Note rilevanti: la presenza di "Pinehead" Bradley a capo della banda cannibale; la notevole trovata macabra del titolo di testa; qualche nota di azzeccato umorismo nero. Per il resto, i fan della saga troveranno frattaglie per i loro denti. Divertente a tratti, ma anche irritante quando i "buoni" e i tutori della legge restano paralizzati con la pistola puntata facendosi bovinamente massacrare, e riuscendo sempre a dar prova di essere più ritardati dei famelici rednecks antropofagi. Bradley gigioneggia, ma di più non può fare.
Giunti ormai al quinto appuntamento di questa prolifica saga orrorifica, il pericolo di incappare nella ripetitività è quanto mai probabile. Eppure Wrong Turn 5 risulta essere uno dei capitoli più divertenti, nonché tra i più generosi in fatto di splatter. Merito della spigliata regia di O'Brien e di una sceneggiatura che, pur mutuata da Distretto 13: le brigate della morte (i freaks che cingono d'assedio la stazione di polizia), offre interessanti variazioni sul tema dei boscaioli deformi ghiotti di carne umana.
Eccoci giunti al quinto noioso capitolo di una saga francamente indifendibile. Ambientato come un western (con tanto di pseudo-località fantasma e assedio nella stazione dello sceriffo), questo ennesimo episodio diretto da O'Brien persegue i connotati familiari e ferini à la Craven/Hopper ed è inutilmente appesantito da un sottofondo pagliaccesco. Ne vien fuori una specie di penoso scontro tra sessi. Ma gli anni 80 degli slasheroni ignoranti sono lontani e certe operazioni sono parecchio rischiose. C'è qualche curiosa uccisione, ma nulla di serio.
Violenza e sadismo, sono questi gli ingredienti della pellicola. Qui non ce n'è proprio per nessuno...di pietà. Il problema è che c'è solo questo. La sceneggiatura, già cartavelinica nei primi episodi, qui è totalmente assente. Se non altro, buona parte dei sacchi di carne umana da scempio sono sopportabili; e gli altri, per fortuna, durano poco. E' la classica pellicola usa e getta, che ha un suo perchè grazie alle efferate e qua e là fantasiose uccisioni con spuntino. Nota di merito per l'aperitivo con "orecchiette" del poliziotto.
MEMORABILE: "Ti dispiace darmi una mano?" (verrà preso alla lettera); Ragazza sventrata e costretta a mangiare le proprie interiora; Trebbiati.
Ecco una saga che va avanti per inerzia, accumulando sequel che creano anche confusione cronologica. Nessun stravolgimento né innovazione per questo ennesimo capitolo, solo l’ingresso di Doug Bradley nel cast con un personaggio più protagonista dei tre canonici deformi. L’assedio sul quale poggia tutto il film sfora spesso nell’inverosimile e, in fin dei conti, l’unico motivo di interesse risiede nelle cisterne di sangue versato e nell’inventiva splatter degli omicidi. Se ne può comunque fare a meno.
Siamo al quinto (e per il momento ultimo) capitolo della saga. Questa volta abbiamo, oltre ai freaks, il grande Doug Bradley (un po' imbolsito ma sempre fantastico) nei panni del loro perfido e deviato tutore il quale, arrestato, spingerà i suoi pupilli ad assediare la stazione di polizia in cui è rinchiuso. Della serie è il film più ricco di umorismo nero e di scene erotiche e, in quanto a violenza e sadismo, fa a gara con il quarto. Bradley è sadico quanto il suo mitico Pinhead, ma più ironico e spigliato. Finale sorprendentemente cattivo e pessimista.
MEMORABILE: Bradley ad uno degli sgorbi: "Vuoi darmi una mano?", lo sgorbio raccoglie la mano mozzata di una vittima e gliela porge!
Giunta al quinto inutile capitolo, la saga iniziata con il buon primo film non ha proprio più niente da dire. Stavolta tocca al "suppliziante" Doug Bradley fare da mentore al solito gruppo di freak mentecatti dediti all'omicidio e al cannibalismo. A farne le spese un gruppo di ragazzi giunti in paese per una festa e i locali poliziotti. Lo splatter è abbondante e discretamente realizzato, ma tutto sa davvero troppo di già visto e masticato per poter anche solo intrattenere. Tra gli scarsissimi attori si salva solo il gigionesco Bradley.
MEMORABILE: L'omicidio del marito della poliziotta che ricorda una trappola di "Saw".
Nonostante tutto mi ritrovo spesso a guardare film di questo genere sapendo già ciò a cui vado incontro. Arrivata al quinto film la famiglia deforme si trasferisce in montagna e ne combina al solito di tutti i colori. Rispetto ai primi capitoli il gore è aumentato considerevolmente. La poliziotta e i ragazzi sono di una stupidità clamorosa e quindi, come spesso accade in questi film, si fa il tifo per i killer. In attesa del prossimo capitolo...
Per i primi 15' si ha l'impressione di avere già visto il film e solo dopo un po' vi si sviluppano (si fa per dire) i soliti luoghi comuni dei trash-horror: studentelli vogliosetti, creature sanguinarie e cannibalesche, momenti splatter. Insomma, nessuna novità su questo fronte, neanche nel finale cattivissimo. Un po' Non aprite quella porta, un po' Il silenzio degli innocenti.
