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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/10/09 DAL BENEMERITO BRUCE
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Bruce 26/10/09 18:19 - 1007 commenti

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Meglio il documentario di 20 minuti che il film-documento di un'ora e mezza. Lo spunto è sinceramente interessante ma l'operazione della finta spedizione nel Polesine alla ricerca di suggestioni e conferme del passaggio dello scrittore americano convince poco.

Erikafim 7/12/09 06:10 - 4 commenti

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Molto affascinante. Belle atmosfere che richiamano i primi Avati. La povertà dei mezzi si fa sentire nell'ultima mezz'ora. Bravissimi gli attori e la direzione degli stessi che sfiora il realismo totale! I paragoni con Blair witch project son inevitabili, ma al contempo non si avverte il bisogno di fare comparazioni. Unica nota incomprensibile, come mai alcuni attori parlano inglese ed italiano senza molta continuità di logica.
MEMORABILE: La notte in cui si raccontano le fiabe nere!

Rebis 10/01/10 18:21 - 2337 commenti

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Una suggestione ambientale condivisibile: il Polesine e H. P. Lovecraft. Discendente diretto del reality horror inaugurato da Deodato e sistematizzato da The Blair Witch Project, l'affascinante opera di Greco e Leggio sposa una pista investigativa plausibile a partire dal ritrovamento di un diario manoscritto dell'autore: i dialoghi meritavano certo una scrittura più accurata, ma l'inquietudine è pervasiva e crescente, il climax azzeccato e il finale riesce ad elevare gli interrogativi all'esponente. Da mettere a confronto, per entroterra ed ascendenze, con La casa di Avati e La città di Corman.

Karim 20/07/10 22:58 - 22 commenti

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Bello, molto coinvolgente, non si capisce dove finisca la realtà e cominci la finzione. Inquietante quando si cercano informazioni sui "Fradei di Loreo", congregazione realmente esistente. Ipotesi affascinante sulla possibilità che Lovecraft sia stato in Polesine e da lì abbia tratto dalle leggende locali ispirazione per i suoi allucinanti racconti. Inoltre la presenza di Gianni Sparapan, esperto di tradizioni popolari locali, lo fa sembrare un vero documentario.

Hackett 7/03/10 11:36 - 1867 commenti

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Interessante docu-horror italiano che parte da uno spunto davvero originale, il ritrovamento di alcuni appunti del famoso scrittore che proverebbero (se confermati) una sua presenza passata in Polesine. Come sempre accade ai (pochi) film girati nel Delta, il paesaggio fa la maggior parte del lavoro, specialmente se deve trasmettere silenzio ed inquietudine. Il resto è ben scritto e girato, anche se manca quel guizzo registico che avrebbe potuto rendere alcuni momenti (i sotterranei, il finale) davvero agghiaccianti. Comunque da vedere.

Bergelmir 2/04/12 23:10 - 160 commenti

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Omaggio tutto italiano a Lovecraft nella forma del docudrama che narra, alternando sequenze reali e ricostruzioni romanzate, quanto accadde durante la realizzazione del documentario uscito nel 2004, H. P. Lovecraft – ipotesi di un viaggio in Italia, sempre di Leggio-Greco. Originale nei contenuti, meno nella forma, ben godibile per gli appassionati di HPL. L'ambientazione polesana e i racconti popolari ("del filò") sono a tratti davvero inquietanti. HPL avrebbe certamente apprezzato.

Somai13 6/02/13 04:15 - 11 commenti

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Derivativo dai vari Blair witch project, pur restando originale e potente. Recitato magnificamente e questo grazie a una regia capace. Ieda originale e ambientazione perfetta. Film così rendono fieri di avere questi registi in patria, che puntualmente non vengono considerati come dovrebbero.

Homesick 1/03/15 08:54 - 5737 commenti

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In un docufiction alla Deodato si inseriscono le atmosfere misteriose e arcane del miglior Avati. E proprio del gran maestro felsineo viene preso in prestito e messo a frutto un terrore che scaturisce dal paesaggio (il Delta del Po), dalle leggende paesane (la tradizione del filò), dall'omertà degli autoctoni, dalla potenza evocativa dell'idioma, dal non detto, dal particolare inquietante, dalla soggettiva minacciosa e dall'epilogo improvviso e aperto. Le musiche rivestono un ruolo decisivo, sia diegetico (la nenia) che come sinistra colonna sonora. Il cinema di genere italiano rialza la testa.
MEMORABILE: La discesa nel cunicolo, in perfetto stile "lovecraftiano"; il filò; la misteriosa nenia dalla casa abbandonata; il filmato rivelatore.

