L'ultimo periodo di vita dell'esule Trotsky in Messico, fino all'assassinio da parte del sedicente banchiere Frank Johnson, sicario assoldato dagli staliniani. Losey raffredda e distanzia la incandescente materia politica, col rischio di costruire un'opera manierata e anonima (la coproduzione cosmopolita in tal senso non aiuta). L'impronta del maestro si imprime tuttavia nel contraddittorio rapporto Delon (tra Costello e Mr. Klein)/Schneider (intensissima), come nella delirante esplosione finale. Emozionante Valentina Cortese (la moglie del rivoluzionario).
MEMORABILE: I dialoghi tra Delon e Romy Schneider; Il colpo di piccozza che squarcia il cranio di Burton/Trotsky.
Tremendo scivolone di Losey che propone, per l'occasione, un libro di storia mal sceneggiato e mal romanzato interpretato da un gruppo di star totalmente fuori luogo (a partire da Delon, che ricicla look e abiti da Frank Costello ma stavolta parla sin troppo). Noia formato "blockbuster invecchiato" dal primo all'ultimo fotogramma, tra tristi scene di massa e ancor più sconsolanti tranche de vie del buon bolscevico fuggiasco. Da segnalare giusto una corrida più cruenta della media, più volte ripresa per tritissimi "montaggi analogici".
Il racconto degli ultimi giorni del rivoluzionario russo Trotszky esiliato in Messico dal regime stalinista non poteva essere più noioso; il film sembra non iniziare mai ma gira intorno a sequenze vuote, disquisizioni politiche invecchiate male e un Alain Delon sottotono nascosto dai grossi occhiali scuri che si aggira intorno a un improbabile Trotszky/Burton. Si arriva a non vedere l'ora che l'avvenimento (unico) del film, proclamato già dal titolo, si compia, ma anche quando ciò accade il film non decolla, anzi affonda definitivamente.
MEMORABILE: Sull'inquadratura cola una tinta rossa.
Particolarmente malconsiderato dalla critica, noioso e dal ritmo praticamente nullo salvo fatto per due o tre scene, è comunque un film discreto. Buona l'interpretazione di Burton e della Cortese, non convince troppo Alain Delon nel ruolo del sicario. Girato in buona parte in Messico con qualche scena in Italia. Non un capolavoro, ma si lascia guardare.
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Il ruolo interpretato da Alain Delon è quello dell'assassino di Trotsky (Burton), ovvero l'agente segreto spagnolo naturalizzato sovietico Ramón Mercader. Fatto poco noto è che il Mercader era il fratello dell'attrice María Mercader e quindi zio di Christian De Sica.
Mi sembra davvero esagerato inserire questo film tra i 50 peggiori film. Io l'ho visto decenni fa e non ricordo praticamente nulla, ma sicuramente non l'avevo trovato così scarso.
Caesars ebbe a dire: Mi sembra davvero esagerato inserire questo film tra i 50 peggiori film. Io l'ho visto decenni fa e non ricordo praticamente nulla, ma sicuramente non l'avevo trovato così scarso.
Credo che siano le consuete esagerazioni, dovute ai grandi nomi del cast e alla sproporzione fra attese e risultato.