Se mi lasci non vale - Film (2016)

Se mi lasci non vale
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per la sua nuova commedia d'ambientazione napoletana (interpretata da tre napoletani e un romano, Paolo Calabrese, poco in linea con la vitalità estrosa dei colleghi), Salemme s'inventa una sorta di DELITTO PER DELITTO in chiave sentimentale: due uomini lasciati dalle proprie compagne s'incontrano e decidono di unire i loro sforzi per fargliela pagare. L'idea è quella di sedurre ognuno la donna dell'altro per poi lasciarla e farle sperimentare così depressione e lacrime. Per riuscire nell'intento, l'ex deve svelare gusti e passioni della propria al "complice" in modo da fornire l'identikit del partner ideale in cui l'altro...Leggi tutto dovrà calarsi. Non certo un'idea nuova (con stratagemma simile Dillon avvicinò e quasi riuscì a conquistare la Diaz in TUTTI PAZZI PER MARY, ad esempio) e nel caso specifico risulta pure poco credibile l'immediata arrendevolezza delle due donne nei confronti dei nuovi spasimanti, come se bastasse avere gusti comuni per arrivare al cuore di una donna. A sorpresa, poi, il ruolo che per logica toccherebbe a Salemme viene “rubato” dalla spalla di sempre Carlo Buccirosso: per un equivoco sarà quest'ultimo (assoldato inizialmente come autista) ad esser scambiato per il ricchissimo nobile che l'avida Tosca D'Aquino sognava di incontrare. E' il primo colpo a sorpresa di un soggetto che si diverte a sparigliare le carte variando sul tema e rientrando nei binari del prevedibile solo nel mieloso finale. Il terreno è quindi preparato bene, ma le indecisioni di sceneggiatura e regia producono un risultato incostante, che a momenti anche molto riusciti non riesce a far seguire fasi di raccordo che armonizzino con omogeneità il tutto. Per cui, una volta di più, a dare la "carica" al film sono le interpretazioni. In particolar modo - inutile dirlo - è il grande affiatamento tra Salemme e Buccirosso a far scaturire i botta e risposta più spassosi, mentre la perenne aria da pesce fuor d'acqua di Calabrese (che fa un po' quello fesso e rintronato, trascinato nella “truffa sentimentale” dal più risoluto Salemme) rende ancora più improbabile il suo ruolo da seduttore. La D'Aquino recita come sempre sopra le righe e tutto sommato funziona, la Autieri convince più che altro per una naturalezza e genuinità che contrastano piacevolmente con il look sofisticato. Carlo Giuffré nel ruolo di padre di Calabrese non si ritrova per le mani un ruolo felicissimo ma si salva col mestiere; lo stesso che ci fa apprezzare il sempre più teatrale Buccirosso, qui giustificato nella sua ridicola enfasi dalla parte interpretata (è uno squattrinato attore di teatro, per l'appunto). Salemme dirige dal set e si pone come ovvio cardine attorno al quale tutti ruotano, lasciando a Pino Daniele e alla sua “Che male c'è” (e non alla canzone di Iglesias che regala il titolo al film) l'onore del brano più importante in colonna sonora. Meno sguaiato del consueto, con una napoletanità più contenuta, SE MI LASCI NON VALE zoppica, si chiude con un epilogo rosa troppo lungo ma sa anche divertire in più occasioni attraverso uno stile che Salemme ha affinato con gli anni potendo contare su un partner d'eccezione come Buccirosso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/01/16 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/01/16
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Rambo90 22/01/16 00:54 - 7702 commenti

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Commedia di equivoci, sotterfugi e vendette, che va avanti tra uno sketch e l'altro molto velocemente e con tanti dialoghi spiritosi, come nel classico stile di Salemme. Non tutto riesce appieno, come la forzata svolta romantica, ma scorre piacevolmente e non conosce momenti di stanca. Salemme e Buccirosso da antologia (soprattutto il secondo nella sua incredibile naturalezza), più spaesato invece Calabresi. Tra le due protagoniste brava la D'Aquino, insignificante la Autieri. Gradito il ripescaggio del vecchio ma spassoso Giuffrè. Buono.

Markus 23/01/16 10:45 - 3690 commenti

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Questa volta Salemme non si "adagia" al rimaneggiamento di una sua pièce teatrale (...E fuori nevica), ma costruisce una vicenda ad hoc per il cinema, che in ogni caso poggia le basi nell'innata teatralità partenopea incarnata (ne fa quasi una bandiera, visto il ruolo da attore fallito) soprattutto dall’ottimo Buccirosso. Si ride forse a denti stretti ma non ci si annoia mai, perché i fondamenti del buon umore e di un certo sentimentalismo - seppur di maniera - non mancano fino all’ultimo minuto. Ruolo francamente improbabile per Calabresi.
MEMORABILE: La teatralità di Buccirosso; Il meraviglioso sorriso della Autieri.

