Nodo scorsoio - Film (1965)

La giovane Julie conosce il coetaneo Ben che tenta di convincerla che i due non sono altro che la reincarnazione di due amanti loro progenitori dalla tragica storia. Buon thriller con un bravo Donahue psicotico (vedi i suoi numerosi attacchi in cui non riesce a stare in piedi) e un bel cast: la bellissima Heatherton, i notevoli Sullivan e Nolan zia assai moderna. Il film ha una buona tensione e risulta accattivante nella prima parte che tende più al fantastico, ma non delude neanche nella parte finale, più thriller-razionale. Da scoprire.

Originale l'idea della reincarnazione di due amanti e in generale tutta la messa in scena risulta degna di nota, nonostante un lieve sentimentalismo di fondo necessario alla vicenda. Gli attori sono calati nelle parti e idonei ai rispettivi ruoli, il bianco e nero funzionale alla messa in scena. Una pellicola impregnata di uno strano, torbido fascino, derivante prettamente da uno script che racchiude in sé elementi di metempsicosi.

Giovane di bell'aspetto convince una ereditiera che sono entrambi reincarnazione di due sfortunati amanti di cent'anni prima. Il babbo di lei vede di malocchio la faccenda, scoprendo poi che i motivi di preoccupazione erano più che fondati.. Conrad, molto più noto come attore che come regista, dirige con diligenza un film comunque ben confezionato e con un certo fascino. Nel cast, meglio la vecchia guardia rappresentata da Sullivan e Nolan che le nuove leve, anche se va riconosciuto l'impegno di Donahue, attore altrove modesto, in un ruolo per lui non abituale. Bel finale in cantiere.

Approcciato con una certa diffidenza, si è rivelato invece un buon thriller che, pur senza offrire chissà quali colpi di scena, scorre piuttosto bene e si avvale di dialoghi efficaci, riuscendo a convincere sia quando sembra lambire il fantastico, sia quando la razionalità riprende il sopravvento. Finale concitato, in cui però i poliziotti mi sono sembrati eccessivamente passivi. Ottima prova del cast: i giovani non deludono, ma i migliori sono Sullivan, padre potente e protettivo e la Nolan nei panni della zia di larghe vedute.

Una storia d'amore che sembra reincarnarsi secoli dopo nel volto di due ragazzi, così lontani fra loro da un punto di vista sociale ed economico, ingloba in sé interrogativi e perplessità di vario tipo. E dunque il racconto va avanti sull'onda delle coincidenze e del mistero, fin quando non si arriva alla spiegazione finale, indovinata. Non certo un capolavoro, ma un film che si lascia seguire bene, con un suo innegabile ipnotico appeal.