Direttamente dal celebre “Saturday Night Live” arriva al cinema il “Wayne's World” di Wayne Campbell (Mike Myers, futuro Austin Powers) e Garth Algar (Dana Carvey), uno show artigianale a base di frasi sceme e musica metal trasmesso da uno scantinato. Nel film lo yuppie Benjamin Oliver (un Rob Lowe assolutamente in parte) decide di investire sui due e li lancia su una grande rete nazionale, mentre Wayne si invaghisce della splendida cantante rock Cassandra (Tia Carrere). Purtroppo per Wayne il successo nasconde molte insidie e la viscida figura di Benjamin si fa lentamente strada nella sua vita. WAYNE’S WORLD comincia...Leggi tutto subito male: almeno a noi italiani (che ovviamente non possiamo comprendere a fondo le gag e i neologismi giovanili americani) i due sembrano solo cretini. Simpatici se vogliamo, ma davvero un po' troppo ebeti. Ci si mette non poco ad affezionarglisi, anche se a un certo punto la loro carica comincia a far breccia e rende allegri. L'argento vivo Wayne (Myers è un buon attore e si vede) e il timido e impacciato Garth (inizialmente proprio insopportabile) usano un linguaggio contagioso e il loro umorismo ingenuo diverte. Impagabili quando mimano in auto “Bohemian Rhapsody” dei Queen, ingegnosi quando truccano la prima puntata in grande di “Wayne's World”. Tia Carrere è splendida e le sue canzoni, pur in playback, sono spesso trascinanti. La regia di Penelope Spheeris (aveva firmato, sette anni prima, il violento I RAGAZZI DELLA PORTA ACCANTO) non è un granché, ma le trovate anche metacinematografiche non mancano (i due guardano spesso in macchina parlandoci). In un caos simile il rendere chiara la storia non era impresa da poco. Modesto, ma in fondo godibile.
Wayne è la fotografia di un ragazzo anni '90: abita ancora con i suoi e ogni sera trasmette dallo scantinato della sua casa "Wayne's World" assieme ad un biondissimo nerd di nome Garth. Una sera il modesto show capita sotto gli occhi di Benjamin, un produttore con pochi scrupoli, che trova in Wayne's World un articolo ideale da vendere ad un magnate dei videogiochi. Ricco di momenti comici e citazioni e mai troppo volgare, Wayne's World è un film ideale da guardare senza pretese, per puro svago.
Stupido e idiota all'apparenza, questo film non è, poi, così cretino, anzi. Fatto di piccole situazioni surreali si potrebbe, con le dovute cautele, definire quasi un piccolo gioiellino. Il mondo N.E.R.D. è sdoganato con gusto e mai volgarità. Entrambi bravi i protagonisti. Va da sè che una pellicola del genere si guarda non più di una volta ogni due o tre anni, ma quando lo si fa non se ne rimane delusi. Due pallini e mezzo sicuri!
Assunto ormai a film di culto negli States, la comica parabola tipicamente nineties musical-satirica di Wayne's World da noi ha, ovviamente, ben poca presa. Si tratta invece di un film divertente, iper citabile e dal ritmo discreto, per quanto non eccelso in quanto a trovate e trama. Il cast raduna pure nomi ben conosciuti nell'ambito rock (Meat Loaf, Alice Cooper, ecc.) per aggiungere quel po' di sale a una minestra saporita. Da rivedere tranquillamente anche oggi, pur con ovvia cognizione di causa.
MEMORABILE: "...NOT!"; "We're not worthy, we're not worthy, we're not worthy..."
Visto in lingua originale può avere un suo perché, pur trattando sempre di demenzialità pura. Considerato nel complesso, il film poteva osare un po' di più; probabilmente troppo attento a non irritare nessuno, mentre la verve comica del futuro Austin Powers giace ancora a un livello embrionale. Qualche simpatica trovata per un sorriso c'è, nota di merito per la Rapsodia boema a inizio film...
1992 l'anno di produzione ma la mentalità, fortunatamente, è ancora inchiodata a 5-6 prima. Il mondo di Wayne, il mondo dei giovani rockers, visti e letti sì con ironia, ma neanche troppa. Persino la trama è migliore di questi presunti nuovi film orrendi sul mondo rock '80 come Rockstar o Rock of Ages)!