Ronax 22/03/15 14:22 - 1252 commenti

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Curioso esperimento che parte come una costola di un documentario realizzato dagli stessi autori, volto a indagare su un presunto viaggio di Lovecraft in Italia negli anni '20 e che si trasforma progressivamente in un horror con uno spiazzante sovrapporsi di realtà e finzione che lascia volutamente frastornato lo spettatore, incapace, scena dopo scena, di distinguere fra il vero e il costruito. Il clima cupo, le inquietanti location e il crescendo di tensione sono resi con efficacia nonostante gli scarsi mezzi, o forse proprio grazie a ciò.
MEMORABILE: Le continue liti all'interno della troupe, troppo insistite e alla fine piuttosto fastidiose.

Rufus68 16/06/18 14:01 - 3841 commenti

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Ambisce a essere un documentario, un horror avatiano, un tentativo fantastico di biografia alternativa? E chi lo sa. Noi conosciamo solo il risultato, di prosaicità disastrosa. Il basso budget non sempre è sintomo di creatività: qui, a esempio, diviene sinonimo di non-cinema ovvero della negazione di ciò di cui il buon cinema si pasce: attori, sceneggiatura, dialoghi, scenografie (è apprezzabile, a esser magnanimi, qualche desolata location). Il povero Lovecraft con tale operazione c'entra poco (o nulla).

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  • Curiosità Hackett • 7/03/10 11:45
    Portaborse - 530 interventi
    I personaggi del film sono tutti presentati con il loro vero nome: da Lucarelli a Valentina Lodovini (che tornerà in quei luoghi per girare La giusta distanza di Mazzacurati) all' antropologo-guida del polesine che accompagna la troupe ad ascoltare un filò. Gianni Sparapan è un grandissimo esperto di tradizioni popolari molto conosciuto in Polesine per la sua opera di scrittore e poeta, oltre che per l'impegno profuso nella divulgazione e conservazione delle lingue dialettali e delle tradizioni locali. Mi onoro di averlo avuto come insegnante.
  • Discussione Bergelmir • 2/04/12 23:01
    Galoppino - 211 interventi
    Road to L – il mistero di Lovecraft in Italia, Italia 2005, 95’, C
    PRODUZIONE: A. Marotti, P.G. Bellocchio, G. Curti - Minerva Pictures - Digital Desk
    INTERPRETI: Roberto Purvis, Federico Greco, Roberto Leggio, Simonetta Solder, Fausto Scialappa, Fabrizio La Palombara, Gianni Sparapan, Valentina Lodovini, Donatella Ceccarello, Carlo Lucarelli.
    FOTOGRAFIA: Fabrizio La Palombara

    Nel 1997 Andrea Roberti, uno studente che si occupa di tradizioni popolari, ipotizza un legame tra certi racconti di Lovecraft e le leggende popolari tramandate fra il Polesine ed il Delta del Po. Nel 2002 Roberto Leggio trova a Montecatini un manoscritto del 1926, forse una lettera indirizzata ad Alfred Galpin, amico di HPL, che racconta di un viaggio in Italia attraverso il Delta del Po alla ricerca delle tradizioni e delle leggende locali, in cui si menzionano i cosiddetti "Racconti del Filò" ed un certo paese, indicato semplicemente come “L.” Nel 2004 una piccola troupe cinematografica, con l'aiuto dell’attore newyorchese David (Purvis), realizza un documentario sul ritrovamento del manoscritto e sui legami tra Lovecraft e il Delta del Po e giunge a Loreo, ipotizzando che la misteriosa “L.” del manoscritto si riferisca ad esso. L’impavida squadra scopre che sette anni prima Roberti è scomparso in circostanze misteriose, trova gli abitanti piuttosto scostanti e scortesi e si accorge di diversi fatti ambigui ed inspiegabili che accadono proprio in quelle zone, ma che sono coperti da un’inquietante omertà...

    Interessante docudrama che narra, alternando sequenze reali e ricostruzioni romanzate, quanto accadde durante la realizzazione del documentario uscito nel 2004, H.P. Lovecraft – ipotesi di un viaggio in Italia, sempre della coppia Leggio-Greco e che sposa l’ipotesi della autenticità del manoscritto di Montecatini. Nel film si ammette dunque che Lovecraft si sia almeno in parte ispirato alle leggende della zona del Po, fra il Polesine e il Delta, per i suoi Miti di Cthulhu, sebbene resti piuttosto chiara la natura ipotetica di questa tesi e i momenti di finzione siano riservati alla storia della troupe. Questa duplice natura del film però non sempre è gestita bene e i due aspetti non riescono a coesistere adeguatamente, col risultato finale che la parte reale di analisi del manoscritto e delle sue implicazioni storico-letterarie non viene approfondita e la storia di fantasia non riesce ad avere un vero sviluppo. A parte questo, l’argomento di cui parla è di grande interesse per gli appassionati ed è comunque un bel tributo a Lovecraft con le atmosfere dei paesaggi fluviali, sinistramente adatti ad ospitare storie dell’orrore, e nei vari misteri che accompagnano l’indagine.
  • Curiosità Bergelmir • 2/04/12 23:01
    Galoppino - 211 interventi
    La voce narrante di HPL nel doppiaggio è di Roberto Herlitzka per l’italiano e di Robert Englund per l’inglese.