La bella vita - Film (1994)

La bella vita

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Paolo Virzì esordisce come regista (e co-sceneggia assieme a Francesco Bruni) con una storia di provincia sorprendentemente autentica, genuina, ambientata nell'insolita cornice di Piombino dove la vita a prima vista normale di Bruno (Claudio Bigagli) e Mirella (Sabrina Ferilli) viene sconvolta da una serie di accadimenti più o meno prevedibili. LA BELLA VITA trae la sua forza maggiore da un ottimo cast (anche Massimo Ghini, nel ruolo del presentatore TV di serie B Jerry Fumo, è decisamente in parte) diretto da un autore che, indubbiamente, sa il fatto suo. Non ci sono personaggi fuori posto e la vita difficile di un operaio di un’acciaieria e di una commessa di supermarket risalta in tutta la sua...Leggi tutto crudezza. Soprattutto nella prima e seconda parte Virzì dimostra di saper costruire con grande semplicità e bravura la sua storia, senza indulgere in inutili virtuosismi e lasciando invece spazio ai suoi attori: Bigagli ha la faccia giusta, la Ferilli (che in un paio di occasioni sfoggia il suo prosperosissimo seno) trova una delle sue interpretazioni migliori in una parte che evidentemente le si attaglia. Un ottimo lavoro d'insieme, dunque, che si perde solo nell'ultima mezz'ora, quando il film finisce per arenarsi in qualche banalità di troppo limitandosi poi a chiudere senza voli di fantasia nella maniera più ovvia. Buoni anche l'inserimento delle musiche, l'uso della fotografia e le caratterizzazioni di contorno (nelle quali non va compreso Ghini, terzo incomodo e ruolo importante nell'economia della vicenda). Ciò che più piace è l’aver saputo raccontare una storia qualunque applicandola con intelligenza al mondo reale, quello di tutti i giorni. Senza fronzoli o finezze fuori luogo, solo con la volontà di aprire gli occhi su di un mondo spesso dimenticato dal cinema.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Galbo 19/01/08 17:06 - 12392 commenti

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Una buona commedia per l'esordio come regista di Paolo Virzì. Il film possiede l'indiscusso merito di un'ambientazione (quella di un'acciaieria e quindi una realtà proletaria) non troppo praticato dal cinema recente; la sceneggiatura è molto valida nel tratteggiare i caratteri dei tre protagonisti, ognuno a suo modo un perdente, e le loro motivazioni. Attori (principali e secondari) molto validi e adatti ai propri ruoli.

Il Gobbo 26/03/08 09:08 - 3015 commenti

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Improvvisa, piacevole epifania di un bravo regista, che porta dentro il meglio di una storia gloriosa. Capacità di uscire dal tinello pariolino-post sessantottino; gusto quasi strapaesano per l'autenticità dell'ambientazione senza troppi folklorismi; vena sociale senza pedagogismi da Repubblica (il giornale) o comunismo con tartina al caviale; direzione d'attori (che, pur non eccelsi, qui vanno bene). Averne. Ferilli mai più così bona.

Gugly 7/06/08 11:43 - 1187 commenti

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Commedia che affronta il tema inusuale della cassintegrazione in fabbrica: il protagonista vedrà sgretolarsi un mondo che sembrava sicuro. Paolo Virzì dirige bene uno stralunato Bigagli ed una Ferilli dall'accento livornese credibile, mentre Ghini incarna il cialtrone con vaghe eco dello Sceicco Bianco felliniano. Si sorride amaro, si intravedono i primi scricchiolii del sistema Italia che saranno evidenziati compiutamente nel recentissimo Tutta la vita davanti.

Stefania 22/12/09 15:27 - 1599 commenti

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La disgregazione di una coppia e quella di un tessuto sociale e di tutti i suoi punti fermi: la stabilità del lavoro, l'appoggio della famiglia, la solidarietà dei colleghi. E il miraggio, nebuloso ma seducente, della "bella vita". Nella sua Livorno (Piombino), Virzì realizza una commedia dolceamara che fotografa perfettamente la crisi d'identità della classe operaia post-tangentopoli e (ancora) pre-Forza Italia, tra vecchi ideali e nuovi miti.
MEMORABILE: Le cassiere che cantano Marco Masini nello spogliatoio.

