Altruisti si diventa - Film (2016)

Altruisti si diventa
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Fundamentals of Caring
Anno: 2016
Genere: commedia (colore)
Note: Prodotto da Netflix. Soggetto dal romanzo “The Revised Fundamentals of Caregiving” di Jonathan Evison, pubblicato nel 2012.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Drammatizzazione “on the road” del QUASI AMICI francese che conserva comunque non pochi spunti ironici, il film di Rob Burnett ripropone l'insolito rapporto tra il malato con problemi di deambulazione (in questo caso si parla di distrofia) e colui che è pagato per occuparsene. Il primo, l'adolescente Trevor (Roberts), mostra qualche accenno di sadismo e non risparmia scherzi di cattivo gusto; il secondo, Ben (Rudd), usa tutto il suo self control per renderli vani e svolgere al meglio la propria mansione. Dopo i primi inevitabili scontri l'amicizia tra i due si cementifica fino a convincere la mamma (Ehle) di Trevor che è arrivato il momento...Leggi tutto per suo figlio di mettere fuori la testa e di permettergli di raggiungere in Georgia “la fossa più profonda del mondo”, una sua vecchia fissazione. Ben e Trevor salgono così sull'auto e si mettono in viaggio aprendo la fase “on the road”, durante la quale incontreranno una giovane autostoppista con problemi di famiglia (Gomez) e una ragazza incinta (Ferguson) a poche settimane dal parto. Ci sarà il tempo di raggiungere il padre di Trevor eclissatosi non appena saputo della malattia del figlio (quando questi aveva tre anni), di vedere Rufus, il bovino più grande che ci sia e di fare quelle tante esperienze che certo non suoneranno come una novità per chi ha dimestichezza con i road-movie all'americana. A fare la differenza in questi casi sono sempre i personaggi: Trevor non sorride quasi mai (tranne quando finge crisi respiratorie provocando il terrore in Ben), semmai ghigna, ama compatirsi e deprimersi; Ben ha alle spalle un dramma gravissimo (la morte del figlio), probabile origine di una difficile separazione con la moglie, e nemmeno lui troppa voglia di ridere. La sceneggiatura infatti non usa toni da commedia limitandosi a qualche gag sparsa e a un più frequente scambio di frecciate riservando comunque un'attenzione non comune ai dialoghi. Rudd converte la sua scarsa espressività in credibilità riuscendo a infondere la giusta umanità al suo personaggio, Roberts sa donare la richiesta acutezza al suo Trevor completando una coppia che ben si assortisce. A non convincere è semmai la troppo stereotipata ragazzina cui dà il volto la Gomez, bisbetica e presuntuosa “terza incomoda”, né fa certo impazzire la Ferguson col pancione, svampita altrettanto banale nel tratteggio. Qualche caduta di gusto (le ripetute insistenze sul momento in cui Ben deve pulire il deretano a Trevor, il massimo sogno - un po' misero - di quest'ultimo di fare pipì in piedi) conferma l'impressione di un politically incorrect programmato e di una ruffianeria di fondo facilmente riscontrabile un po' ovunque, lungo il film, che associata alla cascata di melassa del finale danneggia non poco le ambizioni alla base del progetto. La regia è però svelta e il tutto scorre.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/06/16 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/11/17
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Herrkinski 2/01/17 02:07 - 8052 commenti

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Film fatto a uso e consumo di platee della Domenica pomeriggio dalla lacrima facile, caratterizzato da uno script che pare voler affastellare a tutti i costi ogni cliché atto a raggiungere lo scopo; i possibili punti deboli dello spettatore vengono quindi messi alla prova tramite personaggi e situazioni create ad hoc, talvolta stucchevoli ma stemperate da qualche momento da commedia cinica che però appare farlocco nel contesto generale. Girato e recitato correttamente nonché dal ritmo discreto, ma ruffiano a dir poco; si può soprassedere.

Galbo 28/06/16 05:58 - 12372 commenti

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Dopo il fallimento del suo matrimonio, uno scrittore diventa assistente di un giovane con una malattia neuro degenerativa. Ricca è la "letteratura" di film americani del genere (la malattia fa sempre presa sul pubblico); questo è decisamente ben fatto e si avvale di una sceneggiatura equilibrata tra il versante brillante e quello più serio; buona l'ambientazione, accattivanti i personaggi (anche quelli secondari); piuttosto a sorpresa ma non tanto, ottima la performance di Paul Rudd in grande sintonia con il coprotagonista Craig Roberts.

Daniela 30/06/16 15:38 - 12606 commenti

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Ben è uno scrittore divenuto assistente domiciliare dopo una profonda crisi familiare, Trevor un adolescente affetto da sclerosi che reagisce alla malattia con la rabbia e l'isolamento: il loro rapporto, inizialmente contrastato, cambierà la vita di entrambi. Pur somigliando molto ad altre pellicole che hanno affrontato lo stesso soggetto mescolando commozione ed ironia ed anche ad altri on-the-road con valenze iniziatiche, il film di B. risulta comunque meritevole di visione: curato nel disegno dei caratteri, ben interpretato, suscita empatia con l'arma della tenerezza, senza forzature.

