The walk - Film (2015)

The walk
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MMJ Davinotti jr
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

MAN ON WIRE era un eccellente documentario, che meritoriamente (e con grande intelligenza narrativa) riportava alla memoria la fenomenale impresa di Philippe Petit, il funambolo francese che il 7 agosto 1974 stese un cavo tra i tetti delle Twin Towers di Manhattan percorrendolo più volte tra lo stupore generale. Una ricostruzione esemplare, raccontata in prima persona dallo stesso Petit che ritornava anche su alcune sue imprese precedenti. Aveva un unico difetto: del passaggio più importante della sua carriera mancavano riprese video. Le foto c'erano, naturalmente, ma un'impresa simile meritava esattamente quello che il lavoro di Zemeckis restituisce...Leggi tutto impeccabilmente, donando finalmente vera gloria a quei lunghissimi 40 minuti, portando chi guarda a rivivere, grazie a riprese altamente spettacolari, quello che nessuna foto potrebbe mai rendere allo stesso modo. Per questo fondamentale motivo il film diventa necessario e complementare al celebrato documentario. Che per il resto non era poi così diverso: i preparativi, gli inconvenienti dovuti al dover concludere ogni fase con precisione assoluta e nei tempi previsti erano gli stessi (d'altronde la storia è quella, non avrebbe avuto senso stravolgerla). Qui si gioca di più con la straordinaria confidenza del protagonista (Gordon-Levitt) con il "vuoto" per incrementare lo spettacolo: il suo saltellare disinvolto sui cornicioni dei grattacieli a 400 metri da terra è già di per sé un bel “colpo”, per chi soffre di vertigini. Si cerca poi di dare spazio alla figura del "padre"/maestro di vita (Kingsley) e si riassumono piuttosto sveltamente imprese comunque fondamentali come il passaggio da una torre all'altra di Notre-Dame a Parigi. Si riprendono le fugaci considerazioni filosofiche di Petit che caratterizzavano anche il documentario, si cerca di far salire tensione nelle fasi immediatamente precedenti alla passeggiata quando c'è da eludere la ronda delle guardie; ma è chiaro che l'attesa è tutta per il grande momento, il quale arriva prima del previsto e si prende tutto il tempo necessario a trasmetterne l'unicità e comunicare allo spettatore la lucida follia del gesto; perché è chiaro che quando si realizza che quanto mostrato è accaduto realmente il coinvolgimento raddoppia e la testa gira, al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere in qualsiasi istante della "traversata", mentre la mdp vola sopra, sotto e di fianco ad avvolgere l'uomo col bilanciere che con inimmaginabile padronanza muove i piedi sulla fune. Ottime musiche di Alan Silvestri, fotografia che lascia qualche dubbio (poco eleganti i giochi con il bianco e nero all'inizio), Levitt convincente nel ruolo di Petit. Il racconto di una conquista, della volontà di valicare ogni limite: dopo un'impresa simile quale "collega" potrebbe ancora superare il funambolo francese nella sua grandezza? Romantico, travolgente, a tratti persino commovente e fortunatamente chiuso senza troppe smancerie. Per il cinema è quasi una sensazione nuova: uno spavento senza effetti speciali che non siano mera ricostruzione di quanto avvenuto, senza sangue, senza dover ricorrere al soprannaturale e persino senza finale a sorpresa (Petit/Levitt, che racconta la sua storia dalla cima della Statua della Libertà, è chiaramente sopravvissuto). Quando realtà e sogno coincidono, al cinema non resta che sigillare la meraviglia. Per la storia. Per sempre.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/10/15 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/10/15
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Markus 25/10/15 09:50 - 3682 commenti

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Le foto d'epoca e il recente documentario (Man on wire), per quanto sconvolgenti nella loro veridicità, hanno ora una fedele ricostruzione virtuale ai limiti della perfezione; ecco che quindi l’eccezionale prodezza del funambolo Petit nel “passeggiare” tra le due torri del celeberrimo WTC è così empaticamente replicata per lo spettatore, spiegandone per sommi capi (fortunatamente evitando inutili stucchevolezze, sempre dietro l’angolo in questo genere di operazioni) la biografia fino all'agosto del 1974 dell’artista francese.

Xamini 30/10/15 00:00 - 1247 commenti

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Nonostante il clamore della vicenda, avrei adoperato meno colore nella ricostruzione di quanto accaduto, cercando di restituirne il più possibile la sensazione di vissuto. Probabilmente questo già faceva Man on wire; qui, la storia dell'impresa di Philippe Petit è invece romanzata, senza lesinare in effetti speciali (necessari anche solo per la location). Il che toglie un po' di emozione in quasi tutto il lungometraggio, salvo poi restituirla con gli interessi al momento clou, ben girato, teso da mozzare il fiato, per tutta la sua durata (così infinita che non ci si crede).

