Non sposate le mie figlie! - Film (2014)

Non sposate le mie figlie!
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Qu'est-ce qu'on a fait au Bon Dieu?
Anno: 2014
Genere: commedia (colore)
Note: Seguito da "Non sposate le mie figlie! 2" (2019).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nonostante l'idea simpatica di un padre francese gollista che si ritrova tre delle quattro figlie sposate a figli d'immigrati (un cinese, un arabo e un ebreo), il film fa incredibilmente fatica a ingranare. Scarseggiano le battute, le giovani generazioni si perdono nell'anonimato e il peso dell'opera grava tutto sulle spalle del padre delle spose, un Christian Clavier che fa valere il mestiere e, grazie a una bella espressività, surclassa l'intero cast. Anche così, tuttavia, per ridere veramente c'è da aspettare l'ennesima riedizione dell'INDOVINA CHI VIENE A CENA? di Kramer, con la quarta figlia che dulcis in fundo si presenta...Leggi tutto in famiglia col promesso sposo africano. Allora sì che finalmente la comicità si fa esplosiva. Ma è un fuoco di paglia, perché dopo qualche scena indubbiamente riuscita si ritorna alla mediocrità che contraddistingue l'intero film, sceneggiato debolmente e in grado di accendersi troppo di rado, per potersi sostenere. Si procede insomma senza sussulti, con qualche gag che muove al sorriso e un numero eccessivo di dialoghi scialbi, che non riescono praticamente mai a sfruttare le (anche notevoli) potenzialità comiche delle trovate. Poveri gli scambi di moderati insulti tra i tre generi, ad esempio: quasi mai si riesce a indovinare la battuta efficace affondando davvero nelle differenze di costume e religione. A questo punto già meglio il confronto col padre dell'africano: per quanto si raschi il fondo del barile abbondando con gli stereotipi, almeno lo scontro etnico emerge con più virulenza (pur se poi disgustosamente edulcorato da sviluppi patetici). Più a suo agio il cast femminile, cui non spetta di vivacizzare il tutto rimanendo nell'ombra. Splendida la neosposa (Elodie Fontan), abilmente contenuta la madre (Chantal Lauby), spalla ideale per gli sfoghi (trattenuti a fatica, magari tagliando la legna in giardino) del marito. Dispiace ad ogni modo vedere come la sceneggiatura non riesca quasi mai a valorizzare gli spunti di un soggetto che invece sembrava poterne produrre in quantità. In definitiva una grande occasione sprecata, premiata comunque da incassi straordinari in Francia. Dell'arguta, felice vena presente in QUASI AMICI però non v'è traccia: il cinismo caustico del gioiellino di Nakache e Toledano è annacquato da una banalità fastidiosa, un qualunquismo senza fantasia che produce una commedia da dimenticare in fretta senza rimpianti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/02/15 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/02/15
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Markus 7/02/15 10:33 - 3687 commenti

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Sorprende come una commediola così scialba, con una sceneggiatura che è il trionfo del "già visto" e, che regge solo ed esclusivamente grazie a un formidabile Christian Clavier, sia stato un trionfo al botteghino in patria e la si esporti in molti paesi; questo ci deve far pensare come il cinema francese - e non solo - ci insegni a “far ridere” o, quanto meno, a riempire le sale (anche l'inganno di un trailer ben riuscito). Film scacciapensieri che in questo senso si rivela efficace, ma con pochi momenti davvero ridanciani. Peccato.

Galbo 6/02/15 19:01 - 12393 commenti

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Le tre figlie di Claude e Marie, cattolica coppia borghese sono sposate con uomini di diversa etnia e religione. La quarta figlia sta per sposare un africano. Commedia francese che rappresenta un inno al multiculturalismo, tenta di evitare i cliché dei film del genere: benché sia inevitabile qualche luogo comune, il film è abbastanza divertente anche perché conciso e dotato di un certo ritmo, con un umorismo fondato più sui dialoghi che sulle situazioni. Buona la prova di un cast multietnico in cui spicca il grande Christian Clavier.

Puppigallo 7/02/15 00:51 - 5275 commenti

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Più che per i multicolori, uniti alle multiculture dei mariti, i genitori delle figlie sposate o prossime al matrimonio avrebbero dovuto preoccuparsi per la poca furbizia dei generi. Detto ciò, si è al cospetto di un'innocua commediola dove il razzismo, o presunto tale e la prevenzione nei confronti di chi non si conosce sono le micce in grado di accendere gli scambi verbali più riusciti (quantitativamente però, non abbastanza). Il resto è contorno, o attesa del successivo botta e risposta. Vedibile, ma solo grazie al padre francese e al capofamiglia nero.
MEMORABILE: "Chiamiamolo Mahud". "Ma suona come mammut"; Il "prosciuzio": Sul cinese "Ha una risata da pulcino strangolato"; "Voglio il dolce testa di negro!"

