Contagious - Epidemia mortale - Film (2015)

Contagious - Epidemia mortale
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/05/15 DAL BENEMERITO DANIELA
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Puppigallo 28/06/15 01:14 - 5273 commenti

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Ennesima variante sul tema zombico, che se da una parte ha un suo perchè, con l'adorata figlia condannata a una tremenda trasformazione, accudita da un padre premuroso che non si arrende, dall'altra denota tutti i limiti di una sceneggiatura risicata, minata da un ritmo inevitabilmente lento. In più, sarebbe servita una svolta ancora più sinistra, perchè l'argomento la esigeva. Altrimenti, di malattie degeneranti è purtroppo pieno il mondo, senza bisogno di riesumare i cari vecchi zombi. Vedibile e nulla più, con qualche discreto momento.
MEMORABILE: In piena notte, nella penombra, appare la figlia davanti alla camera da letto del padre; L'inquadratura dei piedi che scendono le scale.

Daniela 18/05/15 10:46 - 12662 commenti

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Gli zombi sono duri a morire (definitivamente), Terminator pure, quindi il loro incontro era forse inevitabile. Non bisogna attendersi però un John Matrix che ne fa strage per difendere la prole. Qui ne ammazza pochi e controvoglia: in questo triste horror rurale, è un pater familias che pensa piuttosto a proteggere la figlia infetta sul punto di diventare zombi lei stessa. In un ruolo compassionevole, Schwarzy funziona bene e si permette anche il lusso di piangere, ma la regia è incerta, priva di mordente, e Breslin convince poco ed è oltretutto inadatta al ruolo (troppo paffutella).

Capannelle 29/06/15 12:28 - 4411 commenti

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Parliamo di zombi ma con un taglio narrativo ben diverso: niente inseguimenti sanguinosi ma una situazione sotto controllo con zombi inebetiti. Nessuna scena di massa ma tutto vive sul dramma personale di una contagiata e delle persone a lei vicine. Il risultato filmico si lascia seguire ma risente di una eccessiva lentezza di fondo. Schwarzy, in un ruolo insolitamente riflessivo per lui, appare senza infamia e senza lode.

Rambo90 29/06/15 23:03 - 7697 commenti

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Uno Schwarzenegger insolito per un insolito film di zombi. Al regista (e allo sceneggiatore) non interessa mostrare la solita apocalisse con assalti zombi e splatter a volontà, bensì un intenso dramma familiare, dove il rapporto padre-figlia ha la meglio su qualsiasi contagio. Schwarzy è perfettamente in parte e si riscatta come attore, la Breslin è molto brava. Un po' di ritmo in più avrebbe giovato, ma forse anche tradito l'operazione, che comunque nel finale regala qualche attimo di pure tensione.

Jandileida 17/07/15 23:30 - 1565 commenti

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Tra le cose che non avrei mai osato nemmeno immaginare (dopo gridare "Forza Juve") c'era, fino a oggi, dover scrivere che mi sono annoiato guardando un film con Arnie. Certo, ne aveva fatti di mediocri, ma qui c'è proprio il tedio. Discreta l'idea dello zombie-movie introspettivo, ma insomma già dopo quindici minuti il film si arena senza pietà: portiamo la pupa in quarantena? Sarà pericolosa? E i sentimenti? Insomma, buono spunto, discreti Schwarzie e la Breslin ma non si può fare un film con l'austriaco senza fargli esplodere nemmeno una bazookata.

Stelio 16/01/16 02:31 - 384 commenti

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Originale rivisitazione del classico film sugli zombi, Maggie in realtà si potrebbe definire "un dramma fantastico". Tentativo riuscito a metà e a cui se non altro vanno gli onori delle armi grazie a una fotografia ispirata e alla buonissima prova di Schwarzenegger in un ruolo per lui insolito. Le scene sono piatte e la trama fatica nella fase di sviluppo, ma pur non essendo eccezionale una visione la merita.

Galbo 1/01/16 08:27 - 12392 commenti

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Un film che mette in una prospettiva diversa dal solito il tema dell’invasione degli zombie che cinema e televisione ci hanno “propinato” fin troppe volte. Questo è quasi un dramma intimista, che riguarda una famiglia la cui figlia ha subito il contagio che sta per trasformarla. La vicenda si focalizza in particolare sul rapporto padre/figlia e riesce a sviluppare una buona tensione drammatica nonostante (ma forse anche per questo) la messa in scena sia abbastanza povera. Il film mostra una performance di AS lontana dai cliché "muscolari".

