Film semiamatoriale di pessima fattura ma di un certo successo nel mondo underground (ne sono stati girati un bel po’ di seguiti), incentrato su vari tipi di torture inflitte a ragazze orientali. Un finto snuff, insomma, che per rendere più credibile (ma anche meno dispendioso) il prodotto, viene girato con una camera da quattro soldi lasciando tranquillamente che risalti l'assenza completa di un minimo di ricerca nella fotografia. Il film è praticamente muto, spezzato solo dalle urla delle povere ragazze torturate. Dopo un inizio piuttosto strano, dove vediamo il corpo di un uomo (donna?) appeso a un albero dentro una rete, cominciamo (introdotti sempre da un ideogramma che evidentemente chiarisce...Leggi tutto il nome della tortura) con una ragazza che, legata a una sedia, viene schiaffeggiata a sangue. Nel secondo “episodio” viene presa barbaramente a calci. Nel terzo alla stessa giovane viene pizzicata la pelle della mano e del braccio destri con una pinza (lei non urla mai). Nel quarto è fatta girare cento volte sulla sedia e costretta a bere da un bottiglione rosso. Nel quinto le viene legata una cuffia alle orecchie e (pare ovvio viste le urla) sparata musica ad altissimo volume. Nel sesto viene ustionata da un ferro riscaldato a 150° e cosparsa di vermi sulle ferite. Quindi le vengono lanciate addosso interiora (di animali?) sanguinanti mentre è ancora svenuta e legata a un lettino: si risveglierà nel sangue. Infine le viene incisa una mano e piantato un chiodo in essa. Prima di appenderla nella rete che avevamo visto all'inizio, le viene conficcato uno spillone bollente nell'occhio (unica scena veramente raccapricciante): quaranta minuti di pura follia. Tuttavia i trucchi sono spesso evidenti (quei pochi che ci sono) e nel complesso, vista l'inesistenza di regia, sceneggiatura eccetera, non si può certo parlare di film...
Tre quarti d'ora di torture di vario tipo per una specie di snuff simulato (quindi fotografia scadente, nessuna sceneggiatura e regia approssimativa). L'insieme di urla e violenze potrebbe disturbare la maggior parte del pubblico, ma la scarsità di scene veramente splatter (di cui l'unica davvero impressionante è quella finale) potrebbe far annoiare a morte lo spettatore già abituato a certe efferatezze. Sotto il punto di vista cinematografico, comunque, il livello è pressoché nullo.
Diventato famoso grazie al passa-parola e alla costruita (leggendaria) fama aurea circa l'indagine su di questo avanzata nientemeno che dalla CIA (probabile urban legend).
Il film non ha trama, non ha interpreti, e la regia stessa viene scaltramente celata.
Purtuttavia, date le premesse, la struttura sperimentale, virata a focalizzare le scene di violenza gratuita, funziona e fa il suo effetto, a livello epidermico. Qualcuno, ne siamo certi, chiuderà gli occhi durante l'insistita (e insopportabile) brutalità della sequenza che chiude il film.
Mediometraggio fake snuff che ebbe il suo momento di gloria quando Charlie Sheen, dopo averlo visionato ad un party, lo denunciò al FBI convinto di trovarsi davanti ad un film autentico. In realtà diretto da Satoru Ogura, che fece finta di averlo trovato per caso. Girato meno alla carlona di quanto possa sembrare a prima vista, non ha alcuna importanza come film in sè; ne acquista invece se rapportato a film futuri come Blair Witch Project o Hostel, in cui si riprende tale assunto per commercializzarlo con una linea narrativa. Ennessimo epigono dei mondo movie,
MEMORABILE: I titoli di testa che aprono il film con l'espediente del filmato ritrovato...
Incredibilmente ha avuto 5 seguiti e una sorta di best of.
Per prendere atto di cosa potrebbe essere uno snuff e annoiarsene. La verifica è naturalmente incerta (c'è un montaggio, una post-produzione, il trailer in coda del seguito, l'attrice trattiene continuamente la propria ilarità e non sembra soverchiamente preoccupata delle sue atroci sorti, gli effetti speciali sono ridicoli e facilmente sbugiardabili), ma sugli schizzinosetti e i verginelli attratti dall'aura cult maledetta farà indubbiamente presa.
Il film è ovviamente un pretesto per mettere in scena efferatezze ed effetti speciali. La sciatteria globale è estrema: la regia avrebbe voluto far credere che sia un vero snuff (e c'è riuscita, date le conseguenze giudiziarie del film), ma si tradisce a causa delle soggettive della torturata, la recitazione della donna fa ridere (quando la pizzicano non batte ciglio, quando le tirano le budella d'animale fa il finimondo!) e le sberle che lei incassa sono sbugiardabilissime, è un trucco che sanno far tutti. Il sangue sembra caramello. Monnezza.
