The Truman show - Film (1998)

The Truman show
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Truman Show
Anno: 1998
Genere: commedia (colore)
Regia: Peter Weir
Note: Liberamente tratto da "Time Out of Joint" di Philip K. Dick.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La candid camera più grande che si possa immaginare: un'intera isola costruita solo per Truman Burbank, star involontaria della più lunga e appassionante telenovela mai apparsa. L'idea era di Philip Dick, che nel suo “Time Out of Joint” (in italiano “L’uomo dei giochi a premio”) aveva immaginato una città virtuale edificata solo per ospitare il protagonista del libro. Il quale, convinto di risolvere un semplice gioco a premi quotidiano, studiava in realtà le mosse strategiche della guerra che si combatteva fuori della città. Tutti erano a conoscenza della verità tranne lui, tutti comparse pagate per far credere al “genio” di trovarsi in una cittadina normalissima. Poi le prime avvisaglie,...Leggi tutto le prime “stranezze”. Qualche indizio trovato casualmente, quindi la decisione di fuggire dalla prigione dorata, ostacolato in ogni modo da falsi parenti e amici. THE TRUMAN SHOW fa sua l’idea e la attualizza, trasformando la guerra di “Time Out of Joint” in uno spettacolo quotidiano “live”, in diretta 24 ore su 24 senza interruzioni pubblicitarie (in questo lo spunto lo danno i moderni collegamenti via Internet, con i quali è possibile seguire, pagando, la vita reale di alcuni soggetti volontari). Ed Harris è il regista-mente del Truman Show, che vive in una luna artificiale coperta di telecamere sopra all'isola. Da qui dirige le 5000 telecamere nascoste in ogni angolo dell'isola per spiare Truman, interpretato dallo strepitoso Jim Carrey, per la prima volta in un ruolo “serio” e assolutamente perfetto. Peter Weir dirige con il suo inconfondibile stile “contemplativo” mancando tuttavia di quella grinta che un film del genere necessitava, scadendo a volte in gag di dubbio gusto e fuori luogo. THE TRUMAN SHOW è l’opera di un regista che conosce il mestiere - e si vede - ma dimostra che la commedia non è il suo campo d'azione più indicato, perché se il film funziona è merito prima di tutto del soggetto (mutuato da un grande della fantascienza come Dick) e poi di Carrey, al quale i complimenti sono d'obbligo: nessun tic esasperato alla ACE VENTURA, nessun comportamento imbecille alla SCEMO & PIU’ SCEMO: solo la sua faccia da eterno bambino, capace però di capire quando c'è da capire. Se va detto che il nostro mondo non accetterebbe mai una tanto palese soppressione del libero arbitrio di un individuo e sarebbe inconcepibile trasmettere in mondovisione un programma tanto lesivo di ogni elementare legge di privacy, per tacere del resto (poca verosimiglianza quindi e numerose incongruenze), THE TRUMAN SHOW si lascia vedere con gusto per l'originalità (relativa, come s’è detto) e l’attualità della proposta. Weir cerca poi qualche tocco poetico e invece scade in un qualunquismo tipicamente americano (vedi l’inutile inserimento della ragazza che cerca di salvare Truman). Diverte in ogni caso pensare agli abitanti della cittadina come attori e comparse pagate puntata per puntata, che poi scompaiono e riappaiono (vedi il padre di Truman), proprio come avviene in ogni telenovela degna di tal nome. Ottima la colonna sonora, enfatica.

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Stubby 18/03/07 17:54 - 1147 commenti

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Sicuramente un gran bel film: Carrey si dimostra polivalente e ideale anche per interpretare sequenze drammatiche. In questo periodo, in cui l'apparire in televisione sembra essere l'unica preoccupazione dei giovani d'oggi, il regista Weir ci mostra un uomo che non ha segreti per nessuno in quanto ignaro: dalla nascita è sempre stato scrutato dall'occhio indiscreto della telecamera. Riflessivo e a tratti anche commovente, sicuramente da vedere.

B. Legnani 29/03/07 02:05 - 5523 commenti

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Fantastico film che, oltre alle notorie grandissime qualità, delizia con alcune trovate geniali. Perché il creatore di Truman non a caso si chiama "Christov"; perché la barca con la quale Truman (più o meno vale "uomo vero", pure questo non a caso) naviga verso il suo nuovo mondo non a caso si chiama Santa Maria. Bello, commovente, impreziosito da uno straordinario Jim Carrey, che butta a mare orripilanti caratterizzazioni precedenti e sforna un personaggio ricco di sensibilità e sfumature. Venerabile.
MEMORABILE: Truman che parla con l'amico dei suoi dubbi. L'altro gli risponde come da suggerimenti di Christov.

Magnetti 30/03/07 12:04 - 1103 commenti

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Anche conoscendo già la trama (o la scena in cui, in perfetto stile americano che esalta l'americanata, viene svelata l'esistenza del mondo artificiale di Truman), il film non è né scontato né superficiale, cosa rara per un blockbuster, nè ha pretese di verosimiglianza. Un monito alla ricerca della libertà dell'individuo e del sacrosanto diritto di ottenerla. Jim Carrey dimostra di essere un grande attore anche nei ruoli drammatici (come anche in Man on the moon e The Majestic). Film asolutamente da vedere. Divertenti i poster nell'agenzia di viaggio.

