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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nella valanga di nuovi personaggi lanciati da Zelig non era facile trovarne un altro così caratterizzato: il giovane coatto di Vernia, discotecaro ottuso che si esprime quasi solo a monosillabi e ossessionato dalla musica house lo ricorda chiunque abbia seguito le serate cabaret presentate da Bisio. Un look immediatamente riconoscibile, uno slang composto da quattro o cinque vocaboli alternati e ripetuti a mo' di tormentoni, espressioni che comunicano immediatamente il tragico vuoto mentale del personaggio. Lui è Jonny (senza l'acca), il fratello scemo che arriva a Milano dal gemello per passare l'esame e diventare finanziere come il padre (il redivivo Maurizio Micheli). Giovanni invece, il fratello...Leggi tutto sano, si è laureato con lode e bacio accademico e ha trovato lavoro come copy. L'incontro tra i due è meno esplosivo di quanto si creda (soprattutto se rapportato ad altri celebri gemelli dello schermo come il Pozzetto di E' ARRIVATO MIO FRATELLO) e il divertimento - se così si può chiamare - è quasi sempre merito di Jonny, perché Giovanni interpreta una parte umoristicamente svuotata faticando anche a ritagliarsi il ruolo di "spalla", con l'aggravante data dall'inevitabile ragazzetta acchiappacuori con cui si sprecano momenti di rara insulsaggine. Così a noi non resta che cercare di godere - per quanto possibile - delle incursioni dementi di Jonny, scatenato in discoteca al punto di attirare l'attenzione del proprietario Diego Abatantuono (una decina di minuti ben poco intensi, per lui), che di fatto lo ingaggia come animatore sfruttandone la carica esplosiva. Esibizioni dance interminabili, sceneggiatura che nemmeno si degna di trovare situazioni vagamente originali e un film intero sulle spalle del povero incursore di Zelig, che almeno nella prima parte il suo dovere lo fa: se Zalone ha scalato i botteghini con l'ingenuità maliziosa del suo Checco formato cinema, non era forse lecito che altrettanto in alto si potesse arrivare con l'estremizzazione becera del forrestgumpismo all'italiana? Purtroppo il modello zaloniano resta un miraggio: ogni tanto qualche simpatico momento ci scappa, il volto bloccato in smorfie deformanti di Vernia muove al sorriso, ma la povertà del soggetto è evidente, tanto che anche due potenziali buoni comprimari come Bebo Storti e Maurizio Micheli affogano senza riuscire mai a piazzare una battuta decente. Poi nella seconda parte, quando per procedere si è costretti a dare un minimo di forma alla storia, il film si arena definitivamente nella noia cancellando quel poco di buono che si era visto preparandoci all'inevitabile finale consolatorio. Il personaggio Jonny ha degli evidenti limiti, e a reggere un intero film non ce l'avrebbe fatta comunque, ma almeno alternargli un fratello meno rigido si poteva... Lasciano abbastanza a bocca aperta le animazioni ultratrash sui titoli di coda.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/03/12 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/03/12
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Puppigallo 17/03/12 08:40 - 5259 commenti

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Non si può sempre sperare che il protagonista basti a salvare la baracca filmica, soprattutto se il calibro del suddetto è già limitato, nonostante qua e là qualche sorriso lo strappi (l’espressione da super demente è perfetta e la sua soluzione alla strage di pesci è così candidamente stupida da far ridacchiare). Poi però c’è praticamente tutto il non film, con momenti di imbarazzante pochezza, attori buttati lì a dire le loro quattro battutacce; e lo stesso protagonista nella parte del gemello, che non essendo come la controparte idiota (Jonny), fa solo da riempipellicola.
MEMORABILE: Jonny guarda i dischi del fratello: "Zucchèro... no, latino americano no! Mi mette il formicolicchio!".

Markus 17/03/12 12:01 - 3682 commenti

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Il personaggio l'ho conosciuto (tardivamente) solo grazie a questo film (non vedo Zelig perché amando il teatro di prosa aborrisco il cabaret che ne è l'esatto contrario). Il tentativo di imporre sul grande schermo il duplice personaggio interpretato da Vernia (il gemello scemo ma simpatico e l'altro serio) non funziona per via di una sceneggiatura al minimo e poi perché in definitiva l'attore non è capace - per ora - di reggere la parte "seria". Si rifarà? Glielo auguro perché la macchietta stanca. Volete trash (io lo volevo)? Sarete accontentati.

