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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Silver Linings Playbook
Anno: 2012
Genere: drammatico (colore)
Regia: David O. Russell
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VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Un Bradley Cooper in versione simpatico sciroccato apre una commedia sentimentale che tale proprio non pareva, da principio. Anzi, l'amore di lui per l'ex moglie beccata con l'amante sotto la doccia (che gli causa il definitivo impazzimento con conseguente pena manicomiale di otto mesi dalla quale se ne esce non ancora del tutto sano) sembra destinato a concludersi nel nulla, lasciando spazio al rapporto coi genitori (De Niro padre che lo usa come amuleto per le partite in tv). Poi invece ecco l'anima gemella (una deliziosa Jennifer Lawrence) a sua volta mentalmente non stabilissima, e tutto cambia. Volendo glissare sulla non esaltante idea del concorso di ballo, va detto che la verve...Leggi tutto della Lawrence assecondata dall'incerto stordimento di Cooper riesce a dare al film un aspetto diverso da quello di tante commedie analoghe. La pioggia di nomination agli Oscar per le interpretazioni pare francamente eccessiva, ma è indubbio che la confezione sia di pregio. Probabilmente si si fosse sfruttato il personaggio di Cooper in chiave più comica qualche battuta in più non avrebbe guastato (è ottima la gag dell'irragionevole imbestialimento dopo la lettura di un romanzo di Hemingway), né era logico immaginare uno sviluppo così piatto della storia, priva di vere svolte e destinata al solito finale all'acqua di rose al quale troppe commedie hollywoodiane non sanno rinunciare.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/02/13 DAL BENEMERITO PAULASTER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/08/13
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- Grande esempio di cinema:
Didda23, Galbo, Piero68, Taxius, Redeyes, Bruce - Davvero notevole!:
Rambo90, Metuant, Giùan, Jdelarge, Festo!, Enzus79 - Quello che si dice un buon film:
Paulaster, Markus, Xamini, Cloack 77, Nancy, Capannelle, Ford, Almicione, Nando, Macguffin, Corinne, Homesick, Elsolina, Deepred89, Lou, Ultimo, Alex75, Anthonyvm - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Elnatio, Pumpkh75, Blutarsky, Cotola, Bizzu, Modo, Noodles - Mediocre, ma con un suo perché:
Puppigallo, Daniela, Saintgifts, Domino86 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Gippal - Gravemente insufficiente!:
Beffardo57
Il tema del bipolarismo viene proposto in maniera diretta grazie a una sceneggiatura che (nella prima ora) non lascia respiro. Dialoghi intensi e dolorosi lasciati scorrere nei loro eccessi e frustrazioni, confezionati con i crismi del film indipendente. Poi si assiste alla fiera delle banalità e si va a minare ciò che poteva essere egregio. Regia che a volte ha buone soluzioni (dialoghi) e altre non sa che pesci prendere (il ballo). La Lawrence è superlativa e lode anche a De Niro, in gran spolvero.
MEMORABILE: Il dialogo al Diner.
Diciamolo subito: il film scorre via veloce, non annoia, gli attori sono in parte e il tema dei disturbi psichici, almeno nella prima fase, è affrontato intelligentemente. Quello che lascia basiti, semmai, è una regia che di punto in bianco cambia registro e, da un'amara commedia dai risvolti se vogliamo drammatici, si trasforma in una storiella d'amore travagliata con garetta di ballo di provincia. Scelta che alleggerisce l’opera e la rende più fruibile, ma la sensazione è quella d'averla gettata nell'ovvietà.
David O. Russell dimostra una capacità unica nel saper tirare fuori il massimo dal proprio cast: in effetti Cooper sfodera la miglior prestazione di sempre, l'incantevole Lawrence dipinge il proprio personaggio con colori splendedi e De Niro recita la miglior parte dopo Casinò. Ottima la brillantezza della sceneggiatura nella prima parte con dialoghi notevoli, peccato per la seconda più "femminile" che entusiasmerà invece le nostalgiche di Dirty dancing. Elementi comici e drammatici bilanciati alla perfezione. Una commedia così non si vedeva da anni.
