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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/12/13 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS
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Saintgifts 22/12/13 20:05 - 4098 commenti

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Non è facile girare un film incentrato su un uomo e una barca che fanno il giro del mondo senza rischiare di stancare, tempeste e bonacce a parte. La situazione, ribadita da un titolo forse ironico, è invece arricchita da presenze che all'inizio, presi dalle tensioni della gara e dalle prime belle immagini di mare, sembrano infastidire, ma che con lo sviluppo della storia diventano la vera ragione del film (da cui si possono trarre diverse metafore). Girato bene, con i giusti intervalli tra vita di mare e terraferma. Entusiasma e commuove.
MEMORABILE: Il finale.

Galbo 1/04/14 05:50 - 12380 commenti

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La storia di una regata, ma soprattutto la storia di un uomo e dei suoi rapporti con il mare e con altri esseri umani che a vario titolo incrociano la sua rotta. Un film aspro per la natura ostile (il mare è particolarmente minaccioso e lontanissimo dall'immagine romantica dell'iconografia classica) e per il carattere duro e antisociale del suo protagonista, uno straordinario François Cluzet. Magnifico il finale. Notevole.

Daniela 3/04/14 07:46 - 12626 commenti

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Altro che solitaria...a differenza di quanto accade allo scalognatissimo Redford, la navigazione di Cluzet è fitta di presenze: costantemente monitorato dal suo team, seguito dall'attenzione dei media, in contatto con la propria famiglia. Ma la presenza che cambia le carte in tavola è quella inattesa di un giovane clandestino, che trasforma l'impresa individualistica di rivincita di un eterno secondo in un'affermazione del valore dell'umanità. Sempre bravo ed intenso Cluzet. Peccato per alcune falle (scorte di acqua e cibo, diagnosi medica a distanza) che minano la credibilità della storia.

Myvincent 7/05/14 09:24 - 3727 commenti

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Un uomo maturo e il mare in una regata che è la rappresentazione della vita, con le sue insidie e sorprese. Il cinema francese e le sue buone qualità introspettive stavolta fanno un buco nell'acqua (è proprio il caso di dirlo) con una storia buonista e artificiosa, dove si vince in tutti i campi quando la realtà avrebbe sfumature più articolate. Belli i paesaggi e le scene col mare "gonfio" di minacce...

Kinodrop 10/06/14 15:27 - 2922 commenti

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Titolo fuorviante, visto che siamo in un'epoca digitale e perfino la solitudine è constantemente monitorata. Da qui l'artificiosità della trama e lo schematismo della narrazione tra pseudolibertà e vincoli sociali. Poco evidente la forza minacciosa dell'oceano: qui sembra tutto addomesticato, contratto e la storia del clandestino e il mutare dei sentimenti è piuttosto fragile, dati i presupposti caratteriali del protagonista. Qualche bella scena, una buona recitazione, ma l'insieme è freddo e ha un che di affrettato verso la conclusione.

Capannelle 15/02/15 12:01 - 4399 commenti

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La trama, pur non troppo complessa ma con legami interessanti tra la vita in barca e quella di chi assiste, viene narrata con una scorrevolezza e serenità notevoli, che non sfociano in finte drammatizzazioni o derive moraleggianti come accade ad altre sceneggiature. E questa semplicità di fondo, grazie a un Cluzet eclettico e padrone del personaggio, si traduce in una buona intensità narrativa, sottolineata da immagini e musiche in tono con il messaggio che si vuol trasmettere.

Nando 23/02/15 23:47 - 3810 commenti

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L'impresa di un navigatore solitario e del suo imprevedibile ospite. Amicizia e buoni sentimenti in una pellicola che mostra ambientazioni marine e situazioni adrenaliniche. Bravo Cluzet che si erge come una roccia davanti all'impeto marino. Personalmente ho poco apprezzato il finale, in cui emerge un buonismo che troppo spesso impera a sproposito.

Jandileida 25/05/15 21:29 - 1560 commenti

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Piacevolissimo film francese su di una traversata in barca a vela in solitaria che si rivelerà meno solitaria (appunto) del previsto. Mi ha colpito non tanto per la storia ma soprattutto per due aspetti: il sempre molto bravo Cluzet, che dà un'ottima vitalità al suo personaggio e per i dettagli della vita in mare di chi si dedica a tali imprese (certo, mi risulta sempre difficile non ridere pensando a Giovan Maria Catalan Belmonte), tra tecnologia e sentimenti. Il buon ritmo dato dal regista permette di passare sopra ad alcuni punti un po' superficiali.

