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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/04/13 DAL BENEMERITO NANCY
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Nancy 26/04/13 15:34 - 774 commenti

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Una sceneggiatura poco solida (nonostante tratta da un libro), con qualche buchetto qua e là non rende giustizia al film che, per quanto interessante, non coinvolge mai al 100% lo spettatore. Irons è bravo ma è il suo personaggio a essere poco credibile, un'ombra più che un protagonista, del quale si sa poco o niente. Mélanie Laurent quasi una copia di se stessa in Bastardi senza gloria. Ambientazione suggestiva, una Lisbona fotografata molto bene e mai troppo cartolinesca. Troppo banale, si doveva azzardare di più.

Jdelarge 6/10/13 20:32 - 1000 commenti

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Film riuscito, ma senza infamia e senza lode: il tasto dolente si riscontra nel modo assurdo in cui il protagonista (si fa per dire) inizia l'indagine sulla vita di Amadeu de Prado, vero e proprio personaggio principale della pellicola. Il resto della storia è ben sviluppato, come l'approfondimento sul carattere di de Prado, narrato tramite i ricordi di suoi amici e parenti. Buona fotografia, sceneggiatura così e così, ma nel complesso il risultato è piacevole.

Myvincent 12/11/13 21:42 - 3741 commenti

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Sulla scia di un incontro casuale, un uomo dall'esistenza grigia salta sul primo treno per Lisbona, abbandonando tutto per inseguire una storia straordinaria avvenuta 40 anni prima e ricomporne i segmenti. Un racconto innegabilmente avvincente e drammatico, all'ombra della rivoluzione dei garofani, con qualche deviazione rosa che non guasta però il risultato finale. Cast di rara eccellenza.

Galbo 3/02/14 05:47 - 12392 commenti

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Una storia che si svolge su un doppio piano temporale, ai giorni nostri e durante la dittatura in Portogallo. La vicenda è interessante ma la regia la sceneggiatura la rendono piatta e poco coinvolgente; la seconda inoltre mostra qualche incongruenza di troppo sui destini di alcuni personaggi. L'ambientazione è suggestiva e gli attori in parte. Si può vedere, ma nel complesso è piuttosto mediocre.

Nando 30/03/14 23:11 - 3814 commenti

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Una vicenda che si svolge in due spazi temporali e analizza la resistenza lusitana durante la dittatura di Salazar. Dramma e sentimentalismo per uno sviluppo narrativo interessante che si avvale di suggestive ambientazione e un ricco cast ben amalgamato. Menzione per Irons, intenso e curioso, per Gedeck che offre semplice grazia e per un redivivo Lee.

Vitgar 7/11/14 17:20 - 586 commenti

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Sicuramente il senso del film è importante: ricostruire una vicenda di un'epoca travagliata per il Portogallo filtrandola attraverso il senso dell'amicizia, dell'amore e di tutte le altre passioni umane. In alcuni momenti il racconto rallenta troppo su alcuni particolari. Nel complesso è comunque un bel film, raffinato e intenso. Il cast è importante e ben diretto.

Kinodrop 7/12/14 20:20 - 2948 commenti

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Ciò che può essere credibile in un romanzo non è detto che possa reggere nella trasposizione filmica. Un professore svizzero si appassiona alle vicende di un medico-poeta-patriota portoghese ai tempi di Salazar e si mette sulle sue tracce. La storia è, appunto, letteraria e metaforica e risulta poco credibile e farraginosa sin dall'inizio. Interessante la ricostruzione storica della dittatura lusitana, anche se virata in senso psicologico. Attori di spicco ma che non fanno decollare l'interesse per le vicende, Irons e la Rampling in primis.
MEMORABILE: Irons che su due piedi lascia l'insegnamento e prende il treno, senza bagaglio e senza un cambio di abito.

