February - L'innocenza del male - Film (2015)

February - L'innocenza del male

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/06/16 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 28/06/16 23:08 - 12606 commenti

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L'esordio registico del figlio di Norman Bates avviene prevedibilmente nel segno dell'horror, qui del tipo atmosferico sia in senso climatico che ambientale. All'inizio, la ricercatezza delle inquadrature ed il ritmo lento accompagnato da una colonna sonora ipnotica riescono a creare una certa suggestione, nonostante si capisca ben poco di quel poco che avviene. Nella parte conclusiva, la trama si chiarisce, banalizzandosi però in un modesto plot di possessioni demoniache. Ambizioso ma irrisolto, con il dubbio della cripticità usata come foglia di fico per nascondere la scarsezza di idee.

Mco 9/06/17 17:01 - 2323 commenti

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In tempi lontani, ma non troppo, chi si palesava mentalmente instabile si diceva fosse in preda al demonio. Ecco, Perkins Jr. ci racconta una storia che lascia aperto qualsiasi discorso in materia, sfruttando tre figure femminili alle prese con la solitudine (con la s maiuscola). Non facile da decifrare, soprattutto nella prima parte, il progetto scivola via tra corridoi collegiali e distese di biancore niveo. Poi, aprosdoketon, Lui, il Male, chiunque esso sia. E l'inquietudine si fa largo tra i vari piani narrativi. Scostante ma gradevole.
MEMORABILE: Lo scatto d'ira della Shipka a tavola, con successivo sproloquio.

Claudius 11/06/17 10:22 - 541 commenti

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L'esordio del figlio di Perkins avviene con questo thriller/horror dalle atmosfere autoriali e rarefatte ben diretto (splendida la fotografia) e ben interpretato (soprattutto dalla Shipka e dalla Boynton), girato in ambienti invernali e gelidi. Qualche scena riesce a mettere i brividi e la leggera virata splatter alla fine non guasta. Arrotondato per eccesso a tre (sarebbe due pallini e tre quarti).
MEMORABILE: L'esorcismo finale (con citazione) e la prima scena nel bagno (un salto l'ho fatto).

Pumpkh75 30/06/17 14:21 - 1736 commenti

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Ovattato e silente, disorientante, abile nello spezzare la linearità diabolica distribuendola sotto diverse soggettive e utilizzando piani temporali vicini e distanti, opportuno quando trovato il bandolo del mistero lo rimpiazza con una violenza inattesa che raggela ulteriormente la circolazione. Buona regia, ma la sua efficacia è però secondaria a quella delle tre protagoniste, perfette nella loro trasfigurazione dentro il tessuto narrativo. Di certo l’atmosfera è proprio maligna. Sorpresa.
MEMORABILE: Kiernan Shipka, di spalle, di fronte alla caldaia...

Hackett 15/08/17 10:39 - 1865 commenti

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Film sospeso tra il thriller (la parte con Emma Roberts) da una parte e una storia di possessione a tinte cupe dall'altra, fatta più che altro di atmosfere rarefatte e sospese, tenute insieme da un senso di tensione palpabile. Qualche velleità autoriale annacqua un po' il brodo ma tutto sommato la storia funziona e anche se la rappresentazione demoniaca non convince molto si può parlare di un horror dignitoso, con finale adeguatamente desolante.

Minitina80 12/10/17 14:50 - 2976 commenti

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Perkins cerca nuove strade per raccontare e suggestionare nell’horror evitando i soliti stratagemmi per saltare dalla sedia. Malgrado le buone intenzioni riesce soltanto in parte in quanto bisogna attendere la seconda metà del film per smuoversi dall’eccessivo torpore in cui si è scivolati. La direzione degli attori è comunque ottima e lo sguardo ambiguo della Shipka riesce a bucare lo schermo; il merito è anche dell’atmosfera maligna e surreale all’interno della quale si muovono le protagoniste. Con più sostanza si sarebbe parlato di altro.

Buiomega71 2/12/17 01:37 - 2899 commenti

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Desolante, gelido, stretto in una morsa di solitudine e alienazione. Esordio col botto per il figlio di Perkins (che omaggia i trascorsi del padre con la Roberts in camera e nel bagno), ghiaccia il sangue nelle vene quando si tratta di far esplodere la sanguinaria follia femminea (Erika De Nardo balza subito alla mente) e giocherella con Belzebù ed echi friedkiniani per mescolare le carte in tavola, perché il male secerne nell'animo e nella mente umana. Asettiche e geometriche inquadrature quasi kubrickiane completano il quadro. Da seguire attentamente e a mente lucida.
MEMORABILE: La vomitata post preghiera; Le feroci e realistiche coltellate; "Giù le mani troia!"; La disperazione finale della Roberts; Il racconto sulle suore.