Caesars 18/04/07 13:30 - 3779 commenti

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Probabilmente il miglior film "americano" di Peter Weir, è anche una grandissima prova di attore da parte di Jim Carey (troppo spesso sacrificato in ruoli idioti). Divertente ma allo stesso tempo commovente e riflessivo, è uno splendido esempio di come si possa coniugare impegno e spettacolo. L'idea di partenza non è originalissima (anche La morte in diretta ha uno spunto analogo) ma la storia è sviluppata con molta intelligenza e merita assolutamente di essere vista.

Capannelle 18/11/07 11:15 - 4399 commenti

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C'è poco da dire: è un film da vedere, che Weir e gli attori hanno nobilitato con le loro performance. Una riflessione arguta e mai pesante sul rapporto tra individuo e società, un grido d'allarme contro l'invadenza dei media, ma soprattutto sull'abitudine da parte della massa di farsi gli affari altrui e di ritenerlo la propria ragione di vita. Ottimo Jim Carrey, ben caratterizzate le "comparse", bravo il cinico Ed Harris. Molte scene geniali ed alcune meno riuscite, ma rimane una delle pellicole più intelligenti e originali.

Galbo 16/11/07 17:34 - 12380 commenti

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Bel film d'autore dell'australiano Weir, The Truman show deve il suo successo alla bella sceneggiatura di A. Niccol combinante in perfetto equilibrio la commedia dei buoni sentimenti rappresentante la finzione di Truman (tuttavia per certi versi perfettamente credibile cinematograficamente) alla osservazione entomologica della cinica ed angosciosa realtà che produce una vera e propria cappa fisica (lo studio televisivo) e psicologica sul protagonista. Questo dualismo è l'anima del film splendidamente interpretato da Jim Carey.

Gugly 24/01/08 21:26 - 1185 commenti

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Agghiacciante. Ho provato i brividi a vedere questo film e ho sofferto di claustrofobia al pensiero di questo essere umano chiuso in una bolla di vita finta, ignaro di essere osservato da milioni di persone. A volte credo che l'orrore non sia il film "de paura" ma la condanna a cui a tua insaputa qualcuno che si crede Dio (o meglio Christo, il personaggio di Harris) ti destina. Per fortuna c'è sempre una possibilità. Qua e là qualche caduta retorica, ma resta un film da vedere.

Redeyes 7/04/08 13:36 - 2443 commenti

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Sorta di Grande Fratello (mi riferisco al solo menzionabile, non alla boiata tv) che focalizza la sua attenzione su di un singolo ignaro uomo. Agghiacciante l'aura di finzione, parallelo semplice con i quotidiani sorrisi cui ci imbattiamo, che avviluppa e soffoca ogni moto di spontaneità. Mercificazione del dolore, dell'amore, depauperazione dell'uomo. Qualche caduta in una retorica banale, ma ottimo film. Jim Carrey eccezionale. Da vedere senza ombra di dubbio!

Pigro 8/08/08 09:27 - 9635 commenti

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A 30 anni scopre che la sua vita è una fiction trasmessa in tv a sua insaputa. Storia potente e claustrofobica, versione brillante del coevo Dark city, rappresentata con felice levità. Favola politica, apologo di una società/Eden governata dal dio-tv e dalle logiche commerciali che annientano l’individuo. Ma c’è molto di più. Attraverso la coppia Harris-Carrey (bravissimi) Peter Weir arriva a qualcosa di più profondo e intimo, come nel dramma "La vita è sogno": una folgorante allegoria del rapporto dialettico padre-figlio, tra controllo paterno e emancipazione filiale.

Matalo! 24/08/08 13:08 - 1378 commenti

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Ispirato a "Tempo senza luogo" di Dick, è un film sopravvalutato, in quanto Weir resta un regista più superficiale e massimalista di quanto a molti sembri. Ma è la fulminante interpretazione del miglior comico dei nostri tempi a farne un film da vedere almeno una volta, anche se la pur condivisibile polemica sull'occhio selvaggio che tutti ci spia è, a volte, puerile. Immortale il finale, però.

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Renato 28/09/08 14:33 - 1648 commenti

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C'è da dire che l'idea di partenza da sola vale mezzo film e Carrey è sicuramente molto bravo; eppure resta la sensazione di qualcosa che non funziona fino in fondo. Forse si doveva concentrare di più la storia sul micro-mondo di Truman (che di fatto è il fulcro del film) e non indugiare troppo sul mondo reale col pubblico a casa, la produzione dello show eccetera. Per me rimane sopravvalutato, ma è senz'altro un buon film.

Ciavazzaro 1/11/08 11:46 - 4768 commenti

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Graffiante satira sul nostro mondo moderno e sull'incessante uso delle telecamera (fa paura pensare che prima o poi questo potrebbe anche accadere nella nostra società). Con qualche punta di retorica che un po' guasta, ma nonostante tutto una buona pellicola con un buon cast: Carrey protagonista, il convincente Harris, Hall...

