/02/17 22:01 - 2689 commenti

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Dopo aver deluso sia nell'ambito bellico che in quello religioso, Gibson sembra aver trovato un equilibrio. Pur non rifuggendo dall'artificiosità hollywoodiana, infatti, questo film ha il pregio di offrire un ritratto coerente del suo protagonista (interpretato da un discreto Garfield) e di affrontare la guerra da un punto di vista insolito. Un buon cast di contorno dona spessore a personaggi altrimenti stereotipati, soprattutto Weaving come padre ubriacone e Vaughn pseudo-Hartman. Le scene di guerra colpiscono per la loro brutalità.

Rambo90 9/02/17 02:10 - 7659 commenti

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Parte in sordina per poi trasformarsi in un film poderoso e quasi perfetto. Un apologo sulla guerra e sul valore della vita umana raccontato con la forza delle grandi storie epiche da un Gibson in gran forma registica che non tralascia nulla: sangue, violenza, dramma ma anche ironia e sentimenti. Nulla sfugge alla sceneggiatura e lo spettatore rimane avvinto, da tale spettacolo. Garfield bravo, Vaughn fantastico e persino Worthington in parte. Scene di battaglia splendide e d'un crudo realismo. Peccato per l'inizio, quasi perfetto.

124c 13/02/17 11:44 - 2911 commenti

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Il film del riscatto non solo di Mel Gibson, che dirige un'opera bellica ben fatta e ben recitata, ma anche di Andrew Garfield che, a differenza di Tobey Maguire, si lascia alle spalle l'ombra dell'Uomo Ragno per calarsi magnificamente nei panni di un soldato americano che compie il suo dovere salvando vite e non uccidendo nessun nemico. Accanto al bravo Garfield, si fanno notare il severo padre Hugo Weaving, il sergente tutto d'un pezzo Vince Vaughn e il soldato di Sam Worthington. Teresa Palmer è brava, ma solo un piccolo intermezzo femminile.

Capannelle 26/02/17 00:47 - 4394 commenti

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Sembrava che Gibson avesse esagerato nel descrivere l'impatto di quest'uomo sulla battaglia: granate schiaffeggiate, battaglioni che lo aspettano pregare, giapponesi curati... Eppure quasi tutto quello che si vede è successo veramente. Ciò nondimeno una visione idealista è presente, ma non è questo il problema quanto il riproporre diversi momenti narrativi già visti in altri capolavori del genere bellico. Buoni comunque l'inquadramento del cast di attori e il ritmo della battaglia.

Bruce 28/02/17 10:52 - 1007 commenti

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Straordinario film di guerra diretto da Gibson che realizza la sua opera più riuscita, equilibrata e senza eccessi. La vicenda reale è già di per sé incredibile e toccante, ma è il modo nel quale la stessa viene narrata per immagini e suoni a renderla ancor più coinvolgente. Dalla dimensione familiare, bucolica e luminosa, si arriva al fronte, vero macello, notturno e infernale. Il protagonista trova nella fede e nelle proprie convinzioni assolute la ragione di vita e la forza per essere un vero eroe. Scene di guerra tra le migliori mai girate.

Nancy 10/03/17 00:13 - 774 commenti

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Mel Gibson alle prove con la Seconda Guerra Mondiale si rifà alla storia del primo obiettore di coscienza, ottimamente interpretato da Garfield, senza aggiungervi inutili fronzoli eroici/patriottici. La prima parte, quella dell'addestramento, ricorda moltissimo Full metal jacket con tanto di sergente Hartman/Vince Vaughn; nella seconda parte, tutta o quasi ambientata sul campo di battaglia, si vede il vero talento del regista, che molto riprende da maestri della guerra come il Fuller di L'urlo della battaglia. Poco di gratuito-americano: da vedere.

Jandileida 11/04/17 22:36 - 1558 commenti

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La prima parte sembra quella di un film Disney qualsiasi, con la storia d'amore abbastanza banale tra il soldatino e l'infermierina: qui ci si salva giusto perché Weaving fa il suo con mestiere. Però poi si prende quota con l'intermezzo nel campo d'addestramento e la corte marziale. E con l'arrivo a Okinawa il film ha la sua mezz'ora di gloria: era dallo sbarco in Normandia di Spielberg che non si ricordavano scene di guerra girate con cotanti piglio, ritmo e brutalità. Gibson, insomma, regala un buon film di genere anche con un cast abbastanza anonimo.