Daniela 28/02/15 22:06 - 12662 commenti

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Una matura coppia con 4 figlie si trova ad affrontare la peggior disgrazia che possa capitare a ricchi borghesi cattolici e gollisti: quattro generi multietnici. Commedia che vorrebbe far ridere mettendo in burletta i razzismi incrociati in nome della pacifica convivenza. Intento anche lodevole ma, se non ci fosse il bravo Clavier a salvare la baracca, risultato da far cadere la braccine, tanto è alto il livello di banalità e conformismo: possibile che nel XXi secolo il massimo obiettivo per una donna sia quello di farsi impalmare con tutte le menate matrimoniali annesse e connesse?

Stelio 1/03/15 09:04 - 384 commenti

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Film nettamente spaccato in due: la prima parte è fenomenale, da vero manuale della commedia per tempi, dialoghi e interpretazioni. Tutto il cast si comporta in modo egregio e praticamente senza sbavature. La "ripresa" cala visibilmente, nonostante alcuni momenti abbastanza divertenti (su tutti per la presenta istrionica del padre di uno dei protagonisti, Charles) e tutto il ritmo si perde per strada confluendo in un finale troppo buonista. Nel complesso un buon film che sfrutta in modo intelligente il tema della differenza.

Mileli 26/02/15 23:16 - 15 commenti

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Bella favoletta che racconta la complessità multirazziale della Francia di oggi che, in un certo senso, fa i conti con se stessa. Funzionale a questo scopo la prova (questa sì magistrale) del patriarca bianco (e gollista) interpretata da Christian Clavier a cui, per un giusto bilanciamento, si contrappone quella del patriarca nero interpretato da Pascal N'Zonzi. Quando il politicamente corretto significa successo al botteghino.
MEMORABILE: Padre e generi che cantano insieme, appassionatamente, la Marsigliese.

Maxx g 1/03/15 12:24 - 635 commenti

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Commedia francese divertente soprattutto nei dialoghi e nelle battute, anche se piuttosto scontata nello svolgersi della vicenda, piuttosto prevedibile. Questa volta però la prevedibilità passa in secondo piano rispetto al divertimento delle situazioni ma soprattutto della verve degli attori. Tra loro spicca, oltre all'esperto Christian Clavier, anche Pascal N Zonzi nel ruolo del padre di Charles. Un film da vedere per una serata di evasione; simpatico.

Jena 4/03/15 19:13 - 1555 commenti

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Curioso film che piacerebbe sicuramente molto a papa Francesco. Qual è infatti il massimo ideale cattolico se non riunire tutti i popoli e le religioni alla messa di Natale o sotto l'albero, a patto che Gesù sia per tutti solo un profeta? Per il resto commediola lieve, anche gradevole, con un umorismo all'acqua di rose e battute bonarie sulle differenze razziali/religiose che avrebbero potuto essere ben più corrosive. Insomma. un volemose bene generale che scherza senza offendere nessuno sui luoghi comuni. Unico attore da segnalare Clavier.

Ryo 11/03/15 17:19 - 2169 commenti

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Commedia spassosa, che sfodera un ampio arsenale di battute, cliché e luoghi comuni sul razzismo. Numerose le gag, talvolta molto divertenti. Complice della funzionalità della pellicola è soprattutto la spedita recitazione degli attori piuttosto che la sceneggiatura (la quale, invece, risulta lineare e senza grosse sorprese).
MEMORABILE: Le battute di Charles ("Non mi avevi detto che erano bianchi!", "La quinta figlia avrebbe sposato un Rom!"); Il personaggio di Pascal N'Zonzi.

Kinodrop 22/03/15 18:36 - 2950 commenti

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Un concentrato di luoghi comuni che più non si può. Le quattro figlie di una famiglia borghese gaullista e conservatrice vanno spose ad altrettanti mariti "etnici". Poteva essere occasione di un approfondimento sui temi del multiculturalismo e del razzismo; invece si tratta di una commediuccia piuttosto trita sulle reazioni incrociate tra i protagonisti. Il finale, del tipo "tarallucci e vino", ricalca situazioni viste e riviste. Sceneggiatura e personaggi pieni di banalità, che lungi dal far sorridere, rattristano.

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Nando 16/02/16 10:36 - 3814 commenti

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Simpatica commedia francese che con modelli edulcorati tratta il fenomeno della multirazzialità senza approfondire troppo l'argomento ma cercando di mantenere i toni ironici. Clavier cavalca la pellicola con brillantezza spumeggiante e il resto del cast lo segue con mestiere. Alcune situazioni sembrano, talvolta, inventate di sana pianta ma qualche gag ridanciana è presente.

