Braveheart - Cuore impavido - Film (1995)

Braveheart - Cuore impavido
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un po’ come Kevin Costner aveva fatto cinque anni prima con BALLA COI LUPI, anche Mel Gibson scommette tutto su se stesso e si inventa un kolossal destinato (come fu il film di Costner) a vincere gli Oscar più importanti e sfondare al botteghino. L'operazione è ambiziosa, lo spiegamento di mezzi e comparse imponente, la confezione sfarzosa, ma se tagliamo dal film le superbe musiche celtiche di James Horner (non vinse l'Oscar solo perché la giuria doveva pur dare un premio a IL POSTINO), la cupa, esaltante fotografia di John Toll (Oscar pure per lui) ci resteranno in mano un paio di...Leggi tutto superbe scene di battaglia (molto simili a quelle viste nello SPARTACUS di Kubrick, anche se molto più cruente) e una mielosa propaganda nazionalista condita da scontati sprazzi romantici. Mel Gibson si impegna a fondo nell'interpretare l'eroe scozzese William Wallace, ma la faccia non è quella giusta (infatti lui è australiano) e non riesce a convincere (come attore non ha avuto nemmeno la nomination), Sophie Marceau è brava ma si vede poco e le spetta un ruolo stereotipato e infelice. Gli altri fanno da contorno. La sceneggiatura di Randall Wallace decisamente non funziona: dialoghi scadenti, lunghe pause, nessun guizzo di brillantezza, confusione nell'esposizione degli eventi... tutti difetti amplificati dalla regia di Mel Gibson, che esagera coi primi piani sui volti, si perde dietro a malriusciti autocompiacimenti tecnici e sa riscattarsi veramente solo nelle scene di guerra e nel finale (che non può non ricordare quello del I DIAVOLI di Ken Russell). BRAVEHEART cerca l'eroismo a buon mercato, non sa sfuggire da una superficialità che alla fine lo svuota, lo trasforma nel classico filmone popolare; la durata di quasi tre ore poi, del tutto ingiustificata, conferma l'opinione di un kolossal costruito a tavolino.

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Fabbiu 19/06/07 14:56 - 2133 commenti

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L'obiettivo di Mel Gibson è stato pienamente centrato: questo film mi fece innamorare della Scozia e mi avvicinò tantissimo al personaggio di William Wallace. Piuttosto curato nei dettagli (vedere extra dvd per credere che addirittura gli animali presenti sono allevati secondo i caratteri genetici dell'epoca) con battaglie stupendamente rappresentate. E ancora: fotografia ottima, ma soprattutto colonna sonora spettacolare. Con il tempo poi ho scoperto che è tutto un po' troppo romanzato (sdolcinato) ed esagerato. In particolare il film pecca nei dialoghi.
MEMORABILE: ...Libertà!

Puppigallo 31/12/07 10:06 - 5251 commenti

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Pellicola esageratamente lunga (poteva tranquillamente essere tagliuzzato qua e là). Ha però dalla sua molta azione (specialmente nella seconda parte), sanguinarie battaglie, strategie di guerra e agguati. Insomma, non ci si annoia quasi mai. E poi c’è Edoardo il Plantageneto, col suo femmineo figlio, che quando entrano in scena catturano subito l’attenzione (soprattutto lo spietato e deluso padre). Mel Gibson ci sguazza nei panni dell’eroe vendicatore (ai limiti del gigioneggiamento): una sorta di Robin Hood all’ennesima potenza.
MEMORABILE: Edoardo il Plantageneto: “Il problema della Scozia è che è piena di scozzesi”.

Capannelle 31/12/07 12:37 - 4394 commenti

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La prima grande scommessa di Mel Gibson alla regia. Secondo il botteghino si tratta di una scommessa vinta e il film troverà sempre una sua collocazione nel genere, ma qualitativamente non è da ricordare. I personaggi principali non bucano il video, forse gli unici sono i compagni di ventura di Wallace. Le scene di battaglia sono esaurienti ma le altre situazioni (intrighi, amori) rimangono piatte. Intendiamoci, Gibson non eccede in spettacolarizzazioni e parte bene, ma tende poi a perdersi nello sviluppo delle situazioni. Bella la fotografia.

Pigro 11/10/08 11:05 - 9623 commenti

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Nel medioevo britannico un eroico capitano combatte per la libertà della Scozia. Epico, spettacolare, simbolico, energico (niente male le scene di battaglia)... ma Mel Gibson è decisamente improbabile in questo ruolo, non ci azzecca proprio per niente. Inoltre qua e là sceneggiatura e dialoghi fanno acqua: insomma, un film che si può vedere per passare 3 ore (neanche troppo pesanti), ma senza aspettarsi gran che.