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Saintgifts 22/04/17 10:23 - 4098 commenti

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Diviso a metà dove c'è la storia di Desmon Doss, ma c'è anche la battaglia di Hacksaw Ridge. La storia di Doss, raccontata fin dall'infanzia è quella più importante, anche se meno spettacolare, la battaglia è una vicenda di guerra, vista tante altre volte, ma qui filmata molto bene e con grande realismo. Le due cose sono intersecate bene, seppur in un qualche modo divise. Gibson approfitta ampiamente per mostrare il suo punto di vista e giudicare, separando nettamente i buoni (meno buoni nella vita di caserma) dai cattivi, anzi dai cattivissimi.
MEMORABILE: Il padre di Desmond si presenta davanti alla corte marziale.

Didda23 14/06/17 14:55 - 2424 commenti

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Dopo una prima parte abbastanza scontata e convenzionale (con tanto di addestramento Full metal jacket-style) la pellicola entra nel vivo nelle stupefacenti scene di battaglia: la macchina da presa compie movimenti mirabolanti, regalando alla spettatore uno spettacolo bellico davvero incredibile (ai limiti dello splatter). Le scelte registiche e fotografiche (zero riprese con camera a mano) optano per la chiarezza d'insieme, aumentando la fruibilità della pellicola. Qualche piccolo difettuccio (la scelta di Garfield e la morale cristiana) è perdonabile. Intrattenimento di classe superiore.
MEMORABILE: "Ti prego, mio Signore, aiutami a trovarne ancora uno"; I cunicoli dei giapponesi.

Galbo 1/07/17 07:40 - 12372 commenti

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Potente è un aggettivo che sembra calzare ai film del regista Gibson. Questo affresco bellico non fa eccezione e fornisce una drammatica rappresentazione di un significativo episodio della seconda guerra mondiale. La messa in scena della battaglia è la più riuscita dai tempi del Ryan di Spielberg ma il film (a parte qualche piccolo cedimento) centra anche la caratterizzazione del personaggio principale del quale si percepiscono sincerità e idealità. Un ottimo lavoro è quello sulla direzione degli attori. Da vedere.

Piero68 12/10/17 14:42 - 2955 commenti

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Ne è passata di acqua sotto i ponti dal mediocre attore di "racconta cosa è successo qui!" al sublime regista di questo film che nella parte bellica è praticamente perfetto. Alcune scene sembrano addirittura dei moderni dipinti in movimento. A pari merito con il carnaio di Spielberg e qualche volta anche una spanna più su, al momento è sicuramente il film bellico più realistico mai girato. Propedeutici i primi 40 minuti, che danno modo comunque di dimostrare a Garfield la maturità raggiunta e la sua bravura anche in ruoli "seri".
MEMORABILE: Smitty e lo "scudo umano"

Nando 20/02/18 01:24 - 3806 commenti

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Anche senza imbracciare un fucile si può essere veri eroi nel truculento Secondo Conflitto Mondiale. Una prima parte interlocutoria, in seguito scontri bellici belluini e il coraggio di una ragazzo che odia le armi. Una pellicola potente e al tempo stesso che genera riflessioni; Gibson dimostra di essere a proprio agio nel genere guerra e realizza una validissimo prodotto che si avvale di appropriati interpreti.

Hackett 28/02/18 18:46 - 1865 commenti

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Bel cinema di respiro epico quello di Gibson, che porta sullo schermo una storia di eroismo alternativo che fa del ripudio delle armi un'arma e rende nota una curiosa vicenda della Seconda Guerra Mondiale. Garfield da principio potrebbe non convincere, ma il suo sorriso sbeffeggiante si rivelerà idoneo nel tratteggiare un personaggio fuori dai soliti schemi. Ottime le scene di battaglia che riprendono una crudezza che riporta alla mente un soldato Ryan di qualche anno prima.

