Le vicende di una piccola troupe di cineasti amatoriali fanatici si intrecciano con la faida decennale fra due bande yakuza, decise a regolare i conti una volta per tutte... Film a cui la definizione di "delirante" calza a pennello: ispirato dal Dio del cinema più volte invocato, Shion Sono mostra una galleria di personaggi assurdi che si ammazzano in un tripudio di sangue, accompagnati da una colonna sonora con innesti classici sorprendenti. Exploit bizzarro, spesso spassoso per l'alternanza di toni, ironicamente citazionista (Tarantino, Kitano) ma certo non per tutti i gusti.
MEMORABILE: La bimba vestita di bianco entra in una stanza dal pavimento rosso lucido, muove un passo e scivola via
Cascata del Niagara, fiume oltre la piena, a ogni minuto Sono -in quello che è a oggi il suo opus più follemente miikiano- fa tracimare tutto il suo amore per il cinema con un vigore e un’energia che tutto inondano, e un corredo immaginifico (talvolta in comodato d’uso talaltra scaturito dalla sana pianta) che lascia impietriti d’ammirazione e stende di stupore anche se magari del plot sfugge qualcosina. Posta in gioco di questa esondazione è l’eterna lotta tra rappresentazione e realtà che si contendono l’atto di creazione cinematografica. Il rischio è l’overdose, ma lo si accetta volentieri.
MEMORABILE: Il Bacio dell’Addio; Lo scivolo emoglobinico; La tellurica mezzora finale: uno Stromboli di sangue ed esagitata techné.
Strambo e imperdibile caleidoscopio tra (meta)cinefilia, umorismo demenziale e gangster movie violento, che fatica inizialmente a trovare un equilibrio a causa dei suoi elementi fortemente dissonanti, ma che dopo un'oretta in bilico tra estro e stucchevolezza riesce finalmente a ingranare regalando un secondo tempo in cui comicità, azione, passione cinefila e splatter fumettistico si amalgano alla perfezione fondendo con classe una serie di sottotrame che parevano inconciliabili. Pur coi suoi difetti, un prodotto intelligente e spassoso.
All'inizio fa un po' di fatica ad ingranare e tutta la prima parte è un po' farraginosa ed altalenante. Quando inizia la lavorazione del film le cose cambiano: ci si inizia a divertire davvero (un po' anche prima) e si coglie l'amore spassionato, e contagioso, di Sono per il cinema. Fino ad arrivare a quell'ultima mezz'ora totalmente delirante che ripaga appieno e giustifica la visione dell'intera pellicola, regalando divertimento ed emozioni. Come la stragrande maggioranza dei film del regista va visionato con le dovute cautele: consci di quel che si vedrà, ci si può divertire ed anche molto.
Pazzi per il cinema, o cinema per i pazzi. Sorta di piccolo atto d’amore nei confronti della settima arte con approccio meta-cinematografico. Eccentrica e caleidoscopica commedia in pieno stile jappo, o meglio, in pieno stile Sion Sono. Nel frullatore c’è un po’ di tutto: figurazione, passato e presente, citazionismo, sdrammatizzazione della yakuza, orge grandguignol, comicità slapstick puramente giapponese. Narrativamente stiracchiato e frammentario in molti snodi ma a suo modo genuino. Tuttavia da Sono ci aspettiamo di più.
Pazzo, strabordante Sion-san. Una troupe amatoriale alla ricerca del kung fu perduto e dieci anni che si risolvono nello spazio di uno spot pubblicitario, di uno sbratto di vomito da sforzo, di una chiamata informale per la coreografia definitiva tra due bande yakuza rivali. Quando si pensa di averne afferrato l'essenza, ecco che sfugge di nuovo: tra le maglie di una fragorosa risata, in laghi di sangue e katane affettacervelli, nello sguardo magnetico di Fumi Nikaido e nel discorso metacinematografico che ne lega mani e piedi da cima a fondo. Pazzo, strabordante Sion-san.
MEMORABILE: Il messaggio al Dio del cinema che riemerge da una cascata di vomito.
Sion Sono HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Per me Shion Sono è un dio anche solo per quel mezzo capolavoro che e Guilty Of Romance
Anche questo segnato nel taccuino...
DiscussioneDaniela • 5/07/15 13:58 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Io preferisco il Sono più tradizionalista di Cold Fish, però anche questo merita ampiamente la visione, per la vena di follia, la visionarità di alcune sequenze, il tripudio cine-sanguinario dell'epilogo - ci avrei scommesso che il nostro Schrammettino avrebbe gradito assai :o)
a me sono non fa propriamente spellare i palmi, a parte qualche isolato caso (cold fish manda al tappeto, non ce n'è; guilty è tra i non ancora visti), e il bello è che sulle prime battute anche questo sembrava avere numerosi presupposti per indispormi. ma passati 20' ho capito di essere davanti a 10 kg di cocaina fatti cinema, e da lì è stata una discesa in skatebord. e poi al di là del fattore viuuullenza lascia davvero basiti l'amore per il Cinema che siono fa esplodere a ogni minuto, quasi fosse un'officiazione prima ancora che un film. è questo a lasciarmi ammirato. si vede che al di là del fatto che possa piacere o meno il risultato ogni cellula del suo corpo vive per esso.
con questo, verosimilmente, non scenderai oltre il ***! a tenersi bassi. peraltro, e daniela potrà confermarlo, non sembra neanche diretto da lui. ma non per le innumerevoli citazioni (che comunque sono tutto fuorché copy and paste, ma veri e propri omaggi organici), ma proprio per i modi, i ritmi, la regia.
Visto l'altra sera. Il primo tempo l'ho trovato ricco di idee ma pesante e squilibrato, il secondo invece notevolissimo, con il quadro che finalmente si delinea e l'umorismo che si fa prorompente senza cadere in certe stucchevolezze dei minuti precedenti e combinandosi perfettamente con la violenza (altro elemento dissonante della prima parte). Come ogni altro film di Sono da me visionato (compresa la - per me - bipalla Tokyo Tribe), da non perdere nonostante i difetti. 2 palle e tre quarti, che arrotonderò volentieri a 3.