Per la serie, se non son strani non li vogliamo, ecco due protagonisti (lui e lei) che contendono lo scettro di antipatia ai lui e lei di Will Hunting, anche se Cooper è più sopportabile, grazie alle psicosi e al rapporto col padre (un De Niro tornato attore). Se però nella prima metà la cosa funziona, merito dei suoi conflitti che spesso sfociano in crisi difficilmente controllabili, nella seconda la prepotente entrata in gioco della lucida sciroccata incanala il tutto nella direzione più ovvia. Pellicola troppo costruita e artificiosa negli eccessi (lei che beve birra e fa la dura...ma vaf).
MEMORABILE: Il protagonista si allena indossando un sacco dell'immondizia per sudare; Sveglia i genitori alle 4 di notte per esprimere il suo dissenso sul libro.
Drammatico solo fino a un certo punto, vale a dire in una prima parte movimentata dall'instabilità dei due protagonisti (i dialoghi stridono). Poi, complici quegli occhi disassati e quel broncio paffuto alla Brenda Walsh dell'intrigante Lawrence e nondimeno l'intepretazione di De Niro nella sua solita chiave padre di famiglia scassamaroni (Ti presento i miei e via discorrendo), si vira sulla commediola americana, non avara di buoni sentimenti e prevedibili decorsi. Ad ogni modo gustabile.
I problemi mentali del protagonista e di tutti gli altri personaggi che gli gravitano intorno sono sviluppati e mostrati in modo interessante. Purtroppo, man mano che ci si avvicina alla fine del film, la storia diventa banale fino a raggiungere un finale che così scontato non si poteva immaginare (ma forse per questo inaspettato). Comunque il film è godibile e le prestazioni degli attori buone. Pessimo il doppiaggio della Lawerence.
MEMORABILE: Bradley Cooper che butta un libro di Hemingway dalla finestra perchè non gli è piaciuta la fine!
Nonostante l'argomento ostico e drammatico, David O. Russell "corre" via con una leggerezza incredibile, che non significa superficialità, anzi; le parole sono calibrate, le conversazioni sofferte e cattive come solo può esserlo un dolore immenso, semplicemente vuol dire riuscire ad innestare un dramma con dosi perfette di ironia, con idee che continuamente conducono il film da un'altra parte; non si perde nulla, tutto converge nella giusta direzione.
Una storia di ordinaria follia in una famiglia che ricorda un po' quelle della nostra commedia contemporanea, con due - anzi tre - personaggi che hanno tutte le nevrosi derivanti da una tradizione american-alleniana: la prima parte è scoppiettante grazie a DeNiro, in splendida forma, che produce risate su risate nel suo disturbo ossessivo-compulsivo. Ma poi scema, ci si cala nella solita commedia sentimentale e allora i toni umoristici si smorzano e la verve s'impoverisce. Un buon film ma lungi dall'essere il "film dell'anno", come era stato pronosticato.
MEMORABILE: La scena nel mall tra Lawrence e Cooper.
Trova la moglie nuda sotto la doccia che si fa insaponare da un'altro uomo e sclera, uscito dalla clinica psichiatrica si propone di riconquistarla (ne vale la pena?) ma l'incontro con una bella vedova, anch'essa incasinata, cambierà la vita di entrambi... Commedia finto-trasgressiva, anche bene interpretata (persino da De Niro), ma sempre sul filo del prevedibile. Si spera fino all'ultimo che esca dai binari cui sembra incanalata dal primo incontro/scontro fra lui e lei, diversamente strambi, ed invece nulla, nessuno scarto, nessuna vera sorpresa, ed un sospetto di artificiosità.
Divertente commedia giocata sul ritmo e sulla coppia di protagonisti che propongono un mix di tenerezza e pazzia da shakerare con cura. Nessun melenso accenno melodrammatico, per fortuna; magari a non tutti i protagonisti risulteranno simpatici o credibili, ma l'insieme tiene e il regista rivela buona personalità. Convincente la coppia di genitori interpretati da De Niro e la Weaver.
David O. Russell HA DIRETTO ANCHE...
A fermarsi a metà film sarebbe uscito un mezzo capolavoro, tanta è la delicata leggerezza e il sibillino pudore con cui viene trattato un tema non semplicissimo. Purtroppo la logica mainstream prende le redini della corsa ed ecco lo zuccheroso e prevedibile epilogo, visto e stravisto in innumerevoli commediole da cuori teneri. Solida la regia, buono il cast (Cooper su tutti), ma francamente ritengo inspiegabile la grandinata di nomination all’Oscar.