Pumpkh75 4/02/16 18:10 - 1749 commenti

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Schwarzy è a sorpresa convincente e l’atmosfera rarefatta e cinerea dopo averti attaccato alle spalle non ti molla più, ma purtroppo sono gli unici due fattori di rilievo; passi per la delusione a causa delle poche tracce di zombi in un film dove speravo perlomeno fossero protagonisti, ma l’andamento è davvero troppo cadenzato e soprattutto della povera Maggie intuiamo vita, morte e futuri miracoli fin quasi dai titoli di testa (senza esser stati poi smentiti) a quelli di coda. Qualche spaventosa sequenza non lo porta alla sufficienza.

Nando 16/07/16 12:00 - 3814 commenti

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Un horror intimista in cui si narra il rapporto tra un padre e una figlia contagiata. Qualche zombi appare ogni tanto ma non emergono situazioni che generano paura, anzi si punta al dialogo e all'analisi del rapporto. Sostanzialmente una pellicola non memorabile, bistrattata anche al cinema, che non offre nulla di nuovo. Da salvare l'interpretazione di Schwarzy, che si mostra intenso e per una volta non dedito a sparatorie e violenze.

Hackett 15/07/16 08:00 - 1867 commenti

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The walking dead ormai fa scuola e perfino il buon Arnold si trova invischiato in un melodrammone travestito da film di zombi. Tempi lunghissimi, bella fotografia e trama stiracchiata. Gli ingredienti per la nuova horror-novela ci sono tutti e anche un'icona action anni '80 con raggiunti limiti di età si deve fare da parte e rimanere sullo sfondo, aggirandosi per l'inquadratura con la vitalità di uno zombi.

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Piero68 21/07/16 12:27 - 2957 commenti

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Dimenticati gli zombi di Romero o Boyle il cinema hollywoodiano prova a dare una continua rilettura del genere utilizzando spesso il soggetto per proporre un film "psicologico" piuttosto che un horror puro. Anche Maggie cede a questa logica con risultati abbastanza deludenti. Lento, noioso e piatto e con scelte attoriali completamente sbagliate, considerati gli intenti. Unica nota positiva la fotografia. Regia inspiegabilmente assegnata a Hobson, maestro di spot pubblicitari ma qui al suo primo lungometraggio. Costato 8,5 milioni di $, ne incassa la metà.

Viccrowley 30/08/16 11:03 - 814 commenti

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Tralasciando il solito puerile e contradditorio titolo italico, il problema del film di Hobson è stato il modo in cui è stato pubblicizzato. Dai trailer si deduceva essere il solito film del filone simil Walking Dead; niente di più sbagliato. Trattasi di dramma familiare mascherato da horror, dove il contagio è simulacro di rapporti incrinati, cose non dette e rimorsi dolorosi. Schwarzy tira fuori una discreta prova nei panni del padre disperato, affiancato dalla brava Breslin. E la sequenza finale, immersa nel silenzio, da sola vale la visione.

Buiomega71 8/10/16 00:53 - 2910 commenti

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Forse non ha abbastanza mordente e Hobson (pur girando discretamente) non osa fino in fondo. Sarà l'atmosfera mortifera autunnale (quasi fulciana), quella fattoria sperduta nel nulla, quei respiri asmatici di Maggie (e il suo mutare) che assomiglia sempre più a Linda Blair e sposta l'asse del film dallo zombi movie al possession movie, la carne che si martoria cronenberghianamente, ma questa versione intimista e "pudica" di Cimitero vivente ha i suoi numeri. Bellissimo il finale poetico quasi bergmaniano che mi ha ricordato Emily Rose. Cupo, quasi deprimente, difficile da consigliare.
MEMORABILE: Le piaghe di Maggie cominciano a fare i vermi; L'autoamputazione del dito; Maggie divora la volpe; Maggie bacia papà ed esce di casa; I vicini zombi.

Rigoletto 26/01/20 20:17 - 1786 commenti

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Un film che può risultare indigesto per tanti particolari, non ultimi una fotografia spenta che contribuisce al fattore noia e una regia priva di colpi d'ala. Conferme invece per uno Schwarzenegger che, alla soglia dei settant'anni, è in piena evoluzione. Impossibile prevedere i risultati finali, ma Arnold sorprende sempre più aprendosi ora a un ventaglio di ruoli impensabili, sino a pochi anni fa.