Galbo 3/11/08 05:57 - 12372 commenti

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Trasposizione cinematografica della storia epica del patriota scozzese William Wallace che combattè gli inglesi nel XII secolo. Mel Gibson dirige ed interpreta un kolossal di ampio respiro che pur eccellendo nelle scene di massa (le grandi battaglie) non dimentica il lato intimo e personale della storia; si tratta di un film ben dosato nelle sue diverse componenti e molto godibile, nonostante la non indifferente lunghezza. Successo meritato.

Soga 29/12/08 16:11 - 125 commenti

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Mamma che filmone! Roboante, retorico e molto ben costruito. Lungo, ma non pesante (l'unico momento di "calma piatta" potrebbe essere quello che riguarda l'inverosimile storia d'amore con la principessa Sophie Marceau). Insomma, un'opera realizzata saccheggiando a piene mani la storia del più famoso eroe nazionale scozzese ed epicizzandola per renderla godibile al grande pubblico e trasmettere una moraletta dal sapore nazionalista. Obiettivo raggiunto che risulta in un film appassionante e a tratti emozionante (anche grazie alla splendida colonna sonora).
MEMORABILE: Ovviamente: "Libertàààà!!!".

Deepred89 18/04/09 13:50 - 3701 commenti

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Gran bel film d'avventura. Non mancano dei passaggi retorici o dei personaggi stereotipati, ma le quasi tre ore di film scorrono che è un piacere. Bravo Mel Gibson, sia come attore (decisamente carismatico e non solo per il ruolo che interpreta) che come regista (ottime scene di battaglia, buona ricostruzione della Scozia del '300). Si nota già qualche compiacimento nelle scene violente, ma il peggio rimane sempre fuori campo. Funzionali le musiche.

Ciavazzaro 20/04/09 14:40 - 4768 commenti

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Se dal punto di vista meramente scenografico è abbastanza ben realizzato, alla fin fine la sostanza è poca. Mel Gibson discreto interprete, scene di battaglia epiche, ma alla fin fine il film non funziona sempre su grandi livelli. Sufficiente ma nulla di incredibile.

Bruce 27/02/17 19:11 - 1007 commenti

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Film storico-avventuroso diretto e interpretato da Mel Gibson, nel quale la vicenda privata e dolorosa del protagonista si intreccia con la Storia, laddove si dipinge la lunga battaglia per la libertà e l'indipendenza condotta nel medioevo dagli scozzesi contro gli invasori inglesi. Lo spirito del guerriero senza paura è indomito e irrefrenabile, la pellicola è ricca di retorica ma non per questo meno avvincente. Ottime la fotografia, le scenografie e la musica. Eccessiva la lunghezza.

Disorder 16/12/09 15:53 - 1416 commenti

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Mel Gibson sembra mettere in campo tutto ciò in cui crede: ideali di libertà, ribellione all'oppressore ed eroismo; impossibile poi non notare qualche riferimento alla vita e Passione di Gesù (Gibson riprenderà questo discorso qualche anno dopo). Difetti: Wallace sembra più un capo indiano che uno scozzese e i suoi a volte dei cavernicoli. Pregi: ottime scene d'azione e una storia non fine a se stessa. Un po' noiosa la prima parte, si riscatta dalla metà in poi. Ottimo anche il finale.
MEMORABILE: "Tutti dobbiamo morire, ma pochi vivono per davvero..."

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Rickblaine 31/03/10 15:43 - 635 commenti

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Memorabile opera di Mel Gibson che qui ben ci rende più chiare quelle che saranno le sue caratteristiche di regista. La storia è quella di un uomo che rivendica libertà di una nazione sottomessa agli inglesi. Il cast è buono. Emozionante e le musiche saziano. Film pieno di significati, ma pieno di sequenze splatter. Ottimi gli sfondi scozzesi che in hd rendono memorabile la fotografia.
MEMORABILE: "Wallace... Wallace" urlano i compagni!

Giuliam 31/03/10 10:09 - 178 commenti

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Spietata storia dello scozzese William Wallace. Sono esemplari le scene d'azione e di guerra. L'ambientazione incanta davvero gli occhi dello spettatore, insieme alla meravigliosa colonna sonora. La violenza è molto presente nel film: potevano farne a meno, ma non quando c'è di mezzo il nome di Mel Gibson. Il suo stile è così; spesso stravolge le vicende storiche per un fatto personale, giusto per mostrare come si sarebbe comportato egli stesso se si fosse trovato nei panni di Wallace. Bello.