La cosa più riuscita del film è il rapporto tra padre (De Niro) e figlio (Cooper), ma il personaggio più convincente è senz'altro Tiffany (Jennifer Lawrence), Oscar meritato. Il romanzo da cui il film è tratto è stato adattato spudoratamente alle esigenze di un pubblico che vuole, dopo aver sopportato la parte più buia, un finale che si lasci prevedere ampiamente (a differenza del libro) e che risulti anche il più scontato in assoluto. Una commedia a tratti divertente, ma che rimane nei canoni caramellosi hollywoodiani, come gli addobbi natalizi.
Commedia sentimentale con approccio indie e cast in formissima, tanti bei presupposti che naufragano nella prevedibile, zuccherosa e buonista seconda parte. Nonostante il tonfo clamoroso della qualità della sceneggiatura si ride e sorride a più riprese nel film, con una strepitosa Jennifer Lawrence ben coadiuvata dal simpatico Bradley Cooper e da un De Niro finalmente in forma. La regia si permette qualche movimento particolare ma il film va poco oltre la sufficienza.
Micidiale commediola sentimentale di durata assolutamente insopportabile e dalla tematica ondivaga: si inizia con la malattia mentale, si accenna alle problematiche delle relazioni familiari, si conclude con un appiccicosissimo happy end "e vissero felici e contenti" (magari con aiutino farmacologico). De Niro gigioneggia indecentemente come ormai gli capita di fare da anni, gli altri interpreti sono a livello di serial televisivo di fascia bassa. Noiosissimo e irrisolto, un pasticcio senza capo né coda.
La sceneggiatura non è la fine del mondo e mostra mancanze in numerosi punti; pur tuttavia il film risulta abbastanza avvincente e questo anche grazie a un buon cast (Lawrence e De Niro sono magistrali!). Per il resto niente di speciale: è grossomodo il solito film americano romantico di inizio terzo millennio che, tuttavia (e stranamente), risulta gradito allo spettatore, nonostante il finale scontatissimo intuibile dopo i primi tre quarti d'ora. Comunque non si possono mettere i Led Zeppelin e gli White Stripes in sottofondo, proprio no.
L'idea di sviluppare una storia prettamente drammatica in chiave più sentimentale e da commedia è la carta vincente del film, che riesce a intenerire lo spettatore senza ricorrere a piagnistei o momenti troppo sdolcinati. La Lawrence è bravissima e surclassa tutti, sia il bravo Cooper che un De Niro particolarmente ispirato, mentre Tucker si limita a ripercorrere le sue smorfie e la sua parlata nevrotica. Dialoghi brillanti, molti momenti fuori di testa e spassosi, altri decisamente più seri e ficcanti. Notevole.
Ottima commedia diretta dal talentuoso David O' Russell, Il lato positivo coniuga il film sul disagio mentale all'opera sentimentaleromantica, rimanendo sempre in perfetto equilibrio tra i generi. Merito di
un'ottima scrittura che delinea personaggi memorabili e delle belle interpretazioni dei due protagonisti sempre convincenti, senza dimenticare il rinato Robert De Niro. Gustosa la colonna sonora. Baciato dalla leggerezza. Da non perdere.
Buon film, scorre via veloce ma lascia l'impressione di un'occasione sprecata. La prima metà è senza dubbio la migliore, in cui ottimi dialoghi e attori in parte sono al servizio di una commedia amara con risvolti drammatici. Peccato poi la sceneggiatura viri su territori da commediola dei buoni sentimenti e dai toni rassicuranti, con un finale stratelefonato e personaggi tendenti al macchiettistico. Ottima la coppia Cooper-Lawrence così come il redivivo De Niro, buona messa in scena e funzionale regia di Russel.
Ottimo esempio di cinema intelligente (una storia fondamentalmente drammatica truccata da commedia) che può contare su di un cast eccellente e su una trama molto ben costruita. In un caso come questo sarebbe stato facile scadere nel melenso o nel drammone strappalacrime; invece non c'è un solo momento di stanca ed è un pregio raro. Il finale, da molti criticato, invece è a mio parere centrato: anche se il film tocca temi delicati, perché dovrebbe finire per forza male?