Ammiraglio 6/02/09 09:49 - 150 commenti

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Eccellente film che dimostra quanto Carrey si stesse lentamente scrollando di dosso il ruolo di macchietta spara battute e smorfie. Sicuramente la star del film è lui, perfetto nella rappresentazione di quest'uomo la cui vita è da sempre e interamente una finzione. Ottimo anche Ed Harris nella parte del padre/padrone di Truman: riesce davvero ad esprimere sentimenti "umani" paterni e nel contempo ad avere quella cattiveria di oppressore che ovviamente lo deve contraddistinguere.

Sabryna 21/04/09 15:46 - 225 commenti

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Con questo film Jim Carrey dimostra tutta la sua versatilità. Ironico e divertente nelle commedie, eccellente ed intenso in film più impegnati come questo. L'occhio delle camere è puntato 24 ore su 24 sull'ignaro Truman, che pensa di vivere una vita normale. Scoprirà a sue spese che ciò che sta vivendo è pura menzogna e chiunque lo circondi è un falso. Peter Weir firma una regia sintesi del voyeurismo odierno, che a tratti ricorda il Grande Fratello di Orwell. Nel cast figura anche un ottimo Ed Harris, "creatore" del Truman Show.
MEMORABILE: Chi dorme non piglia tempo, chi ha tempo non aspetti pesci.

Puppigallo 23/04/09 17:49 - 5259 commenti

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Notevole l'idea e notevole l'interpretazione di Carrey, ma anche dell'amico (un po' meno quella della moglie, che sì sta recitando, ma è quasi macchiettistica. E anche Harris l'ho trovato, soprattutto alla fine, un po' troppo sopra le righe). Il ritmo è buono, le trovate si susseguono (le pubblicità, le azioni delle comparse, che si mettono in movimento quando Truman passa, il terrore inculcatogli per navi, col "padre" scomparso in mare e aerei, un poster con un fulmine che ne trapassa uno, perché non deve lasciare la città). Tutto funziona, compresa la sua lenta presa di coscienza del bluff.
MEMORABILE: Truman cerca di mettere in difficoltà le comparse. Quando va a sbattere con la barca contro la calotta (è la fine del suo piccolo, fasullo universo).

Tarabas 24/04/09 13:53 - 1878 commenti

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Capolavoro sorprendente, il film è una raffinata e complessa riflessione su tanti temi, rispetto ai quali la satira alla tv secondo me è strumentale, a cominciare dal dualismo tra la sicurezza di una vita sotto controllo e la libertà di rischiare e fallire, propria degli uomini liberi. Forse un po' forzata la metafora religiosa ("Christof"). Straordinaria prova di Jim Carrey, attore di serie A che troppo spesso sceglie col portafogli. Attraversato da una costante malinconia, specie negli accenni alle vicissitudini familiari di Truman. Grandissimo cinema.

Disorder 3/08/09 13:27 - 1416 commenti

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Da un'idea geniale, un film geniale. La trama è quanto di più critico ci possa essere alla società dei mass-media, ed è addirittura preveggente: di lì a poco sarebbero cominciati gli anni dei reality-show, ovvero simulazioni di vita reale. Girato ed interpretato con vera maestria, venne clamorosamente ignorato agli Oscar (avrebbe meritato almeno quello come migliore sceneggiatura originale, ma gli preferirono Shakespeare in love...). Da vedere assolutamente: fatte le dovute proporzioni, è un Quarto Potere dei giorni nostri.
MEMORABILE: Quando in regia scoprono la fuga di Truman e Christov perde il controllo lasciandosi andare a deliri di onnipotenza (fate sorgere il sole!)

Scarlett 23/10/09 14:38 - 307 commenti

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Un film sotto ogni aspetto completo, curato, geniale. La storia di Truman è come quella di un criceto nella sua gabbia (memorabile il momento della presa di coscienza) e assolutamente buono il cast. Carrey dimostra non solo la sua versatilità come attore, ma anche una straordinaria capacità recitativa e drammatica. Assolutamente da vedere.

Rambo90 6/04/10 14:21 - 7679 commenti

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La prima parte completamente seria della carriera di Jim Carrey coincide con un vero e proprio capolavoro del regista Weir. L'idea anticipa i vari reality e grandi fratelli ed è sfruttata in modo magistrale, con un grande senso del ritmo e dei dialoghi. Oltre all'immenso Carrey ci sono un Ed Harris fetente e particolarmente ispirato ed un cast di contorno molto in parte. Bella colonna sonora, finale straordinario... un capolavoro assoluto.

Pinhead80 25/11/10 18:34 - 4720 commenti

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Vi è mai venuto il dubbio che potreste essere voi i protagonisti di uno show alla grande fratello? Perchè è quello che capita al nostro Jim Carrey che, credendo di vivere una vita reale (forse anche troppo normale), si ritrova invece in una vita virtuale. Il camaleontico Carrey recita (e molto bene) un ruolo drammatico, dove in gioco non c'è solo la sua libertà ma, in un certo senso, la battaglia contro chi, in nome dello spettacolo e dello share, decide per noi (in questo caso nel modo più ingiusto e crudele).