Enzus79 1/04/10 10:43 - 2864 commenti

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Se c'è qualcosa di Braveheart di cui vado pazzo, sono le sanguinose battaglie ed i dialoghi in cui c'è in mezzo il re Edoardo il Plantageneto. Il resto, purtroppo, cade nella mielosità e nelle frasi già sentite. Mel Gibson, qui, sarà bravo come regista, ma come attore lascia a desiderare. Ottime le musiche e la fotografia.

Jandileida 9/06/10 23:18 - 1558 commenti

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Il mio personale McDonald's cinematografico, la mia polpetta di carne macinata dal sapore uguale in tutto il mondo ma che, ahimè, a volte mi spinge ad entrare nel ristorante odoroso di fritto ed a fare incetta di panini e patatine. Retorico, roboante, sdolcinato e con licenze storiche da far rivoltolare nella sua tomba il grande Chabod, il Wallace di Gibson (bravo ed in parte) è però un film sincero, ben fatto e coinvolgente, ma è sopratutto un inno spassionato a quel grande valore che è la libertà (il grido finale mi commuove, tutte le volte).

Greymouser 8/06/10 00:36 - 1458 commenti

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Assurto suo malgrado a improbabile icona di una certa visione politica, l'inno di Gibson alla libertà dei popoli merita una considerazione più universale e meno opportunistica. Parlando del film, non tutto funziona a meraviglia. C'è energia, c'è passione e un piglio genuino da parte del regista; ma anche molta enfasi, troppa retorica e troppe disinvolte forzature narrative. Comunque bello da vedere.

124c 11/06/10 17:19 - 2911 commenti

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Umberto Bossi, il leader della Lega Nord, è un fan sfegatato di questo film, tanto da portarlo come esempio nelle sue eccentriche campagne elettoriali. Io, invece, che sono un semplice spettatore, vedo "Bravehart" innanzitutto come un film con e di Mel Gibson, uno dei miei attori preferiti fin dai tempi di Arma letale. Le battaglie contro i pefidi inglesi, comandati da un perfido Patrick McGoohan, Sophie Marceau, frasi ad effetto ed un pizzico di Highlander, che non guasta. Bello!

Giacomovie 7/07/10 20:44 - 1397 commenti

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Epico, grandioso ed emozionante, è un grande film autentico sia nella storia che nell’esperienza cinematografica di grande effetto che assicura. L'epopea di un uomo verso il suo supremo ideale di libertà è narrata arricchendo la storia con sentimenti sia umani che patriottici, intermezzi divertenti e costante senso di apprensione. Un film completo girato in una suggestiva cornice naturale, con un Gibson mattatore sia davanti che dietro la macchina da presa. ****!
MEMORABILE: “Tutti muoiono. Non tutti però vivono veramente.”

Nando 4/09/10 01:40 - 3806 commenti

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Una storia epica che narra le vicende di un eroe scozzese che combatte contro gli odiati nemici. Gibson sembra un eroe lievemente tarantolato. Tuttavia le scene guerresche mostrano un fascino notevole e lo stesso attore sembra compiaciuto. Kolossal non eccelso ma meritevole.

Ishiwara 1/06/11 23:42 - 214 commenti

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Retorica e ruffianeria non sempre sono un difetto se giustamente dosate, anche all'eccesso come qui. Una fortunata combinazione di fattori rende il prodotto finale notevole ed estremamente gradevole nonostante la lunghezza. Si riesce a seguire la storia affascinati, sorvolando sui difetti. Un'ambientazione in un medioevo per una volta credibile, senza sfarzi improbabili ma con una ben più credibile sobrietà anche nei castelli: non è poco. Dialoghi ruffianissimi e trascinanti... eh, quanti Wallace sono nati nei movimenti separatisti europei...
MEMORABILE: "Ego nunque pronuntiat mendatium..."; la defenestrazione del consigliere; "Agonizzanti in un letto, a molti anni da adesso..."