Daniela 29/07/19 16:46 - 12606 commenti

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Scopiazzata da pellicole migliori la prima parte dall'infanzia rurale con padre violento alle vessazioni in caserma, indubbiamente ben diretta la seconda in cui Gibson non lesina con la macelleria conferendo alle scene di battaglia un raccapricciante realismo. Resta la contraddizione fra l'intento di rendere omaggio ad un eroe ligio al rispetto del sesto comandamento e la spettacolarizzazione della guerra evidente nella sequenza del contrattacco in cui Gibson, a differenza del protagonista, non mostra alcuna pietà umana nei confronti dei "musi gialli" nemici.

Cotola 6/02/20 19:18 - 8998 commenti

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Lo spunto di partenza è intrigante ed avrebbe meritato sviluppi diversi e risultati migliori. Ma era ovvio che nelle mani di Mel Gibson non poteva venirne fuori qualcosa di troppo diverso da quello che è: anzi, poteva anche andare peggio. Circa il narrato puro e semplice, la prima parte è copiata smaccatamente da altre pellicole che gli mangiano in testa. La seconda invece è ottimamente girata: energica e violenta, non lesina il grand guignol che però ci può stare in nome del realismo. Ovvio il finale trionfalista e revanchista da cui il buon Mel non è proprio riuscito ad astenersi.

Decimamusa 25/01/21 09:26 - 102 commenti

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Che uomo straordinario dev’essere stato Desmond Doss, obiettore di coscienza che partì volontario nel 1942. Contrario all’uso delle armi, si prodigò per portare soccorso ai feriti abbandonati sui luoghi di battaglia. È uno dei casi in cui la realtà ha una forza affabulatoria superiore a quella della finzione. Gibson ne fa un film appassionante, ben calibrato nella prima parte – l’ambiente e la formazione di Doss – nonché potente nella seconda, con qualche manierismo nell’apprendistato militare e qualche eccesso nelle scene di guerra corpo a corpo. Tutti all'altezza gli interpreti.

Reeves 27/03/21 09:29 - 2152 commenti

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Ridicolo film bellico tutto effetti speciali sparati al massimo e nessuna verosimiglianza (ma perché non abbattono quella scala di corda, visto che tirano ogni tipo di bomba dall'inizio alla fine?). Mel Gibson si conferma regista amante del fragoroso ma ripetitivo all'infinito. Tutta la parte sull'obiettore di coscienza piu coraggioso degli altri è poi malamente appiccicata. Noioso, inutile.

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Rigoletto 15/11/21 12:25 - 1785 commenti

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Desmond Ross sente la necessità di dare il suo contributo alla Nazione durante lo sforzo bellico, ma c'è un problema: la sua obiezione di coscienza, che inasprisce le relazioni coi commilitoni e i superiori. Quando le pallottole fischieranno basterà la fede? Gibson, che con il monumentale ci va a nozze, dona un'altra solida prova registica con un film ben confezionato, dal buon ritmi e interpretato con il giusto piglio da un grande cast (fra cui Vaughn, Weaving e Worthington, bravissimi). Rimangono le gesta di un ragazzo coraggioso che, armato della sola fede, salverà 75 soldati.
MEMORABILE: "Signore, fammene trovare un altro!"

Enzus79 13/03/22 20:08 - 2863 commenti

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Tratto da una storia vera, quella del primo obiettore di coscienza dell'esercito americano (Seconda guerra mondiale). Abbastanza riuscito. Sarebbe un buon film se mancasse di quella retorica che "pompa" la storia (inutile strategia della sceneggiatura). Ottime le scene riguardanti la battaglia, con la regia di Mel Gibson più che efficace. Mediocre la colonna sonora.

Giùan 25/03/23 10:52 - 4528 commenti

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Paradigma se c'è n'è un altro del controverso cinema di Gibson. La storia vera dell'obiettore di coscienza che non vuol essere però renitente alla leva diventa, nelle mani del passionale regista cuor di leone, disturbante racconto visivo dell'apocalisse della battaglia, campo nel quale le ambiguità delle prime due pleonastiche parti del film (infanzia segnata e stravisto addestramento), si ulcerano e confondono sì, finendo tuttavia per sciogliersi in una magniloquente, carnale ascesi di salvezza grandguignolesca. Garfield eccelle in straniamento. Credere e (dis)obbedire è combattere!
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  • Curiosità Zender • 28/02/17 14:27
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Oscar 2017 come miglior montaggio (John Gilbert) e miglior sonoro (Kevin O'Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace).
  • Discussione Piero68 • 12/10/17 14:58
    Contratto a progetto - 241 interventi
    Piccola curiosità da amante della storia e degli armamenti usati nei conflitti.