Homesick 19/10/16 11:31 - 5737 commenti

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Fa piacere scoprire che nel cinema contemporaneo ci sia spazio ancora per i sentimenti sinceri, come l'amicizia cameratesca e la solidarietà senza sdolcinatezze e buonismi. È quanto si può trovare in questo lavoro di Rob Burnett, in cui la drammaticità di partenza si scioglie in battute e dialoghi brillanti - ma certe volgarità erano tutt'altro che necessarie - che inducono ad un ottimismo da favola a lieto fine: il merito primario va ad un terzetto di protagonisti di raro affiatamento, capace di calarsi nelle parti con massimo agio e capacità di coinvolgere. Benefico. **!/***
MEMORABILE: «Hai lavorato tra le esalazioni di piombo, oggi?»; «Inoffensivo!».

Pessoa 10/12/16 22:08 - 2476 commenti

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Dietro un titolo italiano ignobile si cela un bel film sull'amicizia fra due sconfitti che all'inizio cercano entrambi di scaricare sull'altro il proprio male di vivere. Ne viene fuori una storia on the road ben scritta, divertente e ricca di colpi di scena. La natura del film porta talvolta il regista a scivolare nel patetico, ma senza irritare. I caratteri dei personaggi sono ben delineati e l'amicizia fra i due protagonisti è un sentimento vero, che coinvolge. Promosso a pieni voti.
MEMORABILE: La pipì in piedi.

Lou 21/08/17 22:59 - 1119 commenti

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Il film di Burnett sfrutta abilmente due filoni di facile presa sul pubblico quali la malattia e il viaggio, con un risultato sorprendente per originalità e brillantezza. Nonostante il triste contesto si sorride parecchio, grazie a situazioni curiose e a battute fulminanti. Oltre ai due ottimi attori principali Rudd e Roberts, azzeccata anche la presenza di Selena Gomez, che aggiunge pepe e vivacità.

Didda23 24/10/17 11:17 - 2424 commenti

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Nonostante aggiunga poco al genere e a conti fatti sia una sorta di Quasi amici all'americana con tanto di on the road, l'operazione di Burnett può dirsi più che riuscita soprattutto grazie all'affiatamento della coppia protagonista (Roberts-Rudd). La sceneggiatura alterna sapientemente distensioni comiche a scene decisamente più drammatiche. Un film che fa riflettere con il sorriso e che non disdegna pure un registro volgare (che ricorda Apatow, Rogen e compagni). Per certi versi sorprendente e meritevole di visione.
MEMORABILE: Roberts che finge di soffocare; L'incontro fra i due protagonisti; Il viaggio.

Domino86 4/03/19 14:54 - 607 commenti

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Un tema altamento delicato come quello della distrofia muscolare viene qui raccontato in maniera leggera e divertente senza però togliere spazio alla riflessione. L'amicizia che nasce tra i due protagonisti è toccante, unica e le loro avventure ne sono all'altezza. Film davvero ben riuscito, con il giusto mix di elementi che non sfociano nel banale laddove sarebbe molto facile finire.

Xamini 13/11/19 01:16 - 1244 commenti

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Per essere un film prodotto da Netflix, non è male. Un on the road in cui il cuore è il duo costituito da Roberts (faccia da schiaffi qui prestata a un ruolo più drammatico) e Rudd (il cinico dei due), duo che funziona bene e regala momenti di ilarità e umanità, grazie alle rispettive interpretazioni. Dove cede un attimo è sul personaggio della Gomez, stereotipata sino al fastidio. Ma tutto sommato la struttura funziona, con un finale meno scontato di quel che sembra.

Zoltan 1/07/20 14:31 - 201 commenti

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Gli equilibri umani alla Quasi amici vengono mischiati all'on the road tipico americano in un film che (nonostante il linguaggio colorito) viene portato avanti con notevole garbo, evitando (proprio come accadeva nel bel film francese) melodrammi strappalacrime facili e alternando una buona commozione ai sorrisi. Nulla di particolarmente originale, ma un film ben sceneggiato e ben interpretato, in particolare da Paul Rudd che con la sua aria da bonaccione si trova perfettamente a suo agio, in ruoli simili. Il risultato è molto gradevole.

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Jandileida 27/03/22 18:29 - 1558 commenti

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Per quanto si intuisca qua e là il trappolone tesoci da Burnett, quella fossa in cui l'occhio per forza si annacqua e la guancia senza sforzo si bagna, bisogna dire che siamo di fronte d un film che appare esser un dignitoso esemplare del suo genere. Pur essendo difficile non pensare a Parigi e complicato non ricordarsi di altri trecento film on the road, tutto scorre come deve: ci sono intrattenimento, dialoghi veloci, qualche riflessione non troppo banale sul valore (o sulla vanità) della perdita. Si trova insomma un po' di tutto, anche delle  buone interpretazioni.
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