RASSEGNA ESTIVA: L'ESTATE AVVENTUROSA DEGLI INEDITI DAVINOTTABILI:
Hawaii, sette pericolosissimi criminali formano una specie di associazione a delinquere, che va dalla truffa, all'omicidio, allo strozzinaggio, dalla corruzione fino a sanguinose esecuzioni. La CIA, per contrastare questo gruppo di malviventi, che vogliono trasformare il paradiso hawaiiano in un inferno, chiede aiuto all'agente Drew Sevano (William Smith), che , in breve tempo, mette insieme una specie di task force per fermare definitivamente la criminalità dilagante.
Non avevo mai visto un film di Andy Sidaris, ne leggevo in giro (anche su NOCTURNO) di un regista di serie z che faceva film d'azione non badando alla forma, ma alla sostanza, e cioè tette, sparatorie e presappochismo a iosa
Mi sono preparato a vedere un regista "cazzone" e già avevo preventivato la monopalla, niente di più sbagliato!
Eh sì, perchè mi sono trovato davanti un regista "cazzuto", davvero sorprendente, una rivelazione che mai mi sarei aspettato
Andy Sidaris è fighissimo, un grandissimo regista di b-movie (nel senso più cool del termine), che mi ha sorpreso notevolmente e su cui non avrei scommesso un centesimo
Il suo cinema e fatto sì di supergnoccone (con le tette spesso in bella mostra, e che tette!) e di sparatorie (e che sparatorie!), ma costruito abilmente su grande azione, situazioni grottesche e gran violenza, con un gusto per la messa in scena davvero sorprendente
Già l'inizio, con le esecuzioni criminose, violentissime e fulminati (l'assassino a freddo del senatore, in auto, e molto simile a quello perpretato dai poliziotti giustizieri di UNA 44 MAGNUM PER L'ISPETTORE CALLAGHAN), si vede subito di che pasta è fatto Sidaris
Poi , si stacca il freno a mano, e Sidaris azzecca momenti di grande violenza, grottesco, sesso, inseguimenti, sparatorie, esplosioni, situazioni geniali (i ferri di cavallo per bloccare le maniglie dell'auto blindata) e inaspettate che lasciano a bocca aperta
Dai sanguinosissimi colpi in arrivo (il massacro a suon di fucile a pompa-o a pallettoni- al night), da umorismo triviale e per questo divertentissimo (il professore donnaiolo, la bambola gonfiabile-prima al controllo al check in in aeroporto, poi scarrozzata in macchina da un parrucoso William Smith, infine fatta scoppiare con una fucilata-, il vibratore di Jennie che "le rompe i denti"!) a gnocchissime delizie che mostrano le tette (con o senza armi in mano) in meravigliose zoccolette col tacco (notevole il feticismo di Sidaris per i piedini femminili) come le sexyssime (e letali, come la "vipera" Little Egypt) Barbara Leigh e Susan Kiger (da sturbo e notti insonni, come Carol Needham in topless mozzafiato nella sauna), dai feroci boss malavitosi (su tutti un mostruoso-in tutti i sensi-Reggie Nalder, nella viscida parte dell'"eremita", sadico stupratore amante del bondage, che sfiora l'horror) e un surfer/guru chiamato "farfalla", in odor di Charles Manson, che fà drogare apposta i ragazzi per averli sotto suo totale controllo, fino al buffo (e feroce) skater, un sicario che gira sempre in skateboard
Grandissimo cast (c'è pure Lenny Montana, il Luca Brasi del PADRINO nel ruolo dello spietato boss Kahuna, che muove le file dei giochi), location paradisiache, azione che non molla mai la presa, grande fotografia di Joe Quito, musica fighissima e funkyssima, combattimenti di kung-fu (contro il bastardissimo Kincella di Art Metrano) dove, in una scena, c'è uno scontro katana vs pistola, che Spielberg riprenderà paro paro nella famosissima sequenza analoga dei PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA (e tanto basta a sottolineare il genio di Sidaris) e di grande impatto la chiusa finale al ballo hawaiiano, mix di esotismo e feroce violenza femminea.
L'agguato alla stazione di servizio con l'auto blindata del boss Kahuna inzuppata di benzina e fatta esplodere (con dentro i suoi scagnozzi), mentre, per distrarre gli uomini, la Kiger fà la porcona come la tettona tuttacurve che lava la macchina in NICK MANO FREDDA, la Leigh contro un viscidissimo e schifosissimo Reggie Nalder tra le paradisiache foreste hawaiiane, tra stupri e corpi che saltano per aria, la letale Little Egypt, la cameriera che fà divertire il professore in camera da letto a base di spry filante commestibile, l'esecuzione finale alla festa hawaiiana. Tutti tasselli di un mosaico scoppiettante e al fulmicotone, che evidenziano il talento sorprendente di Sidaris.
Insomma, Sidaris è una via di mezzo tra Russ Meyer e Don Siegel, con un tarantinismo ante-litteram che lascia il segno. Exploitation, sexploitation, donne meraviglose (e anche pericolose) sesso e violenza, divertimento, devastanti colpi in arrivo e sano cinema di (de)genere. Cosa chiedere di più a Sidaris? Quindi tre palle e mezza strameritate.
Per me è già un regista cultissimo e da amare alla follia, e, sicuramente, questo suo SEVEN e tra i migliori del genere senza ombra di dubbio.
Geniali i titoli di testa (e di coda) composti con la macchina da scrivere.
Di Sidaris credo sia uscito poco in italia, quindi caccia aperta alla vhs Rca Columbia di AGGUATO ALLE HAWAII (yeah!)