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Paruzzo 28/11/10 14:57 - 140 commenti

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Un grande film di Peter Weir, che dopo L'attimo fuggente tira fuori dal cilindro un altro lavoro di qualità. La finzione della televisione è il tema centrale di questa pellicola, caratterizzata da una delle migliori interpretazioni di Jim Carrey, in un ruolo al tempo stesso comico e drammatico. A tratti anche troppo, banale; il finale è tuttavia carico di emozioni.
MEMORABILE: Truman: "Non c'era niente di vero?" Christof: "Tu eri vero!"

Didda23 9/06/11 22:45 - 2426 commenti

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Jim Carrey si dimostra un attore davvero notevole anche quando si cimenta in ruoli drammatici, infatti riesce a delineare un personaggio credibile e profondo. Il film si caratterizza per l'originalità della sceneggiatura e per l'ottima regia di Weir. Lodevole la prova di tutto il cast, con una leggera preferenza personale per il sottovalutato Ed Harris. Nonostante affronti tematiche profonde e riflessive, non annoia mai. Uno dei tanti pregi del film è la totale empatia che si crea intorno al personaggio di Truman. Emozionante.

Piero68 12/12/11 08:43 - 2955 commenti

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L'arte non è acqua e Weir lo dimostra una volta di più dirigendo magistralmente questo atto di accusa contro il sistema televisivo dei reality che alla fine, nonostante il nome, sono più falsi dei falsi. Ma il merito è da dividere con il suo quasi conterraneo Niccol, che disegna una sceneggiatura perfetta e funzionante come un orologio svizzero e anche con il cast, che vede un Carrey perfetto nel suo ruolo ed un Harris cinico come non lo si è visto nemmeno in film come The rock. Da notare tutta la nomenclatura: ha sempre un significato specifico.
MEMORABILE: Harris domanda: "Truman! Non hai niente da dire?" E lui: "Buongiorno! e se non dovessimo vederci buon pomeriggio buona serata e buona notte".

Mtine 27/03/12 23:35 - 224 commenti

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Incredibilmente crudele e spietato, peggio di un qualsiasi film horror: con la sua pellicola Weir ci propone una visione pessimistica della vita, resa alla pari di una trappola per topi. Sono rimasto affascinato dal tema, ma non da come è stato trattato: si tende infatti a dare troppo spazio al protagonista, dimenticando i dettagli che rendono la storia piuttosto incongruente (esempio: perché Truman si rende conto solo da adulto di vivere in un set?). Tuttavia è innegabile che il film faccia riflettere e forse impaurire. E scusate se è poco...

Modo 10/10/12 11:31 - 948 commenti

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Film che mette a nudo l'agghiacciante crudeltà di essere spiati continuamenti dal grande "occhio", oltre che "orecchio". Delirante, spiazzante e crudele. Ma nello stesso tempo ironico. Bravissimo Jim Carrey, attore polivalente. Testimonianza dei tempi e del prolificare nel mondo televisivo del "The big brother". Da vedere assolutamente.

Ryo 21/10/12 01:31 - 2169 commenti

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Un'interpretazione eccellente di Jim Carrey nel suo primo film drammatico si sposa con la sceneggiatura fenomenale che anticipa di qualche anno la strada che propone la TV odierna. Un reality show enorme a insaputa del protagonista è l'apoteosi della critica al pubblico assuefatto da questo tipo di intrattenimento. Numerosi i significati che il film comunica.
MEMORABILE: "Anche il mondo che troverai là fuori è pieno di bugiardi, ma qui non avrai nullla da temere"; "Nel caso non ci rivedessimo..."

Furetto60 9/03/13 15:32 - 1193 commenti

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Come altri attori di marca comica si sono rivelati anche grandi interpreti drammatici, così Carrey interpreta uno dei suoi film più riusciti grazie a un ruolo che probabilmente solo lui avrebbe potuto accogliere così intimamente, supportato da cast, trama e regia veramente ottimi. Il film emoziona e induce alla riflessione riguardo gli effetti cui può condurre il mondo dello spettacolo quando viene spinto agli estremi, condizionato da logiche meramente capitaliste in cui l’individuo è ridotto alla stregua di un qualsiasi prodotto di consumo.

Almicione 2/08/13 20:41 - 764 commenti

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Chi da bambino non ha mai fantasticato di essere al centro di uno show e che ogni cosa girasse attorno a sé? Nell'era dei reality show Niccol sforna una scottante sceneggiatura che porta automaticamente alla riflessione su temi sociali, psicologici e persino filosofici. La distopica società mostrata, pronta a sacrificare la libertà di un individuo per il proprio guadagno e divertimento, fa paura perché non così diversa dalla nostra. La base dell'opera, quindi, è interessante, ma alcuni aspetti come la regia non mi sono piaciuti affatto.
MEMORABILE: "Noi accettiamo la realtà del mondo così come si presenta, è molto semplice. "

Delpiero89 2/10/13 23:51 - 263 commenti

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Grandioso e fantastico atto d'accusa nei confronti del potere della tv e dei reality show. Dopo una prima parte un po' confusa e sicuramente rivedibile, la pellicola prende l'accelerazione giusta riepilogando in maniera precisa la storia di Truman e del suo show fino ad arrivare a un finale emozionante. Bravo Jim Carrey, superbo Ed Harris nella parte di Christof, il creatore del Truman Show. In definitiva un film sicuramente geniale.
MEMORABILE: Le pubblicità.

