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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/09/15 DAL BENEMERITO NANDO
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Redeyes 2/07/18 14:29 - 2449 commenti

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Figlio di un Caligari minore, il film resta sospeso a metà fra un noir de’ borgata e una love story con Mimmo un po’ verdoniano un po' steinbeckiano. Questa incertezza di sviluppo trascina a fondo il risultato finale che non graffia come dovrebbe, nonostante un discreto Davoli. Tutto resta superficiale, amore incluso e neppure il finale ne solleva le sorti. Essendo un esordio perdoniamo tanto pressapochismo, ma siamo ben lontani dal buon film.

Nando 16/09/15 02:35 - 3814 commenti

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Una periferia romana fatta di usura e recuperi annessi e un oscuro muratore pronto alla redenzione. Una pellicola rarefatta talvolta visionaria ma dotata di buono spunto narrativo. Favino interpreta un ruolo particolare con ottimo mestiere, il redivivo Davoli mostra uno smalto invidiabile e Giannini è uno scadente laido. Come opera prima può definirsi accettabile.

Piero68 28/09/15 09:34 - 2957 commenti

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Noir incerto fatto di troppi silenzi e poca sostanza. Alhaique alla sua opera prima si inerpica su un sentiero difficile e zeppo di difficoltà. E la sua inesperienza si vede e si tocca pure. Soprattutto nella gestione di Favino che senza una direzione di polso è solo una cattedrale nel deserto. Nemmeno la discreta fotografia salva la giostra destinata mestamente e lentamente a naufragare nel mare del volevo ma non posso. Gioè e Scarano fanno quello che possono ma è la sceneggiatura a dare poche alternative. Giannini come al solito inutile.

Myvincent 24/11/15 08:09 - 3741 commenti

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La necessità di un riscatto da un ambiente malavitoso che agisce senza pietà produrrà le conseguenze che ognuno di noi può immaginare, in questo noir contemporaneo che pesca nei soliti, "frequentati" ambienti romani. Ma lo stile è fresco e Pierfrancesco Favino contribuisce con la sua recitazione fatta di gesti e poche parole. Partecipazione del pasoliniano Ninetto Davoli, oramai padre "arricchito".
MEMORABILE: I sempre azzurri occhi di Iris Peynado.

Pinhead80 26/11/16 12:23 - 4760 commenti

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La vita lo ha reso un criminale ma sotto la pelle qualcosa freme e scalpita per poter tornare a essere un uomo diverso. La periferia romana è il giusto habitat per questo racconto che deforma i principi morali su cui si basano i rapporti di fiducia e di amicizia. La spirale di violenza inghiotte tutti in un tritacarne che non conosce pietà e rispetto. Rimane solo il pudore di chi sa che per cambiare deve rinunciare a tutto quello che non riuscirà mai più ad avere. Interessante opera prima.

Ira72 17/02/17 11:10 - 1313 commenti

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Forse eran troppe le aspettative, ma è stata una cocente delusione questo noir. Noir in tutti i sensi, pellicola inclusa, tante sono le scene buie o dalle luci spente. La trama è trita e ritrita (infante cresciuto nella violenza ma dal cuore puro si riscatta per amore di una prostituta). Dunque bisognava puntare su una messa in scena più originale, al contrario soporifera e inconcludente. C'è ricerca in altre cose, non è un prodotto scarso o televisivo, per capirci, e il cast è buono (Favino su tutti). Ma non decolla e non avvince.

Galbo 26/09/17 07:04 - 12393 commenti

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Sorta di "bella & bestia" in versione noir e "borgatara", è la storia dello strano rapporto tra un delinquente di piccolo calibro (e in fondo nemmeno tanto cattivo) e una giovane escort. Il film è tutto nella fisicità (specie per Favino) e nella buona prova dei due protagonisti, laddove la storia è in fondo marginale e poco originale. Alcune soluzioni di regia (che rimandano a pellicole di altro genere) lasciano perplessi. Vedibile ma non memorabile.

Alex1988 18/09/18 18:16 - 728 commenti

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Ormai, in quei pochi "noir" prodotti in Italia, non conta più la grinta della messinscena, ma i sentimenti, ahimè! Ed è questa la caratteristica di questo film, co-prodotto da Favino stesso, dove i due protagonisti rivivono una sorta di Léon all'italiana, in chiave meno "action". La bravura di Favino è indiscussa, ma non basta. Altamente sgradevole il personaggio di Giannini. Poco credibile Ninetto Davoli come boss.

Herrkinski 11/03/20 16:32 - 8112 commenti

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Dramma noir ambientato nelle periferie laziali che sembra guardare da un lato ai vari Gomorra et similia e dall'altro ai modelli classici americani (Carlito's way su tutti, anche chiaramente citato nelle ultime scene). Una classica storia di redenzione basata sui due protagonisti, Favino (bravo ma col pilota automatico) e la Scarano (molto bella ed efficace nel ruolo); il resto dei caratteristi sono funzionali alla discreta vicenda, che di certo non brilla per originalità e resta avvolta in un torpore depressivo tipico del cinema di casa nostra.

Alex 64 16/06/21 12:02 - 75 commenti

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93 minuti sintetizzabili in poche scene che però non si dimenticano: chi non ha provato un sentimento comune nel vedere Mimmo che massacra il cugino esecrabile? Il resto è un vano tentativo di conciliare il noir all'italiana con una storia di ravvedimenti morali sulla quale il regista avrebbe potuto insistere un po' di più magari rendendo il protagonista appena più loquace. Gioè leggermente sopra le righe, ben lontano dai personaggi incarnati solitamente. La Scarano sa rendere l'idea, Davoli non convince per niente.
MEMORABILE: Mimmo che massacra il cugino.

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Capannelle 22/09/23 23:30 - 4411 commenti

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Favino e la Scarano devono dare vita a una strana coppia che segue un'evoluzione tutto sommato prevedibile cercando una strada migliore, ma nemmeno tanto, rispetto a quella che sono abituati percorrere. Lui, ridotto a un simil Bud Spencer non può più di tanto, lei riesce più incisiva. Ambientazione e cliché del mondo malavitoso che viene dalla borgata ma un minimo di stile registico riusciamo a vederlo.
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