MEMORABILE: Le disquisizioni notturne sul libro; La reazione al ballo finale.
Molto celebrato, probabilmente oltre i suoi meriti, e sostanzialmente null'altro che una commedia sentimentale, nonostante all'inizio sembra che si stia assistendo a qualcosa di diverso e più impegnativo. Non che ci sia nulla di male (per carità), ma i propositi di servire allo spettatore qualcosa di diverso rispetto al solito, naufragano nel solito plot che, a mio avviso, manca di originalità e di momenti pienamente riusciti. Ottima prova del cast, con un De Niro che per una volta (buon per lui) ci evita inutili e stucchevoli smorfie e mossette. Un godibile e discreto intrattenimento.
MEMORABILE: La disquisizione (ultra notturna) con i genitori sul finale di "Addio alle armi".
Chris Tucker HA RECITATO ANCHE IN...
Commedia sentimentale con pochissimo melodramma in cui le nevrosi emergono preponderanti. Dopo una prima parte sorprendente per alcune trovate si assiste a una seconda troppo incentrata sul ballo e destinata a un finale scontato. Ottima comunque la prova dei due protagonisti, con Cooper credibile pazzo e la Lawrence sensualmente disturbata.
In questo film i “normali” non hanno meno stranezze dei due protagonisti (che il piano inclinato dell’amore potrebbe rimettere in carreggiata): confrontando Pat e Tiffany con gli altri (vedi il padre ossessionato dal football), il nostro concetto di normalità (con annessa la facilità nel giudicare) non può che andare in crisi. Russell dirige con ritmo, usa un’ottima colonna sonora e tira fuori il meglio dal trio Cooper/De Niro/Lawrence: la buona sceneggiatura (soprattutto i dialoghi) fa il resto e compensa uno svolgimento un po’ scontato.
Russell è regista di classe e si vede. E anche se sforna film a ritmo altalenante riesce a essere sempre incisivo. 8 nomination per questo e Oscar solo alla Lawrence (anche se io lo avrei assegnato più a Cooper che come solo pochi attori in passato hanno fatto riesce a immedesimarsi perfettamente nel suo personaggio disagiato dando luogo a una prova maiuscola). Brava ovviamente anche la Lawrence e tutto il cast di contorno, con un De Niro che in queste parti tragicomiche si esalta sempre. Bellissima anche la colonna sonora. Consigliato!
A ribadire l'assioma morettiano del "è sempre il momento per una commedia" ci pensa questo film da annoverare tra i migliori risultati d'un genere che, dall'age d'or dei Capra, Hawks e Cukor, ha perso smalto e motivi di interesse. Il buon proposito di Russell si concretizza in una pellicola capace di sfumare i toni bipolari del dolciastro e del drammmatico, fondendoli in un anima talora risaputa e a tratti banale ma sempre genuina. E se De Niro/Weaver son genitori da antonomasia, la schizofrenica chimica tra Cooper e Lawrence coinvolge pure lo spettatore.
MEMORABILE: La carica erotica sempre trattenuta ma palpabile degli incontri tra Cooper e Jennifer Lawrence.
Leggendo il romanzo ho pensato si prestasse egregiamente a una trasposizione filmica ma il regista ha preferito rivisitarlo, togliendogli uno dei suoi punti di forza: il mistero su quanto accaduto a Pat e Nikki, nel libro svelato pian piano, nel film chiaro dai primi minuti. Nonostante questo e altri stravolgimenti, però, la storia rimane una simpatica commedia romantica, che affronta con ironia e leggerezza il tema del disagio psichico senza banalizzarlo.
David O. Russell dirige un film intelligente in grado di alternare con il giusto tempismo momenti drammatici e spensierati. La regia procede di pari passo con la mente di Pat (un ottimo Bradley Cooper) che, essendo affetto da disturbi bipolari, è costretto a subire continui sbalzi di umore. L'argomento della malattia viene trattato in maniera saggia per tutto il film, ma qualche rammarico c'è a causa di un finale eccessivamente fiabesco, anche se in linea con la filosofia del film (volta a ricercare il lato positivo di ogni singola situazione).
