Road to L – il mistero di Lovecraft in Italia, Italia 2005, 95’, C
PRODUZIONE: A. Marotti, P.G. Bellocchio, G. Curti - Minerva Pictures - Digital Desk
INTERPRETI: Roberto Purvis, Federico Greco, Roberto Leggio, Simonetta Solder, Fausto Scialappa, Fabrizio La Palombara, Gianni Sparapan, Valentina Lodovini, Donatella Ceccarello, Carlo Lucarelli.
FOTOGRAFIA: Fabrizio La Palombara
Nel 1997 Andrea Roberti, uno studente che si occupa di tradizioni popolari, ipotizza un legame tra certi racconti di Lovecraft e le leggende popolari tramandate fra il Polesine ed il Delta del Po. Nel 2002 Roberto Leggio trova a Montecatini un manoscritto del 1926, forse una lettera indirizzata ad Alfred Galpin, amico di HPL, che racconta di un viaggio in Italia attraverso il Delta del Po alla ricerca delle tradizioni e delle leggende locali, in cui si menzionano i cosiddetti "Racconti del Filò" ed un certo paese, indicato semplicemente come “L.” Nel 2004 una piccola troupe cinematografica, con l'aiuto dell’attore newyorchese David (Purvis), realizza un documentario sul ritrovamento del manoscritto e sui legami tra Lovecraft e il Delta del Po e giunge a Loreo, ipotizzando che la misteriosa “L.” del manoscritto si riferisca ad esso. L’impavida squadra scopre che sette anni prima Roberti è scomparso in circostanze misteriose, trova gli abitanti piuttosto scostanti e scortesi e si accorge di diversi fatti ambigui ed inspiegabili che accadono proprio in quelle zone, ma che sono coperti da un’inquietante omertà...
Interessante docudrama che narra, alternando sequenze reali e ricostruzioni romanzate, quanto accadde durante la realizzazione del documentario uscito nel 2004,
H.P. Lovecraft – ipotesi di un viaggio in Italia, sempre della coppia Leggio-Greco e che sposa l’ipotesi della autenticità del manoscritto di Montecatini. Nel film si ammette dunque che Lovecraft si sia almeno in parte ispirato alle leggende della zona del Po, fra il Polesine e il Delta, per i suoi
Miti di Cthulhu, sebbene resti piuttosto chiara la natura ipotetica di questa tesi e i momenti di finzione siano riservati alla storia della troupe. Questa duplice natura del film però non sempre è gestita bene e i due aspetti non riescono a coesistere adeguatamente, col risultato finale che la parte reale di analisi del manoscritto e delle sue implicazioni storico-letterarie non viene approfondita e la storia di fantasia non riesce ad avere un vero sviluppo. A parte questo, l’argomento di cui parla è di grande interesse per gli appassionati ed è comunque un bel tributo a Lovecraft con le atmosfere dei paesaggi fluviali, sinistramente adatti ad ospitare storie dell’orrore, e nei vari misteri che accompagnano l’indagine.