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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un soggetto strepitoso, che sfrutta l'idea sintetizzata nel titolo (un gruppo di amici si ritrova saltuariamente per cene “speciali” in cui ognuno ha il compito di portare con sé un cretino) solo marginalmente, perché in realtà l'azione non si sviluppa affatto durante la cena. La forza comica del tutto sta invece nel procedere per accumulazione di equivoci, provocati dal cretino di turno che con la sua ingenuità avvia una serie di disastri a catena. Non in modo troppo stupido, però, perché il film punta a essere una commedia intelligente, che non cerca la gag fondata sulle smorfie o sulla comicità volgare. Che poi in realtà ricorra sovente a trovate già ampiamente sfruttate dal genere e...Leggi tutto risulti quindi a più riprese prevedibile non è un difetto così grave. Conta cosa si inventano gli autori per ingarbugliare ogni minuto di più la ragnatela di problemi che seppelliscono il presuntuoso Thierry Lhermitte, punito gradualmente con la perfida legge del contrappasso. Non è un'idea nuova, d'accordo, ma è sviluppata con un gusto e una sagacia nient’affatto comuni. Se solo la sceneggiatura riuscisse a essere all'altezza del soggetto (cosa che invece gli riesce di rado) potremmo finalmente dire di aver trovato un film francese (ed estremamente legato ai canoni di quel cinema) capace di divertire per davvero, ben recitato, diligentemente diretto e intrigante. Quasi teatrale nell'impostazione, visto che il set resta una semplice (per quanto lussuosa) camera d'appartamento più o meno dall'inizio alla fine. Encomiabile lo sforzo nel ricondurre la storia a un preciso monito sociale senza troppo indulgere in patetismi che sarebbero fuori luogo. La prima parte delude un po', ma poi il film ingrana, accelera e ha un finale geniale.

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Magnetti 8/02/07 15:31 - 1103 commenti

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Un gruppo di amici spocchiosi e benestanti organizza periodicamente cene in cui ognuno porta un "cretino". Il cretino di turno è Pignon, un contabile che come hobby fa costruzioni con i cerini. Arrivato nella casa del ricco Brochant, Pignon comincerà a minarne la vita (amore, amici e finanze) dalle fondamenta a causa della sua maldestra cretinaggine. Pignon però è un cretino buono e come tale alla fine... Evviva Pignon. Da vedere per farsi sane risate.

Lattepiù 7/09/07 17:42 - 208 commenti

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Simpatica commedia, molto parlata e molto francese. Dialoghi vispi, doppi sensi (in buona parte persi nel doppiaggio), equivoci a raffica. Poteva venirne fuori qualcosa di davvero corrosivo, ma poi il film sceglie soluzioni più innocue; e quel poco di critica finisce inevitabilmente per sfumare. Peccato. Si ride, a tratti. Recitazione impeccabile di un po' tutto il cast, ma Jacques Villeret, il supercretinone, è strepitoso.

Galbo 15/11/08 06:10 - 12393 commenti

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Divertente commedia francese, il film di Francis Veber rappresenta l'elogio della stupidità. Il vero vincitore morale della vicenda è proprio il presunto cretino Pignon che con la sua insulsaggine appare però moralmente più forte rispetto all'ipocrisia della società "perbene" che lo circonda. Ricca di ritmo, la commedia è realizzata in modo impeccabile sopratutto nella prima parte, diventando più convenzionale e risaputa nella seconda. Bravissimo il protagonista Villeret.

Daniela 17/03/09 14:22 - 12662 commenti

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Francois Pignon è un personaggio quasi fisso nelle commedie di Veber, che sia un aspirante suicida rompiballe oppure un mesto contabile che si finge omosessuale per conservare il lavoro. Qui il nostro Pignon non ha problemi particolari, essendo un cretino tenero ed appagato del suo innocuo hobby, in compenso i problemi li crea all'odioso Brochant, mettendolo nei guai con la moglie, l'amichetta ed il fisco. Grazie al buon copione e all'adorabile Villeret, si ride molto ed il rischio della caduta nel sentimentale è evitato dall'impennata finale. 3 pallini e 1/2 di buonumore. 
MEMORABILE: "Cretino, cretino, cretino, oh che cretino!"