Sempre più a corto d'idee, questa volta si ricorre a un canovaccio che pare ispirarsi a Distretto 13, con buona parte del film ambientata in una stazione di polizia di un paesello, assediata dai feroci freak cannibali. Come al solito si attendono più che altro i vari massacri, che offrono ancora qualche discreta trovata ma in generale risultano meno efferati del precedente capitolo, anche a causa di SPFX e atmosfera sempre più posticci. Risolleva la situazione un diabolico Doug Bradley e un finale particolarmente sadico; comunque trascurabile.
MEMORABILE: Il tagliaerba; Il trattamento sadico inferto alla poliziotta.
Eviscerata dalla trama, o meglio dalla parvenza di sostegno al delirio di torture, la saga gocciola noia. Il solito gruppo di teen-ager, una cittadina deserta e i tre ragazzuoli deformi del capitolo precedente più il vecchio mozzatore teste di bikers su neve. Arranchiamo fra mototrebbie, bolliti umani, incendiati, accecati... insomma un carnevale di scempiaggini. Manca totalmente l'elemento paura, ma pure quello ironico. Unico momento degno di nota il siparietto iniziale fra il vecchio, i tre e la mano. Tremendo!
Direttamente concepito per il mercato home video, motivo per cui questo quinto capitolo della serie risulta totalmente riuscito non fosse altro perché bypassa la censura e la morale comune. La trama, solo un pretesto per concepire scene ultra splatter e thriller, è comunque ben svolta nel classico assedio (all'interno di un carcere). Il paesino isolato (tutti sono a un evento festoso) è dominato dalla truce presenza dell'ex Cenobita Doug Bradley (bravissimo e qua realmente tetro). Horror nient'affatto catartico e di un sorprendente cinismo!
MEMORABILE: La scelta finale dello sceriffo (una bravissima Camilla Arfwedson) tra fiamme e colpo di pistola; La falciatrice nel campo da calcio.
Gradevole la presenza di Doug "Pinhead" Bradley nel ruolo del personaggio più convincente. Anche qui, come nel precedente capitolo, di cui è il sequel diretto, il problema sta nella scarsa credibilità delle decisioni (ridicole) che i personaggi prendono sul da farsi. Inoltre risulta penalizzante la scarsa varietà di location in cui il film è ambientato. Alcune morti sono disgustose e stomachevoli al punto giusto per essere d'effetto.
Noioso, mal recitato e dal fiato oggettivamente corto. Il quinto episodio, eccetto un paio di morti più ingegnose del solito, chiaramente con il realismo andato in vacanza a Honolulu, non ha più nulla da offrire. Mancano di carisma i personaggi principali e gli stessi antagonisti, che dopo ben cinque episodi rimangono uguali a loro stessi senza nessuna minima evoluzione psicologica o estetica che si voglia. Si salva il finale beffardo, ma niente che non si fosse già visto con i capitoli tre e quattro.
MEMORABILE: La trebbiatrice nel campo di calcio; L'apertura dello sportello; Lo snack di fegato di Cruz.
Di nuovo O'Brien alle prese coi montanari antropofagi: non ci sono variazioni sostanziali o svolte inaspettate, il film è il solito massacro che ogni fan della saga si aspetta. Colpisce però la presenza di Doug Bradley nei panni del "boss" dei cannibali. Buona e un po' inusuale l'ambientazione carceraria. Peccato che venga presto ignorata la grande festa di Halloween del paese, che faceva sperare in un massacro ben più ingente. Il gore comunque non manca affatto e non delude, così come qualche nudo. Finale inaspettatamente ultrapessimista.
MEMORABILE: La falciatrice usata per maciullare due ragazzi con abbondanza di frattaglie.
La brutta copia del Distretto 13 di John Carpenter, con il paese abbandonato e i vari attacchi dei mostri. Nonostante trama e situazioni varie siano assai sciocche, questo Wrong turn 5 è divertente e ben realizzato, con tante scene splatter e tanto sano trash che non guasta mai. I nostri protagonisti sono anche più scemi del solito: fanno di tutto per farsi ammazzare. Gli amanti del genere non resteranno delusi.
Nuovo capitolo affidato ad un O'Brien non certo in vena. All'inizio l'idea di una specie di happening che celebri la famiglia degli antropofagi protagonisti, sulla stile di Scream 2 (c'è anche un'odiosa reporter tipo Courtney Cox), faceva sperare in qualcosa di nuovo. Come non detto si passa subito alla macellazione dei malcapitati coi consueti efferatissimi omicidi. Solito campionario di nefandezze, in cui i cattivoni sembrano una versione atroce della famiglia Addams in cui spicca per "simpatia" TreDita. Solo per amanti incalliti del genere torture.
MEMORABILE: TreDita sghignazzante passa con una falciatrice sulla testa di uno sepolto in un campo e poi tritura un altro.
Sempre O'Brien in regia e il livello della saga, basso, non cambia attestandosi su quello dei precedenti lavori. L'unico motivo d'interesse è dato da Bradley che fa il cattivone, ma senza cerone. Diciamo chiaramente che oltre a lui e a qualche uccisione splatter, rimane poco. Funziona in parte la lunga parte alla centrale, ma a latitare sono il ritmo e pure la convinzione di fare un prodotto che almeno intrattenga. Brutto il doppiaggio italiano.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.