Anthonyvm 4/08/20 14:57 - 5686 commenti

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Declinazione intimista dell'horror epidemico (di fatto si tratta di un dramma familiare a tema zombi, un Contracted di England per sentimentali): niente sparatorie o infetti che saltano da tutte le parti, solo una giovane vita che lentamente si spegne e il cieco rifiuto di un padre (un sorprendente Schwarzy) che non può accettare la sorte della figlia. Il ritmo è lentissimo, lo script lungi dalla perfezione (Arnold a metà film sembra sparire di scena), il plot (seppur ripreso da un'ottica non convenzionale) prevedibile, ma l'insieme è elegante ed efficacemente deprimente. Discreto.
MEMORABILE: Il padre e la bambina infetti uccisi da Arnold; La ferita sul braccio; Il ragazzo trascinato in quarantena; La volpe soppressa fuori campo; Il finale.

Jena 26/03/23 19:28 - 1555 commenti

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Nessuno si aspetti uno sparatutto alla Terminator vs Zombi. Tutt'altro. Zombi se ne vedranno uno o due in tutto il film che è un opera intimista (ma avvincente) sulla malattia e sulla perdita di chi amiamo. L'atmosfera è triste ma non funerea, la rappresentazione di un mondo sulle soglie dell'apocalisse azzeccata. Bravissima la giovane Breslin e anche Schwarzy lontano dai suoi soliti ruoli se la cava. Affronta anche il tema dell'eutanasia dei malati terminali ma non dà risposte ideologiche. Bellissima la fotografia dell'ambiente rurale americano con i suoi colori, commovente il finale.
MEMORABILE: I campi in fiamme; Il dito amputato; I vicini zombi;  Lo sguardo vitreo della Breslin; Il dolore sul viso di Schwarzy; Il bacio sulla fronte.

Enzus79 29/09/23 22:15 - 2895 commenti

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Film di carattere distopico post apocalittico. Una ragazza contagiata da un virus che la rende cannibale è protetta dal padre, restio a metterla in quarantena. Mediocre. Ritmi lenti. Manca di momenti che diano il la al tutto e il coinvolgimento è davvero latente. Arnold Schwarzenegger poco convincente, meglio la Breslin. Titolo originale ("Maggie") meglio di quello italiano.
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  • Discussione Daniela • 19/05/15 16:07
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Commedie a parte, forse il primo ruolo in cui Schwarzy smette del tutto i panni dell'action man: negli ultimi magari aveva scherzato sulla propria età ma era rimasto comunque uno tosto pronto a menare all'occorrenza.
    Qui piange - e con tutti i motivi del mondo per farlo.
    Avevo letto in giro commenti in cui ciò era stigmatizzato come un momento imbarazzante. A mio parere invece la sua interpretazione è la cosa più convincente in questo dramma famigliare assai tristanzuolo che rientra nel filone horror perché si parla di un virus che fa diventare zombi ma avrebbe potuto parlare di una qualsiasi altra malattia progressiva e contagiosa e la storia non sarebbe poi cambiata di molto.
    Tornando al buon Schwarzy, il tempo con lui è gentile: "bello" come è adesso non lo è mai stato - tanto per fare un esempio, gran fisico in Conan, ma che faccia a tontolone...
    Ultima modifica: 17/01/16 23:59 da Daniela
  • Homevideo Buiomega71 • 25/10/15 18:36
    Consigliere - 25998 interventi
    In dvd (e BR) per M2 Pictures, disponibile dal 17/12/2015

    http://www.amazon.it/gp/product/B0172PWV52?qid=1445794348&ref_=sr_1_597&s=dvd&sr=1-597
  • Discussione Buiomega71 • 8/10/16 10:05
    Consigliere - 25998 interventi
    Mhà, alla fine non mi e nemmeno dispiaciuto

    Balza subito all'occhio la lentezza del racconto, il poco mordente e il latitante coraggio di Hobson (che per essere un esordiente se la cava abbastanza) di non andare fino in fondo, di non incidire troppo, di mettere da parte la cattiveria per un "politicamente corretto" che, per quanto possa sembrare strano, ci può anche stare.

