Repentance - Film (2013)

Un life-coach viene rapito da un suo accolito il quale gli farà passare dei brutti momenti. Thriller che riesce a sfruttare abbastanza bene le poche cartucce di cui dispone. La storia non regala niente di nuovo e scivola, dopo una prima parte interlocutoria, nel più classico dei torture porn. Trama ritrita, dunque. Eppure lo si guarda volentieri. Merito innanzitutto di un Whitaker decisamente bravo nel ruolo dello psicotico dai mille tic nervosi e secondariamente di una regia scaltra in grado di dispensare una buona dose di tensione.

Non male. Anche se è chiaro fin dall'inizio dove vuole andare a parare la trama, questo film si lascia seguire, sia per un ritmo abbastanza sostenuto sia per una sceneggiatura che riesce a rendere una storia banale accattivante tra ribaltamenti di situazione e personaggi scritti in modo complesso e non banale. Whitaker offre una buona prova, ma anche Mackie se la cava. Il finale non è molto soddisfacente e qui e là ci sono dei momenti ripetitivi, ma un'occhiata la merita.

Film trascurabile; se non fosse per la buona prova di Whitaker non raggiungerebbe nemmeno la sufficienza. Quello che dovrebbe essere il colpo di scena e cioè il vero motivo del rapimento, lo si intuisce dopo un quarto d'ora ma bisogna aspettare gli ultimi minuti per avere conferma dell'ovvio. Si potrebbe forse dire che l'idea di base è discreta, ma di certo non è abbastanza per reggere un'ora e mezza. Alcune scelte registiche sono interessanti (l'aggressione col badile raccontata attraverso le ombre) e il montaggio è snello. Si guarda.

Incidente d'auto notturno nell'antefatto; anni dopo, un individuo disturbato si rivolge a uno scrittore/terapeuta che poi cattura e tortura. Siamo nel thriller con licenze tipiche del torture-horror e alcune sfumature da ghost story (alcune atmosfere degli U.S.A. del sud  vagamente voodoo). Tutto funziona, dalla confezione alla sceneggiatura (pur con qualche scelta forzata ma che non stona) fino alla conclusione dell'ultimo minuto (lo sparo) che si rivela deludente e poco consona (e costa mezzo pallino). Tuttavia merita la visione anche per le interpretazioni brillanti.