Deepred89 23/01/16 11:46 - 3709 commenti

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Commediola sentimentale colma di momenti imbarazzanti e battute fallimentari, ma abbastanza ritmata da intrattenere per tutta la durata e in grado di farsi visionare col sorriso sulle labbra grazie alla simpatia del due Salemme-Buccirosso (meno efficace Calabresi) e a due spalle femminili per una volta non fastidiose (la Autieri, in particolare, colpisce per la sua spontaneità). Confezione scarsa (notevole la goffaggine con cui sono gestite certe comparse) ma questo l'avevamo già messo in conto. Guardabile.

Saintgifts 25/01/16 00:10 - 4098 commenti

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Anche senza il Vesuvio sullo sfondo, la napoletanità di questa commedia risulta evidente, ed è un pregio che giustifica una sceneggiatura spesso indulgente e che propone situazioni al limite del paradosso. Oltre il divertimento che nasce da numerosi dialoghi con giochi di parole arguti, ci sono alcune deviazioni da quello che ci si aspetta che introducono nuovi elementi e che rendono meno prevedibile lo svolgimento del piano ordito da uno dei due (Salemme) "piantati in asso". La conclusione è scontata per metà e lascia in sospeso l'altra.

Gabrius79 31/01/16 00:30 - 1427 commenti

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A parte i primi venti minuti piuttosto noiosi, il film inizia a decollare non appena entra in scena Carlo Buccirosso, che insieme a Vincenzo Salemme regalano alcune gustose frivolezze. La pellicola scorre abbastanza ritmata anche grazie alla presenza di Tosca D'Aquino e Serena Autieri, mentre stride il personaggio affidato a un Paolo Calabresi incolore. Piacevole ripescaggio di Carlo Giuffrè in un piccolo ruolo. Il tutto si conclude con un finale un po' smielato.

Blutarsky 13/02/16 17:02 - 360 commenti

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Due uomini lasciati dalle fidanzate cercano di rivalersi di loro scambiandosi il bersaglio della propria vendetta. Da questo spunto quasi hitchcockiano ne viene fuori una storia mediocre e poco divertente salvata in parte solo dal mestiere degli attori. Buccirosso, Salemme e la D'Aquino mostrano un affiatamento encomiabile ma improduttivo nel creare risate, mentre il resto del cast naviga un po' spaesato nel mare di tedio creato dalla sceneggiatura. Il buonismo straborda nel finale spazzando via qualsiasi motivo di interesse rimasto.

Galbo 31/05/16 05:51 - 12399 commenti

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Pochade partenopea scritta e diretta da Vincenzo Salemme. Per quanto non nuova (sebbene con una variante originale) la storia funziona, anche se a volte la sceneggiatura zoppica un po'. In questo casi, a tappare le falle ci pensa l'estro di gran parte del cast (D'Aquino, Buccirosso e lo stesso Salemme); passo falso del pur bravo Calabresi, poco a suo agio in un personaggio e un film non adatti a lui. Discreto.

Neapolis 14/07/17 08:33 - 184 commenti

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Brutto film di Salemme che non riesce a ripetersi dopo E fuori nevica. A permettere di salvare il film ci pensa Buccirosso e in parte la simpatica Autieri, ma gli altri attori non sembrano proprio in parte. Piccola particina per Giuffrè che si poteva evitare. Buona la fotografia ma nel complesso il film risulta penalizzato da una sceneggiatura scadente. I dialoghi sono risibili.

Ultimo 19/09/17 15:50 - 1656 commenti

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Simpatica commedia di Vincenzo Salemme, basata essenzialmente sul tema degli equivoci, con un cast ben assortito e in palla. Ciò che manca spesso è la sceneggiatura e in alcuni tratti il film va avanti grazie alla bravura degli interpreti (su tutti Calabresi e Salemme). Meglio la seconda parte, che consegna anche una buona morale. C'è anche Carlo Giuffrè in una piccola parte. Complessivamente non un brutto film, ma nemmeno indimenticabile.

Piero68 3/09/18 09:43 - 2958 commenti

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In un insieme di napoletanacci, Calabresi suona un po' come i cavoli a merenda. Eppure la commedia scritta e diretta da Salemme, seppur innocua, funziona lo stesso. Non foss'altro per la grande professionalità di tutto il parco attori. Di nuovo non c'è praticamente nulla, ma almeno il buon Salemme è ancora capace di far ridere con un solo sguardo senza dover ricorrere a volgarità gratuite o stratagemmi triti e ritriti. E questo, da solo, è già un gran pregio, per il nostro cinema.

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Pessoa 9/05/22 11:39 - 2476 commenti

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Solita commedia garbata di Salemme che non convince del tutto a causa della trama poco originale e ancor meno credibile, con uno script che offre parecchi spunti divertenti non sempre sfruttati al meglio. Comunque si ride, grazie soprattutto al grande affiatamento dei "napoletani" del cast che recitano a memoria, con cui il romano Calabresi non riesce del tutto a integrarsi. Molto belle le location partenopee, fuori dalle solite immagini da cartolina e confezione di buon livello con splendida fotografia di Pesci che trova la luce giusta soprattutto in notturna. Merita un'occhiata!
MEMORABILE: La scena nel teatrino con Paolo/Otello, Federica e Desdemona, soprattutto il diverbio in napoletano fra le due.
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