Primo successo cinematografico di Mike Myers, che qui interpreta un ragazzo che, assieme a un suo stralunato amico, si diverte a trasmettere musica dal garage di casa sua. Da fortunati sketch apparsi in programmi comici americani, una strampalata commedia con due interpreti simpatici, una Tia Carrere pre-Relic hunter e un Rob Lowe che gioca le sue ultime carte di notorietà. Fra capelloni, rock stars che fanno comparsate a sorpresa e una colonna sonora d.o.c., un film che dovrebbe essere riscoperto, sopratutto in versione originale.
I registi americani di oggi dovrebbero prendere esempio da queste commedie dei decenni scorsi, che riuscivano a divertire con la demenzialità senza farsi risucchiare dal porno e dalla scatologia più disgustosi e gratuiti. Myers e Carvey hanno davvero facce da "fusi di testa" e tra goliardia, gag stralunate e fumettistiche, sguardi in mdp e fiumi di musica tengono banco in una sorta di favola moderna, con tanto di redenzione finale del "cattivo" (un Rob Lowe bellimbusto e rampante). Da mettere in cornice il viso di Ione Skye, che illumina i primi minuti del film.
MEMORABILE: Il bidone succhiasega; il videoclip e i numeri musicali della Carrere; le visioni, il balletto e le varie follie di Carvey; l'incontro con il magnate.
All'inizio degli anni 90 e dopo il deboscio opulento degli eighties, i giovani si riscoprono ribelli ma ormai impantanati in una sorta di consumismo compulsivo. Wayne e Garth rappresentano la nuova società dei giovani, dalla moda grunge all'amore incondizionato per il mezzo televisivo. E per quanto possa sembrare sciocchino, il film della Spheeris utilizza proprio il registro giovane anticipando di un decennio anche la moda del mockumentary. Sceneggiatura quasi inisistente, ma gag surreali a raffica condite da una grande colonna sonora.
MEMORABILE: Wayne e Garth si inginocchiano davanti a Alice Cooper esclamando "Non siamo degni, non siamo degni!"
Due amici fusi di testa portano avanti uno sgangherato programma tv dal garage di casa: da qui poi partirà la loro folle avventura. Demenziale, ma un demenziale fatto bene, privo di volgarità e oscenità, più "intelligente" della media. Molto anni 80, zeppo di rocker capelloni e buona musica. La comicità di Myers non è tuttavia ancora all'apice e a tratti il film può risultare poco scorrevole. Non male, ma il sequel è sicuramente migliore.
Anche se non ho capito appieno il senso di questo film ai fini del risultato da ottenere, mi sono lasciato trasportare dalle gag e dalle situazioni esilaranti, che raggiungono picchi di comicità niente male. Ottima l'idea di parlare spesso al pubblico, con tanto di inseguimenti alla cinepresa. Inoltre se la colonna sonora è completamente heavy metal non posso che apprezzare. Personaggi protagonisti riuscitissimi, specie quello di Dana Carvey, che mi ha convinto maggiormente. Epica la comparsata di Alice Cooper.
MEMORABILE: "Vietato suonare Stairway to heaven"; Il finale alternativo catastrofico; L'ostentazione degli sponsor.
Penelope Spheeris HA DIRETTO ANCHE...
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Ruber ebbe a dire: Ottimo! Ma per questo film il br a quel prezzo è esagerato, tenendo conto che in rete compri i i due dvd dei due film a prezzi stracciati.
Come tutti dopo un po di mesi si troverà a 6-7 euro
Taxius ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Ottimo! Ma per questo film il br a quel prezzo è esagerato, tenendo conto che in rete compri i i due dvd dei due film a prezzi stracciati.
Come tutti dopo un po di mesi si troverà a 6-7 euro Il prezzo di listino del BD è 12,99 euro, lasciate perdere i prezzi dei pre-order su Amazon che sono gestiti da algoritmi impazziti.
Ah ecco ok ora abbiamo un prezzo umano ;) mi sembrava in effetti un po troppo alto il prezzo. A quel prezzo se pò fà :)
DiscussioneRaremirko • 6/10/19 23:00 Call center Davinotti - 3862 interventi
Tutto sommato invecchiato bene, godibile e simpatico, tecnicamente valido (con un bel uso di luci e colori), paga un pò per la trama che alla lunga pare girare solo in tondo.
Molto interessante anche il cast (il numero di stars verrà replicato anche nel seguito) e la regista non è affatto una sprovveduta (I ragazzi della porta accanto).
Perfetto per passare 90 minuti spensierati; notevole il menù del dvd, che simula, molto bene, un palinsesto televisivo con tanto di pubblicità.
Cult l'apparizione di Robert Patrick in un accreditato bad cop che non può non ricordare il T1000 (proprio come il Last action hero!!!)...