    Colpisce l'atmosfera autunnale e plumbea (oserei dire quasi fulciana), di questa fattoria sperduta in mezzo al nulla, tra boschi e campi di raccolta dati alle fiamme, sovrastata da celi quasi sempre grigi e minacciosi (gran lavoro del direttore della fotografia Lukas Ettlin)

    Alla fine e un dramma, un lacrima movie da film dossier alla Quando morire (come nel film di Paul Wendkos), sulla malattia, sul cancro che divora un proprio caro, su cui non si può fare nulla se non vederlo consumarsi lentamente, giorno per giorno, con la disperazione nel cuore, travestito da "zombie/pandemic/movie", che però, col passare del tempo, sposta l'asse verso il "possesion movie" (le crisi di Maggie e il suo respirare asmatico mentre dorme non possono non far venire alla mente le mutazioni maligne di Linda Blair ne L'esorcista)

    A volte e meglio rimpiangerli morti, e infatti sembra una versione intimista e "pudica" di Cimitero vivente, un Contracted o un Tanatomorphe per famiglie, per discuterne, per mostrare il dolore di avere un familiare affetto da una terribile malattia irreversibile.

    La "nuova carne" di Maggie marcisce progressivamente (e butta vermi, Parkinson insegna), la sua fame la porta a sbranare volpi vive (Schrader e Landis insegnano), la sua "menomazione" la costringe a autoamputarsi un dito infetto che si stà progressivamente deformando (Yuzna insegna) e a gettarlo nello scarico del lavandino (Coscarelli, con altro tipo di insidie insettiformi, insegna)

    Maggie ansima, ha le convulsioni, scende le scale (il particolare sui suoi piedi "marciscenti" che scendono i gradini) si avvicina a papà che vigila con fucile in mano mentre si e appisolato sulla poltrona, lo bacia in fronte e esce di casa. Poi un finale bellissimo, quasi bergmaniano, a suo modo poetico, che , sotto certi aspetti, mi ha ricordato quello di Emily Rose.

    L'horror è convitato di pietra (i vicini zombi, papà e figlioletta, che si avvicinano a Schwarzy nel bosco, il feroce contagiato alla stazione di servizio, i flashback sul morso che ha infettato Maggie), il look degli infetti piuttosto convenzionale, la scena dei ragazzi intorno al fuoco abbastanza inutile (anche se il racconto di Trent-il ragazzo di Maggie, anche lui contagiato e in via di trasformazione-sul destino dei contagiati quando vengono messi in quarantena, mette i brividi) e un senso di deja vu che rimane impresso lungo tutta la visione

    Però il film ha un suo perchè, e indifferente non mi ha lasciato.

    Attorialmente l'ex Terminator non recita nemmeno male (che si crogiola nel suo dolore di papà impotente e addolorato) e tenta la carta già giocata da Stallone nel bellissimo Copland, mentre la Breslin non e che mi sia simpaticissima (io avrei scelto un'altra attrice) ma bisogna ammettere che se la cava e riesce a trasmettere il senso di disperazione del male che la stà divorando.

    Un film cupo, deprimente, nemmeno tanto noioso, stucchevole a volte, ma senz'altro difficile da consigliare (agli amanti dell'horror? A quelli dei "malattia movie"?. A chi ha la lacrima facile? Non certo a quelli che amano l'azione, ma nemmeno a chi pensa di vedere pandemie o apocalissi...) E allora? Appunto, difficile da consigliare proprio per questo.

    Alla fine, però, non così brutto come si legge in giro.
    Ultima modifica: 9/10/16 18:48 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 8/10/16 10:13
    Consigliere - 25998 interventi
    Buono il dvd edito dala M2 Pictures (01)

    Formato: 2.35:1

    Audio: italiano (5.1), inglese (5.1), italiano (2.0)

    Sottotitoli: italiano per non udenti

    Come extra il making of e il trailer

    Durata effettiva: 1h, 31m e 40s


    Il verde predominava sugli altri colori
  • Discussione Mco • 8/10/16 12:11
    Risorse umane - 9970 interventi
    Grazie Buione, mi hai messo voglia di vederlo!!!
  • Discussione Buiomega71 • 8/10/16 13:07
    Consigliere - 25998 interventi
    Mco ebbe a dire:
    Grazie Buione, mi hai messo voglia di vederlo!!!

    Credo possa piacerti, visto che sei uno dei pochi che apprezza certi film non "etichettabili"
  • Discussione Raremirko • 8/10/16 21:32
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Da un certo punto di vista, credo che come presenza l'anzianeità abbia fatto bene a Schwarzy, che comunque non mi è mai dispiaciuto.
  • Discussione Buiomega71 • 9/10/16 19:17
    Consigliere - 25998 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Da un certo punto di vista, credo che come presenza l'anzianeità abbia fatto bene a Schwarzy, che comunque non mi è mai dispiaciuto.

    Credo che non sia tanto Schwarzy a fare il film (che comunque segue le impronte di Sly in Copland), quanto l'atmosfera cupa e opprimente e l'odore della necrosi da perfetto "malattia movie"