Giacomovie 9/06/09 23:01 - 1398 commenti

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Simpaticissimo film, piccolo nella durata ma non nei meriti, che compensa la sua brevità con la verve dei dialoghi e l'intelligenza delle situazioni comiche che danno un buon livello di humour. Di ispirazione teatrale, la sceneggiatura è concepita con discreto impegno, gli attori recitano usando anche un'appropriata mimica e ci si diverte con gusto. Peccato solo che la cena tra "cretini" non venga fatta: avrebbe richiesto un ulteriore sforzo di sceneggiatura ma poteva rendere il film una perla del genere umoristico. Grande Villeret. ***

Luchi78 26/07/10 15:35 - 1521 commenti

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Film simpatico ed intelligente, scaltro soprattutto ad evitare di scadere nella banalità che un tema del genere suggerirebbe. L'impostazione e lo stile sono molto teatrali, come d'altronde la location unica utilizzata per tutto il film, ma alla fine ci si concentra solo sull'intreccio di situazioni che i protagonisti creano tramite una trama abile e divertente. Film riuscito.

Mickes2 7/02/13 15:14 - 1670 commenti

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Gustosa commedia teatrale che punta il dito con sagacia e sarcasmo nei confronti della borghesia e certa mentalità ristretta e fintamente superiore. E’ la rivincita dei cretini e della loro preziosa ingenua estrosità, è un “non giudicare dalle apparenze” ciò che ci suggerisce Vebert e lo fa attraverso una gradevole escalation di eventi e una scrittura che avrebbe addirittura potuto graffiare ancor di più nel suo essere comunque divertita, cinica e caustica, avvinghiata ai personaggi e i loro caratteri in continuo contrasto. Ottimi gli attori.
MEMORABILE: Il finale.

Coyote 28/03/13 11:16 - 185 commenti

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Divertente commedia, molto ben interpretata dai due protagonisti in particolare, ma anche dai comprimari, primo tra tutti il terribile collega controllore del fisco. Gli sceneggiatori non risparmiano equivoci, battute, cattiverie e anche il finale si salva dal temuto buonismo che spesso viene applicato come marchio politically correct a film di questo genere. Chissà, forse su questo aspetto il cinema europeo è un po’ più libero dagli schemi rispetto a quello hollywoodiano.

Zio bacco 3/10/14 22:14 - 240 commenti

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Un facoltoso editore parigino si arrabatta a trovare un cretino con cui accompagnarsi apposta a un goliardico convivio fra amici. Bellissima e divertente commedia di Veber, in cui la cena resta solo sullo sfondo e funge anzi da spunto per l'intera narrazione, ove l'ingenuo Pignon riesce a turbare il cinico e ipocrita mondo di Brochant. Il film si gusta tutto, merito anche dell'eccezionale cast, ove ogni attore risulta perfettamente calato nel ruolo. Da vedere.
MEMORABILE: "Una ninfomane? Oddioddioddioddio..."; Il finale

Caesars 8/09/15 08:28 - 3790 commenti

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Ancora una volta Francis Veber ci racconta le "gesta" del suo François Pignon e della confusione che riesce a creare nella vita di coloro che hanno a che fare con lui. Il film è divertente, pur se inferiore ad altre commedie scritte dal regista francese, anche grazie all'ottima interpretazione del valido Villeret. Alcuni momenti sono veramente spassosi, ma alla fine la pellicola paga un po' la facile morale di fondo sul "cretino". Per i musicofili: sui titoli di coda la chitarra è suonata dal grande Philip Catherine.

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Liv 22/01/16 15:19 - 237 commenti

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Sembra di origine teatrale, data l'unità di luogo, tempo, azione. Trama ben congegnata, dialoghi curati, attori ben scelti, recitazione nella norma, sceneggiatura nella norma europea continentale. Non sorprende che il "remake" americano non funzioni. È un film francese per eccellenza. C'è un pregevole equilibrio nei temi che animano lo sviluppo della vicenda, che è una farsa con morale. Non mancano le forzature, ma senza quelle la farsa non esiste.

Il ferrini 24/01/16 02:23 - 2358 commenti

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Molto divertente, si tratta dell'adattamento cinematografico di un'opera teatrale dello stesso regista che si basa su un'idea tanto semplice quanto geniale. Ogni mercoledì un gruppo di ricchi e annoiati professionisti parigini si ritrovano per una cena portando ciascuno un sempliciotto, illudendolo di essere interessati a finanziarne i progetti, mentre in realtà si tratta soltanto di una gara di bullismo. Chiaramente la faccenda si complica e la serie di disavventure che colpisce il protagonista lo farà ricredere sul suo "cretino". Simpatico.