Al di là dei personaggi coloriti e nevrotici, quella che ci viene proposta è una tipica commedia sentimentale a lieto fine - si celebra appunto "il lato positivo" più o meno nascosto in ciascuno -, ma raccontata in modo sciolto, accattivante e talora spassoso con i ritmi della screwball comedy classica. Gran parte del merito è da ascriversi alle interpretazioni al di sopra della media di Cooper, di una Lawrence in piena maturazione artistica e al gradito ritorno di De Niro, sempre in possesso della grinta e del carisma che lo hanno reso celeberrimo.
MEMORABILE: Cooper sveglia i genitori infuriato per il finale tragico di "Addio alle armi"; I telecomandi di De Niro; La scenata al bar; La gara di ballo.
Due persone poco equilibrate entrano in contatto e trovano un loro modo per avere una sorta di disciplina e di autocontrollo per avere una seconda possibilità dalla vita. Ho trovato il film in alcune parti eccessivamente verboso. Nel suo complesso non è pessimo, però non vi ho trovato niente di particolare.
MEMORABILE: Il mondo ti spezza il cuore in ogni modo immaginabile, questo è garantito.
Un buon David O. Russell alla regia di una commedia sentimentale presentata, però, in vesti più impegnative. Estremamente avvincente soprattutto nella prima parte, riesce a incuriosire lo spettatore toccando tematiche inusuali e delicate: il bipolarismo di Cooper e i disturbi psicofisici della Lawrence. Nonostante si risolva col classico lieto fine, che forse manca un po' di originalità, può contare su giovani protagonisti (Oscar meritato per la Lawrence) e all'altezza di papà De Niro, mai scontato.
MEMORABILE: "Ti dico che devi dar retta ai segnali! Quando la vita ti manda un momento come questo è un peccato se non lo afferri!".
Talmente abituati alla spazzatura hollywoodiana prodotta in serie è bastato poco a questa commedia romantica per far gridare al miracolo! Se leviamo tutto il contorno rimane il solito plot con i due amici che alla fine si scoprono innamorati (con immancabile prova da superare nel finale); ma il bello è piuttosto l'"habitat" nel quale viene sviluppata la storia, un'America attualissima ma assurda, schizofrenica e provata dalla crisi economica. Insomma, una commedia piacevole se trattata al netto delle forzature inventate per pubblicizzarla.
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Commedia romantica leggera e divertente la cui protagonista è una storia d'amore tra due individui assai schizzati. Nonostante il genere sono praticamente assenti vere e proprie scene romantiche, stucchevoli e passionali e questo è il vero punto di forza del film, che quindi risulterà gradevole anche per chi (come a me) non ama le storie d'amore nei film. La Lawrence e Cooper sono perfetti. Molto bella pure la colonna sonora.
Tra le più celebri commedie hollywoodiane dell'immortale filone dei mattacchioni buoni e simpatici (alla Lars), dotata di un'andatura leggera e di un cast interamente azzeccato (col protagonista un po' sotto la Lawrence e De Niro). La sceneggiatura ha il pregio di non calcare la mano sugli aspetti "pesanti" e clinici della vicenda, dipandandosi senza intoppi né picchi di alcun tipo verso un prevedibile romanticismo redentore che ben si sposa con il clima arioso e solare che regia e fotografia riescono a creare.
Il tema in partenza è originale e viene proposto con un buon mix tra commedia e tragedia. Poi si perde l'occasione di approfondire gli aspetti più intimisti per ricadere su soluzioni più facili, come quella del ballo. Il regista si appoggia inevitabilmente sul fascino dei due protagonisti, i belli e dannati Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, che in effetti reggono molto bene la scena e sono nevrotici convincenti. Nel complesso un buon film.
Troppo carente questo film, che non esplode, non conquista. Carente a partire dal cast, con una Jennifer Lawrence e un Bradley Cooper che si dimostrano più sopravvalutati che mai, nelle loro performance ingessate, nelle loro espressioni ripetitive. La sceneggiatura, interessante all'inizio, arriva al limite del noioso, dell'impresentabile, dopo. E' come se tutto, in questo film, rimanesse chiuso, ed è scialbo nella prima parte fino a diventare inguardabile nella seconda.
