Nella cornice torpida e renosa dell'arcipelago di Glenan, al largo della Bretagna, si svoltola questa minuscola pochade erotica dai toni molli, riermersa dal sottosuolo videoarcheologico su un malandato 8mm tendente al rossiccio. Le passioni amorose di una piccola comunità di pescatori, narrate attraverso ammuffiti pseudo-lirismi e blandi richiami al mito omerico di Ulisse e Penelope; solo che qui la dolce pulzella orba dell'esule sposo non sembra affatto l'emblema inviolabile della fedeltà coniugale, anzi, come una locandiera brassiana non perde mai occasione per concedersi a cani e Proci.
MEMORABILE: Le datatissime declamazioni finto-poetiche con cui il narratore occasionale accompagna le sequenze più intime e sdolcinate...
Rimpiango che la Reynaud non sia stata delle nostre: come fisico e classe è un pezzo da 90... Per la limitatissima ambientazione (tutto si svolge in un isolotto con un faro e sei abitanti ufficiali, più qualche turista occasionale) rischiava di scaturirne una mediocrità e in effetti la monotonia si sente; nonostante i bei paesaggi naturali la grezzaggine dei personaggi alla lunga stanca; ma vuoi per le doti intrattenitrici della Reynaud, vuoi per il finale positivo, non è neanche un film da buttare. Di veramente sbagliato c'è solo il titolo italiano.
MEMORABILE: L'omertà nei riguardi dell'operatore che per ovvii motivi non ha acceso il faro...
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Arbitraria rilettura in chiave basso-erotica di una parte dell'Odissea: quella riguardante Penelope e il suo periodo di lontananza da Ulisse.
Lasciando perdere la chiara pretestuosità insipiente della sin troppo ambiziosa idea di base, anche se lo si giudica sotto il profilo della pura sexploitation, il film fa comunque cilecca alla grande.
Pochissime bellezze in scena, scarsa atmosfera sensuale e molta ma molta noia.
Per la categoria "Peli (superflui) nell'uovo", durante il film il narratore occasionale dice a chiare lettere che Santa Penelope ricorre poco prima dell'equinozio, ma questo è per metà falso: la nostra Santa Penelope si festeggia il 5 maggio, mentre i due equinozi annuali cadono rispettivamente il 20 marzo (quindi prima) e il 22/23 settembre (ossia 4 mesi e mezzo più tardi rispetto alla festività della santa martire).
Il qui pro quo nasce dal fatto che alcune fonti ortodosse citano un'altra Penelope Martire il cui onomastico cade il primo giorno di settembre.
DiscussioneFauno • 17/12/14 22:46 Contratto a progetto - 2742 interventi
Son proprio particolari come dici, Gest, ma la più grande cilecca in assoluto è il titolo, perchè quando poi vedi il film ti vien proprio da ridere...In tutti i modi forse qualcosina di più gli darò, ma solo per via della Reynaud, dal momento che qui ho avuto la soddisfazione di contemplarla un tantino di più rispetto a La coda dello scorpione e L'uomo più velenoso del cobra, dove la si ricorda quasi esclusivamente per le fini orrende. Ciao:-) FAUNO.