Demonlover - Film (2002)

Demonlover

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/09/12 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 6/12/12
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Buiomega71 24/09/12 00:58 - 2901 commenti

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Ipnotico, raggelante e sconvolgente viaggio nel porno nell'era di internet, tra manga hard, spionaggio industriale e siti snuff di tortura via web. Assayas si dimostra autore eccelso e sorprende, tra scoppi di improvvisa violenza, amore viscerale per l'oriente e una narrazione gelida e avvolgente. Cita Videodrome (di cui ha più di un punto in comune) e relega al finale la parte più cupa e disperata, da vero thriller/horror americano tra Lynch, 8mm e qualcosa da Twentynine palms. Spiazzante e disturbante, fascinoso e visivamente potente, truce e raffinato. Assolutamente da reecuperare.
MEMORABILE: Tutta la parte finale, davvero da incubo; La Nielsen che si guarda i porno giappo lesbo in tv; La furente lotta tra la Nielsen e la Gershon; Il sito snuff.

Cloack 77 29/09/12 20:01 - 547 commenti

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Assayas affronta la prima parte del film in modo elegante, freddo, glaciale, patinato, infischiandosene della possibilità di appassionare il pubblico, di creare interesse o perlomeno di generare attenzione, e trasforma la seconda parte in una specie di noir aggressivo; purtroppo lo stile resta identico per tutta la durata della pellicola e la volontà di sorprendere si tramuta in una ingenua quanto innocua birichinata.

Mickes2 12/05/13 01:25 - 1670 commenti

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Viaggio nell’opportunismo e nella perdizione, tra hentai giapponesi e siti internet porno-snuff a scopo di lucro. Thriller bipolare che da una parte utilizza molto bene lo sfondo spionistico e doppiogiochista con implicazioni di potere (aziendali e economiche), per poi lentamente defluire in disomogenee e pretenziose atmosfere/allucinazioni lynchane che ristagnano, risollevandosi solo dentro un finale cupo, beffardo e nichilista. A tratti visivamente si sfocia nel kitsch e alcune derive sono lasciate colpevolmente in sospeso. Discreto.

Giacomovie 15/11/13 13:17 - 1397 commenti

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Ciò che gira attorno a un aspetto tipico del costume giapponese (il manga erotico) poteva diventare l’occasione per un film originale, con un tema che poteva avere la sua particolarità come base per svilupparne un vero thriller. Invece - con peraltro non pochi mezzi a disposizione - si è solo riusciti a fare qualcosa di fiacchezza unica, dove manca anche la voglia di tirar fuori qualcosa di positivo dagli spenti attori. Solo un certo gusto pubblicitario nel girare le immagini salva il film dal totale disastro. *!

Rebis 24/10/16 17:00 - 2332 commenti

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Eva contro Eva nell'era del cyber-spionaggio? Inquadrare nei generi un film di Assayas è un esercizio tanto effimero quanto divertente: omaggio al cinema "al nero" ossessionato dai processi di digitalizzazione del reale, cambia continuamente pelle - come la sua protagonista - inseguendo un flusso visivo ipnotizzante che trasmuta senza soluzione di continuità la crime story alla Diabolik in un thriller depalmiano con scene di morte esponenziali, per poi spalancarsi su paesaggi agorafobici da horror country. Finale nichilista che lancia uno sguardo in abisso nella rete. Tremendo il doppiaggio.

Myvincent 15/11/20 11:00 - 3726 commenti

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Una potente industria francese cerca di strappare un contratto miliardario per l'acquisizione di un redditizio cartoon erotico giapponese, ma la strada è irta di complicazioni e tranelli. Spy-story confusa, si gioca le sue carte dando ai personaggi scivolosa ambiguità e "parlando" sotto forma di più generi cinematografici. Il risultato è pretenzioso, presuntuoso, pretestuoso e, naturalmente, noioso qua e là.

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  • Discussione Buiomega71 • 24/09/12 09:54
    Consigliere - 25934 interventi
    Leggendo le varie recensioni ( che lo definiscono "cyberthriller" o un amalgama di "spionaggio industriale") e la poco emozionante filmografia del suo regista (Irma Vep, seppur bizzarro, era un tantinello noiosetto) e la sua durata (116 minuti) ho sempre rimandato la visione di questo film ai posteri.

    E invece e stata una rivelazione, una vera sorpresa, che mai mi sarei aspettato da un autore, un tantino snob, come Assayas.

    Il film già inchioda e ipnotizza dalle prime immagini girate sull'aereo, poi ti coinvolge e travolge per tutta la sua durata.

    I temi affrontati da Assayas sono: il porno via web, tra anime hard alla "Doki doki" e i siti web di tortura snuff , che apparentano strettamente il film al Videodrome cronenberghiano (nel capolavoro di Cronenberg una emittente pirata trasmetteva immagini di sesso, morte e dolore) in Demonlover un sito web illegale (dislocato nel deserto della California) trasmette immagini di torture come se fosse un "You Porn" del dolore e della morte.

    Assayas non fà sconti, picchia quando vuol picchiare e il suo, se vuole, diventa cinema estremo, carnale, sanguigno e dolorosissimo.

    Ambientato a Parigi, poi a Tokyo (l'amore viscerale di Assayas per l'oriente si respira a pieni polmoni)e infine, nel finale incubo che stà tra David Lynch, Bruno Dumont e uno psycho-thriller americano, nell'oscuro e opprimente deserto californiano, in una chiusa finale che mette i brividi e non dà speranza alcuna.

    Bellissima la parte ambientata a Tokyo, con la Connie Nielsen (davvero bella e glaciale) che si guarda i porno lesbo giappo nella pay-tv della camera dell'albergo, e lo stesso fa Charles Berling, con hard nipponici pixelati di fellatio e doppie penetrazioni.

    Davvero gran cinema quello del grande Assayas, che regala schegge di insospettata e furente violenza (la selvaggia lotta tra la Nielsen-che sembra una Irma Vep in sedicesimo-e Gina Gershon nella camera d'albergo, pistole che fanno saltare le cervella dopo un rovente amplesso e tutta la parte finale nel deserto americano che da al film un sapore prettamente horror, tra 8 MM e Wolf Creek).

    Glaciale e spietata Chloe Sevigny, una sorta di implacabile sicaria, e impagabile quando gioca alla PlayStation nuda sul letto.

    Tra feticismo (la Gershon e la Sevigny nel negozio di scarpe), snuff movie, manga porno, aziende di siti per adulti via web, doppi e tripli giochi, sete di potere e "torture porn", Assayas firma un opera intensa, spiazzante, disturbante e glaciale, ora raffinata, ora truce.

    Un vero peccato che da noi abbia baipassato il cinema finendo direttamente negli "straight to video".

    Assolutamente da recuperare e da riscoprire, non ci sono scuse.
    Ultima modifica: 24/09/12 11:20 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 24/09/12 10:00
    Consigliere - 25934 interventi
    Il film , addirittura nominato per la Palma D'oro a Cannes 2002, viene presentato al festival con la durata di 126 minuti ma, vista la tiepida accoglienza, viene accorciato da Assayas stesso di 5 minuti. Assayas ha eliminato tutte le scene con dettagli di tortura nell'Hellfire Club (il sito web di sevizie) e i dettagli hard dei porno giapponesi che i protagonisti guardano in tv.

    Fonte: Nocturno Book, Francenoir: Scheda del film Dreamlover a cura di Christian Olivo, pg.44.