Giacomovie 8/12/13 01:46 - 1397 commenti

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Girato oggi sarebbe stato l’ideale parodia del dilagare dei reality, in quanto propone un vero reality-show. Fu invece un pertinente atto d’accusa sul potere che può acquisire il mezzo televisivo, sempre più rappresentante del mondo delle illusioni ritenuto "veritiero" in rapporto al “falso” mondo delle certezze. Il film si muove bene nel suo ambito ristretto utilizzando uno studiato gusto del particolare e dell’originale. È aperto a di diversi possibili finali; quello proposto è bello ma solo rappresentativo di altre migliori soluzioni. ***!

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Enzus79 3/01/14 16:56 - 2874 commenti

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Il potere della tv affrontato in modo così intelligente non può essere che un esempio di cinema. Uscito quando i reality non erano ancora di moda come oggi sembra profetico. Jim Carrey bravissimo in un ruolo poco congeniale a lui. Brava anche la Linney.

Corinne 9/07/14 20:20 - 420 commenti

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Altro che tuguri, confessionali e nomination: il reality di cui è protagonista Truman Burbank è un'intera cittadina, un'intera vita, create appositamente per lui e per di più lui non sa di essere seguito in mondovisione dal suo primo vagito. Fino al giorno in cui... Prima del boom di Grandi Fratelli e affini, Weir ci parla di voyeurismo televisivo e fenomeni mediatici, nonchè del controllo estremo di una vita umana e dell'emancipazione di un uomo che deve decidere se avventurarsi in un mondo sconosciuto, per essere libero.

Marione 15/12/14 00:42 - 103 commenti

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Una vita da ignaro personaggio della reality tv. Originalissimo plot per l'epoca e purtroppo anche profetico, visto il dilagare di programmi del genere, ottimamente interpretato dal versatile Carrey e da un buon cast. A parte qualche perdonabile lungaggine e una sceneggiatura a volte lenta, soprattutto nella prima parte, è un film da vedere, attualissimo e ricco di significati. Impossibile non immedesimarsi nel protagonista e non tifare per lui. Adatto a chi odia il sistema e disprezza la finta tv di oggi e, mi sa, di domani.
MEMORABILE: Truman allo specchio; L'irritante moglie.

Daniela 13/07/15 12:17 - 12626 commenti

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Quando il sogno di ogni egocentrico incontra l'incubo di ogni paranoico: Truman è al centro del suo mondo, ma questo è un microcosmo chiuso governato da logiche superiori senza possibilità di scampo. Stratificazione di metafore che si soprappongono: realtà vs. percezione, verità vs. finzione ma anche rapporto padre/figlio con quest'ultimo che deve ribellarsi per crescere e sopratutto scontro Dio/uomo ("Io sono il creatore... di uno show televisivo", così si presenta Christof). Carrey molto bravo, Harris divino, colonna sonora memorabile, il "1998" weiriano è il "1984" di fine millennnio.
MEMORABILE: Il momento in cui viene fatto sorgere anticipatamente il sole; la barca che "buca" la parete celeste; il discorso finale di Christof

Metuant 15/07/15 08:50 - 456 commenti

I gusti di Metuant

Truman è un uomo semplice dalla vita perfetta e senza una sbavatura, ma è davvero la sua vera vita? Parabola sul voyeurismo e sulla morbosa curiosità del pubblico che ha fatto scuola e colpisce nel segno più di quanto non sembri a prima vista. Carrey è perfetto nel ruolo di un protagonista che a poco a poco inizia a scoprire che la sua vita forse non è quella che aveva sempre creduto essere. Non da meno il resto del cast, in particolare Ed Harris. Di altissima qualità.
MEMORABILE: "Nel caso non ci rivedessimo, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!"; Il saluto finale di Truman.

Parsifal68 4/12/15 09:15 - 607 commenti

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Truman è un uomo di mezza età che vive, a sua insaputa, in un reality in cui la sua stessa vita ne è la protagonista. Saprà ribellarsi. Peter Weir si conferma cineasta di qualità confezionando un film che scuote le coscienze facendoci interrogare sul grado d'invadenza dei mass-media nella vita delle persone. L'idea è molto originale e ben sviluppata grazie a una solida sceneggiatura e ad attori molto bravi, con un Jim Carrey più istrionico che mai che non rinuncia a qualche concessione alla buffoneria di cui è maestro indiscusso.
MEMORABILE: "Caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!" (Truman ai vicini di casa).

Belfagor 21/11/15 09:59 - 2689 commenti

I gusti di Belfagor

Un uomo qualunque è l'inconsapevole protagonista di un reality show che dura dal giorno della sua nascita. Forse il film più profetico di tutti per quanto riguarda i mass media, capaci di creare realtà fasulle finché il pubblico è disposto ad accettare "la realtà del mondo così come si presenta". Svincolandosi dai ruoli prettamente comici, Carrey dà vita a un moderno Prometeo, un Adamo intrappolato in un Eden orwelliano da un dio maligno (un grandioso Harris) e in cerca di un'Eva che credeva persa per sempre. Capolavoro.
MEMORABILE: Il faro che si schianta al suolo; La barca che buca il cielo finto.