Piero68 3/11/11 09:09 - 2955 commenti

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Gibson approfitta di un vero eroe scozzese per costruirci su un film come piace a lui. Pieno di retorica e idealismo, violento, con un numero esagerato di comparse e con una particolare attenzione alle scene di battaglia. Peccato che la sceneggiatura giri troppe volte a vuoto e le sue quasi 3 ore alla fine risultino eccessive visto che, soprattutto l'ultima parte (quella del supplizio) è oltremodo lunga e noiosa visto che di tortura vera e propria non se ne vede. Resta comunque uno di quei film epici soprattutto per lo sforzo produttivo.

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Rambo90 15/05/12 20:54 - 7661 commenti

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Un film eccezionale: epico, spettacolare, lungo ma veloce e per nulla pesante, emozionante e coinvolgente. Mel Gibson diventa così grande regista, ma ancora di più risalta la sua ottima performance nei panni di Wallace, supportato da un cast più che dignitoso e da dialoghi quasi perfetti. Finale commovente come pochi altri in questo genere. Imperdibile.

Ugopiazza 21/11/14 12:41 - 118 commenti

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Va bene, è storicamente veritiero come lo sbarco dei plutoniani sulla terra, ma Braveheart è un gran film. A mio parere non vuole rappresentare tanto una ricostruzione storica fedelequanto un inno spassionato alla libertà romanzando e spettacolarizzando una parte di storia scozzese. Gibson dirige dando un forte senso di epicità e una carica emozionale che commuove in più parti, dimostrando passione e rispetto per la storia di William Wallace; molto ben curati inoltre i costumi, le ambientazioni e le splendide musiche di James Horner.
MEMORABILE: Wallace cattura il carnefice della moglie: cosa gli riserverà, perdono o vendetta?; La battaglia di Stirling (si ma il ponte dov'è?); "Libertààààà!".

Zio bacco 21/01/15 18:07 - 240 commenti

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Film che ha infiammato la platea, ma ampiamente sopravvalutato. La fotografia è ottima e a livello scenografico l'opera è corposa e ben cadenzata da eccellenti musiche. Tolto ciò, si appalesano difetti evidenti. Gibson non convince proprio nel ruolo e gli scozzesi finiscono per fargli da mera spalla. Gli intermezzi amorosi sono oltremodo piatti mentre sceneggiatura e dialoghi hanno evidenti momenti di stanca, in quasi tre ore di film. La trama poi è molto romanzata e le inesattezze storiche non si contano. Visivamente d'impatto, ma nulla di che.

Medicinema 28/09/15 01:14 - 122 commenti

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In un'ipotetica partita di poker, al Gibson regista spetterebbe alla grande il ruolo del baro (un po' come in Maverick...!). Come accadrà in seguito con La passione di Cristo e Apocalypto, anche con Braveheart il buon Mel alza un polverone che, abbassatosi, svela in realtà una buona pellicola ma non il capolavoro suggerito: il film è prolisso, poggia per tre quarti sulle sue spalle e sfiora spesso il melodrammatico. Godibile, ci mancherebbe, ma disattende le promesse. Sussulto d'orgoglio nel finale.
MEMORABILE: La defenestrazione del compagno gay del rampollo.

Parsifal68 16/11/15 11:13 - 607 commenti

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Biografia del leggendario patriota scozzese William Wallace, che combatté una lunga guerra contro gli odiati invasori inglesi per la liberazione della Scozia. Nonostante diversi e clamorosi errori storici, il film appare riuscitissimo per la sua esplosiva voglia di libertà, per le straordinarie scene belliche, rappresentate senza effetti speciali e per una tutto sommato ottima prova recitativa da parte dell'intero cast. Regia solida di Gibson mentre McGoohan, che impersona il Plantageneto Edoardo I, è perfido al punto giusto. Colonna sonora da brividi.
MEMORABILE: Le lunghe battaglie di Stirling Bridge e York.

Minitina80 29/12/15 06:37 - 2976 commenti

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Malgrado la durata non indifferente non annoia perché la storia è tutto sommato appassionante. La ribellione dei clan scozzesi è enfatizzata al punto da farla sembrare una epopea che affonda le radici nella mitologia. Anche le scene delle battaglie sono ben fatte e hanno un senso. Il limite più grande però è proprio Mel Gibson, che non ha il carisma adatto per interpretare un personaggio importante come William Wallace.

Mutaforme 23/01/18 15:14 - 415 commenti

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Film epico che racconta in modo molto romanzato, ma certamente emozionante, le vicende intercorse tra scozzesi e inglesi nel Medioevo. Una storia coinvolgente dal primo all'ultimo minuto, ricca di valori come onore, lealtà, amicizia. Chiaramente il mattatore è Mel Gibson, il film ruota tutto attorno al personaggio da lui interpretato e lui lo interpreta molto bene calandosi completamente nel personaggio. Ottima la fotografia, bellissima la colonna sonora. Forse un po' troppo prolisso.
MEMORABILE: Libertà!

