Si parte dall'infanzia del regista per attraversare tutte le altre tappe fondamentali, belle e soprattutto brutte, della sua vita. Splendido ritratto del Polanski uomo, ed indirettamente anche del Polanski regista: denso, intenso, misurato ed onesto. Non scade mai nel patetico: eppure ci sono diversi momenti emozionanti. Ha anche il pregio di affrontare la macchia che ancora oggi pesa sulla coscienza del regista. Il tono è sincero e per nulla agiografico. Essenziale ed imperdibile per tutti i fan del regista.
Cinematograficamente non è nulla di che trattandosi di una lunga intervista, ma la costruzione narrativa con foto e filmati d'epoca impreziosisce il girato. Ampio spazio alla sofferta infanzia (che sarà fonte di ispirazione per Il pianista) e alla tragedia della moglie Tate. Pare sincero il rimorso per l'incidente pedofilo. Purtroppo poco spazio all'analisi dei capolavori a cavallo tra i sessanta e i settanta. Curioso notare come Polanski si vergogni di Repulsione, considerato dallo stesso una vera e propria "marchetta".
MEMORABILE: Il ricordo sul barattolo di cetrioli, presente pure ne Il pianista.
Un documentario che riesce a incollarti allo schermo e che sa sfruttare come pochi altri il fattore tempo. Ogni secondo è un brandello dell'incredibile vita del genio Polanski e dell'uomo Roman: un'esistenza pregna di avvenimenti terribili e meravigliosi, un'altalenante linea rossa in grado di catapultarti nel teatro della vita. Toccante, strabiliante, emozionante, tragico, autentico (nessun accenno a Carnage); la filmografia ha uno spazio secondario rispetto all'elemento primario: la sua storia. Imperdibile.
Una bella testimonianza di vita oltre che artistica quella fornita da regista (e attore) Roman Polanski in questo film/intervista che può essere particolarmente apprezzato da chi ha una conoscenza almeno discreta della sua opera. Molto toccante la parte riguardante l'infanzia dell'autore, segnata dal dramma della persecuzione razziale, i cui echi si ritrovano in una delle opere migliori del regista, Il pianista. A film memoir è un'opera sincera dedicata ad una personalità complessa.
L’intervista col personaggio pubblico di solito si perde in domande generiche a ripercorrere grossolanamente il percorso artistico, invece con Polanski si traccia un profilo che sfocia nell’emotivo e nei tasselli privati. Notevoli i racconti infantili (che verranno riproposti ne Il pianista) e il parallelismo con le immagini di repertorio e le sue fotografie. Di certo la questione con la minorenne non interessa e magari si poteva invece approfondire il discorso registico, specie con le ultime opere.
Roman scarena non senza difficoltà emotiva la sua dolorosa e stratificata biografia rivelandocela come invisibile sineddoche dell’excursus filmico, e mostrando anche viceversa, quasi che la filmografia sia a un tempo unguento e frappé d’ortica versato su ferite ancora aperte che secernono film: del suo il biocumentario non alza un mignolo per spingere lo spettatore a divaricare la vita dall’opera, peraltro liquidata in buona parte quasi en passant. Resta una radiografia toccante per i fans come per i neofiti, per i quali costituisce altresì un’immancabile occasione di approfondimento.
Bel documentario dedicato alla vita, veramente incredibile, di Roman Polanski. I fatti narrati sono più o meno tutti già conosciuti a chi abbia una certa dimestichezza con la biografia del regista polacco, nondimeno il filmato mantiene un forte interesse per quanto racconta: è incredibile con quanta forza il nostro sia riuscito ad affrontare situazioni veramente terribili: basti pensare all'infanzia nel ghetto o alla tragica fine della moglie Sharon Tate. Non certo innovativo dal punto di vista cinematografico, ma molto interessante.
Laurent Bouzereau HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneDidda23 • 14/02/13 11:51 Contatti col mondo - 5798 interventi
Ha ragione Cotola, imperdibile per tutti i fan del regista. La cosa che mi ha sorpreso di più è stata la considerazione su Repulsione considerata dallo stesso regista "una marchetta" per poter girare il più personale Cul-de-sac (della cosa non va molto fiero).
Sì: un gran bel documentario. Repulsion per me
è un grandissimo film. Credo superiore a Cul
de sac ma non saprei. Sapevo però che Polanski
era molto affezionato al film con Pleasence.
Cotola ebbe a dire: Sì: un gran bel documentario. Repulsion per me
è un grandissimo film. Credo superiore a Cul
de sac ma non saprei. Sapevo però che Polanski
era molto affezionato al film con Pleasence.
Concordo con Coty...Repulsion e prettamente e inesorabilmente polanskiano fino al midollo, mentre Cul De Sac mi piacque di meno (e lo trovai anche un tantino noiosetto)
mi potreste dire in che occasione l'avete visto?
io ce l'ho in originale da un pezzo e mezzo ma pare impossibile reperirne subts di qualsiasi idioma...
ti ringrazio ma non uso streaming causa monitor dell'anteguerra coi contrasti sballati che mi fa vedere gran parte dei filmati tenebrosi. e poi anche per il formato, i film non li vedo sotto i 28 pollici almeno :)