Nando 30/12/10 01:40 - 3814 commenti

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Un discreto esordio per il regista livornese che ambienta una vicenda in casa, tra cassaintegrati, cialtroni televisivi e pseudo casalinga devota ma plasmabile. L'ambiente provinciale e tutti i suoi difetti, Virzì ha buona mano ma comunque scade, raramente, nei fatidici luoghi comuni. Interessante.

Saintgifts 5/08/11 12:58 - 4098 commenti

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Virzì racconta bene un'Italia e una provincia tutto sommato non molto dissimili da quelle attuali e si potrebbe dire di sempre (almeno dall'avvento della televisione). La storia non è originalissima, ma il pregio sta nella sceneggiatura che scorre piuttosto bene e nelle interpretazioni, dove anche Ghini può mettere a frutto la sua "faccia da schiaffi" (per non parlare della Ferilli che, oltre all'avvenenza fisica, mostra pure di saper recitare). Quello che ne risulta (ed è forse anche la morale) sono i veri valori da non perdere di vista.

Gianleo67 27/06/13 16:48 - 30 commenti

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Commedia sociale sullo sfondo di una provincia industriale in dismissione, quella di Virzì è un'incursione leggera e un po' ingenua nella crisi sentimentale e culturale di una classe operaia che ha smarrito la propria identità sociale e tenta una modesta e infantile rivoluzione attraverso gli slanci di una sprovveduta velleità imprenditoriale o la tenera illusione di una piccola ribalta catodica. Una dimensione familiare del racconto che asseconda gli accenti di un gioviale regionalismo.
MEMORABILE: Il collega che riassume con ironico dileggio la intricata trama delle relazioni e dei sentimenti che legano i protagonisti della cerchia di amici.

Gabrius79 3/02/14 23:00 - 1427 commenti

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Interessante spaccato di vita diretto da un buon Paolo Virzì e condito dalla bravura di un ottimo e credibile Claudio Bigagli, da una brava Sabrina Ferilli e una simpatica carogna interpretata da Massimo Ghini. La trama è attuale dato che si parla anche di crisi nel mondo del lavoro; a tratti diventa un po' prolissa, ma è comunque piuttosto coinvolgente.

Il ferrini 27/05/16 23:39 - 2357 commenti

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Essendo elbano garantisco che la parlata della Ferilli ha ben poco a che fare con la nostra, ma di certo può spacciarsi per toscana. La sua è una prova convincente, come sempre quando è diretta da Virzì (specialmente in Tutta la vita davanti) e lo stesso si può dire del marito Bigagli (indimenticabile guardia in Tu mi turbi) e di Ghini, che come in Compagni di scuola fa il borghesotto che "ruba" la donna altrui. Sullo sfondo gli anni più difficili dell'ILVA di Piombino, realtà imprescindibile di Piombino. Ottima opera prima.

Paulaster 28/10/21 10:05 - 4417 commenti

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Commessa di supermercato viene abbordata da un conduttore tv. Una storia di adulterio provinciale come tante, agrodolce nell’affrontare il trauma della separazione con una vena più sincera che caustica. Virzì esordisce dando spazio alla vicenda dei singoli e mettendo al centro della storia il cambiamento del mondo operaio, che comunque non snatura le componenti umane. La Ferilli si arrangia bene come toscana, Bigagli incarna lo spirito perdente e i ruoli secondari servono per la connotazione ambientale.
MEMORABILE: La dedica in tv; La firma della fideiussione da parte del padre; La cena col direttore di Monte Paschi.

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  • Homevideo Ruber • 10/08/13 16:34
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Rarissimo questo dvd edito dalla Eagle e andato fuori catalogo da qualche anno credo, in giro non e disponibile, solo pochissimi annunci a prezzi elevati.