Noodles 12/01/20 17:37 - 2196 commenti

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La storia del condottiero William Wallace, raccontata in maniera spettacolare e avvincente, sebbene con alcuni errori storici abbastanza gravi. Il racconto è denso e ricco di pathos, le scene di battaglia straordinarie con una spiccata violenza, come piace a Mel Gibson, la fotografia superba. Peccato per i suddetti errori e per un Gibson che gigioneggia troppo (un suo storico difetto) e rende, col suo modo di fare, simil-commedia alcune scene. Le tre ore comunque volano. Bellissimo.

Magi94 29/03/20 20:20 - 944 commenti

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Incomprensibile fama e successo per un film che si può definire ridicolo, che sembra fatto per soddisfare l'evidentemente gigantesco ego di Mel Gibson, il quale qui si presenta allo stesso tempo come eroe senza tempo, martire, ninja imprendibile e grande macho che fa innamorare le donne con uno sguardo. Dal lato storico l'opera è al di là dei fatti, per la descrizione della società: sembra che all'epoca fossero tutti imbecilli e che l'arte militare fosse ferma alla preistoria. Assumendo questo, rimangono dei begli scenari.

Camibella 23/04/20 19:13 - 277 commenti

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Le leggendarie vicende del patriota scozzese William Wallace e della sua lunga guerra contro gli inglesi nel XIII secolo. Ottimo lavoro di Mel Gibson sia come regista, nello scegliere una trama di ampio respiro bellico e romanzata il giusto, sia come attore nei panni di Wallace, impersonato come condottiero onesto nella sua spasmodica ricerca della libertà. Notazione di merito per il bravissimo McGoohan nei panni del perfido Edoardo I. Nonostante qualche errore storico, il film è imperdibile. Bellissime le musiche.
MEMORABILE: Le battaglie di Sterling e di York senza aiuto di effetti speciali.

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Daniela 25/04/20 15:26 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Eroe nazionale e vessillo dello spirito indipendentista scozzese, William Wallace fu certamente meno bello ed anche meno adamantino di Mel Gibson, ma si sa che la fedeltà storica, in un kolossal hollywoodiano di questa portata, è un optional tra i meno considerati, quindi tanto vale prendere il film per quello che è, ossia un bellico di ambientazione medievale che, a parte mettere in ballo personaggi realmente esistiti, mette in campo splendidi paesaggi, scenografie curate e memorabili scene di battaglia. Nel cast efficace McGoohan, poco incisiva Marceau, sanguigno Gleeson.

Paulaster 14/12/20 11:31 - 4375 commenti

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Eroe scozzese rivendica la libertà contro il dominio inglese. Kolossal a tinte epiche sull’orgoglio nazionalista con sparuti accenni storiografici. Prima parte più sentimentale in cui purtroppo Gibson sembra reciti in una commedia parodistica tra sorrisi e parruccone. Poi il film decolla con notevoli scene di battaglia dove lo stesso Gibson sottolinea il suo stile truculento tra frecce, fiamme e mutilazioni. Piccoli apporti dalle seconde linee (male tutto il comparto inglese) con la Marceau che riesce a ritagliarsi un decisivo ruolo da doppiogiochista. Chiusura infarcita di retorica.
MEMORABILE: La moglie uccisa alla gola; La tattica prima della battaglia; Gli scozzesi a sedere scoperto; Il campo di battaglia al termine.

Daraen4 18/02/21 16:03 - 102 commenti

I gusti di Daraen4

Revenge-movie dalla forma kolossal, data anche la lunghezza dei tre atti filmici, spalmati su tre ore di film e proporzionati tra loro; è un Gladiatore ante-litteram, da cui si scosta per la crudezza e il realismo della violenza, resa epica ma non effettata in post-produzione; fotografia essenziale, pulita e grandiosa; in due o tre momenti gli episodi prendono alla sprovvista ed esaltano proprio per la loro non prevedibilità; film non retorico ma fomentante. Nel suo genere, uno dei migliori; anche gli slow-motion riescono a non risultare pacchiani. Cult.
MEMORABILE: "Tutti moriremo, è solo una questione di quando e di come."