Lou 8/07/16 16:25 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Opera geniale di Weir, che resta un riferimento cinematografico e sociale (ormai si usa il termine "Truman show" ancor più di "grande fratello" per indicare l'incubo dell'invadenza dei media). Realizzato con grande cura tecnica, è ricco di idee e provocazioni che hanno accompagnato in tutto il mondo il fenomeno dei reality, ma soprattutto è carico di acuti messaggi sulla deriva del mondo dell'informazione e del cosiddetto "show-business". Angosciante e claustrofobica, la paradossale storia del povero Truman è un cupo avvertimento a tutti noi.
MEMORABILE: "Chi sei tu?" "Sono il creatore... di uno show televisivo".

Magi94 24/11/17 22:42 - 944 commenti

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Ottimo film dell'autore australiano che ha tra l'altro il merito di criticare il mondo dei reality prima ancora dei suoi anni più floridi e agghiaccianti. Carrey è molto bravo nel ruolo (sebbene a tratti gigioneggi inutilmente, ricordandosi i passati ruoli) e il meccanismo con cui arriviamo a capire dove ci troviamo è perfettamente calibrato. Il ritmo è gestito con maestria alternando momenti da sana commedia ad altri attimi più drammatici. Forse l'unico difetto è un certo schematismo nella risoluzione della situazione (un po' scontata).

Paulaster 23/02/18 09:59 - 4391 commenti

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Live show 24h al giorno per un'ignara vittima. Implicazioni che vanno dalla filosofia (nella creazione) all'accettare una quotidianità protetta per una gabbia dorata ma disumana. Sceneggiatura che scandaglia i sentimenti, fa riflettere sulla casualità e stupisce per certe soluzioni (ottimo il finale che lascia in sospeso). Carrey eroe degli esploratori crea empatia con le frustrazioni al limite della disperazione. Piccole esagerazioni con la stazione tv, il sole a comando e qualche imbeccata di troppo.
MEMORABILE: Carrey davanti allo specchio; La finta sincerità dell'amico; L'abbraccio col padre; La barca che si ferma di colpo.

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Samdalmas 9/10/18 18:21 - 302 commenti

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Truman è il protagonista inconsapevole di un reality tv sulla sua vita, in onda 24 ore al giorno in tutto il mondo. Film tristemente profetico con un Jim Carrey in stato di grazia. La regia del grande Peter Weir colpisce nel segno e lo script di Andrew Niccol resta inquietante. Nel finale il novello "prigioniero" mediatico farà la scelta giusta. Ottime le musiche di Philip Glass.
MEMORABILE: L'incontro con il padre; il regista megalomane Cristof; il finale.

Anthonyvm 6/08/19 23:59 - 5640 commenti

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Un film iconico, geniale nella sua semplicità: le simbologie e le metafore di fondo sono immediate ed evidenti, ma più si cerca di approfondirle, più si capisce che c'è ancora molto da scavare. Un film leggero e divertente in superficie, ma in realtà ricchissimo di spunti di riflessione, destinati ad aumentare a ogni visione. L'ironia critica di Weir verso media e società è feroce, ma di straordinaria eleganza. Grande cast: Carrey è eccezionale, Ed Harris da applausi. Tante disparate emozioni per un film indimenticabile. Da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Carrey si rende conto che la gente intorno a lui cammina in loop; La foto del finto monte Rushmore; Il dialogo finale fra Carrey e il Creatore.

Il ferrini 2/04/20 01:42 - 2345 commenti

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Gran film. Ed Harris memorabile e un Jim Carrey tenuto a bada che offre una delle sue migliori prove. Certo c'è qualche ingenuità, qualche evitabile ridondanza, ma nel complesso è un'opera riuscita e a tratti perfino profetica, visto il successivo dilagare dei reality, ma questo è soprattutto merito del racconto di Dick (Blade runner, Minority report, giusto per citarne altri due). Weir da parte sua mostra mestiere e indulge meno in facili retoriche alla Attimo fuggente, rendendo il film spigliato e divertente nonostante la vena malinconica.

Zio bacco 26/04/20 10:59 - 240 commenti

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Uno dei migliori film degli anni '90. Weir è alla sua miglior prova, al pari di Jim Carrey, che semplicemente ci regala la sua miglior interpretazione di sempre; poi c'è Ed Harris, cinico architetto dello show. La sceneggiatura è da applausi, con molte scene davvero riuscite e convincenti. Sulle prime sembra un film leggero e divertente, ma è una parodia della società moderna, piegata su falsità e voyeurismo. Tra i pochi film che, complice la tematica sempre attuale, non sembra invecchiare mai. Memorabile.

Pesten 1/05/20 10:31 - 786 commenti

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Film dal significato devastante. La comicità espressiva di Carrey si mette al servizio di una storia pesante, opprimente, pericolosa, triste, che racchiude in meno di due ore il sogno e l'incubo di tante persone, riunendo sotto un unico cielo (finto) un ventaglio di emozioni che, venti anni dopo, sono (purtroppo) normalità. L'idea è decisamente azzeccata pur nella sua assurdità e regge anche nelle situazioni più inverosimili in cui si trova il protagonista, un grande Carrey che regge praticamente da solo tutto il film. Decisamente unico.

