Unbroken - Film (2014)

Unbroken
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Unbroken
Anno: 2014
Genere: biografico (colore)
Note: La vera storia di Louis Zamperini, atleta olimpico, durante la Seconda guerra mondiale.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La “doppia vita” dell'italoamericano Louis Zamperini è analizzata differentemente: ciò che riguarda le fortune trascorse a correre come uno dei più promettenti atleti americani fino alle Olimpiadi di Berlino e il sogno di partecipare a quelle di Tokio (poi soppresse a causa della guerra) si sfalda in radi flashback che comprendono anche qualcosa dell'infanzia. Ma il focus sta tutto nelle durissime esperienze vissute nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale: a bordo di un bombardiere prima, poi sulla zattera di salvataggio dopo una missione di soccorso conclusasi con l'aereo che precipita nell'oceano, infine nei campi di prigionia giapponesi in attesa della pace. Una vita avventurosa, non...Leggi tutto c'è che dire, segnata da immani sofferenze che hanno fortificato l'animo di Zamperini e che Angelina Jolie, al suo terzo lavoro da regista, cerca di comunicare attraverso un film di due ore e venti caratterizzato da una meravigliosa fotografia (Roger Deakins) e da effetti speciali all'altezza in grado di restituire parzialmente la tensione delle battaglie nei cieli e dei giorni di sopravvivenza in mare. La prima parte, in cui il tempo a sparare e combattere sul bombardiere è arricchito da inquadrature molto studiate e movimenti virtuosistici della mdp, soddisfa; lo fanno meno le scene in cui la tecnica andrebbe affiancata dalla capacità di trasmettere davvero emozioni. La regista fa tutto come deve, ma dimentica di innestarci un minimo di personalità finendo spesso col perdersi in ricostruzioni di maniera. Ancora più si fa sentire il difetto quando ci si sposta nei campi di prigionia, dove non basta la presenza dell'immancabile nemesi dallo sguardo feroce e i modi selvaggi (il Watanabe interpretato dalla rockstar Miyavi) a rendere il conflitto – esteriore e interiore – del protagonista. Né possono bastare i bei primi piani sul volto afflitto di Zamperini/Jack O'Connell, che ripreso in penombra ne lascia risaltare i tratti perfetti. La parte survivor sul gommone alla deriva riprende ciò che già moltissime volte il cinema ci ha mostrato, anche se l'irruzione improvvisa degli squali fa salire la tensione e vedere un uomo agganciare un pescecane per la coda trascinandolo sul natante per poi divorarlo all'istante il suo bell'effetto lo fa (come lo aveva fatto poco prima l'analoga scena col gabbiano). La ricercatezza formale si ravvisa invece palesemente in alcune sequenze fin troppo costruite, come ad esempio all'apparire della nave giapponese che proietta l'ombra dei soldati armati sul viso dei superstiti. Sostenuto comunque da una regia sufficientemente svelta, il film riesce a reggere l'eccessiva durata lasciando lo spettatore a concentrarsi quasi unicamente sulle sofferenze sempre più crude del protagonista, tra studi in controluce e un bel commento musicale di Alexandre Desplat. Stupisce un po' leggere il nome dei fratelli Coen tra gli sceneggiatori: assorbiti dai colleghi LaGravenese e Nicholson? O era il libro di Laura Hilllenbrand che non cencedeva troppo spazio alla creatività? Quel che è certo è che UNBROKEN si segue soprattutto con gli occhi...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/01/15 DAL BENEMERITO SILENZIO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/02/19
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Silenzio 30/01/15 19:35 - 59 commenti

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Esposizione e reiterazione del supplizio, crede la Jolie, per un movimento necessario generano simpateticità. Non funziona così, perlomeno al cinema. È carta velina questo Zamperini, è carta velina tutto. Due ore di passione (con tanto di logoratissima simbologia cristiana) che non diventa mai compassione (nell'etimo latino). Puntare a Lean e sfiorare a malapena Gibson. Sotto l'accademismo della regia e l'eleganza senza guizzi della confezione, l'assenza drammatica di una visione del mondo. Davvero i Coen hanno contribuito a tutto ciò?