Silvestro 17/07/21 23:54 - 357 commenti

I gusti di Silvestro

Probabilmente è un film gonfio di retorica, probabilmente la fedeltà storica lascia un po' a  desiderare, probabilmente la sceneggiatura non è perfetta; tutto vero, come è altrettanto vero che "Braveheart" è un gran film realizzato da un grande regista che imprime il suo marchio su questo kolossal che sa emozionare lo spettatore e trascinarlo dall'inizio alla fine. Strepitose le musiche e la fotografia, indimenticabili le scene di guerra.
MEMORABILE: Le musiche.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 15/07/09 11:57
    Scrivano - 5591 interventi
    Gibson voleva Jason Patric per interpretare
    William Wallace.
  • Homevideo Gestarsh99 • 2/01/12 00:47
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per 20th Century Fox:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 Dolby Digital: Ungherese Polacco
    5.1 DTS: Italiano Spagnolo Russo
    5.1 DTS HD: Inglese
    * Sottotitoli Italiano Inglese Spagnolo Portoghese Ungherese Russo Polacco Ceco Ebraico Islandese Turco Bulgaro Estone Lettone Lituano Arabo Croato Sloveno Rumeno
    * Extra Commento audio del regista
    Il mondo di William Wallace (Picture in Picture)
  • Discussione Michdasv • 1/01/22 19:53
    Galoppino - 285 interventi
    In Latino, è splendido il dialogo tra il consigliere della principessa Marceau, e il Wallace: una delle rare volte in cui mi è servito sprecare cinque anni in un liceo classico (l'altra fu all'inizio di "Mediterraneo").
    La principessa (francese) chiede un colloquio, anche per capire meglio cosa stia succedendo a livello geopolitico. Wallace spiega che il re inglese in sostanza invade il territorio scozzese senza pietà e aggiunge dettagli sulla personalità egoirsta e avida del re. A quel punto un consigliere, imbarazzato, cerca di interrompere la predica di Wallace, e senza neanche preoccuparsi di sussurrare, dice ad alta voce: "Sanguinarius homo indomitus est, et se +me+ dite cum mendacia." (il sottotitolo traduce: "He is a bloody murdering savage. And he's telling lies"; anche se sarebbe meglio "Egli è soltanto un barbaro sanguinario... e cerca di [verbo incomprensibile: giustificare?]se stesso con le bugie").
    William Wallace reagisce all'istante in latino, e anche se sbaglia l'ordine delle parole (che il verbo andrebbe in fondo, ma facciamo che nel medioevo potrebbe starci...): "Ego nunquam pronunciari mendacium! Sed ego sum homo indomitus". (sottotitoli orrendi: "I never lie. But I am a savage" laddove invece sarà importante tradurre "io non ho mai pronunciato una bugia! Ma... io sono un Uomo Indomito" (con un arguto gioco di parole in latino, laddove per il consigliere "indomitus" è sinonimo di "incivile, barbarico", mentre etimologicamente significa "mai-domato" e per estensione "mai-domabile" (spoiler sul finale).
    Un istante dopo Wallace sorprende sia la principessa sia il pubblico, offrendosi di parlarle in francese "Ou en français, si vous préférez?"
    Storicamente, sembra accertato che il Wallace provenisse da una famiglia piuttosto agiata, con due zii sacerdoti (ergo latinisti), e che gli inglesi avessero ucciso il padre ed il fratello primogenito ma che lui (che aveva già 20 anni) fosse indirizzato verso la carriera ecclesiastica: il che spiega sia la conoscenza del latino, sia una non comune competenza organizzativa. Nel film non si vede, ma il Wallace storico indossava una tonaca religiosa sopra la corazza, ed è possibile che avesse viaggiato non solo in Francia ma persino a Roma come pellegrino (abbastanza frequente prima del Protestantesimo)

    il sempre preciso Disorder sottolineava giustamente che Gibson sembra un capo pellerossa, e se posso permettermi, ciò accade perché dal punto di vista Inglese anglocentrico, chiunque si opponga agli ordini di Londra deve necessariamente essere un barbaro primitivo analfabeta e bugiardo, e deve essere descritto come tale, non importa se vivesse tra i Maori della Nuova Zelanda, tra i Cherokee nelle loro fattorie, o tra Bramini dell'India che coltivavano la civiltà tremila anni prima che nelle isole britanniche si impastasse il pane; o anche su Pandora di Avatar. Né ai colonialisti importa mai di accorgersi, che le bugie (mendacio) sono semmai caratteristiche dei colonizzatori... si vede anche in Pocahontas...