Camibella 18/06/20 19:17 - 277 commenti

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Truman è un uomo semplice che vive in un mondo che pare costruito a misura per lui. Ispirandosi a un episodio de Ai confini della realtà ma spingendolo all'estremo, Peter Weir mette in scena un film sconvolgente sull'invadenza di un certo modo di fare televisione. Azzeccata la scelta di Carrey, clown triste e malinconico che con la sua borsa da lavoro cerca una via di uscita anche metaforica da un mondo finto. 
MEMORABILE: Carrey cerca di eleudere le telecamere; La fuga in mare con la barca che si scontra con la parete.

Teopanda 26/06/21 17:56 - 102 commenti

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Opera massima di Weir, questo film-denuncia contro il mondo della tv e dei reality. Un’ottima regia va di pari passo con una grandissima sceneggiatura, non facile da mantenere senza buchi in un film con una trama e un pretesto del genere. Ottime anche le interpretazioni degli attori principali: Jim Carrey che, al primo ruolo drammatico importante in carriera, si dimostra attore poliedrico ed Ed Harris, semplicemente perfetto come “cattivo” in questa tipologia di film.

Jena 12/09/21 16:29 - 1550 commenti

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Poetico e toccante, Weir affronta il tema della libertà. Certo il Grande Burattinaio, il Creatore che dovrebbero tirare i fili della nostra esistenza e soffocare la nostra identità (nel film significativamente chiamato Christoph) non è certo più la religione o la chiesa, ormai molto meno rilevanti nella vita comune. Ben altri sono oggi forse i "burattinai". Girato splendidamente, con geniale sceneggiatura di Niccol. Carrey nella sua migliore performance ("controllato" da Weir), grande Harris come sempre (ma anche Emmerich e la Linney), ottima soundtrack di Dallwitz. Fa riflettere.
MEMORABILE: La commovente scena con Emmerich al porto; La metamorfosi dei "cari" vicini di casa; Le pubblicità occulte della Linney; La barca contro il fondale.

Aco 5/11/21 12:38 - 213 commenti

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Geniale satira che dissacra il mondo dei reality in cui l’unica regola è fare audience e quindi soldi. Meravigliosa e accurata ricostruzione ideale della provincia americana degli anni 50 (con qualche leggera concessione alla modernità). Jim Carrey dà una interpretazione perfetta dell’americano medio (semplice ma d’animo buono) fino a quando non scopre la verità. Ottima sceneggiatura ispirata da un’opera di Philip Dick: "Tempo fuor di sesto". Il film lascia aperti molti interrogativi passati ed attuali: e se vivessimo davvero in un reality? E sarebbe poi peggio della realtà?

Slowcritic 14/12/21 08:51 - 7 commenti

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Un’opera tanto tagliente quanto coinvolgente. Truman diventa, nel corso della narrazione, lo specchio dentro cui ogni spettatore osserva se stesso, e proprio grazie al legame che si crea con il protagonista ci si sente destabilizzati, quasi fossimo noi i protagonisti di quella storia. Alcune soluzioni geniali della regia, inoltre, riescono a ribaltare il punto di vista.

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Bubobubo 19/12/21 12:44 - 1847 commenti

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Seahaven come caverna platonica ai tempi della comunicazione di massa: l'incatenato sorridente è Truman Burbank (Carrey), trovatello indesiderato adottato da una famiglia digitale allargata di milioni di telespettatori. Questo fino a che il richiamo della nuda verità non sopravanza lo stato permanente di felicità in laboratorio... Temi complessi restituiti in un formato da distopia popolare: è forse questo il pregio maggiore del classico fantascientifico di Weir, le cui iperboli narrative trovano piena giustificazione in un impianto filmico rigoroso, più verosimile di quanto sembri.
MEMORABILE: Meryl (Linney) trova il tempo di promuovere un prodotto durante la litigata con Truman; Truman e Christof (Harris) finalmente a confronto.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 17/07/09 09:43
    Scrivano - 5591 interventi
    Dennis Hopper fu inzialmente scelto per il ruolo
    di Christof.
  • Curiosità Undying • 16/04/10 00:54
    Risorse umane - 7574 interventi
    Discutendo con Rebis e B.Legnani (in quel di Bologna) si faceva riferimento alle influenze di pellicole poco note (o a basso budget) su film che hanno poi avuto produzioni da kolossal e successi di pubblico e critica.
    Ad esempio a tutti è noto che Alien deve qualcosa a Bava, e precisamente a Terrore nello spazio.

    Anche Truman show sembra essere in debito con Il tunnel sotto il mondo, lungometraggio d'esordio di Luigi Cozzi che ha così risposto ad una mia specifica domanda:

    "Da sempre la mia passione principale è stata la fantascienza. The Tunnel Under the World, scritto nel 1955 da Frederick Pohl era un soggetto che considerai adatto per coniare la fantascienza con l'altra mia grande passione che è, appunto, il cinema. La storia originale (dove un’intera comunità viene tenuta prigioniera da ricercatori pubblicitari) è stata, recentemente, presa a prestito anche nel film di Peter Weir (The Truman Show, 1998)."

