La cicala e la formica - Corto (1913)

Nonostante la loro veneranda annata (quasi un secolo!), i corti animati del maestro Starewicz continuano a stupire le platee d'oggi grazie a una struggente e scioccante attualità. Non è da meno questa rivisitazione della nota fiaba di La Fontaine, che il regista russo declina a favore di una lettura maggiormente sociale, focalizzandosi soprattutto sulle scatenatissime bolge festaiole della comunità delle cicale, che finiranno poi vittime dei loro stessi vizi. Lo stop motion è grezzo, ma conserva il suo incredibile fascino. Una piccola gemma!

Come poteva il geniale inventore della cavalletta cineoperatore ignorare la favola di Esopo? Eccolo dunque ancora a gustare gli intrighi del mini-mondo degli insetti, giocando estrosamente con lo stop-motion tra la cicala perditempo e la laboriosa formica (ma anche con il bizzarro comprimario cervo volante). Notevole la cura del dettaglio (anche scenografico), l’agilità delle figure e della narrazione stessa, perfino la levità ironica di alcuni passaggi (lo stelo-tronco che cade addosso alla formica che lo sta tagliando). Una favola-poesia.

Notevole disegno animato, che lascia davvero sorpresi per l'accurata attenzione ad ogni particolare, per la caratterizzazione dei soggetti, per l'inserimento di personaggi terzi (il perfetto cervo volante) e persino per qualche inatteso ma azzeccatissimo sprazzo umoristico. Nessun finale consolatorio.

Oltre un secolo dopo la sua realizzazione, un cortometraggio realizzato in stop motion dedicato alla celebre fiaba di Esopo che stupisce per la cura della sua realizzazione e attenzione ai dettagli. Come nelle altre opere di Wladyslaw Starewicz inoltre, la bontà della resa tecnica si associa alla raffinatezza della narrazione, nella quale, oltre al corpus centrale della storia, non mancano i momenti umoristici e la buona caratterizzazione dei personaggi. Notevole.