Cerebrale. Spezzoni autobiografici del Luttazzi vittima dell'errore giudiziario - fu arrestato ingiustamente per droga nel 1970 - imbastiscono un film breve che, nel racconto metaforico e la propensione visionaria (gli squarci onirici virati in differenti colori) tenta, con scarso successo, di alleggerire il gravame di una verbosità acuita dall'ambientazione statica ed unica (una cascina). I cenni all'amore libero e alla metapsichica come passatempo con gli amici imprimono il marchio caratteristico degli Anni Settanta. Sottofondo musicale di Gianni Ferrio, grande amico di Luttazzi.
MEMORABILE: Il dialogo in cucina tra Luttazzi e i giudice (Sperlì).
Al di là dell'affetto verso Lelio Luttazzi, il film mi è parso decisamente brutto. Recitato male, con personaggi rigidissimi o fintamente disinvolti, senza una vera regìa. Ciascuno va per conto suo e anche i messaggi, più o meno metaforici, sono stentati o pesanti. L'unica cosa che lo accomuna al cinema italiano degli Anni Settanta è che tutti fumano come pazzi.
Quasi terribile, di una lentezza esasperante che rende lunghissima anche la sola ora di durata del film. Zeppo di messaggi metaforici e di scene oniriche che contribuiscono a rendere più confusa una storia che già lo è di suo, con attori che vanno per conto loro senza che si intuisca una vera direzione registica. Solo la simpatia che si prova per Luttazzi (l'uomo, non il personaggio da lui interpretato) ci fa guardare questo suo esperimento con occhio un po' più benevolo.
Recitato molto bene, specie da Sperlì, solo che è pacchiano il risentimento di Luttazzi verso la giustizia per un'accusa che lo ha macchiato indelebilmente... Per quanto concerne l'illazione del film aggiungo amaramente che se si è professionisti si deve convivere con queste accuse e la voglia di mollare tutto e di farsi giustizia da soli è spesso viva e presente... come un'onda che va e che viene, come uno spettro che sparisce temporaneamente nei momenti migliori per tornare ad attanagliare in quelli peggiori, con gli incubi sempre presenti...
MEMORABILE: La generazione che si esprime a monosillabi e fonemi è eccezionale: caro Lelio, come hai fatto a capirlo 40 anni fa?
Apologo feroce e (giustamente) risentito di Luttazzi, un kammerspiel con momenti onirici che non riesce forse a produrre il crescendo di tensione cui mira, ma che non è ancora passato d'attualità (anzi... ) nel suo nocciolo fondamentale. Certo non privo di difetti (a partire dal cast) ma prezioso. Louis Armstrong, primo amore del triestino, veglia da lassù.
Particolarissimo, nel modo in cui il regista Luttazzi ha voluto esporre il soggetto: un cinico gioco, giuridico ma solo nel contesto (svolgendosi in un paradossale clima confidenziale). Venato da un leggero presupposto autobiografico, con una fotografia tenue fuori e dentro la cascina di campagna (unica ambientazione); un film dai dialoghi non sempre troppo fluidi ma perlopiù interessanti e supportati da buone interpretazioni nonché dal fascino di Anabella Incontrera e Anna Saia. Interessante.
La voglia di Luttazzi di trasferire la rabbia e il profondo disgusto provato nelle sua vicissitudini giudiziarie condivise con Walter Chiari in una pellicola amatoriale si trasforma in un buco nell'acqua. La recitazione è spesso sottotono, con parti che paiono quasi improvvisate. Lento, pesante, davvero troppo parlato per lasciare trasparire un messaggio, una morale. Pesa inevitabilmente come un macigno l'insipienza registica di Luttazzi, che non riesce a dare un ritmo e una direzione al film. Belle le musiche di Armstrong.
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Homesick ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Homesick ebbe a dire: Non raggiunge l’ora per pochissimo: al netto delle interruzioni pubblicitarie arriva a 59’40”.
59'40'' crediti iniziali e finali compresi?
Grazie.
Sì, però escludendo la schermata iniziale che tratta del restauro. Il solo film, tolti anche i titoli di testa e di coda, dovrebbe essere sui 58'.
Mauro, se per tv dura 59'40", vuol dire (59,67/24*25) che è lungo oltre 62' (difatti Mymovies dice 63').
Dovremmo promuoverlo da "mediometraggio" a "commedia". Vedi un po' tu...
DiscussioneZender • 3/11/11 07:44 Capo scrivano - 47787 interventi
DiscussioneZender • 25/11/11 08:04 Capo scrivano - 47787 interventi
C'era stata la richiesta di cambiare il genere da parte di Caesars, ma aveva risposto Homesick (il benemerito della situazione) acconsentendo di cambiare in drammatico quindi ho poi cancellato tutto.