Daniela 5/02/15 09:07 - 12672 commenti

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Biopic con tre film in uno: sport come mezzo di riscatto sociale, survival oceanico in condizioni estreme, bellico prison-campistico sadomaso in cui il protagonista viene torturato ma non domato da una rockstar nipponica... Un vero e proprio calvario, con tanto di croce, che pur ispirato a una vicenda vera non si toglie di dosso la patina del fasullo hollywoodiano, con un eroe più forte di ogni avversità, moralmente e anche fisicamente. Al di là di una certa cura nelle inquadrature, regia piatta, sceneggiatura didascalica (Coen? bah!). Polpettone.
MEMORABILE: Nella scena della fila per menare, mi è venuto in mente l'aereo più pazzo del mondo, a riprova del mio coinvolgimento emotivo

Redeyes 5/02/15 17:24 - 2449 commenti

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La Jolie in pieno delirio gibsoniano evidentemente reputa che quando si infarcisce una pellicola di dolore, sofferenza e rinascita non si può fallire. Premesso ciò partirei col dire che la sintesi non è la dote migliore di questo film, che spesso si dilunga su passaggi già ampiamente comprensibili e in altre occasioni scappa sui dialoghi, che peccano di incisività. La storia sia chiaro è buona e toccante, ma non si riesce a empatizzare col povero Zamperini anche a causa di un cast di inespressivi fanciulli e poco credibili carcerieri. Rimandata!

Puppigallo 8/02/15 17:31 - 5280 commenti

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Pellicola che, pur narrando il dramma di un soldato alle prese, prima con l'oceano e poi con un umano più pericoloso degli squali, proprio non riesce a coinvolgere, a rendere lo spettatore partecipe dell'oppressione psicologica e dell'enorme fardello che dovrà portare solo perchè il suo carceriere è un represso insoddisfatto. Il talento registico è merce rara e non viene distribuito a piene mani. Ne è un chiaro esempio questo film, che nonostante la decorosa intelaiatura spreca il suo potenziale a causa di una direzione superficiale, ai limiti del banale, che rende tutto troppo finto. Mediocre.
MEMORABILE: Il protagonista si becca un pugno da tutti i detenuti del campo...e sopravvive!

Belfagor 2/04/16 09:53 - 2690 commenti

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Agiografia di Louis Zamperini, corridore olimpico, aviatore e prigioniero dei giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Sembra impossibile che ci sia la firma dei Coen sulla sceneggiatura di questo polpettone, incapace di provocare la minima partecipazione emotiva pur accumulando sofferenza su sofferenza nell'ennesima, fiacca riproposizione laica della via crucis. L'ossessione per la fisicità del protagonista tenta di spacciare la tensione di un catalogo d'abbigliamento sportivo per quella di un gruppo marmoreo. Cattivi da operetta.

Almicione 21/01/17 01:56 - 764 commenti

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Jolie non se la cava affatto male alla sua seconda regia. Sarà che a me le biografie piacciono e lo stesso vale per i film sulla WWII, dove si spara dai bombardieri; tuttavia far durare per mezz'ora il pezzo in mare senza stancare minimamente non è facoltà dei mediocri. La storia non è niente di spettacolare e ciò è influenzato anche da toni poco vivaci e da un ritmo lento; si esagera nella prigionia con le sofferenze di O'Connell e con il sadico giapponese, ma si può chiudere un occhio. Gradevole la fotografia e abile il sonoro. Visione goduta.
MEMORABILE: La sequenza dei pugni, piuttosto forte.

Galbo 2/05/17 05:54 - 12399 commenti

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Sulla carta interessante e avvincente, la storia del fondista Zamperini viene affrontata dalla regista Jolie con grande impegno e schierando un cast tecnico e artistico di tutto rispetto. Benchè affidata ai fratelli Coen, la sceneggiatura si rivela il lato debole dell'operazione: la psicologia dei personaggi è schematica e la retorica patriottistica spinta all'eccesso (i giapponesi sono tutti cattivi e sadici). I "numeri" della regista si notano in momenti come l'iniziale battaglia aerea ma nel complesso il livello del film è mediocre.