MEMORABILE: La scena dello spillone che trapassa l'occhio da parte a parte (i boia ci mettono 10 min. per la preparazione! Che noia...).
Questo incredibile spettacolo delle torture alla Joel M. Reed, sunto di misoginia compattato in formato mediometraggio, ricorda gli esperimenti nazisti sui prigionieri, con la tabellazione delle sevizie. L'occhio della cinepresa in una scena ricorda Michael Snow (La region centrale), con la soggettiva della vittima che ruota su se stessa e l'occhio perforato rimanda al cane andaluso. L'antiviolenza didascalica è la cura Ludovico d'urto che allontana dal nuocere agli esseri viventi nel sol levante, paese a tasso quasi zero di criminalità.
Certo, si obietterà che oggi, nell'era di internet, il compito del debunker sia persino troppo semplice: ma anche a mente fredda, artificialmente proiettati all'indietro nel tempo, viene difficile non accorgersi della finzione grafica, non fosse altro per alcune evidenti assurdità (gettare delle interiora farebbe più male di essere trattati come un punching ball umano o di essere assordati da rumore bianco no stop per 24 ore?). In ogni caso, buon test di sopportazione per lo spettatore. Traspare ancora oggi un certo sgradevole sudiciume.
Fake-movie più che fake-snuff: va detto senza remore che tecnicamente è davvero scadente. Realizzato male, interpretato peggio, ridicolo in certi passaggi truculenti, improbabile in tutto e per tutto (credibilità concettuale zero: basterebbe fare attenzione alle prime reazioni della torturata per disincantarsi immediatamente e mandarlo al diavolo). Tuttavia è necessaria l'indulgenza (guardando la data, tenendo conto della evidente fattura amatoriale e ricordandosi di eventuali influenze su certi prodotti che verranno).
MEMORABILE: La parte finale (la sola che riesce a fare un'ombra di effetto).
Primo capitolo della fortunata serie undergroung giapponese. C’è poco, pochissimo da dire; film concepito solo per mostrare dolore e dare dolore. E in parte ci riesce; gira spesso a vuoto ma alcuni momenti sono di un sadismo talmente crudele che si fatica a tenere gli occhi fissi sullo schermo. Inferiore rispetto ai due successivi capitoli, ma per gli amanti del gore fatto in casa una perla rara.
Vent’anni prima di Martyrs, ma senza sottotrame o obbiettivi anticlericali, il corpo femminile diventa una sorta di materia prima per monitorare la resistenza alla morte e al dolore fisico. L’affondo sociologico è velleitario, la violenza è di levatura gelida e l’impatto visivo è tanto disturbante quanto disturbato. Solo per gli appassionati più irriducibili.
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Buiomega71 ebbe a dire: Non credo, poi, che i dialoghi siano così fondamentali...
nel primo no, nel secondo fungono da tentativo (non proprio riuscito) di nobilitazione del gratuito, averli nel terzo è meglio che non averli (è ugualmente divertente anche senz'audio) e in mermaid forse non sono fondamentali ma male non fanno.
Schramm ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Non credo, poi, che i dialoghi siano così fondamentali...
nel primo no, nel secondo fungono da tentativo (non proprio riuscito) di nobilitazione del gratuito, averli nel terzo è meglio che non averli (è ugualmente divertente anche senz'audio) e in mermaid forse non sono fondamentali ma male non fanno.
Ecco, il terzo sembra che manchi nel cofanetto.
Vabbè, a me interessava più che altro Mermaid in a Manhole. E visto che c'è il cofanetto...Ho fatto pure 31.
il terzo è un peccato che non ci sia perché è davvero spassoso e lo vorrei vedere rifatto da buttgereit in uno slancio di autoironia. magari implementa con yt.
a parte l'interessante making of del 2, evita tutto quel che viene dopo mermaid, è abbastanza inutile.
Schramm ebbe a dire: il terzo è un peccato che non ci sia perché è davvero spassoso e lo vorrei vedere rifatto da buttgereit in uno slancio di autoironia. magari implementa con yt.
a parte l'interessante making of del 2, evita tutto quel che viene dopo mermaid, è abbastanza inutile.
Mha, visto che prendo il cofanetto me li vedrò sicuramente tutti. Anche se, a essere sincero, i "making of" mi interessano come i programmi del dipartimento scuola educazione...
il M.O. di gp2 è molto interessante, fidati.
anche se ora che si conoscono e sono stati storicizzati tutti i retroscena del 2 sia episodio che making perdono un po' d'efficacia e impatto.
DiscussioneRaremirko • 26/07/13 21:53 Call center Davinotti - 3862 interventi
Schramm, non ho mai capito il finale del 4, me lo spieghi?
[spoiler](la scaglia di sirena inquadrata)[/spoiler]
DiscussioneRaremirko • 26/07/13 21:54 Call center Davinotti - 3862 interventi