Vito 12/11/15 00:31 - 695 commenti

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Basato sulla storia vera di Philippe Petit, che nel 1974 camminò tra le Torri del WTC. Grazie alla fantastica regia di Zemeckis e all'uso di effetti speciali incredibili e "invisibili" nella scena principale si avverte veramente una sensazione di vuoto e vertigine fortissima. Si possono trovare vari significati anche politici nella pellicola, rimane comunque un film su un uomo e il suo sogno. Straordinario Joseph Gordon-Levitt.

Daniela 2/01/16 11:54 - 12625 commenti

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Prologo dedicato alla genesi dell'idea fra incantamenti infantili, consigli del padre spirituale, primi fallimenti e primi successi, a cui segue la lunga parte sulle fasi di preparazione, non dissimile da quelle tipiche dei "colpi", poi, quando il funambolo sale sul filo, il film prende il volo, creando suspence grazie alla vertiginosa bellezza delle riprese, nonostante l'esito sia noto. Gordon-Levitt in parte, il resto del cast funzionale, ma è sopratutto la regia di Z. a regalare emozioni nella rappresentazione di un'impresa poeticamente folle, tanto inverosimile da essere vera.

Stelio 7/02/16 13:00 - 384 commenti

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Girato con perizia e grande tecnica, The Walk soffre di un limite che lo condiziona un po': è poco coraggioso, soprattutto nella sua fase clou; ma forse da un regista come Zemeckis non era neanche lecito aspettarsi qualcosa di diverso. Fondamentalmente il film trae il suo fascino dalla vicenda e dalla regia di livello. La sceneggiatura è altalenante ma efficace (la scena madre poteva dare molto di più), la storia in sé un po' meno. In ogni caso un buon film, da vedere anche solo per approfondire una vicenda che ha dell'incredibile.

Capannelle 21/02/16 00:44 - 4399 commenti

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Un'impresa spettacolare, raccontata con fedeltà ai dettagli e la giusta enfasi che i movimenti di macchina studiati da Zemeckis sanno rendere. E lo stupore procede di pari passo con una dose di incredulità e di sensazioni tipo "ma allora vuoi proprio cadere di sotto". Peccato che per arrivarci ci si debba sorbire più di un'ora di racconto poco avvincente, con un'impostazione e personaggi poco credibili, portati a "fare i simpatici". Scelte fotografiche discutibili e musiche un po' datate.

Galbo 8/03/16 07:48 - 12380 commenti

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Una storia incredibilmente reale che il regista Zemeckis traduce in immagini molto suggestive attingendo al suo impeccabile bagaglio professionale: le sequenze dell'impresa hanno un'ottima resa visiva forse un po' limitata dal commento fuori campo che tende a rompere la tensione delle immagini. Necessario ma ovviamente non altrettanto efficace il prologo dedicato alla preparazione dell'impresa che è tuttavia impreziosito dalla bella ambientazione parigina. Un buon film.

Viccrowley 4/04/16 21:19 - 814 commenti

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Zemeckis è acuto narratore con una predilezione per le storie di imprese umane )vedasi il classico Forrest Gump). Qui è alle prese con la romanzata impresa del funambolo francese Petit, che riuscì a realizzare il folle piano di camminare tra le due Torri Gemelle sospeso su un filo. Ottima l'idea di costruire l'impianto narrativo come se si trattasse di un crime movie con tanto di meticolosa preparazione al "colpo". Bravissimo Gordon Levitt nel ruolo di Petit. Emozionante l'ovvio omaggio alle Twin Tower, viste qui come culla dei sogni da realizzare.
MEMORABILE: Tutta la preparazione all'attraversata.

Cotola 31/05/16 23:49 - 9009 commenti

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Il merito principale del film è sicuramente quello di saper tenere sul filo, in tutti i sensi, lo spettatore regalandogli una seconda parte (che consta di un'ora abbondante) ricca di tensione che si mantiene più che buona nonostante il finale sia noto. A parte la confezione estremamente professionale, è chiaro quindi che la pellicola sia riuscita grazie soprattutto alla regia sapiente di Zemeckis che sa come tenere in pugno lo spettatore. Un buon film da confrontare con il documentario sullo stesso argomento.