    Il sergente interpretato da Vaughn ha come arma una pistola mitragliatrice M3 Grease Gun, invece del classico Thompson M1A1. La cosa mi sembra abbastanza inverosimile visto che nel 45 questo tipo di arma, prodotta in non tantissimi esemplari e non molto affidabile, era destinata principalmente ai carristi (e infatti correttamente si vedono come equipaggiamento nel film Fury di Ayer), agli uomini dell'OSS e reparti particolari. Non certo ad una divisione di fanteria operante in prima linea nello scenario del Pacifico.

    L'M3 infatti ebbe più larga diffusione nella Guerra in Corea e in Vietnam, grazie alla sua evoluzione M3A1 che eliminò gran parte dei difetti iniziali.

    Qualcuno sa dirmi qualcosa in più?
    Ultima modifica: 16/10/17 09:37 da Piero68
  • Discussione Didda23 • 12/10/17 15:55
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Sinceramente Piero non me ne intendo di armi. Interessante la cosa. Comunque non toglie nulla ad un film staordinario fra le più belle sorprese di quest'anno secondo me...
  • Discussione Piero68 • 16/10/17 09:31
    Contratto a progetto - 241 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Sinceramente Piero non me ne intendo di armi. Interessante la cosa. Comunque non toglie nulla ad un film staordinario fra le più belle sorprese di quest'anno secondo me...

    Ovviamente! Gli ho dato 4 *! Comunque grazie lo stesso! Aspetterò se qualcuno ne sa di più!

    P.S. A chi di competenza. Se volete linkare nel mio commento la citazione "racconta cosa è successo qui!" appartiene al film We were soldiers
  • Discussione Reeves • 16/03/22 08:56
    Segretario - 688 interventi
    Di solito non commento i commenti altrui, ma vista la quadi unanimità di giudizi positivi mi permetto di chiedere: ma il fatto che bombe, incendi, lanciafiamme e cannonate operino ininterrottamente non vi spinge a chiedervi perchè mai non distruggano una scala di corda?
  • Discussione Zender • 16/03/22 09:01
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Non ho capito cosa c'entri questa domanda con i commenti altrui, Reeves...
  • Discussione Reeves • 16/03/22 10:32
    Segretario - 688 interventi
    no nel senso che non capisco perchè siano tutti entusiasti e non notino un dettaglio non da poco. tutto qui
  • Discussione Zender • 16/03/22 12:49
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Credo perché un film non ha bisogno di curarsi di particolari tanto ininfluenti. E perché l'entusiasmo grazie a Dio non è dato da una scala di corda che non brucia ma dalla qualità della messa in scena (che direi qui notevole), dalla spettacolarità delle inquadrature, dal coinvolgimento dell'azione, dalle musiche e da tutto quello che di norma fa grande un film a cominciare dalla regia e le interpretazioni e nulla ha a che vedere con i bloopers, quasi sempre curiosità per chi ci si vuole divertire un po'.

    intendiamoci: tu avresti diritto a dire che non ti piace anche solo per la scaletta, ma chiedersi perché son tutti entusiasti significa non aver letto o non voler leggere i vari commenti, visto che qui nessuno può inserire il proprio giudizio senza giustificarlo…
    Ultima modifica: 16/03/22 13:37 da Zender
  • Discussione Reeves • 17/03/22 16:57
    Segretario - 688 interventi
    Non mi sembra un dettaglio ininfluente, detto tra noi, toglie credibiità a tutta la vicenda. Però, se l'ho notato soltanto io, mi rassegno
  • Discussione Zender • 17/03/22 18:20
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Per carità, ripeto che hai diritto di ritenerlo anche molto influente. Tuttavia, dal momento che non è stato notato, per gli altri eventualmente non lo è stato altrettanto.