Gradevole pellicola, a metà tra dramma e commedia, che consegna al pubblico una superba interpretazione di Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, entrambi affetti da disturbi di vario tipo. Il rapporto tra i due è la vera colonna portante del film, che pur durando due ore scorre senza pesantezza. C'è anche De Niro (il padre di Coooper, malato di football). Un buon film.
MEMORABILE: Il primo incontro tra i due; Cooper che corre col sacchetto dell'immondizia addosso.
Commedia sicuramente godibile e originale, ma qualcosa lascia un po' perplessi. Per la piega che prende vorrebbe far (forse) riflettere, ma poi di riflessivo c'è poco. Ci si lascia trasportare da momenti divertenti al limite del reale. I personaggi sono portati all'estremità del pittoresco. Il tutto ci sta per un prodotto di puro intrattenimento. Lo spettatore trascorre due ore piacevolmente. La prova degli attori è comunque buona.
In una “bella” famiglia americana come avrebbe potuto disegnarcela Anderson spiccano un padre malato di football e uno squinternato bipolare. Le premesse porterebbero tutte verso un ritratto di tic e nevrosi, ma l’elemento di rottura è dato da un’ottima Lawrence. La commedia sentimentale con lieto fine è servita, ma non si ha mai un senso di banalità o di tedio e il continuo cercarsi dei due è un buon momento di ilarità ma anche d’amore. Ottimo cast, con un De Niro in spolvero e la coppia Cooper/Lawrence molto affiatata.
MEMORABILE: La gara di ballo e la sua coreografia.
Pur essendo una pellicola un po' "ruffiana" e in certi aspetti poco credibile, la sceneggiatura è ben scritta e i dialoghi tra lui e lei - soprattutto all'inizio - sono interessanti. La coppia diventa infatti la controparte schizzata-odiosa di Harry e Sally, con la Lawrence che ha più problemi di un libro di matematica e che può quasi risultare antipatica. Buona la prova di De Niro. Il finale, dopo il semi-plagio da L'amore tradotto nella scena dell'incontro con l'ex, è un po' tirato via. Se vi capita, dategli però un'occhiata.
MEMORABILE: Bradley Cooper che rifiuta la richiesta di sesso della Lawrence; La ninfomania (11 colleghi/e) della Lawrence; La "lettera finale".
Ottima commedia americana, scritta e recitata davvero bene, con l'enorme merito di trattare argomenti delicati e profondi con la giusta leggerezza, quasi con grazia. Cooper dimostra di saperci fare anche in ruoli non comici, brava la Lawrence e finalmente De Niro ritrova un ruolo nel quale esprimersi da par suo. Il regista è molto ispirato e il film ha tono e tempi perfetti. Qualche dubbio sulla gara di ballo, ma non conta poi tanto. Quel che convince è la tensione narrativa, in grado di appassionare lo spettatore. Colonna sonora di gran pregio.
Commedia discreta, la cui base di partenza scottantissima è la malattia mentale e come affrontarla. In realtà dopo un inizio abbastanza forte la malattia è trattata più come stramberia e i due protagonisti sembrano due personaggi bizzarri in cerca di sé stessi più che due persone bipolari. Questo per dare un tono leggero a un film che infatti sorvola l'argomento un po' troppo e finisce presto nei binari della classica commediola un po' scontata. Il ritmo è buono ma la durata eccessiva. Robert De Niro non male, rispetto ad altre pellicole del periodo. Guardabile.
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Tratto da un romanzo. Commedia dai risvolti drammatici più che riuscita. La storia non analizza solo il disturbo mentale del protagonista in modo convincente, ma soprattutto i rapporti che si instaurano fra le persone per raggiungere anche solo una parvenza di felicità. Storia talmente riuscita che si può anche sorvolare sulla prevedibilità. Jennifer Lawrence (premiata con l'Oscar) bravissima. Discreta la colonna sonora.