Kinodrop 15/01/18 19:13 - 2909 commenti

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Ennesimo inutile horror di stampo demoniaco, uno sforzo non necessario di aggiungere qualcosa senza aver niente da dire. L'ambientazione dark e misteriosa dell'inizio poteva far pensare a una scelta stilistica ben precisa; in realtà nel prosieguo appare vuota e fine a se stessa, divenendo teatro di un'inconsistente sequenza di fatti di cui francamente non si riesce a trovare il bandolo. La sceneggiatura soffre dell'assenza di un'idea portante e di dialettica e i dialoghi stessi risultano smozzicati, a volte persino comici. Né sussulti né sorprese.

Pesten 9/09/18 10:59 - 785 commenti

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Un paio di ragazze nel collegio vuoto durante le feste, sintomi di possessione: non fatevi ingannare, c'è altro in questo film del figlio di Perkins. In pratica abbiamo tre protagoniste e le loro tre storie, come se fossero tre episodi separati, che però si inseguono e si rincorrono e si sfuggono, sullo sfondo di un ambiente innevato calmo ma al tempo stesso quasi cattivo per la sua impraticabilità e il suo silenzio. La prima parte ha un bello stile, lento ma che funziona, la seconda forse tende a normalizzarsi. Merita di sicuro una chance.
MEMORABILE: La solitudine, vero protagonista della storia; La prima metà del film, un ottimo esempio di cinema diverso senza usare stranezze.

Taxius 15/02/19 13:43 - 1656 commenti

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Gelido thriller di carattere demoniaco ambientato in un desolato collegio femminile chiuso per le feste natalizie e occupato solo da due suore e due studentesse. Trama particolarmente intricata e misteriosa che si spiega solo verso la fine dando così un senso a tutto ciò che si è visto prima. Uno degli aspetti più interessanti è l'ambiguità del male: è vera possessione o è solo pazzia umana? Il ritmo non è dei più veloci e qualche passaggio può risultare noioso, ma nel complesso il film di Perkins è di buon livello.

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Lupus73 9/11/19 14:11 - 1485 commenti

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Un film banale (con un montaggio piuttosto nebuloso) che unisce elementi del sovrannaturale (demoniaco) con elementi slasher per creare un effetto disturbante, in maniera fine a se stessa, e in quanto tale lascia il tempo che trova; tempo che non è nemmeno quello dell'intrattenimento, poiché dopo la curiosità iniziale il tutto si rivela noioso e deludente. L'ambiente innevato è suggestivo ma è davvero troppo poco per alzare la valutazione.

Aal 19/12/19 11:44 - 321 commenti

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Il risvolto demoniaco è troppo banalizzante per pensarlo come chiave univoca in un film che vive di ambiguità, atmosfere plumbee e non detto, in un clima generale depressivo/deprimente reso con cura da un montaggio non convenzionale, da musiche stranianti e da robuste interpretazioni. Niente è quello che sembra e il viaggio, o i viaggi, così come gli ambienti, sono una narrazione che promana dalla mente deviata di Kat, la protagonista. Non era facile pescare a piene mani dai più classici topoi horror e farne un buon film. Ma questo lo è.

Jdelarge 25/03/20 10:53 - 1000 commenti

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Un buon horror diretto da Oz Perkins, che lascia ben sperare per il prosieguo della sua carriera da regista. A colpire è sicuramente l'apparato tecnico di alto livello, a partire dagli attori, che sembrano veramente recitare all'unisono andandosi a inserire perfettamente in un ambiente desolato e cupo sempre ben filmato. La trama, esile, non sembra dire nulla di nuovo sul tema, ma si segue con interesse proprio per la buona messa in scena. Belle le musiche.

Maurizio98 31/08/20 23:51 - 30 commenti

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Il ghiaccio fuori e dentro gli animi delle protagoniste, il colore bianco che, nella seconda parte, si dissolve nel rosso delle vittime accoltellate. Niente male, nel complesso, ma vi sono improvvisi vuoti nella sceneggiatura e salti di scena che lasciano incompiuto un lavoro che avrebbe potuto essere un piccolo gioiello, soprattutto per l'immedesimazione intensa delle tre ragazze nei loro ruoli. Inevitabile, per il regista, la citazione implicita della doccia di Psyco.