Didda23 17/03/12 14:44 - 2426 commenti

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L'opera, priva fortunatamente di pretese sociologiche, mantiene ciò che promette: la leggerezza della sceneggiatura, infatti, regala qualche momento divertente e nonostante un calo evidente nella seconda parte la noia non fa mai capolino. Spruzzate di puro trash (sublimate dai titoli di coda) offrono soddisfazione anche agli amanti del genere. Sinceramente mi aspettavo di peggio e di conseguenza assegno con serenità le due palline.
MEMORABILE: I titoli di coda.

Cloack 77 30/04/12 10:59 - 547 commenti

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Un personaggio come Jonny Groove poteva addirittura ambire ad uno studio sociologico sul quell' “amaro” sottobosco delle discoteche; invece, come al solito, siamo dalle parti del cazzeggio duro e puro, di un Abatantuono al punto più basso della carriera, dei quadretti familiari innocui, dei tormentoni ripetuti alla nausea, delle trame vuote già finite prima di iniziare. Da vedere solo per ripassare la lezione delle centinaia di epigoni.

Galbo 22/08/12 05:53 - 12380 commenti

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Il frequente equivoco per il quale quello che fuziona in un esibizione di cinque minuti di cabaret può essere riproposto al cinema, si ripropone per il personaggio creato da Giovanni Vernia che fa ridere appunto per qualche minuto ma naufraga abbastanza clamorosamente in un lungometraggio. L'autore ce la mette tutta, ma il film benchè supportato da qualche valido caratterista (vedi Maurizio Micheli) ha il fiato corto e patisce la mancanza di idee e la scarsissima caratterizzazione dei personaggi, in primis il fratello "buono" di Jonny.

Mco 4/08/13 12:08 - 2324 commenti

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La cultura si afferma come cristallizzazione di un momentum anche a distanza di tempo. Se si tengono in considerazione queste premesse si può cogliere l'essenza di film come questi, atti a portare alla ribalta personaggi popolari che appartangono a un piccolo ma significativo universo, consci del fatto che talvolta anche una meteora può allietare nella sua brevitas. Vernia è brillante e separa due personaggi per non tediare oltremodo con i suoi refrain "zelighiani" e riesce a costruire un prodotto meno sciocco di quanto sembri. Spensierato.
MEMORABILE: Il colloquio per entrare nel Corpo della Finanza, degno dei migliori "Pierino".

Nando 14/08/13 17:42 - 3810 commenti

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Uno sketch cabarettistico, come spesso accade, origina un film con il protagonista che si sdoppia in una serie di situazioni demenziali che culminano con lo scontato discorso finale e la scoperta del doppio personaggio. Vernia ripete sino alla nausea i suoi tormentoni sfociando nella noia. L'unico che cerca di salvare la nave alla deriva è Micheli, che si dimostra cavallo di razza.

Gabrius79 16/08/13 01:11 - 1420 commenti

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Prima prova come attore per Giovanni Vernia in un doppio ruolo, ma l'occasione è praticamente sprecata. Film particolarmente caotico e piuttosto banale dove Vernia ne esce con le ossa un po' rotte e dove per fortuna si salvano Bebo Storti, Maurizio Micheli e Carmela Vincenti, anche se sono legati in una sceneggiatura stantia.

Blutarsky 12/10/13 17:39 - 360 commenti

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Portare sul grande schermo un personaggio televisivo di successo non sempre porta a buoni risultati (e questo è uno di questi casi). Il personaggio di Jonny Groove ha la consistenza della carta velina e dopo i primi 20 minuti ha già sparato tutte le sue cartucce. La trama ha affinità non velate con quella di E' arrivato mio fratello ma al contrario del film con Pozzetto non provoca molte risate e si dipana in maniera prevedibile verso l'insulso finale. Si salva dal grigiore generale giusto l'ottimo Maurizio Micheli.

Modo 26/07/15 23:40 - 948 commenti

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Nonostante sia un filmetto tra il demenziale e il semiserio l'ho trovato divertente. Giovanni Vernia porta sullo schermo il suo personaggio zelighiano. Farne un lungometraggio era cosa ardua ma il risultato a mio avviso è passabile. Non sarà un'opera ambiziosa ma almeno, da come si presenta, non delude le aspettative. C'è molto di peggio nella recente "dotta" comicità. Simpatico Maurizio Micheli e sempre sornione Abatantuono.