Parsifal68 16/06/16 16:03 - 607 commenti

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La vera storia del funambolo francese Philippe Petit, capace nel 1974 di camminare su un filo sospeso tra le Twin Towers di NY. Arte visiva allo stato puro quella filmata da Zemeckis, che riesce a farci salire tutti su quel filo e a farci provare l'ebbrezza e la paura del vuoto. Gli effetti speciali sono quanto di più incredibile si sia visto e la riproduzione delle Torri Gemelle è strabiliante. Bravo Gordon-Levitt, non tanto per la recitazione quanto per l'abilità nel camminare su un filo, frutto di un lungo allenamento.
MEMORABILE: Le carote sono cotte ovvero non si torna più indietro.

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Puppigallo 19/06/16 15:46 - 5258 commenti

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Girato con una certa leggerezza, data non solo dal mestiere del protagonista, la pellicola si avvale anche del suo entusiasmo, che finisce per coinvolgere lo spettatore nella stupefacente, quanto pericolosa impresa. Il meccanismo filmico è ben oliato e il tutto scorre al giusto ritmo, con solo qualche piccola frenata, che però non disturba più di tanto. La fase di studio e preparazione, con tanto di prove e spionaggio, è interessante; e la camminata nel vuoto fa una certa impressione, anche perché sarà più lunga del previsto. Nota di merito per il vecchio e saggio funambolo. Riuscito.
MEMORABILE: Sulle torri "Sembrano due enormi schedari da ufficio"; la carrellata in salita; La corda che sparisce tra le nuvole; Il saluto a metà tragitto.

Piero68 21/06/16 10:12 - 2955 commenti

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Prodotto che dietro un soggetto di facciata (leggi Petit) ha un solo scopo: omaggiare le Torri e in un certo modo l'americanità che hanno sempre rappresentato. L'aver affidato la direzione della fotografia al visionario Wolski è la vera e unica mossa azzeccata. Zemeckis infatti si limita all'essenziale e la sceneggiatura è davvero scarna, un mero preparativo "al colpo". Senza contare che la voce fuori campo e l'eccessiva teatralità di Gordon-Levitt sono elementi che alla lunga stancano e sminuiscono le intenzioni del prodotto.

Nando 4/07/16 21:39 - 3810 commenti

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Zemeckis offre una pellicola interessante che si avvale di buoni interpreti e belle scenografie. Il prologo francese è ben realizzato e il prosieguo non appare malvagio. La ricostruzione è sempre di livello, con riprese coinvolgenti che culminano con l'emozionante finale. Levitt talvolta gigioneggia, ma è appropriato.

Paulaster 30/06/16 09:31 - 4391 commenti

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A volte la realtà supera la fantasia e la sua rappresentazione in questo caso fatica a creare empatia. Parte parigina che dà il gusto del folclore del progetto: le inquadrature sul filo a trasmettere il senso del vuoto sottostante risultano tra le cose migliori. Purtroppo l'abbondanza di effetti digitali (l'introduzione sulla Statua della Libertà è eccessiva) toglie il senso di umanità e la sensazione di aver compiuto l’impresa della vita. Il documentario è più completo e naif.
MEMORABILE: Lo sguardo con il visitatore sulla torre prima di salire sul filo.

Dusso 28/03/17 10:08 - 1566 commenti

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Zemeckis, dopo diversi film non sempre riusciti, torna con questa pellicola autobiografica a livelli molto alti. La storia è piuttosto semplice ma di grande impatto, specie visivo (anche se si sa già come finisce). Le scene dall'alto danno davvero le vertigini e Levitt ormai è una garanzia. Emozionante!

Kinodrop 11/05/17 17:34 - 2922 commenti

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Salvo il fastidio della voce fuori campo e la parte parigina piuttosto leziosa e scolastica, il racconto dell'impresa al limite dell'impossibile di Petit scorre via ben oliato dal gran mestiere registico di Zemeckis. Il ritmo della fase preparatoria e le immagini della performance costituiscono la parte più entusiasmante di questo evento, anche per via delle straordinarie doti psicofisiche del personaggio (un versatile Gordon-Lewitt). Ricostruzioni ambientali molto evocative delle due città (con in più il simbolico omaggio alle torri gemelle).

Il ferrini 15/06/17 02:14 - 2345 commenti

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Piuttosto ansiogeno questo lavoro di Zemeckis, che dopo una breve introduzione ambientata a Parigi per oltre un'ora ci racconta i preparativi all'impresa finale, cui si arriva quasi stremati. Ottima la fotografia, superbi gli effetti speciali, Gordon-Levitt è tanto bravo come protagonista quanto fastidioso come narratore. Pur trattandosi indubbiamente di un buon film non di rado si avverte una sensazione di artificioso, dovuta principalmente al massiccio (seppur necessario) uso di CGI. Da vedere per conoscere la storia di Petit.