Film centrato su due “anormali” con un disagio mentale e sul loro ritorno a un mondo che tanto “normale” non è, pervaso da manie e nevrosi, con un messaggio positivo (come da titolo) virato in commedia (con sfumature romantiche che prendono il sopravvento negli ultimi minuti, evitabili e quasi posticci). I giovani protagonisti (Cooper e Lawrence) mostrano carattere e non è poco, mentre De Niro, in una delle sue migliori prove recenti, vivacizza ulteriormente una storia che, pur cadendo qua e là nella melassa, riesce a tenersi a distanza dai più triti cliché delle commedie americane.
MEMORABILE: La defenestrazione di “Addio alle armi”; “Excelsior”; I telecomandi di Pat Senior; Tiffany mostra a Pat Senior la sua competenza sugli Eagles.
Non la più brillante né innovativa dramedy su background di problemi mentali, col suo intrecciarsi di leitmotiv noti (i due "turbati" che si trovano e si migliorano a vicenda a forza di bisticci costruttivi, la gara di ballo come coronamento del romanticismo) e di subplot decorativi (i problemi coniugali dell'amico), retta su un umorismo a margine, percettibile ma mai sbandierato, che dà forse l'idea di una scrittura presuntuosa; tuttavia le parentesi più gravi (le crisi di Cooper) vengono trattate col giusto tatto e l'ascesa sentimentale è efficace. Cast ottimo e molto ben diretto.
MEMORABILE: Il flashback degli adulteri colti in flagrante; Scaramanzie di De Niro; Scompiglio alla tavola calda; I ballerini in gara che mirano a un voto di "5".
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- Didda23 ebbe a dire:
Che ne dici di aspettare il dvd, cosi pubblichiamo un bel fotogramma? la tua curiosità graficamente diventerebbe più esaustiva e senza bisogno di fonte (anche se vedo che il film lo hai visto).
Va benissimo, pensavo che bastasse la citazione senza la prova visiva! - Ad essere sinceri basterebbe, ma con il fotogramma è più gradevole. Se vuoi lo lasciamo così.
- Didda23 ebbe a dire:
Ad essere sinceri basterebbe, ma con il fotogramma è più gradevole. Se vuoi lo lasciamo così.
Ok, appena lo trovo, metto il fotogramma! - David O. Russell tenta un doppio salto mortale: un film sul disagio
mentale che è anche una commedia romantica. L'impresa è perfettamente riuscita: Il lato positivo (splendido titolo originale, ovviamente tralasciato dalla miope distribuzione italiana) è la più bella commedia dai tempi di Harry ti presento Sally, ennesimo esempio di cinema che riesce benissimo agli americani e che è il frutto del loro inarrivabile professionismo. Il progressivo dispiegarsi dei caratteri, derivante da un grande lavoro di scrittura, ci regala due personaggi indimenticabili che fanno della fragilità e del loro vuoto sentimentale la loro forza. Il potere catartico del movimento come antidoto al dolore (la
corsa, il ballo, perfino le crisi di nervi) conduce verso un grande finale
che gioca con intelligenza sul filo dell'ambiguità per un film che non
spreca nemmeno un secondo in gag "stupidine" che pure potevano
starci con la storia. Bradley Cooper e Jennifer Lawrence perfetti nei loro
personaggi, senza dimenticare un Robert De Niro rinato, convincente comeda molti anni non gli accadeva. Bellissimo. - Non solo più solo. Pure per me è bellissimo!
- Didda23 ebbe a dire:
Non solo più solo. Pure per me è bellissimo!
Avevo notato infatti che la tua fosse l'unica freccia in su' :) - Durante le prove di ballo nella casa di Tiffany (Lawrence), viene trasmesso il brano "Girl from the North Country", brano di Bob Dylan, cantato in coppia con la leggenda Johnny Cash.Ultima modifica: 12/04/23 08:30 da Zender
- D'accordo con Galbo e Didda, un grande film con ottimi interpreti; Cooper a suo agio in tutti i registri, meritato il premio per la Lawrence, ottimi anche i personaggi di contorno.
- Secondo me un film sopra la media (per altro modesta) della cinematografia degli anni '10; il tema suscita riflessioni profonde ed è svolto con serietà (evitando di cadere nella seriosità e nella retorica). Importante il contributo degli interpreti, davvero bravi. L'avrei però drasticamente purgato dei momenti romantici, che, per quanto pochi, secondo me abbassano la qualità del film.Ultima modifica: 2/05/23 19:06 da Alex75