    Fonte: intervista a Luigi Cozzi
  • Discussione Zender • 16/04/10 08:22
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Undying ebbe a dire nelle curiosità:
    Discutendo con Rebis e B.Legnani (in quel di Bologna) si faceva riferimento alle influenze di pellicole poco note (o a basso budget) su film che hanno poi avuto produzioni da kolossal e successi di pubblico e critica.
    Ad esempio a tutti è noto che Alien deve qualcosa a Bava, e precisamente a Terrore nello spazio.

    Anche Truman show sembra essere in debito con Il tunnel sotto il mondo, lungometraggio d'esordio di Luigi Cozzi che ha così risposto ad una mia specifica domanda:

    "Da sempre la mia passione principale è stata la fantascienza. The Tunnel Under the World, scritto nel 1955 da Frederick Pohl era un soggetto che considerai adatto per coniare la fantascienza con l'altra mia grande passione che è, appunto, il cinema. La storia originale (dove un’intera comunità viene tenuta prigioniera da ricercatori pubblicitari) è stata, recentemente, presa a prestito anche nel film di Peter Weir (The Truman Show, 1998)."

    Fonte: intervista a Luigi Cozzi

    Mah, sai, per Truman show parlerei prima di tutto di forti influenze letterarie, che appunto già al tempo ispirarono Cozzi (noto divoratore di fantascienza ma che con buona probabilità nessuno degli autori del film sa chi sia o che comunque abbia girato quel film). Io ricordo uno splendido (e stranamente dimenticato) romanzo di Philip Dick che s'intitolava L'UOMO DEI GIOCHI A PREMIO e l'idea era più o meno la stessa.
    Se vogliamo anche LA CITTA' MAGICA con James Stewart aveva a suo modo molti legami sempre con la stessa idea.
    Ultima modifica: 16/04/10 08:23 da Zender
  • Discussione Tarabas • 16/04/10 09:17
    Segretario - 2069 interventi
    Zender, se come credo il racconto a cui ti riferisci è quello pubblicato anche come "Tempo fuori luogo" (Sellerio prima, Fanucci poi), direi che l'analogia con il film si ferma all'idea che un uomo viva una vita del tutto controllata dall'esterno per uno scopo a lui ignoto (nel caso del racconto, uno scopo militare).
    Lo stesso racconto è alla base di Dark City di Alex Proyas.

    Se vogliamo andare ancora più indietro, nella raccolta "Sogni di robot" Asimov ipotizza che tutta l'umanità sia in realtà un parco di cavie inconsapevoli a disposizione di un'intelligenza superiore (in particolare, nel racconto, per studiare l'umorismo).

    Insomma, direi che sia un'idea che circola, come molte, da tanto tempo, a disposizione di chi ne sappia fare un uso creativo.
  • Discussione Zender • 16/04/10 10:37
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Esatto, "Time out of joint", evidentemente l'han recentemente reintitolato.
    Infatti parlo dell'idea, ma questa stessa idea è quella chiara da cui parte il film e da cui sviluppa poi la propria trama. Quella dell'uomo che vive una propria vita senza sapere che c'è qualcuno che lo sta spiando per scopi misteriosi.
    DARK CITY è molto più dickiano di tanti film dichiaratamente ispirati a Dick, e infatti mi è piaciuto da impazzire.
    Infatti ho detto che a me veniva in mente Dick ma parlavo più in genere di forti influenze letterarie (anche Asimov, certo), quindi sono d'accordo con la tua conclusione.
  • Discussione Undying • 16/04/10 20:57
    Risorse umane - 7574 interventi
    Zender ebbe a dire:

    Mah, sai, per Truman show parlerei prima di tutto di forti influenze letterarie, che appunto già al tempo ispirarono Cozzi (noto divoratore di fantascienza ma che con buona probabilità nessuno degli autori del film sa chi sia o che comunque abbia girato quel film).


    Giusto, come nel caso di Eyes wide shut e ad Un passo dall'aurora entrambi ispirati, di certo, dal romanzo di Arthur Schnitzler.
    Anche se preferisco lasciare aperta anche l'ipotesi (utopistica) dell'influenza di un film sull'altro.
  • Homevideo Gestarsh99 • 26/09/11 02:04
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Universal/Paramount:



    DATI TECNICI

    * Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Tedesco Spagnolo
    Dolby TrueHD 5.1: Inglese
    * Sottotitoli Spagnolo Tedesco Olandese Italiano Inglese Inglese NU Finlandese Svedese Danese Norvegese
    * Extra Come andrà a finire? Dietro le quinte di The Truman Show
    Faux Finishing: gli effetti visivi del Truman Show
    Scene eliminate
    Galleria fotografica
    Trailer
    Spot TV
  • Discussione Caesars • 13/05/14 15:49
    Scrivano - 16800 interventi
    Nel film fa una comparsata anche il compositore Philip Glass, autore anche di brani che compaiono nella pellicola.
    (fonte Wikipedia. Trova riscontro in Imdb)
    Devo dire che non ci ho mai fatto caso.