Ira72 28/09/16 22:46 - 1313 commenti

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Fantastica commedia francese che mi ha divertita moltissimo, facendomi ridere di gusto. Scorre che è una meraviglia. Genuina, mai forzata, leggera ma non troppo, con una sua morale. Incentrato quasi esclusivamente sui dialoghi (raffinati, ironici, paradossali), questo film è la prova lampante di come si possano fare buoni lavori anche senza budget stellari. Per i presuntuosi e cinici imprenditori che volevano trascorrere serate in allegria, facendosi beffa degli ignari ospiti "cretini", non va tutto esattamente come previsto...

Fabbiu 28/07/16 18:42 - 2145 commenti

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Commedia francese degli equivoci abbastanza semplice nel soggetto ma ben interpretata e ben scritta. Diverte, perché il bravissimo "cretino" protagonista riesce a creare una serie infinita di problemi al suo invitante. Si vede tutto d'un fiato e diverte degnamente. Il nocciolo del film però è tutto concentrato nella metà, l'inizio è più che altro una introduzione mentre il finale è piuttosto accelerato e frettoloso, sebbene a suo modo efficace. Per passare un'oretta in modo spensierato può andare più che bene, ma non vi è molto altro.
MEMORABILE: Il cretino viene invitato ad andarsene ma trova sempre il modo di restare.

Saintgifts 15/10/16 00:53 - 4098 commenti

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Jacques Villeret è bravissimo a fare il cretino. Tutto il film poggia sulle sue spalle, non c'è dubbio e a dargli manforte a un certo punto entra in scena il suo collega Daniel Prévost, perfetto ispettore del fisco. Commedia che non solo diverte, ma mette a confronto gli ingenui sempliciotti con i cosiddetti furbi intelligenti, che nemmeno immaginano i rischi che corrono se incontrano il campione del mondo dei cons. Tante le trovate, Villeret ha la faccia giusta per affrontarle tutte, fino a una "redenzione" finale...

Belfagor 6/11/16 18:30 - 2690 commenti

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Gustoso adattamento di una pièce scritta dallo stesso Veber e quarta apparizione del sempre diverso François Pignon, questa volta nel ruolo del "con" invitato dal vanesio editore Brochant alla cena del titolo. Il film poggia quasi completamente sulla dinamica Lhermitte/Villeret, il primo quale ricco bulletto che finalmente trova pane per i suoi denti, il secondo come inconsapevole e adorabile portatore di caos. Caustico e catartico, avrebbe meritato un minutaggio più lungo per lasciare il giusto spazio al finale.
MEMORABILE: Il vino corretto con l'aceto; "Cretino, cretino, oh che cretino!"

Il Dandi 5/07/18 18:02 - 1917 commenti

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A vent'anni da Il rompiballe Veber e il suo monsieur Pignon raggiungono l'apice del successo (la commedia restò in replica per anni): l'inevitabile adattamento cinematografico, stavolta diretto dallo stesso autore, tradisce l'origine teatrale e - dopo un inizio magistrale nella presentazione dei personaggi e delle situazioni - si chiude presto in un solo ambiente: a un occhio severo non così irresistibile come appare alla prima visione, comunque magari avercene di commedie francesi così divertenti, di durata breve che giova alla freschezza.
MEMORABILE: Pignon si prepara alla cena ed è indeciso tra due cravatte uguali da indossare.

Rambo90 28/07/18 15:20 - 7697 commenti

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Finemente sceneggiata, una commedia frizzante e divertente, dove l'escalation di equivoci e casini combinati dal cretino protagonista a volte lascia di stucco per imprevedibilità di esecuzione. Veber sfrutta al meglio l'ambiente unico e imprime il ritmo giusto, anche grazie all'ottima accoppiata Lhermitte-Villeret e alle ben scelte figure di contorno. Un po' prevedibile il finale, ma sicuramente notevole.

