Operazione vacanze - Film (2012)

Cosa voleva essere OPERAZIONE VACANZE? Una commedia, un film comico o la parodia di un film comico? D'accordo, lasciamo perdere cosa voleva essere e guardiamo cos'è: ebbene, l'enigma resta. E' evidente quanto in alcuni momenti Fragasso tenti d'imboccare decisamente la strada della parodia andando a recuperare gag tipiche dello slapstick (a partire dalla classica caduta sulla buccia di banana, per capirsi), ma poi in altri frangenti la costruzione pare invece quella della commedia più becera (la fellatio "polipesca") o della commedia italiana non diciamo certo sofisticata ma che punta in direzione della pochade classica (l'episodio di Mattioli). Un Frankenstein che mira a obiettivi imprecisati ma raggiunge...Leggi tutto vette trash inaudite, conscio delle proprie velleità parodistiche ma nel medesimo istante incapace di gestirle. Nel caos più totale l'unico che in qualche modo riesce ad ambientarsi senza apparire troppo spaesato è Enzo Salvi, coattissimo come da previsione ma a suo agio nel guazzabuglio orchestrato dal regista; a differenza dell'altrove ottimo Mattioli ad esempio, che cerca di controllarsi e di recitare all'interno di un segmento (quello con la Marini che lo seduce) organizzato come potrebbe esserlo quello di un qualsiasi Abbronzatissimi 3. Il suo problema è che il resto del film va in un'altra direzione, ovvero quella dettata dal burattinaio Jerry Calà, pronto a recuperare lo spirito di CHICKEN PARK per animare gag e siparietti all'insegna della semi-improvvisazione, accompagnato spesso da un Ceccherini fuori fase che fin dai tempi di MATRIMONIO A PARIGI pare ormai sia regola mandare alla deriva sperando che bastino l'espressività e il volto a risolvere fasi in cui la sceneggiatura non ha proprio nulla da dire. Vederlo aprir bocca senza trovare mai una battuta che funzioni o quasi non è un bello spettacolo, in questo caso, ed è inevitabile che anche il ritmo ne risenta. La palma del peggiore se la guadagna comunque Pannofino in versione boss mafioso da operetta, scortato da sgherri caricaturali che menano e ridacchiano; insegue Calà credendolo l'uomo che ha messo in cinta sua figlia, e ogni scena è buona per sfoggiare un tedioso accento che dovrebbe chissà perché suscitare risate. Costantemente indeciso sulla via da seguire, OPERAZIONE VACANZE arriva ben presto a sfinire, vivacizzato qua e là da estemporanee gag talmente desuete e becere da far sghignazzare sì, ma per la loro tristezza. E' quello a cui puntavano gli autori? Talvolta sembrerebbe di sì, ma allora si poteva calcare ancor di più la mano e puntare decisi alla parodia, perché così ci si ferma al più tipico né carne né pesce che disorienta anche i più bendisposti. Un oggetto misterioso che nella maggior parte dei casi lascerà interdetti e consiglierà l'oblio. Smaila compare saltuariamente come proprietario del villaggio vacanze a salutare l'ex collega-gatto che fa l'animatore (come ai tempi di PROFESSIONE VACANZE), mentre le mogli dell'episodio con Salvi si guadagnano qualche spazio ma lo sprecano limitandosi a giocare a chi è la più coatta. Un premio al coraggio, perché proporre un film tanto sconclusionato, farcito pure da riferimenti metacinematografici buttati là ("ma tu non suonavi a Forte dei marmi?", "finiamo tutti da Boldi" e così via) e attori allo sbando pronti a travestirsi insistentemente da donna con un finale in versione Sorelle Bandiera terrificante, non è da tutti. Più oltre di OPERAZIONE VACANZE sarà assai difficile spingersi, e in fondo fissare una frontiera potrebbe anche esser visto come un merito. Calà in versione cantante da piano bar ha comunque ancora qualche cartuccia da sparare, e del gruppo pare l'unico a voler credere in questo stralunato "esperimento".

Chiudi