Trama dipanata sull’analisi psicologica tra i due protagonisti che diventa man mano un polpettone al limite della noia narrativa. Regia piatta e insufficiente incentrata sul classico che accenna coi flashback a qualche inquadratura diversa per variare e non dà sfumature al ruolo di Amalric e compagna. Del Toro si apprezza per la parlata in lingua originale. Finale scontato senza minima emozione che evapora nei titoli di coda.
Deludente film del filone psicanalitico, che non riesce a rendersi interessante e dove alla fine Del Toro e Amalric risultano sprecati. Il rapporto esclusivo che si crea tra il paziente, un indiano americano reduce di guerra e uno pseudo-psichiatra di origine ungherese, nell'America del dopoguerra dove ancora la psicoterapia è misconosciuta, è descritto senza ritmo e convinzione, con ampio ricorso a banali flash-back.
Tratto da "Psychotherapy of a Plains Indian" di Georges Devereux (interpretato da Mathieu Amalric), psicoterapeuta che ha arricchito la psicoanalisi con l'etnopsichiatria. Jimmy Picard (Benicio Del Toro) è infatti un nativo della tribù dei Blackfoot che, in in seguito a una caduta in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale, soffre di disturbi legati alla psiche. Interessante è il percorso rievocativo che Devereux riesce a far compiere a Picard che, assieme alle buone interpretazioni dei due attori, evita pesantezza a un soggetto a rischio.
Rapporto problematico ma fertile di soddisfazioni tra un reduce di guerra con disturbi traumatici della personalità e un antropologo/psicanalista che tenta di curarlo. Più che un film, una lunga seduta di psicoterapia; dal punto di vista narrativo, un opera irrisolta e verosimilmente destinata ai cultori del metodo. Per gli altri (la maggioranza) difficile trovare spunti godibili al netto del piacere di assistere alla prova di recitazione di due ottimi attori che si confrontano. Per un'opera cinematografica, un pò poco.
Il protagonista, un nativo americano della tribù Piedi Neri, soffre di gravi disturbi non riconducibili ai traumi riportati durante la 2a guerra mondiale. Ricoverato in ospedale psichiatrico, viene preso in cura da un antropologo, convinto che occorra tener presente l'etnia del paziente. Confronto/incontro fra due personalità entrambe problematiche che si avvale di un ottimo Del Toro e un funzionale Amalric, ma film dall'andamento statico, ripetitivo, con disgressioni poco intriganti, tanto da generare più noia che interesse. Modesto anche come opera divulgativa sulla etnopsichiatria.
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My movies lo da tra le uscite della settimana, io mi sono basato su questo...
DiscussioneZender • 26/03/14 19:39 Capo scrivano - 47787 interventi
E' strano, perché il sito di Repubblica che indica i film attualmente al cinema non lo dà... Non vche fosse una di quelle uscite rimandate all'ultimo momento.
DiscussioneDaniela • 26/07/16 22:49 Gran Burattinaio - 5928 interventi
Il film è la trasposizione del saggio Psychotherapy of a Plains Indian di Georges Devereux, antropologo e psicoanalista ungherese naturalizzato francese che ha svolto la propria attività anche negli Stati Uniti. È considerato uno dei pionieri della etnopsichiatria.