Bacio mortale - Film (1932)

Un giallo-rosa che, nonostante l’età avanzata, sorprende per scioltezza e modernità del linguaggio cinematografico (l’inizio è pre-depalmiano e all’approssimarsi dell’epilogo si accavallano i colpi di scena) e per i numerosi tòpoi che costituiranno la fortuna del genere: dal detective improvvisato alla guardia pasticciona e dalla polizia dai metodi bruschi e inquisitòri alle false piste. Nel valente cast brillano il fosco Lugosi e il simpatico Barnett; tra i doppiatori, s’odono le voci storiche di Fernando Cerulli, Riccardo Garrone e Nino Scardina.

La scena di un film in cui schiocca un bacio innocente si trasforma nel luogo di un misterioso delitto, di cui tocca scoprire modalità e movente. L'intreccio è accuratamente complesso, tanto da non essere di facile interpretazione. Peccato per l'età vetusta dell'operazione, la cui nostalgica visione giustifica la mancanza di quel dinamismo proprio delle produzioni di genere successive.

Intricato giallo d'altri tempi, con toni rosa e umoristici. Comincia con un film nel film, dove l'attore protagonista viene assassinato: uno sceneggiatore si improvvisa detective e risolverà il mistero. Godibile e anticipatorio, ha qualche piccola ruga ma la patina d'epoca gli garantisce fascino e gli si perdonano quei due o tre cali di tensione. È sempre un piacere (specie per gli appassionati del genere) lasciarsi intrattenere da simili prodotti.

Simpatico gialletto, intricato il giusto e ravvivato da un gradevole humor (l'impiccione aspirante poliziotto e il suo aiutante). Nulla di notevole (a parte l'originale scena dell'omicidio durante le riprese), ma quando i luoghi comuni vengono rispettati con mestiere e accompagnati da una dose di briosa effervescenza lo spettatore si rilassa (ben disponendosi). Un Lugosi normalizzato giostra buono buono in seconda fila.

Quando un celebre attore viene assassinato durante le riprese di un film, la polizia concentra i suoi sospetti sull'ex moglie, anch'essa presente sul set, ma un giovane sceneggiatore, innamorato di lei, intende scoprire il vero colpevole... Il titolo e la presenza di Lugosi nel cast fanno pensare ad un film dai toni cupi, invece si tratta di una commedia gialla con risvolti umoristici legati al personaggio di un agente pasticcione che affianca il protagonista. Lugosi ricopre un ruolo molto marginale, ma fa la sua tetra figura. Film senza troppe pretese ma svelto e piuttosto piacevole.

Prodotto che oggi definiremmo televisivo, in cui la durata ridotta costringe il regista Marin ad accavallare gli avvenimenti dando talvolta poco respiro a scene che avrebbero meritato un'introduzione più accurata. La recitazione si mantiene su standard elevati, così come lo script che si rifugia spesso in parentesi comiche o rosa per alleggerire un ritmo altrimenti troppo ossessivo. Molto curata la fotografia dell'esperto Brodine, mentre le musiche ricalcano standard obsoleti senza troppa plausibilità. Si fa guardare, se vi piace il giallo.

Un giallo a tutti gli effetti, che si concentra sulla via delle indagini per scovare l’assassino. Non mancano le figure tipiche di questo genere di storie, incluso colui che riesce sempre a fiutare l’indizio giusto senza che gli venga data la giusta importanza. Il soggetto è narrato abbastanza bene, cercando di rimpinguarlo con elementi di corredo, funzionali più all’epoca che a distanza di decadi. Il riferimento, in particolare, è alle sfumature comiche inserite, a cui non tutti potrebbero cedere. Ad ogni modo, il gradimento è aiutato dalla breve durata.