Woton's wake - Corto (1962)

Ovvero come il reietto Woton Wretchichevsky passa il suo tempo a mascherarsi e compiere (o immaginare?) svariati crimini sessuali. Tra le prove giovanili di De Palma è quella che mostra più congrui punti di contatto con alcuni topoi della sua maturità di cineasta: il protagonista anticipa Il fantasma del palcoscenico, come degni di successivi sviluppi saranno voyeurismo e il suo esasperato feticismo (anche cinematografico: il finale cita King Kong). Praticamente non parlato, con un utilizzo anticlimax di musica e sonoro, tecnicamente acerbo ma già originale.

De Palma gira in maniera originale uno sgangherato filmetto dove si cita di tutto (espressionismo tedesco, il fantasma dell'opera, Il settimo sigillo e, soprattutto, King Kong). Si possono già leggere in quest'opera molti degli elementi che caratterizzeranno i lavori più maturi del Maestro, ma ciò non toglie che sia sostanzialmente un'opera poco riuscita: non risulta per niente agevole seguire le vicende che coinvolgono il protagonista. Curioso, originale ma sostanzialmente consigliato solo, per completezza, ai fan del regista.

La storia dello strano inquietante figuro e della sua creatura è nulla rispetto al vorticoso susseguirsi di immagini ispirate a una visionarietà underground, onirica, ribelle. Si tratta di un omaggio-parodia del 22enne De Palma al cinema amato, dove vengono frullati espressionismo, horror, Jekyll, Dolce vita e Settimo sigillo in un guazzabuglio irriverente e iconoclasta, che da un lato rivela una folgorante creatività in nuce, e dall’altro è ad alto rischio baracconata. Notevole e sfiziosa la colonna sonora altrettanto pirotecnica.