Siska80 21/10/20 16:36 - 3794 commenti

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L'idea delle cene in cui deridere un cretino per volta è simpatica, ma non viene sfruttata in toto da una sceneggiatura con evidenti buchi che mira a raggiungere la durata media più che la risata. Anche se i vari personaggi sono tratteggiati con cura (a un certo punto riesce difficile scegliere chi sia il più idiota), il cast è in parte (soprattutto Villeret) e il finale azzeccato, il film non decolla mai (al contrario, si rivela a tratti noioso).

Paulaster 13/11/20 10:02 - 4419 commenti

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Gruppo di amici invitano dei “cretini” per prendersi beffe nei loro ritrovi goliardici. Commedia giostrata intorno ai guai combinati dal personaggio di Villeret, che con senso del ritmo pasticcia nella vita matrimoniale altrui. L’impianto teatrale, la breve durata e i pochi attori funzionano specie nella prima parte (più farsesca); la conclusione moralistica inclina il livello comico. Scarso l’aiuto dei comprimari e si potevano inscenare più equivoci tra i ruoli femminili o con il fisco.
MEMORABILE: La segreteria telefonica; Donna Fugata; Il tradimento della moglie dell’accertatore.

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Capannelle 6/01/21 00:16 - 4411 commenti

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Commedia di successo all'epoca, è una trasposizione abbastanza efficace e dal buon ritmo ma ha il difetto di non essere sorretta da una sceneggiatura di primo piano che avrebbe potuto farle fare il salto di qualità più alto. Rimane comunque molto godibile e adatta per rilassarsi; in certi momenti i confronti tra la vittima designata, il ricco organizzatore di cene e l'amico capitato per caso garantiscono un alto tasso di divertimento.

Caveman 30/03/22 22:00 - 523 commenti

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Commedia francese veramente spettacolare; merito soprattutto di Jacques Villeret che di fatto tiene su, con il fisico e una mimica fuori dal comune, tutta la baracca. Sì, perché a un occhio poco vigile il "cretino" pare solo un pezzo del puzzle, invece è una meraviglia su tutti i fronti. La pellicola fila via come un fuso ed è un continuo, inaspettato crescendo. Si ride dal principio alla fine, senza soluzione di continuità. Perfetto per una serata spensierata, ma anche se si vuole riflettere. Uno di quei film da vedere almeno una volta nella vita.

Nick franc 1/04/22 23:19 - 515 commenti

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Veber ricorre ancora una volta al suo adorato François Pignon e firma una delle sue opere migliori, una commedia sofisticata ben diretta e interpretata e dai dialoghi scoppiettanti. Villeret è un elemento destabilizzante perfetto per scardinare l'equilibrio snob degli altri personaggi, trasformando le vicende di Lhermitte e degli altri interlocutori in un divertente "incubo" che strappa più di una risata. L'impianto teatrale rende il quadro un po' statico ma la scarsa durata rende il film compatto e senza sbavature.
MEMORABILE: Si chiama Giusto Leblanc; L'esattore delle tasse Cheval che scopre il tradimento; Pignon finto produttore tedesco.
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  • Musiche Caesars • 8/09/15 08:35
    Scrivano - 16811 interventi
    Nel colonna sonora del film, la chitarra è suonata (come si legge nei credits) dal grande Philip Catherine, jazzista di ottima fama che può vantare collaborazioni con gente del calibro di Chet Baker e Charles Mingus (e molti altri).
    Ultima modifica: 8/09/15 10:58 da Caesars
  • Discussione Raremirko • 3/08/21 20:22
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Nulla di riuscitissimo, ma comunque il film si lascia vedere e saggia è stata l'idea di limitare tutto a 70-75 minuti.

    Squisitamente teatrale, è la classica commedia degli equivoci che, in crescendo, presenta gag e qualche spunto di riflessione.

    Nella media gli attori; quasi discreto.
  • Homevideo Nick franc • 1/04/22 20:40
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il film è uscito in DVD Filmauro.

    La durata è di 1h 16m 41s.

    Audio Italiano e Francese 2.0.

    Extra
    Trailer originale cinematografico
    Filmografie
    Curiosità
    Ultima modifica: 1/04/22 21:19 da Nick franc
  • Musiche Nick franc • 1/04/22 22:42
    Servizio caffè - 177 interventi
    La canzone sui titoli di testa è Le temps ne Fait rien à l'affaire di Georges Brassens

    https://youtu.be/h3iDZhZzdFI
    Ultima modifica: 1/04/22 22:43 da Nick franc