Jena 24/10/20 19:14 - 1547 commenti

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Forse l'horror sta rinascendo? Il figlio di  Anthony Perkins, degno di tanto padre, fa un grande esordio  e ci regala un originalissimo demoniaco, genere in cui sembra difficile inventare qualcosa di nuovo. Splendida ambientazione invernale nevosa che introduce il gelo del Male, coraggiosa ma pienamente riuscita la scelta "orientale" di giocare su più piani temporali sfasati. Funziona anche il ritmo, con il Male che si insinua poco a poco, con un filo di ambiguità. Molto bene il comparto attoriale, ma colpisce soprattutto la perfetta regia di Perkins. Ottime le musiche.
MEMORABILE: L'adorazione di fronte alla caldaia; L'improvviso contorcimento nel letto; Il Diavolo come oscuro enorme coniglio; La pugnalate alla Norman Bates.

Fedeerra 3/09/21 07:14 - 770 commenti

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L’illogico prende corpo nello spazio ristretto delle screziate psicologie femminee e il clima rarefatto e sospeso acquista consistenza mediante l’humus orrorifico. Oz Perkins riflette sull’incomunicabilità adolescenziale, intrufolandosi nel sottobosco del possession movie ma con la grazia del cinéma d'art. L’esito è quello di un film “intruso”, che fugge dagli stereotipi del caso, impietoso e funereo, glaciale e macchiato di sangue. Semplicemente perfette le tre giovani protagoniste. Lynchano.

Saintjust 4/12/22 17:59 - 159 commenti

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Gelido e silenzioso è lo sfondo sul quale si sviluppa questo horror di discrete ambizioni. L'elemento demoniaco, discretamente sviluppato, serve al regista per trattare il tema della perdita. La narrazione su piani temporali differenti confonde abilmente lo spettatore sino al sorriso rivelatore della Roberts. Feroci e inaspettati gli scoppi di violenza. Il ritmo non elevato è funzionale allo svolgimento della storia. Bene la Shipka con la sua l'interpretazione ambigua e inquietante. Promosso.
MEMORABILE: Il sorriso della Roberts dopo aver visto la fotografia di Rose

Rebis 9/02/24 14:30 - 2331 commenti

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Perkins si ascrive nell'horror arthouse, anodino e sofisticato, cui non siamo mai sicuri se attribuire troppo o troppo poco sul piano del significato. Sul crinale tra possessione e schizofrenia, segue le tracce di tre ragazze su diversi piani temporali destinati a convergere e cospirare secondo la logica del Maligno. Vige un senso incombente di solitudine, mentre la figura del padre - assente, presente, Nostro, Altro - sembra porsi come causa efficiente. Il ritmo latita e il coinvolgimento è eventuale, ma le attrici, Kiernan Shipka su tutte, tengono in pugno la tensione emotiva.

Deepred89 29/02/24 01:07 - 3701 commenti

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Il febbraio cinematografico più cupo che si ricordi vede come maggior limite un soggetto piuttosto fumoso, la cui cripticità e la cui lentezza stentano a celarne l'esilità. Eppure l'insieme nel complesso funziona. La sceneggiatura alimenta con classe un senso di mistero e di insolito anche nei passaggi più apparentemente transitori, mentre la regia di Perkins riesce a mantenere equilibrio e buon gusto visivo anche nella rischiosa ultima parte più prettamente horror, limitando gli stereotipi a un paio di contorcimenti e a certe dissolvenze in nero. Brave le attrici.
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  • Homevideo Buiomega71 • 16/04/17 12:46
    Consigliere - 25892 interventi
    In dvd (e BR) per Koch Media, disponibile dal 08/06/2017

    https://www.amazon.it/February-LInnocenza-del-male-Blu-Ray/dp/B06ZZSS66Z/ref=sr_1_418?s=dvd&ie=UTF8&qid=1492339436&sr=1-418
    Ultima modifica: 16/04/17 12:46 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 2/12/17 10:00
    Consigliere - 25892 interventi
    Esordio col botto quello del figlio di Perkins, che narra di follia e satanismo con uno stile chirurgico e implacabile, distaccandosi nettamente dai soliti teen horror da bancarella

    La sua opera prima è un viaggio gelido e raggelante nella solitudine, nell'alienazione e nell'incomunicabilità

    Così, superficialmente, sembra una diversa rappresentazione del "posession movie" o "delpazzochescappadalmanicomioamenarstrage"

    In realtà non e così semplicistico come appare, ma scava nel profondo abisso del male, nella morsa di creature tremendamente abbandonate a sè stesse, di un istituto sperduto tra le nevi, di ragazze interrotte, di qualcosa di diabolico che sembra l'unico appiglio per sentirsi vive.

