Il filo del rasoio - Film (1984)

V
Il filo del rasoio
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Razor's Edge
Anno: 1984
Genere: drammatico (colore)
Regia: John Byrum
Note: Seconda versione cinematografica del romanzo omonimo  di William Somerset Maugham dopo "Il filo del rasoio" (1946).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ansioso di accreditarsi presso la critica come attore a tutto tondo dopo il grande successo di GHOSTBUSTERS, Bill Murray scrive con il regista John Byrum il remake di un vecchio film del 1946, THE RAZOR'S EDGE. E' la lunga epopea di un americano (Murray, per l'appunto) che, partito per la Francia con la Croce Rossa statunitense durante la Grande Guerra, ritorna in patria con le idee decisamente confuse. Isabel (Hicks), la ricca ragazza che avrebbe dovuto sposare e che l'ha aspettato, pare infatti non interessarlo troppo. Decide allora di tornare in...Leggi tutto Francia e sbarcare il lunario come capita fino a che un minatore, suo collega di lavoro, lo convince ad andare alla ricerca di se stesso in India, dove sale sull'Himalaya e conosce il Dalai Lama. Ma è solo una breve fase prima del ritorno in Francia, dove riallaccerà i rapporti con la sua ex ragazza trasferitasi lì e nel frattempo sposatasi e conoscerà meglio Sophie (Russell), colei che da giovane davvero lo attraeva e che ha fatto ora a sposarsi a sua volta e a perdere in un incidente figlio e marito dandosi poi alla prostituzione e all'alcol. Un percorso di vita segnato da lunghi tira e molla con le due donne che l'hanno fatto innamorare, vissuto tuttavia senza la melodrammaticità che solitamente contraddistingue storie simili. Perché il volto trasognato dall'espressione assente di Murray maschera i sentimenti, come se nessun dramma ne potesse intaccare l'apparente distacco. In realtà non è così e già qui Murray mostra quanto sia lontano dalla norma, dall'immedesimazione nel ruolo da Actor's studio. Non era però forse il film giusto per un attore come lui, che giocoforza lascia quindi spazio alle due interpreti femminili di rango (con una splendida Theresa Russell sugli scudi) ed esalta la freddezza - quella sì più in tema - del bravo Denholm Elliott, qui ricco uomo di mondo, zio di Isabel e presenza che aleggia aristocratica in più scene. L'eccessiva lunghezza però, unita a una regia non certo svelta, appesantisce il film soprattutto nella prima parte, didascalica e piuttosto inconcludente. C'è da aspettare l'Eva contro Eva delle fasi conclusive per trovare la giusta grinta e dare finalmente un senso compiuto all'opera, che chiude quindi meglio lasciando esibire al Larry di Murray quel decisionismo che fin lì non s'era visto, nascosto dalle bizzarrie di un carattere schiavo di passeggere ossessioni.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/11/14 DAL BENEMERITO VITGAR POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/07/16
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Vitgar 26/11/14 09:37 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Tratto dall'omonimo romanzo di William Maugham, racconta di un soldato americano che, distrutto moralmente e spiritualmente dagli orrori della guerra decide, dopo aver rotto con la società borghese di cui fa parte, di intraprendere un viaggio in India alla ricerca di sè stesso. Non male la regia anche se la durata (128') comporta molti momenti eccessivamente lenti, specie nella seconda parte. Cast valido con Murray co-sceneggiatore. Fotografia curata con paesaggi suggestivi.
MEMORABILE: Il rogo del libro sapienzale.

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  • Curiosità Daniela • 27/11/14 09:44
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Il romanzo di William Somerset Maugham era stato già trasposto sullo schermo da Edmund Goulding nel 1946, protagonista Tyrone Power, affiancato da Gene Tierney e Anne Baxter.