Equinox - Film (1970)

Dobbiamo premiare il coraggio: con un bassissimo budget i registi riescono a confezionare un gioiellino, evidente ispirazione per Sam Raimi, undici anni dopo, e i suoi capolavori che tutti conosciamo. Un film che è giusto e doveroso riscoprire, un esempio per tutti quei registi che si affidano ai computer per i loro lavori. Riscoprire certe tecniche artigianali potrebbe essere un buon inizio per ritornare al sano horror. Da vedere.

Ci sono due aspetti interessanti di questo film: è il "padre" o il "nonno" della Casa visto che parla di alcuni studenti che durante un picnic trovano un libro di demonologia e risvegliano "terribili" demoni, con alcune scene che sembrano espressamente citate da Raimi nel suo capolavoro di dieci anni dopo; inoltre vi recita il famoso scrittore horror allievo di Lovecraft Fritz Leiber. Per il resto ci si dimentichi lo splatter, anche se le "creature", palesemente dei modellini di plastilina, risultano divertenti. Discreto il ritmo, non annoia.

Quel che si dice un film artigianale. Realizzato con budget risicato, recupera tecniche di stop motion da storia del cinema per portare sulla scena un mostro improbabile che di lovecraftiano ha solo l'idea. Idea avvalorata dalla presenza nella sceneggiatura di un libro maledetto (il "Necronomicon", ovviamente) oltre che dalla presenza fisica di uno dei migliori discepoli di Lovecraft cioè il grande scrittore Fritz Leiber. Povero con dignità e poesia, questo film fa sorridere ma non ridere e, se visto con la dovuta indulgenza, è pure divertente.

Puerile sciocchezzuola d'antan del genere demonic-horror che potrebbe aver ispirato il Sam Raimi de La casa: almeno quanto un disegnino di scuola della figlioletta di Monna Lisa può aver ispirato Leonardo. A suo modo, tuttavia, il film vanta due pregi. Il primo: vedere i mostrini di plastilina all'opera (epocale il demone alato) induce a una nostalgica tenerezza vintage. Il secondo: il racconto in retrospettiva del pazzo da una cella imbottita evoca, pur alla lontana, apprezzabili miasmi lovecraftiani. Per completisti che amano divertirsi.

Un semplice plot mescola le attrattive del satanismo a suggestioni primitive in una vicenda tutta ambientata in un parco naturale ed evidentemente fatta con due soldi. I ragazzi protagonisti recitano come fossero in uno spot e si arrabattano tra formule demonologiche, amuleti fai-da-te e mostri scimmia animati in stop-motion a un ritmo insolitamente lento e didascalico. Certo la pellicola rivela una creatività e un impegno di mezzi che non si possono non apprezzare, essendo una produzione indipendente di inizio anni Settanta, ma il risultato è quantomeno bizzarro.