Tir - Film (2013)

Nasce come documentario; poi un'impasse del protagonista lo trasforma in un film di finzione, più vero del vero: e vive e si nutre di questa dialettica, il road movie di Fasulo, nel tentativo di riprodurre i ritmi e la scansione del reale nella sintassi cinematografica, nella difficile messa a fuoco di un vissuto personale che si vorrebbe universalizzare alla rappresentazione dell'attuale. La strada è un immaginario complice e traditore, il cinema un orizzonte esigente: cinque anni di lavorazione si addensano in una sintesi ambiziosa, imperfetta, appassionata. Eccezionale Zavrsan.

Più che un viaggio è un truck movie dove l’abitacolo diventa casa, letto, il telefono per sentire la famiglia. Film ibrido in cui al realismo del lavoro dei camionisti vengono inserite scene di finzione per variare il tema. Nel mostrare la fatica e la frustrazione il risultato di cogliere l’attenzione viene raggiunto, ma la lingua originale appesantisce il ritmo e il finale appare leggermente forzato. Zavrsan regge la scena forse con troppa pacatezza.

A metà tra documentario e opera di finzione, Alberto Fasullo documenta la faticosa quotidianità di un autista che gira per l'Europa per "tirare" faticosamente la fine del mese. La parte prettamente documentaristica è ben fatta e certamente interessante, la storia al contrario è piuttosto povera e questo essere in qualche modo un ibrido finisce alla lunga per costituire il punto debole dell'opera che non va nel complesso oltre la mediocrità, nonostante l'impegno e l'accuratezza tecnica.