Hackett 5/11/16 08:09 - 1867 commenti

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Divertente e leggera commedia francese che esplora con il sorriso il sempre più attuale argomento della multirazzialità all'interno delle famiglie. La trama parte da un'originale situazione familiare per poi svolgersi in maniera abbastanza scontata, ma regala sorrisi e leggerezza ironizzando su molti dei luoghi comuni che circondano la materia dell'integrazione. La commedia francese riesce ancora a divertire senza scadere per forza nelle volgarità, speriamo che anche quella di casa nostra ricominci a farlo, prima o poi.

Pinhead80 14/11/16 19:29 - 4760 commenti

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Frizzante commedia francese che gioca molto bene con il multiculturalismo e con le diffidenze che può generare all'interno di una famiglia benestante. Nonostante vengano celebrati più o meno tutti i luoghi comuni sull'intolleranza, il film cerca una via d'uscita intelligente che riesce a riequilibrare i toni della storia. Molte battute che in lingua originale suscitano ilarità, in italiano perdono efficacia a causa di un doppiaggio non eccezionale.
MEMORABILE: Il papà ivoriano che scambia un giovane galeotto per un albino.

Rambo90 21/06/18 16:26 - 7697 commenti

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Idea di base promettente ma sviluppo un po' sfilacciato, che passa da una situazione all'altra dividendole in macroepisodi prevedibili. Si pesca a piene mani da Indovina chi viene a cena? (e a volte posson venire in mente anche gli exploit matrimoniali di Boldi e company) avanzando sul filo dell'ovvio, ma comunque con un ritmo spigliato e una generale aria di allegria e leggerezza. Clavier è molto bravo e tiene in piedi anche i momenti più vetusti, aiutato da un cast all'altezza. Fa sorridere ma gli manca originalità.

Lou 27/08/18 23:17 - 1121 commenti

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Un ebreo, un arabo, un cinese e un africano sposano le quattro figlie di una coppia francese borghese. Sembra una barzelletta, e in effetti di questo si tratta: una pochade per ridere sulle differenze religiose e culturali e soprattutto sulle resistenze all'integrazione nella società occidentale sempre più multietnica. Alcune risate tra molte banalità.

Zoltan 25/06/20 23:46 - 201 commenti

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Commedia sui luoghi comuni capace di far sorridere e pensare sulle nostre meschinità. Senza puntare a essere un capolavoro, il film centra in pieno l'obiettivo di sfottere un po' tutti i pregiudizi. Christian Clavier è il perno del film e riesce in un ruolo subdolo senza essere pesante, anzi azzeccando le giuste espressioni e battute. Tutto sommato un ottimo film, che riesce a toccare argomenti estremamente delicati con una certa classe, pur andando avanti per luoghi comuni come era suo obiettivo.
MEMORABILE: "Meno male che non avete una quinta figlia, perché si sarebbe sposata con un rom"; "Gesù Bambino è sopravvalutato".

Festo! 8/12/20 14:37 - 83 commenti

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La premessa sciocca, lo svolgimento insipido, le gag che non fanno ridere (e, viene da sé, non fanno riflettere), rendono la visione di questa - sulla carta - commedia pesante come poche. Dopo novanta interminabili minuti si arriva infine a un "siamo tutti felici, vogliamoci tutti bene, la vita è meravigliosa" stucchevole. In altre parole, il film è il nulla cosmico e, come se non bastasse, la regia è da telenovela. Non aspettatevi battute ciniche o lampi di genio: c'è solo un odioso politicamente corretto (e per un film è la peggiore cosa, un triste "tarpare le ali").

Silvestro 9/06/21 23:16 - 361 commenti

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La commedia parte col botto con il pranzo di incontro/scontro della famiglia multietnica che regala davvero scintille. Qualche altro buon momento qua e là, un ritmo che si mantiene  brioso, ma il finale buonista e prevedibile lascia un po' delusi. Clavier è il valore aggiunto della pellicola, bravi anche gli altri, soprattutto i generici (che però non vengono del tutto valorizzati dalla sceneggiatura).

Deepred89 3/08/22 00:19 - 3706 commenti

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Commediola francese con confezione da tv-movie pomeridiano che modernizza e in un certo senso ribalta l'idea di base di Indovina chi viene a cena?, mettendo in scena quattro uomini di etnie o religioni differenti che, alle prese con una classica famiglia francese, gridano al razzismo non appena qualcun altro apre bocca. Per fortuna quando i due padri (gli ottimi Clavier e N'Zonzi, le due uniche ragioni di esistere del film) hanno modo di agire da soli, svincolati da tale atmosfera di petulante politicamente corretto, il film finalmente prende quota e diverte pure.
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