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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/06/16 DAL BENEMERITO XABARAS
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- Davvero notevole!:
Xabaras
Come ne La madre e La fine di San Pietroburgo perno e centro della narrazione è l'individuo che, inizialmente riluttante, scopre infine l'importanza del suo ruolo all'interno della classe proletaria. Quello che cambia rispetto ai due film precedenti è l'imponente parabola propagandistica (siamo in piena epoca staliniana) imposta dal regime. In questa ottica è da rilevare lo spassionato elogio dello stakanovismo e del lavoro, che potrebbe far storcere il naso ai più moderati e altresì infiammare gli animi dei pochi più politicamente coinvolti.
MEMORABILE: Lo scioperante che si lancia contro la mitragliatrice della polizia (scena che ricorda da vicino la ben più famosa scena clou di Roma città aperta).
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- Così tuonava Stalin nel 1923 prima di prendere le redini del potere e adottare l'ideologia del "socialismo in un unico stato"(o nazionalismo di sinistra)mandando di fatto a pezzi la ragione di vita dell'Internazionale(o Comintern) voluto da Lenin e destinato a propagare la rivoluzione in Occidente(l'obiettivo principale era proprio la Germania in cui è ambientata la prima parte della pellicola):
"La prossima rivoluzione in Germania è l'evento mondiale più importante dei nostri giorni.Il trionfo della rivoluzione in Germania avrà per il proletariato d'Europa e d'America un significato più grande del trionfo della rivoluzione russa di sei anni fa.Il trionfo del proletariato tedesco sposterà senza dubbio il centro della rivoluzione mondiale da Mosca a Berlino".
Poi la rivoluzione in Germania fallì ma evidentemente a Stalin gli rimase il dente avvelenato per la suddetta questione.In questo film (di chiara matrice propagandistica vabbè ma anche con momenti di grande cinema)gli odiati socialdemocratici tedeschi fanno davvero una misera figura.Ultima modifica: 8/09/19 02:30 da Xabaras