Rigoletto 27/11/18 12:03 - 1787 commenti

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Le (dis)avventure di Louis Zamperini, dai trionfi sportivi alla prigionia di guerra, raccontate in un film oceanicamente lungo e non sempre convincente né coinvolgente, ma nel complesso non si può dire che la regia della Jolie sia scadente; tantomeno il cast, efficace ma senza alcuna segnalazione particolare, sembra dare ulteriore motivo di interesse. Non vi è dubbio che la suddivisione in "compartimenti stagni" non aiuti, ma con un po' di pazienza un'occhiata gliela si può anche dare.
MEMORABILE: Il pestaggio nel campo.

Enzus79 16/03/21 17:55 - 2902 commenti

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Tratto da una storia vera e sceneggiato, fra gli altri, anche dai fratelli Coen. Film abbastanza toccante e che convince fino ad un certo punto, perché poi sembra tutto ripetersi: la durata di due ore e passa sembra eccessiva. La regia di Angelina Jolie non ha niente di eccezionale ma è funzionale al genere. Jack O'Connell offre una prova discreta. Mediocri le musiche.

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  • Discussione Galbo • 5/02/15 05:41
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Non si dovrebbe giudicare dal trailer, ma quello che ho visto non mi ha convinto neanche un po', poi magari è un capolavoro.....
  • Discussione Daniela • 5/02/15 09:58
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Takamasa Ishihara, che nel film interpreta il sadico Watanabe, è un cantante molto noto in Giappone col nome d'arte di Miyavi:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Miyavi

    Il ricorso ad una rock star per un ruolo simile non può non ricordare Furyo di Nagisa Ôshima, che scelse Ryûichi Sakamoto per interpretare il Capitano Yonoi, inconfessabilmente attratto dal prigioniero Jack Celliers, ossia David Bowie.
  • Discussione Daniela • 5/02/15 10:10
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Non si dovrebbe giudicare dal trailer, ma quello che ho visto non mi ha convinto neanche un po', poi magari è un capolavoro.....

    Bah, che dire... racconta eventi drammatici, ma mi ha lasciato fredda come un baccalà, analogamente a quanto avvenuto con un altro film recente che raccontava una terribile esperienza di prigionia di guerra, ossia Le due vie del destino, a riprova del fatto che per suscitare emozioni non basta il "cosa", ci vuole anche il "come" viene raccontato.
    Certo, si tratta di percezioni molto personali.
  • Discussione Redeyes • 5/02/15 17:18
    Formatore stagisti - 953 interventi
    Una domanda sciocca...

    Durante la tempesta una delle due scialuppe si vede chiaramente allontanarsi dall'altra....ma a fine tempesta riappare legata....

    qualcuno sa spiegarmelo???
  • Discussione Daniela • 5/02/15 17:29
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    corda moscia poi rinsaldata?
    comunque, se si volessero fare le bucce, sai quanto ne troveresti... a me, per dire, ha fatto scuotere di più la capoccia il fatto che, dopo settimane in mezzo al mare, mezzi morti di sete, fame e stenti, fossero comunque belli rasati :o)
  • Discussione Redeyes • 5/02/15 20:59
    Formatore stagisti - 953 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    corda moscia poi rinsaldata?
    comunque, se si volessero fare le bucce, sai quanto ne troveresti... a me, per dire, ha fatto scuotere di più la capoccia il fatto che, dopo settimane in mezzo al mare, mezzi morti di sete, fame e stenti, fossero comunque belli rasati :o)


    Questo della rasatura è fantastico, e fonte di ilarità in sala...

    Non erano esattamente rasati, ma con barbette curate, e capello liscio e stirato.....

    Ridicolo!
  • Discussione Daniela • 5/02/15 23:37
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    si vede che oltre agli squali nell'oceano nuotano anche i barbieri...
  • Discussione Puppigallo • 8/02/15 17:39
    Scrivano - 506 interventi
    Qualcuno dovrebbe spiegare a Angelina che se prendi uno squalo di più di un metro per la coda difficilmente si farà issare nella scialuppa senza scodare e spalmarti, se ti va bene, la coda sulla faccia. Si parla di una massa esplosiva di muscoli e cartilagine di minimo una sessantina di chili.
    Ultima modifica: 8/02/15 17:41 da Puppigallo
  • Discussione Zender • 8/02/15 19:12
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Magari gli han prima sparato un freccione cloroformizzato per istupidirlo.
  • Discussione Puppigallo • 8/02/15 19:55
    Scrivano - 506 interventi
    Credo fosse un animatronic.