Pigro 7/04/18 10:19 - 9635 commenti

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L’emozionante impresa del funambolo che cammina sulla fune tra le Twin Towers di New York non è solo una storia vera, ma anche un’impresa epica, mitica, che Zemeckis racconta scegliendo il registro della fascinazione. La preparazione narrata come un classico film da colpo in banca e poi la “camminata” che ci trasporta vertiginosamente (è il caso di dirlo) in un’altra dimensione, poetica e leggendaria. Di volta in volta incalzante o rarefatta, realistica o immaginifica, l’epopea di chi decide di sfidare l’impossibile ha un sapore inebriante.

Lou 25/03/20 00:13 - 1119 commenti

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L'impresa folle del funambolo Petit, che il 7 Agosto 1974 percorre più volte la fune stesa tra le Twin Towers, viene raccontata da Zemeckis dando ampio spazio alle fasi della preparazione, in modo da far attendere febbrilmente la spettacolare scena finale, benché il successo dell'impresa sia già noto. Una rappresentazione che si avvale di riprese a effetto e che fortunatamente non eccede nei toni epici.

Enzus79 25/03/20 20:37 - 2874 commenti

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La storia di Philippe Petit, che riuscì nell'incredibile impresa di traversare lo spazio che intercorre tra le Twin Towers di Manhattan su un cavo di ferro. Film che, nonostante la durata eccessiva (due ore), coinvolge e a tratti diverte, con scene al limite del mozzafiato: Zemeckis è un maestro in questo campo e Joseph Gordon-Levitt più che convincente.

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Giùan 4/04/20 09:44 - 4539 commenti

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Prima di ritrovare una presa meno esangue con Allied e Marwen, il cinema di Zemeckis resta sospeso nell'abituale territorio di riserva tra passato evocativo e rimandi spaziotemporali, ridotti però spesso a cliché de "il meglio è alle spalle". Così tutta la preparazione della "passeggiata" si adagia sull'allegro con brio ma senza spirito, laddove sia la narrazione "à rebours" che la reiterata similitudine con "il colpo" criminale son francamente stucchevoli. Tutto esiste in funzione della magia della performance, che ci precipita nell'abisso del cinema.

Camibella 15/03/21 13:53 - 277 commenti

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Philippe Petit è il funambolo francese che riuscì nel 1974 a camminare su un cavo teso tra le Twin Towers di NY e a restarci per ben 45 minuti. Zemeckis trasforma la sua storia in vera e propria arte visiva grazie a riprese straordinarie che ci fanno vivere sulla nostra pelle il brivido del vuoto, vertigini incluse. E poi c'è il bravissimo Gordon-Levitt, che sa vestire alla grande i panni scomodi dell'antieroe. Bellissimo film quindi, un'emozione di due ore che parte piano per poi accelerare (è il caso di dirlo) vertiginosamente.
MEMORABILE: Tutte le scene dell'attraversamento delle Torri.

Silvestro 19/09/21 00:44 - 358 commenti

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Un film diretto con maestria che sa regalare momenti di ottimo cinema e variare i registri mantenendo ben salda la rotta (la pellicola parte come un classico biopic per poi diventare quasi un heist movie). C'è ritmo, c'è il giusto grado di tensione, forse manca un pizzico di epicità che avrebbe reso l'opera davvero memorabile, ma siamo comunque di fronte a un gran bel film.

Jandileida 18/10/21 23:20 - 1560 commenti

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Pur non potendolo catalogare tra gli Zemeckis grand cru, dei film migliori del regista conserva comunque l'eleganza composta del racconto, quella calma placida che permette d'addentrarsi con piacere dentro la storia. Tuttavia, stavolta manca qualcosa: le vicende dell'acrobata Petit sono affascinanti ma finiscono per ripetersi sempre identiche a se stesse, soprattutto nella lunga parte dedicata alla camminata e alla sua preparazione. Gordon-Levitt non dispiace ma l'accento posticcio sa un po' troppo di fasullo, il resto del cast è solo un'appendice con un Kingsley in modus alimentare.

Minitina80 19/12/23 17:53 - 2980 commenti

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I dubbi che salgono alle mente sono essenzialmente due, di cui il principale emerge ancor prima di iniziare la visione. La traversata delle due torri è stata un’impresa folle e sopra le righe, ma quanta sostanza possa realmente conferire a un lungometraggio resta un mistero. Incomprensibile, inoltre, la scelta di arrivare a un minutaggio che sfora le due ore. Quantunque sul piano tecnico ci sia poco e niente da dire, sembra che le vere protagoniste siano le torri gemelle e la poca distanza temporale dal 2011 potrebbe essere un indizio. Visto una volta, non ci si ritorna sopra.
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  • Homevideo Mco • 16/02/16 19:39
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile in DVD e BLR dal 3/2/2016 per Sony Pictures.