Parsifal68 3/10/16 13:44 - 607 commenti

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La vastità del mare in contrapposizione alla solitudine di un uomo. Fin quando, a metà del viaggio, scopre che un clandestino si è intrufolato a bordo per scappare via dalla miseria del suo paese. E allora quella solitudine si trasforma in empatica condivisione per un incontro che gli cambierà il modo di osservare la vita. Un film, questo di Offenstein, che parla di incontri proprio in una location dove meno te li aspetti (il salvataggio di una skipper inglese), che alla fine lo umanizzeranno.

Motorship 21/10/16 17:04 - 585 commenti

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Si parte da solo e poi un clandestino e il soccorso di una partecipante alla medesima regata rompono l'equilibrio solitario della gara e del protagonista. Film molto significativo girato bene (ottime le riprese nel mare) e recitato altrettanto bene, in particolare dal protagonista della storia (un bravissimo Cluzet, burbero ma in fondo dal cuore d'oro). Svolgimento piacevole e che non viene mai a noia e finale che personalmente è piaciuto davvero molto. Da vedere assolutamente.

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Modo 29/07/19 00:54 - 948 commenti

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Il mare, una barca a vela e il giro del mondo in solitario. Il titolo inganna e la storia prende una piega inaspettata quando il protagonista si trova a bordo un giovane clandestino. La regata diventa metafora di come la vita non possa essere vissuta da soli nemmeno in mare aperto. Belle le riprese come intenso è il ritmo, benché il tutto si svolga in pochi metri. Alcune scene appaiono inverosimili (la diagnosi a distanza, il motoscafo si avvcina senza essere visto dal GPS...). Il finale ci sta, anche se sarebbe servita più suspense!
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  • Discussione Galbo • 1/04/14 05:57
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Passato quasi inosservato forse perché contemporaneo al più blasonato e simile All is lost, questo film francese merita la visione.
  • Discussione Daniela • 1/04/14 07:34
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Grazie della dritta Galbo ;o)
  • Discussione Daniela • 3/04/14 07:57
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Nel ruolo del navigatore azzoppato. costretto a cedere la barca ed il posto nella competizione al suo secondo, interpretato da Cluzet, troviamo Guillaume Canet, attore/regista, che ha diretto nel 2006 un bellissimo thriller, protagonista lo stesso Cluzet: Non dirlo a nessuno.
  • Discussione Galbo • 3/04/14 15:41
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    @Daniela
    che ne pensi del film, ti è piaciuto ?
  • Discussione Daniela • 3/04/14 21:34
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    @Daniela
    che ne pensi del film, ti è piaciuto ?


    Ho apprezzato molto la prova di Cluzet, la sua ruvidezza che si scioglie a poco a poco, la sua l'umanità che mette in secondo piano la voglia di primeggiare dopo una vita da "secondo" che sospettiamo non essere stata del tutto appagante (vedi i rapporti con il futuro cognato).

    SPOILER
    Ho apprezzato meno certi punti, come quelli che indico anche nel commento - in particolare, non viene neppure accennato a possibili problemi per quanto riguarda le scorte di cibo e soprattutto acqua (a parte un brevissimo cenno di passaggio) che pure dovrebbero verificarsi con una così lunga permanenza di un secondo passeggero non previsto. Soprattutto, è inverosimile una diagnosi medica così precisa fatta a distanza, con così poche informazioni (due colpi di tosse fasulli, la temperatura riferita, tre ascultazioni, la pressione) bisogna essere maghi per azzeccare che si tratti di anemia...
    FINE SPOILER

    Certo sono particolari secondari all'interno di una narrazione robusta, ma proprio l'impianto realistico della vicenda li rende a mio parere più evidenti - scommetto che in film action non li avrei certo notati :o)

    Comunque il film e la bella interpretazione di Cluzet meritano ampiamente la visione, per cui grazie ancora della dritta ;o)
  • Discussione Capannelle • 13/02/15 23:58
    Scrivano - 3487 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Passato quasi inosservato forse perché contemporaneo al più blasonato e simile All is lost, questo film francese merita la visione.

    Confermo, intenso nella sua semplicità di fondo (infatti se leggo il commento di Daniela c'è descritto tutto il film ah ah).
    Può sembrare buonista ma in fondo lo è meno di altri più contorti.
    E i francesi si confermano bravi a scegliere soggetti non banali.

    A me l'unico passaggio che mi ha fatto sorridere è quello della maestra che si permette di far chiamare il papà dalla figlia a scuola.
    Ultima modifica: 15/02/15 12:04 da Capannelle