    L'ambientazione di Kristy (il college semi abbandonato per le vacanze)fà da sfondo al malessere e al disagio , dove Belzebù può essere visto come unico appiglio per non morire dentro

    Niente e come può sembrare, difficile prevedere dove Perkins jr voglia andare a parare. Le carte vengono mischiate, le certezze non sono mai tali, il racconto (di primo acchito confuso e criptico) destabilizza e disorienta (la foto di Rose tirata fuori dal padre ne è un esempio), e alla fine, quando il puzzle sembra che si componga, ti si ghiaccia il sangue nelle vene

    Film a doppia faccia, a doppia chiave di lettura (si può propendere per la possessione demoniaca o per la pura follia) che colpisce duro e non fà sconti

    Perkins ha il tempo per omaggiare anche papà (Joan nella stanza d'albergo, a letto e nella doccia) si serve di escamotage friedkiani per confondere e ingannare, usa il "possession movie" come cartina di tornasole, sorprende con immagini fredde e asettiche quasi kubrickiane e non si tira indietro quando la follia femminea esplode in tutta la sua furia devastante (le belluine coltellate sono tra le più realistiche e impressionanti mai girate, lontane anni luce dall'estetica della morte cinematografica) dove balza subito alla mente Erika De Nardo e i più turpi e sanguinosi fatti di cronaca

    L'agghiacciante racconto sulle suore, l'adorazione di Satana nella caldaia, la risata trattenuta nel bagno, la vomitata post preghiera, le telefonate dall'inferno (come Sonny Montelli sentiva le voci nel suo walkman), gli incubi con l'auto incidentata, gli spasmi nel letto che si riproducono in oscene contorsioni, le decapitazioni rituali, l'ombra oscura che annebbia la mente e la ragione, la caldaia spenta, la valigia, la disperazione lancinante di Joan nel finale

    Tutti tasselli di un opera peculiare, glaciale, rigida, dove il male secerne all'interno, cresce a dismisura e sfoga nella più cieca follia (la caldaia spenta è significativa) perchè "lui", alla fine, e solo dentro di noi.

    A parte qualche steccata (l'esorcismo) è un film che seduce e spiazza, con picchi di vero dolore (la solitudine e l'incomunicabilità in primis)e per la sua narrazione rarefatta e sospesa, che potrebbe stare tra gli incubotici abissi di un Von Trier o di un Fessenden.

    Impressionante la "mutazione" della Shipka, senza ricorrere a make up, vera e propria "faccia della morte" che mette davvero a disagio

    Particolareggiante lo score del fratello del regista, con sonorità che ricordano quelle composte da Tim Krogg per Mirror

    Curioso come Psycho III iniziasse con un "Dio non esiste..." e si avvolgeva funereo sulla solitudine e i tormenti dell'ex suora mancata Maureen. E anche lì le coltellate facevano malissimo. La dinastia dei Perkins continua...

    Da seguire attentamente e a mente lucida

    Produce il regista di The Strangers

    Giù quelle mani troia!

    Hai un buon odore
    Ultima modifica: 3/12/17 22:51 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 2/12/17 10:13
    Consigliere - 25892 interventi
    Ottimo il Blu-Ray edito dalla Midnight Factory

    Formaro: 1.85:1

    Audio: italiano, inglese (5.1)

    Sottotitoli: italiano

    BD.50 Formato a doppio strato

    Come extra solo il trailer

    Presenti anche i trailer di Red State e The Last Showing


    Booklet di 12 pagine curato da Davide Pulici e Manlio Gomarasca

    Durata effettiva del film in blu-ray: 1h, 34m e 20s
    Ultima modifica: 2/12/17 16:58 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 2/12/17 10:17
    Consigliere - 25892 interventi
    Zendy, il nome del regista sarebbe più opportuno riportalo come indica IMDB, cioè Oz Perkins ( Osgood Perkins)
    Ultima modifica: 2/12/17 10:18 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 2/12/17 10:56
    Capo scrivano - 47698 interventi
    In realtà mi aveva suggerito di toglierlo Buono e non è sbagliato. Nel senso che Osgood Perkins è anche un attore che non c'entra niente con questo Oz Perkins e i due nomi si sopvrapponevano. Non avendo noi nessun obbligo di mettere il nome completo se Imdb non lo indica, meglio evitare. In realtà in ogni caso la dicitura corretta per noi sarebbe Osgood Perkins (Oz Perkins), perché tra parentesi va sempre il primo nome indicato da Imdb, che è appunto Oz.