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Disorder 1/08/15 15:52 - 1416 commenti

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Molto meno peggio di quanto mi aspettassi. Il personaggio di Jonny Groove è una pura macchietta da cabaret, praticamente privo di qualsiasi approfondimento o sfaccettatura. Per fortuna le sue incursioni vengono centellinate quel tanto che basta a strappare il sorriso e per il resto il film si incanala nei binari sicuri della storiella d'amore e formazione. Per contro c'è qualche sgradevole stereotipo di troppo nella caratterizzazione dei personaggi. Comunque si sorride e si arriva tranquillamente alla fine.

Caveman 21/02/22 21:42 - 523 commenti

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Ennesimo lungometraggio dedicato a un comico TV; Vernia snocciola un paio di tormentoni e tanto basta per farne un film? Certo che no, infatti si abusa del classico scambio di persona, con il protagonista nel doppio ruolo. Una specie di È arrivato mio fratello realizzato peggio e con la palese aggravante per Vernia di non essere certo Renato Pozzetto. Un film noioso e risaputo, come troppo spesso capita quando si mandano allo sbaraglio comici dai tempi televisivi. Non ci siamo proprio!
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  • Discussione Ruber • 16/03/12 22:17
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Non capisco perche il grande Diego si debba buttare in cose cosi....!!

    http://www.youtube.com/watch?v=W_3MBypCXxM

    menomale che uscirà tra poco il suo primo film da regista.
  • Discussione Zender • 17/03/12 10:27
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Il film è prodotto dalla Colorado, da qui la presenza di Diego che mi pare c'entri parecchio con la Colorado, appunto.
  • Discussione Ruber • 18/03/12 03:03
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Il film è prodotto dalla Colorado, da qui la presenza di Diego che mi pare c'entri parecchio con la Colorado, appunto.

    Ehm si certo lo sapevo bene ma.... la Colorado Film caro Zender esiste da'86 ed è stata fondata oltre che da Abatantuono anche da Maurizio Totti e Salvatores e ha prodotto is eguenti film che non mi sembrano come quello in questione...in questo per me ha toppato anche se è al terzo posto dopo una settimana (ma sono tutti ragazzini o fans di Vernia)

    http://www.coloradofilm.it/film.htm
  • Discussione Zender • 18/03/12 12:53
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Sì certo, voglio solo dire che forse Abatantuono ha reputato che la sua presenza qui potesse dare un po' di slancio al film. Poi magari no. Puro calcolo economico insomma.
  • Discussione Neapolis • 16/06/13 17:31
    Call center Davinotti - 3055 interventi
    Bella frase nel film:
    "Per essere primi è una questione di secondi".
  • Discussione Zender • 15/08/13 11:47
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Una cortesia Nando: dopo aver scritto i commenti rileggili e la "è" voce del verbo essere controlla che non sia scritta "é" che devo sempre correggertela. E' un errore che dipende da dove scrivi (telefonino forse), visto che una volta non lo facevi.
  • Discussione Nando • 15/08/13 13:12
    Risorse umane - 1427 interventi
    Chiedo scusa, è un mio errore di distrazione usando con ancora poca conoscenza un tablet di ultima generazione. Farò in modo che non si verifichi più il fastidioso errore.
  • Discussione B. Legnani • 28/07/15 22:32
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Nei commenti alcuni scrivono Jonny, altri Johnny. Quale lezione è corretta?
    p.s. se la frase del titolo è rivolta a un fratello, è errata, perché è necessaria la virgola dopo "stimo".
    Ultima modifica: 28/07/15 22:34 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 29/07/15 08:20
    Capo scrivano - 47731 interventi
    E' talmente volutamente sgrammaticato e semianalfabeta il personaggio che la mancanza di una virgola nel titolo (come da locandina) credo ci stia tutta...

    Quanto al nome il Marcel nel papiro specifica chiaramente che l'acca non ci va (l'avrà visto da qualche parte), quindi la tolgo a chi l'ha messa.
  • Discussione B. Legnani • 29/07/15 11:40
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Zender ebbe a dire:

    Quanto al nome il Marcel nel papiro specifica chiaramente che l'acca non ci va (l'avrà visto da qualche parte), quindi la tolgo a chi l'ha messa.


    Perfetto.