Cotola 29/03/15 00:49 - 9043 commenti

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Uno di quei film "polverosi" e vecchio stile, girato da un regista d'altri tempi. Non che non sia gradevole: anzi si segue piacevolmente e la storia riesce anche ad interessare. Tuttavia non ci sono guizzi registici e la sceneggiatura è intrisa di banalità soprattutto sul versante dei dialoghi. Peccato perché il tema è di quelli seri ed avrebbe meritato un miglior trattamento. Irons non è certo al meglio, mentre le vecchie glorie sono messe lì giusto per fare un po' di contorno. Mediocre, ma gli si può dare un'occhiata.

Saintgifts 18/09/15 00:33 - 4098 commenti

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La metafora del nuovo paio di occhiali che mettono tutto a fuoco è illuminante per il noioso professore che per la prima volta nella sua vita osa un'azione non ponderata, istintiva. I personaggi del libro che il professore si è trovato tra le mani diventano reali e scoprono il bisogno di confessarsi davanti a un estraneo, come davanti a un prete che non giudica, ma assolve. Bene equilibrati gli eventi concreti verso pensieri che vanno più in profondità, mostrando come azioni e riflessioni assieme spingano verso nuove scoperte di noi stessi.
MEMORABILE: Lo smaliziato portiere d'albergo seduto sulla via.

Daniela 25/04/16 14:56 - 12660 commenti

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Seguendo l'impulso del momento, un professore svizzero parte per Lisbona, sulle tracce di un misterioso poeta nelle cui parole si riconosce... Il vecchio B. dirige l'ennesima trasposizione di un best seller con cast prestigioso che, come in altre occasioni, si impegna il giusto, ossia poco. Non che manchino eventi e sentimenti, ma tutto è molto corretto, oltre il filo dell'accademia, per cui anche i momenti più forti, legati alla rievocazione del regime salazarista, finiscono per risultare ovattati, racchiusi come sono all'interno di un pacco-dono che, più che ad un dono, somiglia ad un pacco.

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Marcolino1 30/10/17 14:40 - 553 commenti

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Gli argomenti del film ci sono e pure di un certo spessore: l'ispirazione letteraria, l'antifascismo, la deontologia morale della figura del medico. Qualche momento di tensione e un po' di suggestione dell'ambientazione lisboniana si aggiungono alle tematiche sopracitate. Il tutto però viene purtroppo stemperato da una regia televisiva e da un incedere da quasi soap opera che prevale nella seconda parte del film. Un paio di momenti macabri suonano un po'fuori luogo in un'opera che cerca di seguire un tracciato ideologico-meditativo, senza riuscirci.
MEMORABILE: Le crudeli martellate alle mani del pianista; Il discorso anticlericale post-laurea del protagonista; L'iconicità della ormai anziana Rampling.

Enzus79 26/05/21 18:23 - 2895 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo di Pascal Mercier. Film infarcito di flashback che sono la colonna portante della storia, dal momento che il presente risulta abbastanza inverosimile e fantasioso. Non ci sono momenti indimenticabili o che almeno possano garantire emozioni allo spettatore e i personaggi non trasmettono alcuna empatia. Jeremy Irons convincente. Buona la fotografia.

Il ferrini 16/12/22 00:30 - 2357 commenti

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Come Irons, persona apparentemente molto ordinaria, si tuffi in questo lungo e contorto viaggio è bene non chiederselo. Però lo fa e attraverso il suo percorso, banalmente iniziato per rendere un cappotto a un'aspirante suicida, sale senza troppo pensarci sul treno del titolo. Giunto a destinazione scoprirà una storia di amicizia e resistenza, vissuta durante la dittatura di Salazar, e con essa alcuni personaggi memorabili, fra i quali spiccano senza dubbio quello di un'algida Rampling e di una Laurent nuovamente Shosanna. Il ritmo zoppica un po' ma ha un suo fascino.
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  • Homevideo Mco • 3/11/13 23:29
    Risorse umane - 9970 interventi
    Dal 5 Novembre 2013 in DVD e BLU-RAY per Eagle Pictures.
    Ultima modifica: 3/11/13 23:30 da Mco